La dirigenza infermieristica in sala operatoria

I° Congresso
per Infermieri
di Camera
Operatoria
LA DIRIGENZA
INFERMIERISTICA IN SALA
OPERATORIA:
MODELLO ORGANIZZATIVO DI
SALA OPERATORIA
San Marino
23/24 settembre 2011
Centro Congressi
Hotel Palace
Dr.
G. Mancini – Jesi (An)
MA
DI
COSA
PARLIAMO
????
2
Safe Surgery Saves Lives
4
Esempio di mappatura di un processo di S. O. (intervento chirurgico)
INTERVENT0
CHIRURGICO
Compilazione cartellino preanestesia e prescrizioni
terapeutiche specifiche
Visita anestesiologica
pre-intervento
POSITIVO
MONITORAGGIO ED
INDUZIONE
ANESTESIA
Preparazione campo
operatorio
Trasferimento paziente su
letto operatorio
INTERVENTO
Vestizione chirurghi
Trasporto paziente in Sala
Operatoria
COMPLICAZI
ONI
?
SI
GESTIONE
COMPLICAZIONI
PERIOPERATORIE
FINE MONITORAGGIO
E RISVEGLIO
ANESTESIA
NO
Firma dei consensi
informati all’intervento
ESITO
?
Tricotomia, clistere,
preanestasia
NEGATIVO
Ridefinizione del piano
strategico-terapeutico
Somministrazione farmaci
prescritti dall’anestesista
ATTREZZAGGIO SALA
OP.
(Verifica impianto elettrico,
accensione macchinari, teli
sterili su tavolo operatorio,
preparazione e verifica
strumenti, preparazione
farmaci)
STERILIZZAZIONE
STRUMENTARIO
PULIZIA SALA
OPERATORIA
Posizionamento catetere
vescicale; Introduzione
SNG
Trasferimento paziente su
letto operatorio
STOP
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LA DIRIGENZA
• E risaputo ormai che la situazione ed i bisogni nel
nostro Paese stanno cambiando come in tutta
Europa, ed allora è necessario orientare
continuamente i curricoli e la professione: questo
è il compito di chi vuole essere leader:
• Il Dirigente Infermieristico deve leggere e
monitorare quanto avviene al fine di definire i
diversi aspetti dell’assistenza necessaria per
poter dare delle risposte, risposte sicure e chiare.
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LA DIRIGENZA
• Tante forze opposte stanno intralciando il
cammino della professionalizzazione e di fatto,
forse è presto per vedere i risultati dei
cambiamenti della nuova formazione, sulla Salute
dei Cittadini. Manca, o e povera, la ricerca nel
campo disciplinare.
• E’ attraverso la ricerca che si produce conoscenza
e si teorizza quel sapere che viene utilizzato nella
pratica. Sono dunque necessari, a tutti i livelli,
infermieri preparati e che sappiano lavorare in
ambiente multidisciplinare.
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PREMESSA
• Nel nuovo contesto sanitario e sociale, la professione
infermieristica ha ridefinito il suo specifico professionale
e il suo mandato sociale, attuando importanti
cambiamenti sia nella formazione che nell’esercizio
professionale.
• Il D. L. 502/92, la “seconda riforma sanitaria”, introduce
strumenti innovativi per una gestione accurata e
“razionale”, strumenti che contribuiranno a diffondere
una nuova cultura di sanità; termini nuovi come
“Efficienza,
Efficacia,
Economicità”,
imparzialità
dell’azione
amministrativa,
diventeranno
parti
fondamentali degli Enti Pubblici.
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PREMESSA
• Uno dei segni tangibili di questo nuovo “corso”
è la “managerializzazione”, ossia l’integrazione
delle regole di gestione del personale del
pubblico impiego con le norme che regolano il
lavoro privato, al fine di trasferire nelle
amministrazioni pubbliche le modalità di
organizzazione dei fattori della produzione
distintive dell’assetto ”Privatistico”.
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Privatistico !
• Modalità che hanno come conseguenza
azioni di incentivazione degli operatori al
continuo miglioramento delle proprie
prestazioni, l’introduzione di elementi di
flessibilità del lavoro al fine di rendere più
trasparente il rapporto che lega il singolo
dipendente all’organizzazione
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Privatistico !
