TARANTO PROVINCIA 20 LIZZANO Lunedì 6 luglio 2015 Giornate di formazione per il progetto “Genitori non si nasce” Manovre salva-vita a tutela dell’infanzia d Quattro giornate di formazione fra giugno e luglio, a Lizzano, sulle manovre salva-vita, accolte con grande entusiasmo e interesse da parte della comunità locale. Si sono svolte nella sede del progetto “Genitori non si nasce”, ideato e coordinato dalla dottoressa Paola Pagano, psicologa e dottore di ricerca in psicologia clinica. Il progetto è promosso da due realtà locali: l’associazione di volontariato AttivaLizzano Onlus e l’associazione di promozione sociale Prospettive di Sviluppo, entrambe con sede a Lizzano. Il progetto è vincitore del bando “PugliaCapitaleSociale. Cittadini attivi, comunità solidali”, emanato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia. L’associazione AttivaLizzano, costituita nel 2010, opera nella tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente, ha realizzato molteplici iniziative di sensibilizzazione e di promozione della cittadinanza attiva per dare una risposta ai problemi ambientali, a cominciare dalla esalazioni della vicina discarica per rifiuti speciali. L’associazione Prospettive di Sviluppo è attiva in ambito psico-sociale ed è nata nel 2009 vincendo il concorso “Principi Attivi – Giovani Idee per una Puglia Migliore”, dell’assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Puglia. L'esperienza realizzata è stata pubblicata nel libro “I giovani e il futuro. Un’analisi delle cul- ture giovanili tarantine” di Paola Pagano. Il progetto “Genitori non si nasce” è stato avviato a dicembre 2014 per offrire servizi rivolti alle coppie con un figlio nato da poco o in attesa, promuovendo attività orientate allo sviluppo di pratiche di accudimento per la crescita dei bambini. Tra i servizi proposti vi è il “Percorso di formazione e riflessione”, condotto da professionisti ed esperti (psicologi, pediatri, odontoiatri, avvocati, podologi, nutrizionisti, ambientalisti) del territorio. Il percorso ha promosso l’integrazione tra sapere scientifico, conoscenze ambientaliste e patrimonio del contesto sociale in cui i genitori vivono, per migliorare la relazione tra genitori e figli. All’inter- no di questo percorso, sono state organizzate le quattro serate di formazione sulla manovra salva-vita. L’intento è stato di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione del rischio di inalazione di un corpo estraneo nel bambino e diffondere la conoscenza delle manovre d’emergenza. Sempre più spesso avvengono incidenti tra le mura domestiche o a scuola, che, se non prontamente trattati, degenerano, in brevissimo tempo, in arresto respiratorio al quale segue quello cardiaco. I bambini sono maggiormente esposti al rischio di inalazione per via dell’incompleta maturità della sincronizzazione dei riflessi di coordinazione neuromuscolare delle differenti fun- SAVA Concerto di musica con il Dyphone di Lucia J. IAIA zioni delle vie aeree. L’ina/lazione accidentale di un corpo estraneo nel bambino è spesso conseguenza dell’azione simultanea del parlare o del ridere, mentre mangia o gioca. Il corso si è rivelato immediatamente utile, al di là di ogni immaginazione degli organizzatori. Infatti una partecipante alla terza giornata del corso, la dott.ssa Grazia Arcadio, all’indomani della formazione, si è trovata ad intervenire, presso un asilo nido di Grottaglie, per salvare la vita a un bambino di tredici mesi che stava soffocando. La tempestiva applicazione di tutto ciò che aveva appena appreso, le ha permesso di far espellere il corpo estraneo e, quindi, di evitare il peggio, con somma gioia di tutti i presenti. Nelle foto alcuni partecipanti alle giornate di formazione sulle manovre salva-vita e, qui sopra, la dimostrazione pratica per il progetto “genitori non si nasce” Emozionante, vibrante e incredibilmente suggestivo, il suono del Dyphone, strumento musicale rinato nel Salento grazie alla collaborazione fra un geniale liutaio pugliese, Antonio Dattis, e un liutista italiano di fama internazionale, Davide Rebuffa. Si tratta di uno straordinario strumento barocco, il Dyphone: un liuto a doppio manico a 50 corde, dimenticato da quasi cinque secoli. Davide Rebuffa, Mauro Squillante e Luca Tarantino hanno davvero impressionato nella chiesa del Convento di San Francesco di Sava in un concerto di musica barocca nel quale il suono del dyphone sarà accostato a quelli della cetera rinascimentale, della chitarra a cinque ordini e del mandolino barocco a quattro e sei ordini, tutte copie fedeli di strumenti antichi. Oggi è per la prima volta ricostruito e risuonato in tempi moderni. L’anno scorso, proprio Rebuffa, uno dei più importanti specialisti europei del liuto e della viola da gamba, ha sottoposto a Dattis l’unica immagine esistente del Dyphone. Dopo circa un anno di lavoro, eccola una riproduzione moderna dello strumento che riprende vita in concerto. Antonio Dattis è riuscito nell’impresa. Ebanista, restauratore e liutaio originario di Sava, è uno specialista nella costruzione di perfette riproduzioni d’epoca di strumenti medievali, rinascimentali e barocchi a corde pizzicate (liuti, arciliuti, tiorbe, chitarre e mandolini), anche utilizzando materiali particolarissimi come l’avorio di mammut. La sua formidabile manualità di ebanista gli ha consentito di ricostruire strumenti antichi particolarmente elaborati: sia copie fedeli di strumenti storici, sia alcuni di sua creazione. Lo strumento potrà essere ammirato sino al 12 luglio in Theatrum Instrumentorum, mostra dedicata alle ricostruzioni di strumenti musicali a corde pizzicate dal Medioevo al Settecento, che si terrà a Sava, nella Sala S. Egidio del Convento di San Francesco. Il Dyphone, o doppio liuto a 50 corde, è uno degli strumenti più singolari e più rari della storia della musica europea, realizzato in un’unica copia nel Seicento e mai più costruito. Fu inventato e costruito nel XVII secolo dal compositore Thomas Mace (un rappresentante della vecchia scuola liutistica inglese e autore Musick’s Monument nel 1676), in seguito a una singolare circostanza. Colpito da sordità, il liutista e compositore inglese volle progettare e costruire personalmente nel 1672 uno speciale e gigantesco doppio strumento, battezzandolo appunto Dyphone o Double Lute.