Corso di floricoltura

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6/11/2013
Il crisantemo
Prima: coltivazione secondaria integrante altre
colture (taleaggio in azienda e produzione di
crisantemi di forma sferica per ott/nov)
Oggi: coltivazione principale (coltivazione
programmata in serra e con varietà a ciclo breve. Il
materiale di propagazione è costituito da talee
radicate o da radicare prodotte da ditte specializzate)
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Origine: Cina
zone al 30° latitudine con temperature estive tra i 2030°C e temperature invernale tra 0 e 10°C. Estati calde
e piovose ed inverni miti e asciutti
Famiglia: Compositae
Genere: Christanthemum
Conta oltre 200 specie tra cui C. maximum (margheritona) e C.
frutescens
Varietà coltivate: ibridi orginati da
- C. indicum con capolini gialli di 2 cm
- C. morifolium con capolini con disco giallo e ligule
bianche
- altre varietà che hanno contribuito con forme e colori
sono C. erubescens, C. makinoi, C. satsumense, C.
sibiricum
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Classificazione:
- SULLA BASE DELLA GRANDEZZA DEL CAPOLINO
1. a fiore grande, a stelo unico, diametro infiorescenza
> 18 cm
2. a fiore medio, allevati con più steli, diametro 13-15
cm
3. a fiore piccolo, a più steli, fiori < 8 cm
- SULLA BASE DELLA FORMA DEL FIORE
I. semplici, 1 o più file di fiori ligulati attorno ad un
disco piatto di piccoli fiori tubulati
II. ad anemone, fiori semplici ma con disco in rilievo
poiché i fiori tubulati sono più grandi
III. pieni, solo fiori ligulati (pompons sferici, sferici
riccioluti, a ballet, raggiformi, giapponesi con forme
irregolari)
Ciclo di sviluppo
naturale: dalla primavera all’autunno si alternano più
fasi vegetative e riproduttive. Lo stelo lasciato crescere
termina con un bocciolo fiorale al disotto del quale si
formano nuovi germogli che a loro volta vegetano.
Piante allevate a stelo unico: vengono eliminati i
germogli e fiorisce solo il bocciolo terminale. Si lascia
sviluppare solo il germoglio di fine estate che sarà
raccolto a fine ottobre. Verso la fine di giugno sono
impiantate le barbatelle e dopo una crescita vegetativa
di 4-5 settimane compaiono i bocci che fioriranno a fine
ott. (non + fasi alterne)
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Ciclo di sviluppo
a. crescita vegetativa (pianta inibita a fiorire)
b. induzione fiorale (non si osservano modificazioni
all’apice del germoglio)
c. iniziazione fiorale (boccioli microscopicamente visibili
sulla gemma)
d. sviluppo boccioli
e. sviluppo del fiore fino all’antesi
Il passaggio da una fase all’altra è dipendente da fattori
fisici esterni .
Programmazione della produzione
Il crisantemo è una pianta brevidiurna quantitativa, lunghezza critica del giorno
14h (10 h buio continuo)
Le condizioni che inducono la fioritura sono 7-10 settimane a giorno corto e la
temperatura ottimale è di 16-18°C (inibizione sotto i 15°C e sopra i 30°C)
Condizioni di coltivazione:
GL per far sviluppare la pianta vegetativamente
GC per indurre la fioritura
2 tipologie di forzatura:
• PER FASE VEGETATIVA: da settembre a maggio giorno corto naturale
(interruzioni notturne), da maggio ad agosto giorno lungo naturale
• PER FASE RIPRODUTTIVA: da settembre a maggio si spengono le lampade , da
maggio ad agosto si passa alla condizione di giorno corto coprendo la
coltivazione con teli neri
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Impianti per la regolazione della
durata del giorno
ILLUMINAZIONE con lampadine elettriche ad incandescenza
(adeguata qualità della luce, illuminazione ciclica con
temporizzatori, meno costose). Si installano lampade da 150
W a 1,80 m di h ed a 2,50 x 3 m tra loro per ottenere 20 W
m-2. Per 1000 m2 di serra bisognerebbe installare 20 kW di
potenza ma con illuminazione ciclica la potenza può
scendere a 4 kW
OSCURAMENTO realizzato con teli in PE nero poggiati su fili
di ferro ben tesi
Impianti di riscaldamento
temperatura media ottimale 15-18°C
GENERATORI DI ARIA CALDA nelle aziende più vecchie (poco
costosi ma poco efficienti)
SISTEMI A TERMOSIFONE CON CIRCOLAZIONE DI ACQUA
CALDA efficienti
Ricerche per rendere sostenibile il costo del riscaldamento.