• Questo cambiamento rivoluzionario nel
mondo del pubblico impiego costituisce la
risposta all’esigenza di razionalizzazione di
tutti
gli
aspetti
della
pubblica
amministrazione in generale, e delle
risorse umane in particolare, in
considerazione del fatto che la spesa per il
personale rappresenta più della metà delle
uscite del bilancio pubblico.
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La riforma sanitaria
• Prima della riforma sanitaria, non veniva posta
attenzione alla gestione delle risorse umane, i
metodi utilizzati risultavano poco efficaci.
• Con la riforma, la politica del personale, intesa
come metodo di gestione, viene affidata ai
Dirigenti Responsabili.
• Tali
Dirigenti
(medici,
infermieri,
amministrativi) devono essere formati e
preparati per un ruolo non semplice.
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IL CAPOSALA E L’INFERMIERE DIRIGENTE
• Solo a metà degli anni 80, vengono introdotti
termini come Coordinamento, in particolare, il
DPR n. 821 del 7/9/84, relativo alle attribuzioni
del personale non medico addetto ai Presidi,
servizi ed uffici delle USL, fissa per ogni posizione
funzionale le relative attribuzioni e mansioni.
• Anche in esso si parla dell’Infermiere
professionale coordinatore collocato nei
cosiddetti quadri intermedi.
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IL CAPOSALA E L’INFERMIERE DIRIGENTE
• L’articolo 20 recita che “… l’Operatore Professionale
coordinatore svolge le attività di assistenza diretta
attinenti la sua competenza professionale..
• Coordina l’attività del personale nelle posizioni
funzioni di collaboratore e operatore professionale di
2° categoria … predisponendone i piani di lavoro,
nell’ambito delle direttive impartite dal responsabile o
dai responsabili delle Unità Operative, nel rispetto
dell’autonomia operativa del personale stesso e delle
esigenze del lavoro di gruppo.
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IL CAPOSALA E L’INFERMIERE DIRIGENTE
• Svolge attività di didattica, nonché attività finalizzata alla
propria e altrui formazione.
• Ha responsabilità professionale dei propri compiti
limitatamente alle prestazioni e alle funzioni che la
normativa vigente è tenuto ad attuare.
• E’ solo con il DM 13/9/88 che viene riconosciuto che il
caposala non deve essere considerato parte dell’organico
del personale di assistenza diretta, in considerazione delle
sue funzioni di coordinamento delle attività del personale
infermieristico ed ausiliario e di supervisione sulle attività di
tirocinio e di formazione a livello dell’U.O. a cui è preposto.
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[email protected]
RIPENSARE LA SALA
OPERATORIA
Evoluzione della Professione
Competenza
Giuridica
• Decreti Legislativi
• Decreti Ministeriali
• Codice Deontologico
Competenza
Tecnica
• Capacità
• Conoscenze
• Esperienze finalizzate
INFERMIERE
[email protected]
[email protected]
8° Corso per infermieri di Sala Operatoria
Roma 6 maggio 2011
• Responsabilità
• Autonomia
• Professionista
[email protected]
Prevenzione
Infezioni
Sanificazione
Antisepsi
Sterilizzazione
Comportamenti
Sicurezza paziente
(in alcuni casi)
=
PROBLEMA
DIRIGENZA
INFERMIERISTICA DI
SALA OPERATORIA
(Necessaria)
8° Corso per infermieri di Sala Operatoria
Roma 6 maggio 2011
CAMBIAMENTO
• La legge di riforma 502/92, sancisce la titolarità
dell’Università per quanto riguarda il rilascio dei diplomi, si
arriverà poi alla definizione della Laurea Infermieristica
triennale quale presupposto per fare assistenza intra e
fuori ospedale.
• Legge 42/99,
• Importanti innovazioni dunque che hanno portato il
“Caposala” a diventare Coordinatore, un Professionista
capace e preparato, con alta competenza nella gestione
della leadership.
