HUNDERTWASSER cento linee sgargianti di colore

HUNDERTWASSER
cento linee sgargianti di colore
di Sara Bucciarelli
Simone Palluello, Acqua fuoco, 2008 classe quarta
LIBELLACQUERELLULA
Ero seduto in quella casa di vetro
col pennello pronto e sognavo
- come dev’essere sempre al principio
della pittura.
Cadde una libellula.
Una libellula fiorentina.
Era molto fine
con ali
di struttura meravigliosa.
La misi
sulla carta bianca
Era morta
ma piena di colori straordinari.
Cominciai a dipingere.
Volevo fare una cosa così strana
e meravigliosa come la libellula.
Man mano che i miei colori
si moltiplicavano,
disparvero quelli della libellula.
Anzi rubavo i suoi colori
con i quali dipingevo.
I colori più belli io presi dapprima
Il quarto giorno
la pittura era finita e bella,
grigia e sminuzzata la libellula.
La libellula si è putrefatta a Firenze.
La pittura, la portai a Vienna.
Poi al Naviglio di Milano.
Hundertwasser
Introduzione
Le intenzioni di questo itinerario sono nate senza saperlo otto anni or sono, quando ho
iniziato a lavorare alla scuola di Minusio.
Soltanto nel corso di quest’ultimo anno scolastico ho intravisto il fil rouge che lega i vari
aspetti e che vorrei brevemente presentare.
Avevo frequentato la scuola elementare a Minusio e, tra molti ricordi, vi era quello dei
giochi che facevo sul piazzale della scuola. Trascorrevo le ricreazioni con i miei compagni
nascondendoci tra gli arbusti oppure sfidandoci alle partite di biglie.
Ora il piazzale era stato ristrutturato e non c’erano più né arbusti, né terra su cui giocare a
biglie. Tutto era più ordinato, pulito e asfaltato.
Dopo il primo anno di insegnamento a Minusio organizzai una riunione con un architetto
paesaggista e i docenti per conoscere nuove possibilità per rendere il piazzale più adatto
al gioco dei bambini.
Dall’incontro scaturirono delle interessanti proposte e alcuni anni più tardi, grazie
all’impegno di due docenti che facevano parte del consiglio comunale e del capo
dicastero, il municipio fu d’accordo di stanziare un credito iniziale per lo studio della
ristrutturazione del piazzale.
Iniziarono i primi lavori: venne creata un’area con la sabbia per il gioco delle biglie e un
campo di pallacanestro.
In una seconda fase, sotto gli alberi venne posato uno strato naturale di cortecce con
diversi giochi di mobilità in legno.
Da ultimo, l’estate scorsa è stato realizzato un grande castello in legno su cui i bambini si
possono arrampicare.
Gli zoccoli di cemento sotto le piante sono stati dipinti di colori vivaci e sgargianti.
Ora il piazzale è colorato, piacevole allo sguardo e invita al gioco.
Lo scorso anno scolastico, saputo che alcune scuole del Sottoceneri avevano realizzato
un mosaico sulla facciata dell’edificio scolastico, ho immaginato un grande mosaico
colorato che abbelliva ulteriormente il nostro piazzale.
Contattata l’artista, la signora Jacqueroud e dopo aver capito le modalità di realizzazione e
i costi, ho proposto al plenum dei docenti il progetto.
L’attività sarebbe stata organizzata nel corso dell’anno. Tutti gli allievi, suddivisi per tema,
avrebbero disegnato i vari soggetti contenuti nel disegno. L’artista avrebbe scelto i disegni
più adatti e composto il disegno finale.
La posa delle piastrelle sarebbe avvenuta durante le ore di attività creative nel seguente
modo: a rotazione un gruppetto di 6-8 allievi avrebbe lavorato con l’artista e il docente
titolare nella progettazione e nella realizzazione del mosaico, mentre il resto della classe
avrebbe seguito le normali lezioni con me.
Il plenum dei docenti si è dichiarato d’accordo e la proposta è stata accettata come
progetto d’istituto per l’anno scolastico 2008-2009.
In seguito il direttore ha portato avanti la proposta in municipio dove è stata accettata.