Conviene mantenere più elevata la T notturna coprendo le
piante con teli in non tessuto neri che riducono la
dispersione ed il volume da scaldre.
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Produzione del fiore reciso
FIORITURA NATURALE
Impianto ad aprile di barbatelle preparate in marzo da
ricacci delle piante madri.
- Cvs più antiche tipo turner
Si piantano in aprile a 40 cm sulle file ed 80-90 cm tra loro. A
metà giugno si recidono gli steli alti 40-50 cm a 15 cm da
terra. Trattamento anticrittogamico dei monconi che dopo
pochi giorni vegetano ed emettono germogli ascellari.
Vengono lasciati a fiore 2 o 3 steli e a settembre si effettua la
scacchiatura lasciando il bocciolo più grande.
- Crisantemi moderni, coltivazione più semplice in cui ogni
pianta produce un solo stelo. Impianto più fitto con 60 p m-2.
Impianto verso la metà di giugno
Produzione del fiore reciso
FIORITURA PROGRAMMATA
PRODUZIONE COSTANTE per cui occorrono serre con sistemi
di regolazione della temperatura e dell’illuminazione
Impianto e raccolta di un lotto ogni settimana (nr di lotti = nr
settimane necessarie dall’impianto alla raccolta + 1 o 2 per
pulizia e preparazione terreno)
1 ciclo completo dura 11-15 settimane (3-5 a GL + 7-10 a GC)
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Tecnica colturale
APPROVVIGIONAMENTO E RADICAZIONE TALEE
Prelievo delle talee da piante madre in fase vegetativa
In passato radicazione in bancali con riscaldamento basale e
nebulizzazione in 2 sett per produrre barbatelle a radice
nuda
Oggi radicazione in cubetti di torba umida. Cubetti più piccoli
per impianti primaverili-estivi e più grandi per impianti
autunno-invernali
Tecnica colturale
CARATTERISTICHE DEL TERRENO
Il crisantemo si adatta bene a diversi tipi di terreno. Per
produzioni intensive predilige TERRENO POROSO con
BUONA CAPACITA’ DI RITENZIONE IDRICA e con OTTIMO
DRENAGGIO
pH 6-7,2
Salinità non superiore a 500 ppm
La disinfezione del terreno viene effettuata con fumiganti o
vapore
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Tecnica colturale
PIANTAGIONE E TUTORAGGIO
Le reti di sostegno hanno diverse funzioni
- Indicano dove posizionare i cubetti con le talee
- Permettono di aumentare o diminuire la densità
- Sostengono i tubi di riscaldamento e le manichette irrigue
Densità colturale:
64 p m-2 al netto dei passaggi (45-50 p m-2). Riducendi i
passaggi a 20-25 cm ogni 2 m si guadagnano 10 p m-2
Tecnica colturale
IRRIGAZIONE E FERTIRRIGAZIONE
Nei primi giorni dopo l’impianto e nelle ultime 3 settimane
irrigazione con acqua pura poiché la pianta non ha bisogno
di azoto e si diminuisce il contenuto salino nel terreno per la
piantagione successiva
Dopo 2-3 gg dall’impianto inizia la fertirrigazione con
soluzione completa con rappoto N:P:K 1:0,7:1 (prima
settimana concentrazione 500 ppm; dalla seconda alla
quartultima settimana 1500-1700 ppm
• il crisantemo accumula N nelle foglie fin quasi alla fioritura
•La ss aumenta costantemente
•Il contenuto di azoto smette di incrementare circa 3
settimane prima dell’antesi per cui è possibile interrompere
la fertirrigazione.
