Pascoli e paesaggi rurali Land Care In Desertification Affected Areas From Science Towards Application Pascoli e Paesaggi Rurali Vasilios P. Papanastasis Serie di Opuscoli: C Numero: 5 Figura 1. gregge di pecore che si sposta lungo la cañada, in Spagna, dando vita ad un paesaggio rurale tipico della transumanza (Foto: A. Gomez Sal) INTRODUZIONE I pascoli sono comunità di vegetali composte da specie erbacee o arboree, oppure da entrambi i gruppi, che producono foraggio utilizzato prevalentemente per l’alimentazione degli animali domestici. Essi ricoprono un’ampia area della Grecia, dell'Italia, del Portogallo e della Spagna e rappresentano terreni marginali, utilizzati per il pascolo degli ovini, dalle capre e dai bovini. They are subdivided into three main types: grasslands, shrublands and open forests, also known as silvopastoral systems. I paesaggi rurali comprendono suoli eterogenei ricoperti da molteplici specie vegetali; gran parte di tali superfici vengono utilizzate come aree di pascolamento per il bestiame. In pratica, i paesaggi rurali includono diverse tipologie di pascolo atte a soddisfare le esigenze alimentari di più specie animali. Di conseguenza, se le diverse componenti del pascolo sono degradate, risulterà degradato l’intero paesaggio. Inoltre i paesaggi rurali includono le infrastrutture connesse all’allevamento quali gli abbeveratoi, ricoveri per il bestiame, recinzioni, strade di accesso e sentieri. I paesaggi rurali possono essere adibiti a pascolo libero, pascolo controllato o transumanza (Fig. 1). L'allevamento di bestiame è un'attività economica importante nell’Europa meridionale, con il numero degli ovini che supera quello di bovini e caprini. Di questi, una grande percentuale di pecore e capre e una più piccola di bovini (bovini da carne) vede la sua alimentazione dipendere dal pascolo. Essi costituiscono i sistemi di produzione intensiva e sono quelli che principalmente interessano gli ecosistemi ed i paesaggi mediterranei. Le pecore e le capre sono allevate in greggi puri o misti mentre i bovini in greggi puri. PASCOLO DEL BESTIAME E DESERTIFICAZIONE La desertificazione dei pascoli e dei paesaggi causata dal bestiame, è un processo lungo che si svolge attraverso varie fasi e coinvolge sia la vegetazione che il suolo. Quando gli animali pascolano rimuovono parti di o piante intere dal terreno. Questa rimozione è selettiva nel senso che le specie più appetibili vengono mangiate per prime, in favore delle meno appetibili che vengono lasciate non pascolate e crescono. Se il pascolo continua allora verranno mangiate anche quelle meno appetibili, al posto di quelle non commestibili o infestanti che, probabilmente, regnano nell’area di pascolo. Questo è l’ultimo stadio del degrado della vegetazione. La degradazione dei pascolo può essere stimata, sotto il profilo qualitativo, valutando lo stato del pascolo. Con stato del pascolo è definita la produttività corrente di un pascolo rispetto al suo potenziale. Tale potenziale viene realizzato quando il pascolo è pasciuto correttamente. Di conseguenza, se un pascolo attualmente fornisce più del 70% dellasua produzione potenziale, allora il suo stato è considerato come buono; se realizza meno del 30%, allora il suo stato è povero; ed il suo stato è giusto, se la sua produzione corrente è intermedia. Un criterio idoneo alla valutazione dello stato del pascolo è la copertura vegetale. Questa copertura deve essere superiore al 60% per ottenere una buona condizione, mentre al di sotto del 30% si accelera un processo erosivo che conduce a condizioni di povertà e di desertificazione dei pascoli. Il numero di animali è il principale fattore che influenza i pascoli. Un metodo standard per esprimere il loro impatto è di calcolare l’indice di pascolamento, cioè il numero di unità di bestiame per area durante il periodo del pascolo. Se la densità di pascolo in una terra è superiore alla sua capacità, allora si verifica il sovra‐ pascolamento. Al contrario, quando la pressione del pascolo è inferiore alla sua capacità, allora