Le regole delle vacche o quelle degli uomini?

TECNICA / AZIENDE E PRODOTTI
Alla Fiera di Montichiari
Angelo Bandera ha
proposto un’operazione
verità. Basata
sull’analisi delle norme
tecniche sbagliate oggi
più frequentemente
proposte agli allevatori
In collaborazione con
LA NUTRILAND
Alimentazione
Le regole
delle vacche
o quelle
degli uomini?
P
rovocatorio, arrabbiato, come tutto l’intervento di Angelo Bandera, il titolo
del convegno organizzato alla Fiera di Montichiari da La Nutriland, società di
Ghedi (Bs) che si occupa di nutrizione delle bovine da latte: «Quali le regole
giuste: quelle delle vacche o quelle degli uomini?».
Provocatorio ma in linea con la situazione economica e gestionale degli allevamenti
da latte italiani: gli allevatori, ha esordito Bandera, il patron della Nutriland, «sono
arrabbiatissimi. Protestano: ci trattano male, non ci pagano il latte, dobbiamo soste­
nere costi di produzione alle stelle… Per questo tutto il comparto deve dar loro delle
risposte urgenti. A partire dagli uomini di scienza, dai docenti universitari, dai tecnici».
I quali, è stato il messaggio di Bandera, devono esporsi a una radicale operazione
verità; e basarsi sulle reali esigenze delle bovine più che su pregiudizi consolidati o
altro: «Le regole che i cosiddetti esperti hanno fatto applicare negli ultimi 40 anni
hanno prodotto persone non competenti, allevatori indebitati, mangimisti falliti... cosa
serve di più per contestarle?».
Una operazione verità che deve partire dalla tecnica d’allevamento: «Questi esperti
insistono sul fatto che la colpa delle perdite economiche degli allevamenti italiani va
ricercata nell’ambiente, nella genetica, nei protocolli produttivi… Ebbene, secondo
me queste sono considerazioni infondate. La colpa delle malattie delle vacche da
latte, per esempio, dipende al 99% da ciò che queste mangiano. E le patologie
portano con sè perdite economiche pesantissime».
Sbagliato sconsigliare gli insilati
L’operazione verità proposta da Bandera a Montichiari consiste fondamentalmente
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INFORMATORE ZOOTECNICO n.6 / 2013
TECNICA / AZIENDE E PRODOTTI
TAB. 1 – PER SCEGLIERE TRA FIENI E INSILATI
FIENI
TABELLA 2 ­ EFFETTO DEGLI ZUCCHERI
NELL’ALIMENTAZIONE DELLA VACCA DA LATTE
INSILATI
• più batteri ruminali da zuccheri che da amidi (più proteine
batteriche).
Lavoro
moltissimo
pochissimo
Resa
bassa
alta
Utilizzo nel carro
difficile
facile
Costo
alto
basso
Quantità del latte
bassa
alta
Grasso
basso
alto
Proteine
basse
alte
Ingestione vacca
bassissima
altissima
Stoccaggio
max volume
min volume
Temperatura corporea
più alta
più bassa
Estate
peggio
meglio
Tempo impiegato
tanto
poco
• meno batteri proteolitici (meno alcalosi = meno mastiti,
patologie podali , feci molli).
Attività ruminale
bassa
alta
• meno fabbisogni di amido e proteine (minori costi alimentari).
Corpi estranei
alto rischio
basso rischio
Incendio
alto
basso
• meno ammoniaca (NH3) nel rumine (più ‘’mattonelle’’ delle
proteine: aminoacidi, peptidi e nucleotidi).
‘’Stoccaggio’’, costo
alto
basso
• meno urea nel sangue e nel latte (più salute delle bovine).
Qualità nutritiva
bassa
alta
• lo zucchero è di immediato utilizzo a livello ruminale.
Costanza
bassa
alta
• lo zucchero è uno starter nelle fermentazioni.
Tempi raccolta
alti
medi
• minore utilizzo di amidi nella razione.
Tempi di raccolta e utilizzo
lunghi
corti
• minore utilizzo di proteine nella razione.
Produzioni di gas
alte
basse
• più utilizzo di foraggi aziendali.
Contenuto in zuccheri
basso
alto
• maggiore benessere della bovina = più latte e più qualità.
Costo latte
alto
basso
• migliore transizione nelle diete energetiche post­parto.
Fertilità
bassa
alta
• minore incidenza di mastiti.
• più numerose e di maggiori dimensioni le papille ruminali.
• più colonie di batteri che demoliscono la fibra (più grasso nel latte).
• più batteri che metabolizzano l’acido lattico (problematico
nelle vacche post­parto).
• più produzione di acido butirrico (fonte energetica preferita
dalle cellule della mucosa ruminale).
• più ingestione(più energia utile a tutte le funzioni della vacca
da latte).
• più alto il pH ruminale (miglior trasformazione degli alimenti).
Fonte: A. Bandera, Montichiari, 2013.
in una denuncia, nell’analisi delle norme
tecniche sbagliate. Le ha elencate con
precisione: «E’ sbagliato affidare al com­
puter la gestione alimentare degli ani­
mali, perché il computer è un asino. Mol­
to più utile l’esperienza umana, vissuta,
come ad esempio la mia: seguo diretta­
mente 100mila vacche». E’ sbagliato, ha
detto ancora alla Fiera, «scambiare le
proteine per l’energia. E’ sbagliato con­
INFORMATORE ZOOTECNICO n.6 / 2013
• più glucosio alla mammella (più lattosio porta a ottenere più latte).
