Modelli di Biodiritto Prof.ssa Gabriella Gambino A.A. 2012-2013 Società “postmoderna” Nella società si riflettono le problematiche del dibattito filosofico attuale E’ inevitabile il confronto del diritto con il pluralismo Postmoderno = crisi della modernità = mancano ontologia, antropologia, giustificazioni forti dell’etica e del diritto Contingentismo radicale, provvisorietà: nulla è sostanziale, permanente, stabile. Non-cognitivismo teoretico Opacità e sterilità natura rispetto al significato e ai valori Materialismo: descrittivismo, determinismo, conta solo la datità estrinseca e contingente. L’uomo: funzioni e comportamenti irrelati Autoreferenzialità dell’etica: legge di Hume, soggettivismo etico e relativismo Libertà soggettiva produce la verità Pluralismo assoluto Indifferenza morale L’esigenza di una riflessione biogiuridica… Disagio sociale: eterogeneità etica e culturale ostacola elaborazione di indicazioni omogenee per la collettività Convivenza umana esige norme di comportamento comuni per superare conflitti etici sul piano relazionale L’introduzione della biogiuridica l’importanza dell’esperienza giuridica e della riflessione politico-sociale nella sua dimensione normativa, alla ricerca dei fondamenti per una possibile coesistenza umana. Progresso bio-tecnologico e le questioni sociali emergenti impongono al diritto una rapida capacità di evoluzione normativa. Lo sforzo epistemologico della scienza giuridica Innanzi al bisogno di risposte giuridiche alle questioni attuali, si percepisce la necessità di recuperare il fondamento intrinseco del discorso giuridico, per affrontare le tematiche bioetiche con ragioni strettamente giuridiche. …Per dare risposte più consapevoli della verità sull’uomo che le tecnologie biomediche ci mostrano e che la giustizia si prefigge di salvaguardare nelle relazioni sociali. Eppure, nonostante l’urgenza di risposte giuridiche… si percepisce un vuoto dottrinale 1. Diritto concepito solo come bio-legislazione, elaborato frettolosamente nell’urgenza, asistematico, settoriale, incoerente con l’ordinamento (sentenze, leggi, circolari, decreti,…). 2. Tollerante a tutti i costi 3. Elevate aspettative sociali nei confronti del diritto: certezze per rimuovere paure collettive innanzi al progresso scientifico e sociale 4. Interdisicplinarietà delle questioni e novità di categorie, linguaggi, fenomeni -> necessità di rivedere concetti, soggetti giuridici e diritti. 5. Quale diritto per il biodiritto? L’importanza dell’analisi concettuale: la filosofia del diritto Individuare criteri delle scelte nel formulare le leggi: i principi generali, i fondamenti antropologici, per verificare la consistenza e la coerenza delle ragioni delle scelte con il significato strutturale della giuridicità. Risposte diverse alla domanda di una riflessione biogiuridica 1. Modelli del biodiritto “neutrale” 2. Modelli biogiuridici di matrice giusnaturalista I paradigmi del biodiritto “neutrale”: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Astensionismo Modello liberale Modello pragmatico o convenzionale Modello formalistico Modello procedurale Modello contestuale Modello sociologico-fattuale 1. L’astensionismo: il modello liberazionista o libertario Società e Bioetica senza diritti e senza leggi Rifiuto “di principio” della biogiuridica, come intervento pubblicoistituzionale, opprimente della libertà individuale. Antigiuridismo in bioetica: spazio libero dal diritto alla libertà privata della coscienza Movimento di pensiero HIL (highly inappropriate legislation) in bioetica Meglio codici deontologici e pareri mutevoli di comitati etici Responsabilità = autocontrollo e autodisciplina Privatizzazione delle scelte, autonomia, tutto ciò che è possibile è lecito. 2. Modello liberale Diritto serve a garantire libertà individuale,come autodeterminazione Distingue i diritti morali e i diritti giuridici sfera dell’autonomia protegge e garantisce le condizioni per l’espressione della libertà nelle scelte bioetiche 2. Modello liberale (II) Prende atto del pluralismo etico Configura istituzionalmente alternative senza prendere posizioni di valore. Diritti = diritto positivo Rifiuta una legislazione uniforme: “Ogni individuo e comunità è chiamata a far valere leggi penali e diritti sociali validi solo per i propri membri” (H.T. Engelhardt jr.) Principio tolleranza e di danno rilevante per l’altro (U. Scarpelli); ricerca del compromesso Diritto debole, flessibile, aperto, temporaneo: riduzione al minimo del diritto pubblico, ampliamento massimo della libertà privata. Opportunità di un modello giurisprudenziale di common law, ove il giudice “ fa la legge”. Tendenza alla biogiuridica casistica 3. Modello pragmatico o convenzionale (P. Singer) Oggetto del diritto: realizzazione dell’utile sociale Calcolo costi-benefici Norme provvisorie ispirate a criteri di convenienza sociale Esperienza giuridica ridotta a calcolo dell’economia Criterio dell’efficienza economica Utile collettivo > utile individuale 4. Modello formalistico Biodiritto = biopolitica Biogiurista prende atto della volontà politica Verifica la coerenza formale con l’ordinamento positivo Legittimo tutto ciò che è deciso dalla politica Giurista = tecnico del diritto 5. Modello procedurale (sociologia giuridica) Diritto fissa le procedure per difendere l’etica pubblica Criterio democratico della maggioranza per legiferare E’ giuridicamente lecito ciò che pubblicamente concordato 6. Modello contestuale Ragionamento giuridico per contesti Regole raccolgono “bisogni, spinte e valutazioni” che nascono prima e fuori del mondo legale. Diritto partecipa alla ricerca del consenso per precisare e registrare le opzioni etiche in vista di una normazione Filtra esigenze sociali secondo “necessità, fattibilità, coerenza sistematica” mediante approccio per contesti. 