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Tecnica colturale
TRATTAMENTI BRACHIZZANTI
Gli steli tendono ad essere esili vista l’elevata densità di
coltivazione
DAMINOZIDE (ALAR) da buoni risultati e scarsa tossicità. Si
irrora per 2 settimane dopo l’inizio del GC.
Effetti:
• Aspetto più compatto dell’infiorescenza
• Stelo più corto e robusto
• Foglie più verdi e carnose
• Maggior peso e consistenza dello stelo senza ritardo
Azione: riduzione della distensione cellulare
I trattamento 100-150 g hl-1 3 o 4 settimane dopo l’impianto
II trattamento 3 settimane dopo l’inizio del GC
III trattamento opzionale un paio di settimane prima della
fioritura
Principali avversità
Sono maggiori in pien’aria poiché in serra possibilità di
controllo maggiore con mezzi agronomici
-Irrigazione localizzata
- riscaldamento e movimentazione di aria che mantengono
asciutte le foglie
- materiale di propagazione sano
- RUGGINE BIANCA
- MUFFA GRIGIA
- MINATRICE DELLE FOGLIE (Liriomiza trifolii)
- FRANKLINIELLA OCCIDENTALIS (Tripide)
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Raccolta
I fiori sono raccolti all’antesi dei primi capolini del mazzetto
e vengono confezionati in mazzi da 5 steli. I mazzetti in
magazzino vengono recisi e pareggiati e protetti con film
plastico, sono così mantenuti a 4°C fino alla vendita
Produzione del crisantemo in vaso
FIORITURA NATURALE DI FINE OTTOBRE
Si distinguono due metodi di coltivazione per tempi, metodi
di coltivazione e risultato estetico finale
1- coltivazione programmata in poco più di 3 mesi con
impianto di 5 barbatelle per vaso a metà luglio. Dopo 2
settimane si procede con la cimatura e si prosegue la
coltivazione con fertirrigazione e trattamenti consueti.
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Produzione del crisantemo in vaso
FIORITURA NATURALE DI FINE OTTOBRE
2- produzione di grandi vasi fioriti di 70-80 cm di diametro
con una coltivazione di più di 7 mesi.
Vasi con terriccio leggero (miscela torba e pomice 1:1)
posizionati a terra su film plastico nero con irrigazione a
goccia.
Impianto ad aprile e dopo 2-3 settimane 1° cimatura di
formazione sopra la 4° foglia. Si stimola il germogliamento
delle gemme ascellari. A giugno-luglio nuova cimatura per
ottenere pianta con 25-35 steli a fiore. Due settimane dopo
la £° cimatura si effettua il trattamento brachizzante per
irrobustire gli steli (< o = a 25 cm). Tra la metà di settembre e
la metà di ottobre si preparano i vasi per la vendita
mettendo 4 bastoncini intorno al bordo del vaso collegati da
un filo per contenere la pianta nel trasporto.
Produzione del crisantemo in vaso
COLTIVAZIONE PROGRAMMATA
- Si svolge con cadenze industriali, operazioni programmate
e sincronizzate come per la produzione del fiore reciso. Le
piante sono in vaso con terriccio standard
- Serra organizzata con bancali mobili per garantire gli
spostamenti dall’area di lavorazione a zone a GC o GL
- Bancali collegati con sistemi di irrigazione e fertirrigazione
automatica a flusso e riflusso
- 4 settimane di crescita vegetativa per lo stelo corto (ogni
settimana si possono piantare le talee non radicate in vaso
- Bancali ricoperti con film in PE trasparente per mantenere
alta U cui segue il trasferimento in GL. Si ha una rapida
radicazione e dopo 1 settimana 1° cimatura. Si tolgono le
coperture e le piantine vengono fatte ambientare.