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CAMBIAMENTO
• L’istituzione del master di 1° livello in funzioni di
coordinamento, avviato con l’AA 2000/2001, ha saputo
colmare il vuoto formativo, ridando spessore alla
funzione dirigenziale di questo Professionista al fine di:
ü gestire: persone, relazioni, situazioni, risorse materiali,
ü pianificare: interventi assistenziali infermieristici in
armonia con gli obiettivi aziendali, formazione sul campo,
ü organizzare al meglio tempi, modi, procedure,
ü coordinare risorse, progetti interdisciplinari,
ü verificare il raggiungimento degli obiettivi
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CAMBIAMENTO
• La Legge n. 251/2000 ha sancito chiaramente delle
nuove “possibilità”, ma non ha stabilito un obbligo
fermo o palese convenienza, perlomeno sui tempi
brevi, sia per i ritorni economici sia gestionali, per le
Regioni e le Aziende Sanitarie che intendono
applicarla.
• Inoltre essa non è vincolante nel disporre la
creazione di Dirigenti Infermieristici, limitandosi a
vincolare il governo all’emanazione della relativa
disciplina concorsuale, ed invitare le Regioni
all’istituzione, sempre che lo desiderino.
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IL CONTESTO LAVORATIVO:
DALLA S.O. AL BLOCCO OP.
• La camera operatoria rappresenta una delle realtà più
complesse dal punto di vista organizzativo presenti nel
mondo sanitario.
• Questo infatti è un settore caratterizzato da:
• Elevata tecnologia;
• Forte interazione tra i vari professionisti coinvolti nel
processo di cura;
• Elevata complessità assistenziale dovuta sia all’instabilità
delle funzioni vitali della persona ma anche all’intensità,
globalità, complessità, tempestività e continuità delle
prestazioni erogate
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IL CONTESTO LAVORATIVO:
DALLA S.O. AL BLOCCO OP.
• Di conseguenza se per quanto riguarda la struttura del
quartiere operatorio è stabilito che per una migliore
razionalizzazione delle risorse, per maggior efficacia del
percorso assistenziale della persona assistita e
appropriatezza delle prestazioni erogate tutte le attività
chirurgiche siano centralizzate nei blocchi operatori, è
altrettanto vero, che è necessario definire:
• Standard di assegnazione delle risorse infermieristiche
basati su indicatori di produttività e di complessità
dell’attività operatoria e non soltanto su indicazioni
normative generali.
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IL CONTESTO LAVORATIVO:
DALLA S.O. AL BLOCCO OP.
• Negli ultimi anni si è assistito all’ ampliamento del
ventaglio di offerta dei servizi, alla loro revisione e
riprogettazione con conseguenze “rivoluzionarie”
dal punto di vista strutturale e di funzionamento del
sistema sanitario.
• L’evoluzione ed innovazione complessiva delle tecniche
chirurgiche , inoltre, hanno completamente modificato
gli scenari, imponendo una continua
e veloce
innovazione e condannando in breve tempo
all’obsolescenza dell’ acquisito.
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IL CONTESTO LAVORATIVO:
DALLA S.O. AL BLOCCO OP.
• L’attività svolta in area chirurgica è fondamentale per la
vita stessa dell’Ospedale Azienda che su di essa e sui suoi
livelli di efficienza fonda gran parte del suo esistere ( i servizi
chirurgici ospedalieri consumano intorno al 9% dei budget annuali ).
• L’efficienza e l’efficacia dell’area chirurgica rappresentano
un aspetto cruciale per ogni struttura sanitaria e rientrano
a pieno nei principi di “Qualità Totale”.
• Logica conseguenza diviene
la garanzia per il
Paziente/Persona e gli Operatori del massimo livello
possibile di sicurezza e di soddisfazione attraverso la
migliore utilizzazione delle risorse disponibili
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IL CONTESTO LAVORATIVO:
DALLA S.O. AL BLOCCO OP.
• Nelle organizzazioni che producono servizi sanitari, diretti
alle persone, l’elemento caratterizzante è nel rapporto
operatore-cliente (risorsa umana competente su risorsa
umana cliente) che risulta notevolmente modificabile da
variabili umane quali:
• Il grado di personalizzazione, umanizzazione e affidabilità
delle prestazioni, informazione dell’Utenza.
• Il sapere e la competenza che sono forze potentissime di
inclusione o esclusione, di sviluppo o di gestione
globalizzante delle risorse umane.