7. Modello sociologico-fattuale Diritto = prassi sociale e decisioni tribunali Prende atto del comportamento della maggioranza e degli orientamenti giurisprudenziali Modelli neutrali: separazione del diritto dalla morale e dalla natura Manca riferimento alla verità oggettiva del diritto Obbligatorietà giuridica non è oggettiva, ma: Soggettivistica (tu devi perché io o altri vogliono) Utilitaristica Formale Procedurale Contestuale empirica Diritto strumentalizzabile, in funzione di criteri esterni Gli estremi opposti: degiuridicizzazione e giuridificazione (espansione e inflazione di nuovi diritti) Radice concettuale del diritto neutrale 1. Giuspositivismo: esclusività diritto positivo e negazione della giuridicità intrinseca naturale del diritto Da metodologia a concezione del diritto No alla giuridicità del diritto naturale, relegato alla sfera etica e religiosa Radice concettuale del diritto neutrale 2. Non cognitivismo post-moderno: inesistenza verità oggettiva e normatività della natura Diritto avalutativo, non assiologico, non sostanziale Legittimità relativa delle leggi: alla volontà, all’utile, alla prassi, al contesto (Kant: legittimità ipotetica, condizionata, non categorica). Legittimità delle norme secundum quid, non in sé Giustizia: criterio morale extra-giuridico Ricadute sulla soggettività giuridica: titolarità dei diritti è attribuita. Modello giusnaturalista cognitivista Giustificare oggettivamente la legittimità dell’intervento del diritto in bioetica. Ricongiungere: Diritto e natura / Diritto e morale Verità antropologica e ontologica del diritto Ragione: compito forte di cogliere fondamento e il significato dei fatti e della realtà (= verità ontologica) Etica: verità oggettiva Fondamento dell’etica è la ragione che coglie i fini intrinseci della natura Fine: indicazione normativa Coscienza: riconosce valori e fini Riconoscimento di una verità oggettiva giustifica l’obbligatorietà della norma Diritto = verità = natura Funzione del giurista Filosofico-sostanziale: ricerca il senso del diritto e la conformità del diritto positivo al diritto naturale e alla giustizia. Opera per la positivizzazione del diritto naturale Fonte del diritto = natura tramite la ragione Ragione precede la volontà positiva! Modelli giusnaturalistici: 1. Modello ontologico personalista Il diritto La legge è oggettiva perché fondata sull’esigenza ontologica, la natura umana, la persona, con la sua ontologica “esigenza di essere” La conoscenza dei precetti è progressiva e graduale (insufficiente, imperfetta, di difficile applicazione) Legge naturale -> legge positiva -> ordinare la ragione al bene comune Procedimento giuridico -> determinazione e deduzione della legge positiva dai precetti generali Persona -> diritti umani La ricerca del fondamento antropo-ontologico… una tensione costante nella scienza giuridica Impegno giuridico: esplicitare i contenuti ontologici del diritto per una tutela dell’uomo e dei suoi diritti costitutivi. Diritti co-essenziali, invocabili ovunque e sempre per ogni individuo umano. Ritrovare i principi e valori, il “prius metagiuridico”, espressione del principio primo del diritto: “hominum causa omne ius costitutum est” (Digesto). Propositi del giusnaturalismo: un “diritto naturale vigente” Inferire dall’uomo i principi generali che fondano la legittimità dell’ordinamento giuridico: Metapositivi (precedono l’ordinamento) Positivi (appartengono all’esperienza giuridica e la sorreggono 1. Dignità piena e non graduabile di ogni essere umano: il suum di ciascuno, l’essenza posseduta in ragione dell’esistenza. L’uguaglianza, la parità ontologica tra gli uomini Presupposto è l’esistenza: il diritto alla vita 2. 3. normativamente) Modelli giusnaturalistici: 2. Modello coesistenziale Etica “del” diritto = etica coesistenziale iscritta nella giuridicità Analisi giuridico-fenomenologica parte dall’analisi antropologica della coesistenza: 1. 2. Finitudine uomo nel conoscere e agire Alterità esperienziale: esiste nel mondo accanto agli altri -> alterità precede l’IO, primato del ricevere rispetto al dare Modelli giusnaturalistici: 2. Modello coesistenziale L’uomo ontologicamente relazionale 3. Uomo coglie l’esigenza ontologica di rapportarsi agli altri, condizione di identificazione individuale: - Dialettica dell’alterità come possibilità dell’identità - L’essere accanto è essere con - Relazionalità come principio costitutivo dell’essere uomo tra uomini (riconoscimento reciproco) - Coesistenza come orizzonte dell’esistenza umana Modelli giusnaturalistici: 2. Modello coesistenziale La giuridicità Diritto = modalità di garanzia della coesistenza umana, Scopo diritto = rendere possibile e sicura la coesistenza per tutti gli uomini Valore del diritto = la giustizia criterio oggettivo e universale Legge giusta = garantisce la relazionalità universale, secondo simmetria e reciprocità Biogiuridica deve ritematizzare la soggettività in chiave relazionale (l’altro è sempre un TU per l’IO) Criterio di legittimità della legge bioetica è la funzionalità strutturale alla coesistenza. Giurista ha un compito sostanziale di verifica di compatibilità della legge positiva col diritto naturale Estrinsecare non solo il come del diritto, ma anche il perché e il se del diritto e della legge Solo il bene umano va tradotto in bene giuridico