- Passaggio in GC e fioritura dopo 8 settimane
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Lilium
Origine: Giappone, America
settentrionale, Europa
Famiglia: Liliaceae
Prodotto in Liguria, Toscana, Lazio, Puglia
e Sicilia
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Caratteristiche botaniche
BULBO NON TUNICATO da una sezione longitudinale si
osserva il CORMO corto asse (fusto trasformato) che termina
con PRIMORDIO FIORALE racchiuso da SCAGLIE di colore
diverso (rosa, bianco, giallo). Ha una circonferenza di 8-10
fino a 18-20 cm
RADICI perenni sul disco basale
Dal bulbo si diparte STELO ERETTO che porta FOGLIE
ALTERNE, OPPOSTE. All’ascella delle foglie si formano i
BULBILLI
Caratteristiche botaniche
I FIORI all’apice dello stelo sono riuniti in INFIORESCENZE:
A GRAPPOLO (L. candidum, L. speciosum, L. tigrinum)
A CORIMBO (L. regale, L. aratum
A FIORE INDIPENDENTE (L. longiflorum)
Ogni fiore è costituito da 6 TEPALI, 6 STAMI con grandi e
vistose ANTERE e da 1 stilo
I fiori in base alla forma si distinguono in:
- a TROMBA STRETTA (longiflorum)
- a TROMBA LARGA (regale)
- a TURBANTE (speciosum)
- a COPPA (Mid. Century)
Il FRUTTO è una CAPSULA contenete fino a 300 semi (1000
semi = 2-5 g)
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Propagazione
- COLTURA IN VITRO: l’espianto è costituito da frammenti di
scaglia portanti una piccola porzione di girello. Coltura al
buio a 25°C per la produzione di bulbetti. Se si vuole risanare
il bulbo bisogna prelevare l’apice vegetativo
-SEME: richiede 3 o 4 anni. Usato per L. longiflorum e
speciosum. Semina in primavera su terreno ricco di so e
dopo due anni si ottengono i bulbi da far ingrossare per
raggiungere la forza fiore misurata in cm
- DIVISIONE DEL BULBO
- SCAGLIE: in diecmbre si staccano le scaglie, si disinfettano e
si fanno cicatrizzare (in sabbia umida per qualche giorno a
20°C). Dopo qualche mese si ottengono bulbetti sulle scaglie
i quali possono essere rimossi oppure si può piantare
direttamente la scaglia.
Ingrossamento dei bulbetti
• terreno sciolto arricchito di s.o.
• basso livello di salinità, sensibile a volori > 2000 mg l-1
• privo di calcare
• buon drenaggio
• terreno e bulbetti vengono disinfettati
• elevate esigenze di N e K
• messa a dimora in ottobre con 50-80 bulbetti m-2, raccolta
in settembre
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Bulbilli
Derivano da gemme ascellari che si ingrossano per accumulo
di sostanze di riserva. Sono soggetti alla dormienza che viene
rimossa ponendoli a 5°C per 3 settimane e poi vengono
messi ad ingrossare. La quantità di bulbilli che si forma
dipende dalla luce e dall’umidità, se ne può stimolare la
produzione con applicazioni di benziladenina.