Fonte: A. Bandera, Montichiari, 2013.
sigliare grassi by­pass, proteine by­
pass, vitamine by­pass. E’ sbagliato vie­
tare l’amido e dimenticare gli zuccheri. E’
sbagliato proporre lisati proteici: un tem­
po molto proposti, oggi non più in uso. E’
sbagliato proporre le proteine dei forag­
gi: se si danno alle vacche da latte 20 kg
di medica al giorno, queste non si ingra­
vidano più e si asciugano…».
E’ sbagliato, ha continuato, «propagan­
dare gli isoacidi. E’ sbagliato consigliare
gli enzimi, i cosiddetti lieviti (forse a volte
questi possono essere utili, ma costano
moltissimo), i probiotici: polverine magi­
che senza utilità concreta. E’ sbagliato
consigliare 1 mg di urea per kg latte: ma
servirebbe avere valori da 15 a 20 mg
senza vincoli alla produzione. E’ sbaglia­
to imporre l’uso del glicole e delle flebo:
molto più importante preoccuparsi di ciò
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TECNICA / AZIENDE E PRODOTTI
TAB. 3 ­ COME SI SCOMPONE L’AZOTO NELLE
VACCHE
%
Apporto di N
Crescita
100
0
Latte
32
Urine
25
Feci
43
*) proteine 3.150 grammi.
Fonte: A. Bandera, Montichiari 2013.
che le vacche mangiano e soprattutto
che mangino molto. E’ sbagliato consi­
derare i virus come responsabili di pato­
logie nutrizionali».
Ma forse l’indicazione più forte e circo­
stanziata di Bandera è stata questa: «E’
sbagliato sconsigliare gli insilati. Il fieno
ci porta indietro, non fa evolvere gli alle­
vatori e quindi le vacche. Servono forag­
gi più digeribili del fieno. Ed è sbagliato
consigliare un silomais con sostanza
secca superiore al 35%, perché l’insilato
deve essere digeribile».
A Montichiari il patron de La Nutriland
ha dedicato molta attenzione a questo
confronto tra l’uso del fieno e quello
degli insilati, un confronto non solo tec­
nico ma anche economico e organizzati­
vo che ha visto vincenti i secondi, «a
patto che questi siano idonei e di qualità;
per esempio è sbagliato riempire gli insi­
lati di conservanti e acidificanti». Le mo­
tivazioni della prevalenza degli insilati,
nella visione di Bandera? Le riassumia­
mo nella tabella 1.
deve esser pre­
sente un numero
elevato di cuccet­
Grammi
te. Le vacche de­
500 (*)
vono poter riposa­
re almeno 12­14
1
ore. La vacca in
160
piedi spesso è
una vacca mala­
125
ta».
214
Ed è sbagliato te­
nere in considera­
zione il rapporto
grasso /proteine
nel latte: «i due parametri sono indipen­
denti. E le vacche in acidosi non mangia­
no». E’ sbagliato anche tenere alte le
proteine della razione.
E come si scompone l’azoto nell’organi­
smo delle vacche? Bandera ha risposto
proponendo i dati della tabella 3: «Si
tratta di dati storici, è evidente la perdita
di azoto nelle proteine e nelle feci. Il
danno è economico, tecnico e ambien­
tale. Il lavoro sta nel contenere le protei­
ne potenziando gli effetti degli zuccheri
e dell’amido per la produzione di protei­
ne batteriche ruminali».
Il “J’accuse” di Bandera non finisce qui.
E’ sbagliato «considerare la genetica co­
me responsabile dell’infertilità. E’ sba­
gliato utilizzare setacci e diete dinami­
che. E’ sbagliato sconsigliare il sorgo
zuccherino, anche perché oggi il 30%
della superficie agricola lombarda è a
sorgo: se così tanti agricoltori lo fanno ci
sarà della verità dietro. E’ sbagliato dare
raccomandazioni sulla dimensione della
fibra. E’ sbagliato proporre l’uso di sali
acidi: se vogliamo acidificare sommini­
striamo più farina. E’ sbagliato tenere
alto il livello di fosforo».
E’ sbagliato macinare grossolanamente
il mais e altra granella: più elevata è la
superficie massica maggiore è la digeri­
bilità. «E’ sbagliato consigliare elevati li­
velli di proteine nelle manze e nelle vac­
che in asciutta. E’ sbagliato utilizzare le
vitamine per migliorare la situazione gi­
necologica. E’ sbagliato guardare alle
idee degli uomini più che alle esigenze
delle vacche. Soprattutto: è un diritto
non sapere, ma è un dovere vedere i
fatti».
I.Z. •
Proteine & C.: le altre
cose sbagliate
L’elenco di Bandera non finisce qui. E’
sbagliato anche, ha continuato alla fiera,
«dimenticarsi delle proteine ruminali: la­
sciamo riposare le vacche, perché le
vacche mentre riposano lavorano. Il pri­
mo alimento delle vacche da latte, infatti,
è il riposo. Anche per questo in stalla
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• Angelo Bandera (in piedi) allo stand de La Nutriland durante l’ultima edizione della Fiera di Montichiari.
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