Mappe mentali per organizzare e condividere in Rete percorsi di ricerca di Maria Adelaide Gallina Nella seconda metà degli anni Novanta è cominciata la formazione di un nuovo sistema di comunicazione elettronica sulla scia della fusione dei mass media globalizzati e personalizzati con la comunicazione mediata dal computer (CMC) (Castells, 2004). Tale comunicazione ha introdotto diversi cambiamenti che riguardano soprattutto la flessibilità comunicativa grazie alla quale è possibile trasmettere sulle reti. A questo proposito Lévy (1996) sostiene che nel ciberspazio — ossia l’interconnessione fra tutti i computer del mondo — si stiano sperimentando forme originali e rivoluzionarie di comunicazione di dati e di intòrmazioni. Questo luogo virtuale contiene un’immensa memoria comune, continuamente aggiornata e arricchita che favorisce un’ intelligenza collettiva ossia un’ intelligenza distribuita ovunque, valorizzata in maniera continua, coordinata e mobilitata in tempo reale. il mondo World Wide Web (www) sta diventando sempre più ricco di potenzialità didattiche e formative. non soltanto per il continuo incremento di pagine Web e quindi di contenuti, ma anche per la presenza di ambienti di apprendimento, tra i quali software implementati per realizzare mappe concettuali o mappe mentali Con I’avvento delle tecnologie infotelematiche si sono aperte quindi nuove opportunità per la ricerca empirica e per l’organizzazione e la strutturazione di progetti di ricerca riguardanti diversi settori disciplinari. Grazie ad Internet si può infatti fare ricerca in modo più agevole ed efficace, in quanto in Rete sono facilmente accessibili informazioni rilevanti, ma anche veri e propri dati già strutturati e pronti per l’analisi. Inoltre, non va dimenticato che la Rete, essendo un potente mezzo di comunicazione, può essere utilizzata in misura non trascurabile per un lavoro di costruzione del dato, ad esempio, per realizzare e somministrare questionari on-line. Un percorso di ricerca inizia con la scelta di un problema e la formulazione di teorie e ipotesi che consentono ai ricercatori di definire il quadro concettuale e l’oggetto d’indagine. Questa fase è facilitata dall’utilizzo di strumenti quali motori di ricerca, OPAC, etc.. che consentono in breve tempo di risalire ad altre ricerche empiriche e contributi scientifici al fine di costruire il sistema di riferimento che guiderà la ricerca. A questo proposito le mappe mentali costituiscono un’ efficace tecnica di rappresentazione grafica della conoscenza poiché consentono di associare idee, concetti ed informazioni coinvolgendo sia le funzionalità logico-razionali sia quelle creative. Le mappe mentali servono infatti per presentare in modo sintetico una struttura di pensiero anche complessa e per organizzare e comunicare le idee, sviluppare piani, supportare e facilitare il pensiero creativo e il problem solving (Santucci, 2003). Inoltre al fine di formulare teorie di partenza e ipotesi derivate possono essere realizzate mappe mentali anche attraverso un lavoro di gruppo on-line in cui le informazioni e le idee di ricercatori provenienti anche da contesti diversi vengono rappresentate e quindi pubblicate o inviate attraverso la Rete. La ricerca scientifica è infatti — secondo Corbetta (2003, p.13) — “un proccsso creativo di scoperta che si sviluppa secondo un itinerario prefissato e secondo procedure prestabilite che si sono consolidate all’interno della comunità scientifica”. Nell’ambito delle ricerca scientifica — indipendentemente dai metodi www.mappementali.com Il riferimento italiano per le Mappe Mentali, il MindManager ed il Solution Mapping e dai paradigmi adottati — il ricercatore fa riferimento a un itinerario di lavoro che potrebbe inizialmente essere rappresentato sottoforma di una mappa mentale per stabilire già la potenziale suddivisione logica del lavoro di ricerca. Le mappe mentali possono essere utilizzate anche nella fase del processo di ricerca relativa all’interpretazione e rappresentazione dei risultati in cui il ricercatore, dopo aver elaborato i dati di un’indagine, deve trarre da essi informazioni trasformandole in conoscenza formale sul tema in oggetto. L’interpretazione dei risultati deve perciò puntare alla descrizione dei concetti, delle loro interrelazioni e della loro evoluzione, dando un’immagine il più possibile fedele della situazione oggetto di studio. Un ricercatore attraverso le mappe mentali — può