A febbraio 2009 il mosaico è praticamente terminato e nei prossimi mesi verrà posato
sulla parete della scuola dalla signora Jacqueroud.
A questo punto ho pensato che l’artista Hundertwasser si sarebbe legato bene ai due
aspetti esposti precedentemente.
Hundertwasser infatti non è soltanto un pittore, ma anche architetto, filosofo ed ecologista.
Promuoveva la realizzazione di spazi naturali nelle città, un tipo di architettura a misura
d’uomo con costruzioni più personalizzate, case multicolori dalle forme non simmetriche e
dalle linee morbide.
Ecco dunque l’itinerario realizzato con le quarte classi a partire da ottobre fino a gennaio .
L’artista dei colori e il poeta: attività volta a presentare i dipinti del pittore, dare alcuni
cenni biografici e realizzare di un dipinto ispirandosi ai suoi dipinti.
Hundertwasser solo un nome?: attività per conoscere meglio la personalità di
Hundertwasser e realizzare un disegno sulla personalità propria dell’allievo.
Disegnamo con i fili: attività di ricamo con la realizzazione di un cuscino ricamato a mano
libera con fili multicolori su sfondo scuro (come faceva il pittore utilizzando il nero per dare
risalto al colore).
La scuola fantasiosa: attività volta a presentare l’architetto Hundertwasser e realizzare
un “progetto”personale per rendere più armonico l’edificio scolastico.
L’artista dei colori e il poeta
Tempo
4 - 5 unità didattiche
Obiettivi
- saper individuare i motivi principali nei quadri di Hundertwasser:
l’utilizzo di colori forti, la disposizione di colori contrastanti uno vicino all’altro, l’uso
del nero per rafforzare l’effetto del colore, la presenza costante della spirale
- conoscere l’infanzia e gli anni giovani del pittore
- leggere e commentare la poesia di Hundertwasser “Libellacquerellula”
- progettare un disegno su cartoncino nero che riprenda alcuni motivi dei quadri di
Hundertwasser
Lezione 1
Materiale
-
libro “Hundertwasser”, di Harry Rand
Lucidi dei dipinti di Hundertwassser: Il sole sopra il Tibet, Non so ancora
Fotocopie a colori dei due pastelli giovanili: Autoritratto, Ritratto di mia madre
Una fotocopia per allievo della poesia “Libellacquerellula”
Un fotocartone nero formato A3 per allievo
matite colorate bianche
Svolgimento
Lezione 1
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Vengono mostrati i dipinti e il libro sopra indicati chiedendo agli allievi di osservarli
in silenzio.
Gli allievi esprimono le loro sensazioni.
Vengono mostrati di nuovo gli stessi dipinti con l’obiettivo di individuarne le
caratteristiche comuni
Breve presentazione dell’infanzia e giovinezza di Hundertwasser
- 1928 nasce a Vienna da madre ebrea e padre tedesco
- fin da piccolo ama molto la natura e la dipinge. È affascinato dai colori dei fiori che
conserva facendoli seccare tra le pagine dei suoi libri. I suoi insegnanti notano il
suo talento per il disegno.
- lavora presso dei contadini in campagna dove è affascinato soprattutto dal colore
forte della terra
- in Europa è in corso la seconda guerra mondiale, grazie al fatto che il padre è di
nazionalità tedesca Hundertwasser non è mai stato imprigionato. Nelle ultime fasi
della guerra però con sua madre si devono nascondere.
Lettura ad alta voce, spiegazioni e commento della poesia “Libellacquerellula”
Ispirandosi ai dipinti del pittore gli allievi fanno un disegno sul foglio nero
Lezione 2
Materiale
- pennelli piatti e rotondi
- colori acrilici
- piattini per mescolare i colori
- giornali vecchi
Svolgimento
Dopo aver osservato di nuovo alcuni dipinti e descritto i colori utilizzati da Hundertwasser,
gli allievi dipingono il loro disegno.
Commento
Alla maggior parte degli allievi hanno affascinato i colori forti utilizzati dal pittore.