si verifica il sotto‐pascolamento. Infine, quando la pressione è pari alla capacità di pascolo allora quest’ultimo si dice sia corretto. Il sovra‐pascolamento è considerate la causa principale della desertificazione dei pascoli (Fig. 2). Questo perché esso rimuove la copertura vegetale ed espone il terreno all’erosione. Comunque, affinchè il sovra‐pascolamento porti alla desertificazione dovranno realizzarsi le seguenti condizioni: a. Per periodi significativi, si registrano elevati valori dell’indice di pascolamento b. Le caratteristiche del suolo e le condizioni climatiche dei pascoli sono marginali (per esempio suoli ripidi e poco profondo, clima secco o semisecco) Se queste due circostanze non si verificano, allora il sovra ‐ pascolamento può non causare la desertificazione, poiché la maggior parte degli animali si sono adattati ad una forte pressione di pascolo e si può recuperare se tale pressione diminuisce. La tipologia di animali è un altro importante fattore di gestione che interessa i pascoli. Questo perché i vari tipi di bestiame hanno preferenze diverse in termini di specie o gruppi di specie di piante. Le praterie possono essere meglio utilizzate da bovini e ovini, ma questi ultimi sono più efficaci nella rimozione della vegetazione erbacea dei precedenti, perché pascolano molto in prossimità del suolo. Le macchie e i boschi possono essere meglio utilizzati dalle capre che hanno una preferenza per le foglie e i rami di alberi e arbusti. Gli effetti del pascolo del bestiame dipendono molto dal sistema di pascolo adottato. Questi possono essere classificati in due gruppi principali: continuo e di rotazione. Nel pascolamento continuo il bestiame può pascolare senza restrizioni durante il periodo della crescita o in tutto l'anno. Questo sistema è applicato su terreni comunali, accessibili a più agricoltori, che non hanno potere decisionale in merito al numero di animali, alla stagione e alla durata del pascolamento. Il pascolamento a rotazione, al contrario, implica la recinzione dei pascoli e lo spostamento periodico degli animali allo scopo di permettere la ricrescita della vegetazione. Gli incendi violenti pastorali finalizzati al controllo delle specie non appetibili rappresentano una consolidata tradizione in diverse parti del Mediterraneo (per esempio Creta, Sardegna e Corsica). Vengono appiccati durante l'estate, quando le temperature sono alte e la vegetazione è asciutta. Con l'avvento delle prime piogge autunnali, la rigenerazione della vegetazione si verifica nelle zone bruciate attraverso la germogliatura del ceppo o la germinazione prolifica del seme di specie erbacee annuali, particolarmente le leguminose, molto nutrienti per gli animali. Per fare uso di questo foraggio fresco, i pastori immettono un elevato numero di animali nelle zone recentemente bruciate, provocando il sovra ‐ pascolamento della specie gradevole in favore di quella sgradevole. La desertificazione provocata dal pascolo del bestiame è spesso causata da politiche sbagliate. Le politiche dell’Unione Europea che hanno pagato sovvenzioni per ogni capo di bestiame ai coltivatori negli anni 80 e nell'inizio degli anni 90 hanno avuto un effetto diretto sull'allevamento di bestiame e sulle terre di pascolo. Nei paesi mediterranei, queste politiche si riscontrano negli allevatori che aumentano la quantità di bestiame, provocando a loro volta il sovra ‐ pascolamento e la desertificazione in parecchie regioni, particolarmente nelle zone asciutte e semi‐asciutte. In più, le sovvenzioni per la produzione zootecnica hanno spinto i coltivatori a sostituire molte razze animali locali, che erano state capaci di usare la vegetazione naturale, con razze molto più produttive ma meno efficienti nell'utilizzazione delle terre da pascolo, così come risulta dal conseguente deterioramento dovuto all’insufficiente pascolamento. Figura 2. sovra‐pascolamento di una macchia di quercie spinose ad opera delle capre (Foto: V. Papanastasis) MISURE DI MITIGAZIONE La desertificazione dei pascoli e dei paesaggi pastorali