•
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IL COODINATORE DEL BLOCCO
OPERATORIO
• Ruolo, funzioni e attività del caposala del blocco
operatorio, inteso come Dirigente di primo livello, è una
posizione unica, di snodo, all’interno del sistema azienda.
• In questa figura professionale si realizza il passaggio
dall’area tecnico-operativa all’area gestionale
• Si abbinano e si confrontano le preoccupazioni di clienti
interni, esterni, infermieri e personale di supporto con
quelle dell’organizzazione: Direzione Medica, Direzione
Generale in un certo senso possiamo affermare che si
tratta di una “terra di nessuno”, che va continuamente
ridefinita giorno dopo giorno.
IL COODINATORE DEL BLOCCO
OPERATORIO
• Considerando le esigenze delle Aziende Sanitarie che
vedono il blocco operatorio come il collo di una
bottiglia ed alla luce dell’esperienza internazionale, è
opportuno ritenere il caposala un Dirigente di primo
livello nel contesto della dirigenza infermieristica: in
quanto tale si ispira ai medesimi principi che guidano
l’azione dell’infermiere dirigente e si pone obiettivi in
gran parte analoghi ai suoi a livello di unità operativa
sanitaria, dove mantiene anche idonei rapporti con la
clientela per contribuire in modo diretto alla sua
soddisfazione.
IL COODINATORE DEL BLOCCO
OPERATORIO
Le attività che vedono la piena partecipazione del
coordinatore in un blocco operatorio sono diverse
e potremmo sintetizzare in:
1. Governo dell’intero sistema del blocco
operatorio facendo applicare e controllando
quelle che sono le disposizioni e le
raccomandazioni in essere al fine di creare un
ambiante idoneo alla programmazione ed
esecuzione dell’attività chirurgica.
Processo di Sala Operatoria
( UNI EN ISO 9004 )
Plan
Stabilire gli obiettivi e i processi necessari
per fornire risultati verso il cliente
Attuare processi
Act
PDCA
Check
Do
Monitoraggio e misurazione dei processi e
dei prodotti riportando i risultati
Adottare azioni per migliorare in modo
continuo le prestazioni dei processi
2006
WORLD HEALTH
ORGANIZATION
2008
2004
Alleanza Mondiale per
la
Sicurezza del Paziente
8° Corso per infermieri di Sala Operatoria
Roma 6 maggio 2011
SAFE
SURGERY
SAVES LIVES
[email protected]
PAZIENTE AL CENTRO
[email protected]
8° Corso per infermieri di Sala Operatoria
Roma 6 maggio 2011
OBIETTIVO
Migliorare il lavoro;
Eliminare (ridurre) le possibilità di rischio;
Ridurre i costi;
Migliorare i rapporti tra persone;
Favorire l’inserimento e la crescita del
personale;
§ Migliorare l’ambiente di lavoro e quindi la
soddisfazione degli operatori;
§
§
§
§
§
INTEGRAZIONE DI PROCEDURE
Gestione
delle N.C.
Gestione delle
comunicazioni
Gestione delle
V.I.I.
(Audit Interni)
Gestione del
fabbisogno formativo
per il mantenimento
e l’aggiornamento
delle competenze
Gestione dei
reclami
Analisi della
soddisfazione
del cliente
IL COODINATORE DEL BLOCCO
OPERATORIO
2. Programmazione ed organizzazione delle attività proprie
del
blocco
operatorio
(turnistica,
reperibilità,
funzionamento complessivo del sistema, sicurezza)
3. Acquisizione materiali, necessari alla vita del blocco
operatorio adottando anche nuovi strumenti di
approvvigionamento che consenta di evitare inutili
accumuli o mancanza di dispositivi.
4. Valutare le necessità di approvvigionamento in base alla
programmazione e alla messa in essere di programmi di
approvvigionamento quali il Just in time o il lead time.
IL COODINATORE DEL BLOCCO
OPERATORIO
5
Gestione delle risorse tecnologiche necessarie
all’attività chirurgica adottando un programma di
formazione al loro utilizzo, alla loro manutenzione,
sanificazione e sanitizzazione;
6
Formazione
ed
inserimento,
un’importante
responsabilità nella selezione del personale
infermieristico e di supporto, nella programmazione
ed
attuazione
di
piani
di
lavoro
con
l’individualizzazione di Tutor per l’inserimento di
nuove figure professionali e, in caso di giudizio di non
idoneità saper comunicare al professionista il
trasferimento in altra unità operativa.