Riportati qui sotto, alcuni dei loro commenti
- Il quadro dell’isola mi piace perché è blu e mi dà la sensazione di fresco. Vedendo il
quadro con tanto rosso invece sento un caldo dentro (Martina)
- I cappelli di quelle persone sono esageratamente grandi. Mi piacciono e sono
magici (Larissa)
- Il parco verde con tanti alberi, mi piace molto perché mi sento bene. Il verde è un
bel colore di calma (Nina)
- Il quadro dell’incrocio delle strade visto dall’alto è bello. All’inizio non l’ho notato,
ma poi ho osservato delle automobili (Mario)
“Primo piano sull’infinito” è un dipinto in cui è rappresentata una grande spirale ed ha
suscitato reazioni negative rispetto ai quadri precedenti..
- Guardandolo mi sento agitata, perché cammino e non arrivo mai (Annouk)
- Nel centro del quadro mi sembra di cadere in un buco (Alessandra)
Gli allievi erano molto partecipi nella ricerca delle caratteristiche della pittura di
Hundertwasser. Ecco la lista che hanno fatto:
- molti cerchi e spirali
- tantissime linee
- usa i colori forti e vivaci
- non disegna tutti i particolari, un po’ come fanno i bambini
- le facce hanno più di due occhi
- ci sono tanti alberi e c’è tanto verde
- non utilizza il grigio e il marrone
- ha molta fantasia perché non disegna le cose reali
Al momento di progettare il loro disegno, gli allievi avevano già molti spunti da cui partire e
non si trovavano di fronte al solito foglio bianco.
Presentazione del dipinto “Il sole sopra il Tibet”
Il progetto
La concentrazione
I gesti
Genni Renzi La foresta degli alberi parlanti
Annouk Drost La natura dei cerchi
Francesco Pedrazzini Creazione di un nuovo mondo
Gabriel Currlin Il fiume incantato
Emanuele Mobilia Passaggi
Alessandra Block I fiori a girandola
Iman Maffioli Natura felice
Ana Majic Croce colorata
Gli autori e le loro creazioni
Iman e Emanuele
Alessio Simonini Il bosco storto
Loredana Peverelli Il bosco dei sogni
Enea Moledo I tre alberi e le loro meraviglie
Cynthia Weber Il bosco magico
Ana Majic Croce colorata
Iman Maffioli Natura felice
Mattia Cardillo Il bosco fantastico
Camilla Cavalli Miraforme
Giorgio Biasca Il lago delle fantasie
Valentina Marazza Terracielo
Gabriel Duarte Ramos Il giardino in un giorno di primavera
Hundertwasser solo un nome?
Tempo
2 unità didattiche
Obiettivi
-
conoscere i vari nomi d’arte del pittore
pensare a un nuovo nome simbolico per sé stessi e rappresentarlo con un disegno
a pastello
Materiale
-
Alcuni dipinti del pittore indicati più sotto
libro “Hundertwasser”, di Harry Rand
fotocartoni A5 di diversi colori
pastelli
Svolgimento
Presentazione orale accompagnata dai dipinti che ne illustrano i vari temi presenti nei
nomi d’arte scelti da Hunderwasser.
Il suo primo nome:
A 22 anni cambia il nome in Hundertwasser (Cento Acque) spiegando che l’acqua lo
affascina moltissimo e che per lui rappresenta una specie di rifugio.
L’acqua é un elemento imprevedibile che racchiude infinite possibilità come dice il pittore e
per questo motivo gli piace.
Dipinti da mostrare: ”A bordo della Bauda nel porto di Stugsund”, “L’isola Waikato e la
corrente del Rio”, “Albero della pioggia”.
Il suo secondo nome:
Trascorre un anno in Giappone e modifica il proprio nome di battesimo da Friederich
dapprima in Friedrich, poi in Friedenreich (Pieno di Pace).
Dipinto da mostrare: “Il giardino dei morti felici”
Il suo terzo nome:
Hundertwasser acquista a Palermo, in Sicilia, un mercantile di dodici tonnellate, il “San
Giuseppe T”, un’imbarcazione di legno con quattro vele. Realizza così il sogno che aveva
fin da bambino di viaggiare in terre lontane.
Dopo due mesi ottiene la licenza per poter navigare e battezza la barca “Regentag”
(Giorno di Pioggia) pensando allo splendore dei colori della pioggia. Hunderwasser dice
che per lui i giorni di pioggia sono i più belli, quelli in cui può lavorare meglio e in cui si
sente più felice.