può essere attenuata se il processo di degrado è reversibile. Questo è il caso in cui la vegetazione non è stata rimossa completamente e l’erosione del terreno non è stata accelerata. Fortunatamente, il degrado nella maggior parte dei pascoli del sud Europa è reversibile. Questo perché gli ecosistemi mediterranei si adattano molto bene alle attività del bestiame. Anche in assenza di vegetazione superficiale, ci sono sempre degli organi sotterranei (per esempio rizomi, stoloni e bulbi) o banchi di sementi del ricco suolo da cui è possibile recuperare la maggior parte delle specie, quando la pressione da pascolo è ridotta o eliminata. Qualche specie può essere soppressa se il pascolo si protrae per anni ma ancora recuperata se viene sospeso. Inoltre, i terreni da pascolo possono essere recuperati dal calpestio se gli animali sono allontanati per un po’ di tempo. Tutti questi recuperi sono più facili e più veloci nelle terre umide che in quelle asciutte. D’altra parte, ci sono soglie alla resistenza degli ecosistemi mediterranei alle attività di pascolo. Se queste soglie vengono oltrepassate allora il degrado è irreversibile. Casi tipici di degrado irreversibile possono essere ritrovati nelle zone semi‐asciutte, dove la vegetazione ed il terreno sono stati rimossi completamente e sono state esposte le rocce nude. Il recupero della produttività in queste aree è molto difficile e costoso o addirittura impossibile. Il primo passo verso l'attenuazione dei pascoli e dei paesaggi desertificati è quello di regolamentare la gestione dei pascoli. Un tale regolamento può essere ottenuto mediante lo sviluppo di un piano di gestione dei pascoli che descrive l'attuale numero e le specie di animali che pascolano in determinate zone, il sistema di pascolo impiegato e la gestione potenziale da adottare in modo che la zona desertificata sia recuperata. I pascoli e i paesaggi affetti da desertificazione possono essere recuperate attraverso miglioramenti nella vegetazione di vario tipo, finalizzati ad accrescere la copertura vegetativa e a fornire foraggio agli animali. Essi comprendono la fertilizzazione, l’introduzione di nuove specie di piante e il controllo delle erbacce. Tuttavia, nessuna delle strategie di mitigazione riuscirà completamente a meno che gli agricoltori non siano adeguatamente informati e convinti della necessità della lotta contro la desertificazione. Ciò significa che essi devono essere istruiti di conseguenza circa l'impatto negativo della desertificazione. Talvolta, la desertificazione dei pascoli e dei paesaggi può essere causata da conflitti per il possesso della terra. Tali conflitti possono riguardare problemi di proprietà / uso (terre comunali). Questi problemi dovrebbero essere risolti prima di intraprendere qualunque altra misura per attenuare la desertificazione. D'altra parte, diverse agenzie amministrative sono coinvolte nell’allevamento del bestiame, soprattutto nel caso in cui i pascoli non appartengono agli agricoltori, ma allo stato o alla comunità. In questo caso sorgono conflitti tra le varie agenzie su come dare priorità nell'uso di queste terre e per quale gruppo, vale a dire per la protezione ed il rimboschimento in modo tale che ne possa beneficiare l’intera società o per il pascolo così da soddisfare solo gli allevatori di bestiame. Infine, una vincente attenuazione della desertificazione di pascoli e paesaggi può essere ottenuta sol se si adotta una gestione integrata del pascolo. Tale gestione implica l’uso di alternative alle risorse alimentari derivanti dal pascolo, esistenti o sviluppate per questo particolare proposito, in modo da allievare la forte pressione ricadente sui pascoli (Fig. 3). Figura 3. : Sviluppo stagionale dei pascoli che provoca scarsità d'alimentazione in inverno e in estate. Queste scarsità possono essere alleviate unendo i pascoli ed il fieno artificiali nel periodo invernale; e le foreste, le piantagioni d'arbusti e le stoppie di cereali nel periodo estivo (foto: pecore su un arbusto di C. Dupraz, tutte le altre di V. Papanastasis)