Forzatura dei bulbi
In agosto settembre i bulbi si trovano in dormienza a causa
di elevate concentrazioni di acido abscissico. Vengono posti
a 4°C per 4-6 settimane in torba umida. Al termine del
trattamento se non vengono subito impiantati vengono
conservati a -2°C in torba umida in cassette avvolti in fogli di
PE forati (BULBI CONGELATI)
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Esigenze climatiche
TEMPERATURA: sono specie ad elevate esigenze termiche
Dall’impianto fino all’emergenza T notturna 15°C
Dall’emergenza fino alla formazione degli abbozzi fiorali T
20-25°C
Bocci fiorali formati 15°C
LUCE: in inverno illuminazione artificiale per 5 ore dalla
differenziazione fiorale fino alla fioriture. Non ha un’azione
pfotoperiodica ma agisce sul bilancio ormonale
(fotoossidazione dell’etilene che induce aborto fiorale)
Tecnica colturale
Coltivazione per tutto l’anno (in inverno in serra e nelle altre
stagioni in pien’aria)
STIMOLAZIONE DELLA GERMOGLIAZIONE ponendo i bulbi in
acqua calda a 46°C per 1h
TERRENO sciolto, buon drenaggio, basso livello di salinità,
povero di calcare, provvisto di s.o., disinfettato
All’IMPIANTO distribuzione di s.o., concimi azotati e potassici
ma niente P poiché peggiora la qualità dando steli corti e
pochi fiori
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Tecnica colturale
DURATA della COLTURA da 2 a 4 mesi
Dall’impianto alla raccolta passano 90 gg in inverno e 50 gg
in estate. Se il ciclo è lungo tra un impianto e il successivo
intercorrono 2-3 settimane, se il ciclo è corto si pianta ogni
settimana.
Tecnica colturale
GERMOGLIAMENTO in cassette di legno conteneti torba
poste in celle climatizzate a 10-12°C.
La DENSITA’ COLTURALE varia con la specie (L. longiflorum
20-25 bulbi m-2)
In inverno le densità sono minori poiché la luminosità è più
scarsa e poiché si impiegano bulbi di maggiori dimensioni.
PROFONDITA’ di IMPIANTO 6-10 cm
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Operazioni colturali
• fertirrigazioni con bassi livelli di fosforo
• diserbo pre-impianto o post-impianto
• tutoramento indispensabile
• irrigazione frequente e poco abbondante (apparato
radicale superficiale)
• periodici abbondanti apporti di acqua per evitare accumulo
di sali nel terreno
Raccolta
Il momento ideale è quando i tepali iniziano a separarsi ed il
fiore mostra il colore
Prima di confezionare gli steli bisogna aspettare che si
affloscino per evitare che si spezzino
Per 24 ore in tiosolfato di argento poi conservazione fino a 4
settimane mantenedoli in acqua e saccarosio in celle
frigorifere
Non conservare con altri fiori poiché il lilium produce elevate
quantità di etilene
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Gruppi di Lilium
IBRIDI ASIATICI 70%
IBRIDI ORIENTALI 20%
LONGIFLORUM 10%
Gli IBRIDI ORIENTALI derivano da incroci di L. auratum, L.
speciosum e L. rubellum. Tendono ad avere un ciclo colturale
più lungo. Colore bianco o rosa, raramente giallo. Profumati
Gli IBRIDI ASIATICI derivano dall’incrocio di 13 specie. Si
hanno differenti colori e forme dei fiori, diverse ampiezze
del ciclo colturale
Il LONGIFLORUM è originario del Giappone. Di natura
tropicale (t media della zona di origine 21°C)
Avversità
I bulbi in fase di ingrossamento sono soggetti al rischio di VIROSI
MALATTIE CRITTOGAMICHE
-Fusarium oxysporum: attacca bulbi e apparato radicale, marciume,
ridotto sviluppo, decolorazione delle foglie
- Rhizoctonia: danni alle foglie basali, macchie marroni
- Pythium: marciume delle radici
- Botrytis cinerea: parte aerea. Serra arieggiata, trattamenti di controllo
e preventivi.
INSETTI:
-Criocera lili: i danni maggiori si hanno dalla larva che mangia i margini
fogliari ed erodoni i bocci
-Afidi
FISIOPATIA USTIONE DELLA FOGLIA dovuta ad eccessi di luminosità su
giovani foglie che presentano un velo di umidità nel momento di intensa
radiazione
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