IL COODINATORE DEL BLOCCO
OPERATORIO
7. Verifica e valutazione dei risultati raggiunti in base agli
obiettivi dettati dalla Dirigenza Aziendale. Per questo
fine dovrà attivare sistemi di audit e di verifica in itinere
per controllare se il percorso intrapreso per il
raggiungimento del traguardo è il più adeguato.
8. Monitoraggio di tutte le attività che vengono svolte al
blocco operatorio organizzando un apposito archivio
della documentazione al fine di rendere possibile, in
fase di riesame, il controllo e la verifica del
miglioramento continuo in essere all’interno del blocco
operatorio.
IL COODINATORE DEL BLOCCO
OPERATORIO
• Ottemperamento ai requisiti (autorizzazione /
accreditamento / certificazione). Il blocco
operatorio per sua concezione architettonica è
un complesso composto da sale operatorie,
presale, magazzini studi spogliatoi e punti di
informazione. Diviene importante formulare ed
adottare sistemi descrittivi dove ogni attività sia
prevista per permettere ad ogni operatore di
avere un punto di riferimento. (IL MANUALE DI
QUALITA’)
•
ALLA GESTIONE
DELLE RISORSE
DALLA GESTIONE
DELL’ ASSISTENZA
[email protected]
8° Corso per infermieri di Sala Operatoria
Roma 6 maggio 2011
DIRIGENTE INFERMIERISTICO
COORDINATORE INFERMIERISTICO
Infermiere
anestesia
Infermiere
circolante
CHIRURGO
ANESTESISTA
[email protected]
Infermiere
Strumentista
OSSS
MODELLO
ORGANIZZATIVO
DIRIGENTE INFERMIERISTICO
COORDINATORE
INFERMIERISTICO
Infermiere
Strumentista
CHIRURGO
ANESTESISTA
Infermiere
circolante
Infermiere
anestesia
[email protected]
OSSS
8° Corso per infermieri di Sala Operatoria
Roma 6 maggio 2011
CONCLUSIONI
• A noi sembra, di intravedere già nelle nostre
realtà alcune iniziali esperienze positive di
infermiere dirigente di B.O. che andrebbero nella
giusta direzione.
• Si tratta di continuare una sfida, che ha un
obiettivo comunque ineluttabile e ineludibile:
perseguire, come Associazione, a fare
formazione
e
diffondere
progetti
di
organizzazione delle sale operatorie che vedono
la partecipazione nella fase organizzativa di un
professionista Infermiere Dirigente.
CONCLUSIONI
• Questo vuol dire responsabilità individuale e di
gruppo, superamento di visioni settoriali dei
singoli, governo assistenziale, valutazione e
verifica per dare coerenza al sistema,
accreditamento delle professioni, ma anche
prevenzione del rischio e del burn out
nell’ambiente di lavoro tra i più complessi
dell’ospedale.
CONCLUSIONI
• Di fatto in moltissime Aziende chi ha in mano
l’organizzazione delle sale operatorie non è il
Direttore dell’Unità chirurgica più accreditata, Il
Direttore del Servizio di anestesia più disponibile
o la Direzione Medica di Presidio ma è il
Coordinatore Infermieristico, con o meno una
posizione organizzativa, più o meno pesante,
che Dirige il blocco operatorio a nome e per
conto del Dirigente Medico.
CONCLUSIONI
• L’infermiere è il Professionista che vive il BO nella sua
totalità, il suo servizio si svolge interamente all’interno
della struttura e la sua formazione, con la laurea
specialistica, nella organizzazione di strutture complesse
come: al personale, all’ambiente inteso come spazio e
come clima, alla prevenzione delle infezioni della ferita
chirurgica,
alla
predisposizioni
di
piani
di
approvvigionamento dei materiale e non da ultimo alla
formazione di nuove figure professionali e piani annuali di
formazione.
• Il Dirigente medico ha come suo primo
interesse la clinica.
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