rappresentare concetti correlati ad un concetto centrale e svolgere quindi anche attività didattiche di formazione/insegnamento con gruppi di persone che interagiscono anche a distanza oltre a comparare teorie e sisternatizzare risultati di ricerca. In uii contesto di lavoro di ricerca, la creazione di mappe permette a ciascun componente dcl gruppo di condividere parole-chiave e di apprenderne dagli altri. Nelle scienze sociali le mappe sono quindi un utile formalismo non solo per illustrare graficamente teorie e ipotesi ma anche per rappresentare con immediatezza risultati di ricerca che possono servire al controllo delle ipotesi formulate. A questo proposito la mappa rafìigurata in figura 1 è stata realizzata con il software MINDMANAGER e rappresenta alcuni dati riguardanti la ricerca su Gli usi didattici di internet e primi risultati della sperimentazione di una rete telematica regionale nelle scuole del Piemonte realizzata nel 20041. lI fine di questa ricerca è stato quello di delineare l’effettivo utilizzo delle tecnologie infotelematiche — in particolare della Rete — nella didattica in aula o a distanza da parte degli insegnanti piemontesi di ogni ordine e grado. Nella mappa sono stati rappresentati i dati relativi alle competenze informatiche dei 3264 insegnanti che hanno dichiarato di utilizzare il computer per finalità didattiche. Attraverso una mappa mentale ossia un formalisrno diverso da quello logico sequenziale del testo scritto sono state quindi riportate e sintetizzate le principali statistiche relative sia a come gli insegnanti hanno acquisito le competenze informatiche e sia quali competenze possiedono ai fini dell’utilizzo delle Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione nelle attività didattiche. La Rete e l’utilizzo di software che consentono di rappresentare e condividere progetti e risultati di ricerca contribuiscono quindi alla formazione di un sistema scientifico globale (Castells, 2002) in quanto la scienza è organizzata in campi specifici di ricerca, strutturati intorno a reti di ricercatori che interagiscono non solo attraverso pubblicazioni, convegni, seminari e associazioni accademiche ma anche attraverso formalismi che consentono di condividere la conoscenza. 1 La ricerca — coordinata dal prof Renato Grimaldi — è stata realizzata con la collaborazione dIella Fondazione CRT della Fondazione per la Scuola della compagnia di San Paolo — con l’appoggio dell’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte – e svolta in convenzione dal gruppo FAR del Dipartimento di Scienze dell’Educazione e della Formazione DISEF dell’Università degli Studi di Torino. I referenti dell’indagine sono circa 50.000 insegnanti tra scuole dell’infanzia, scuole elementari, medie inferiori e medie superiori, che fanno capo a 707 Direzioni. La somministrazione del questionario on-Iine ha permesso di raccogliere oltre 5000 questionari. www.mappementali.com Il riferimento italiano per le Mappe Mentali, il MindManager ed il Solution Mapping Riferimenii bibliografici Castells Manuel (2004), La città delle reti, Venezia, Marsilio Corbetta Piergiorgio (2003), La ricerca sociale: metodologia e tecniche. Bologna, il Mulino, 4 volI Grimaldi Renato(2003) (a cura di). Le risorse culturali della Rete, Milano, Angeli Grimaldi Renato, Gallina Maria Adelaide (2004), Un formalismo per organizzare e rappresentare la conoscenza sociologica: le mappe concettuali in DiPav Quaderni Quadrimestrali di psicologia e antropologia culturale, n. 9. Milano, Angeli, pp. 25-39 Grimaldi Renato, Gallina Maria Adelaide (2004), Un formalismo per organizzare e ralppresentare la conoscenza sociologica, in Form@re, n. 26, http://formare.erickson.it/ Guastavigna Marco, Giìneprini Mario (2003) Mappe concettuali nella didattica, http://www.pavonerisorse.to. It/cacrt/mappe Guastavigna Marco. Gineprini Mario (2004), Mappe per capire. Capire per mappe, Roma, Carocci Lévy Pierre (I 996), L ‘intelligenza collettiva. Per un ‘antropologia dei cyberspazio, Feltrinelli Editore, Milano Paccagnella Luciano(2000), La comunicazione al computer. Sociologia delle reti telematiche, Bologna. Il Mulino www.mappementali.com Il riferimento italiano per le Mappe Mentali, il MindManager ed il Solution Mapping Santucci Umberto (2003). Mappe mentali e scrittura http://www.mestierediscrivere.com/pdf/mappementali.pdf www.mappementali.com Il riferimento italiano per le Mappe Mentali, il MindManager ed il Solution Mapping