Mostrare la fotografia della sua barca e i dipinti: “Il canto delle balene”, “La pesca
miracolosa”,“Tender Dinghi”, “Green power” “Parti di una nave”, “Campo verde, lago blu,
sentiero oro”.
Domande alla classe: Hundertwasser come rappresenta la pioggia? Come sono vissuti i
giorni di pioggia dagli allievi?
Il suo quarto nome:
Dunkelbunt (Multicolore Scuro)
Per Hunderwasser il nome riveste una grande importanza che spiega così:
“A volte qualcuno sceglie di cambiare il suo nome e gli altri, per cortesia, lo chiameranno
come vuole lui. Se dice: “Mi chiamo Giuseppe” lo chiameranno Giuseppe, come piace a
lui, e poi troveranno un soprannome. Hokusai aveva cento nomi. Ogni volta che cambiava
casa, cambiava anche il nome – questa, sì, che è una cosa saggia. Un uomo ha un nome;
se ne ha molti é come se fosse molte persone diverse. È una cosa molto bella. Io ho molti
nomi e sono molte persone: sono pittore, architetto, ecologista. Un nome non esprime
esattamente ognuna di queste attività. Ho sempre il problema di essere uno solo. C’è così
tanto da fare e mi dico sempre che vorrei essere dieci Hundertwasser e farei dieci volte
più di quanto faccia. Visto che questo non è possibile, almeno posso avere molti nomi
diversi.” (cit. Rand, p. 15)
Dipinti da mostrare:”Pioggia sulla montagna in fuoco”, “I due Sinaï”, “I dogi”
SECONDA PARTE
Gli allievi pensano ad un nuovo nome per sé stessi: un nome che contenga alcune
caratteristiche della propria personalità.
Disegno del nome con i pastelli su un cartoncino colorato (colore a libera scelta).
Presentazione ai compagni del proprio lavoro.
Conclusione
Gli allievi erano interessati di poter trovare un nome per sé stessi che li caratterizzasse
meglio. I risultati sono stati sorprendenti e, conoscendo i bambini, li ho trovati molto
congrui.
Elisa è una bambina tenera e dolce. La sua rappresentazione è stata una serie di linee
morbide, leggere e poco calcate. Sul retro ha scritto “La morbidezza Stella”
Francesco è solare, molto attento ai rapporti con gli altri e scrive “Tornado d’amicizia Pace
vorticante”.
Nicholas è un allievo che fatica a concentrarsi sul proprio lavoro e durante le lezioni parla
in continuazione. Scrive “Palla infuocata Meteorite”
Loredana, Riccardo e Iman sono allievi sorridenti e contenti nel loro essere ed è un
piacere averli in classe. Ognuno ha rappresentato la propria gioia in modo differente. Ecco
cosa scrivono “Acquerellula la felice”, “Tenero e ecologista. Fiore tranquillo”, “Musica
felice”.
La rappresentazione del proprio nuovo nome
sopra Palla infuocata Meteorite
sotto Miraonde Mare mosso
sopra Io amo la natura, e lei è proprio come me. Perché certe volte è agitata e certe
volte no.
sotto La morbidezza Stella
sopra Tornado d’amicizia Pace vorticante
sotto Tenero ecologista Fiore tranquillo
sopra Acquerellula la felice
sotto Mare infuocato e sole nero
sopra Fine lunare SPAZIO FATALE
sotto Pioggia di piume
sopra Felino abile. Abile perché sono abile. Felino perché sono tranquillo ma
quando qualcuno mi fa arrabbiare divento un po’ aggressivo
sotto La gatta bianca Il mio disegno rappresenta calma e randagità
sopra Musicafelice
sotto Naturalnatura
Disegnamo con i fili
Tempo
8 unità didattiche
Obiettivi
- ricamare a mano libera un cuscino
- saper eseguire il punto infiletta con le sue varianti, il punto catenella, il punto
corallo
- saper piegare e cucire a macchina un orlo con il punto diritto
Materiale
-
cotonata blu scuro 100x 40 cm, il colore è stato scelto scuro perché, come
sostiene Hundertwasser, i fili colorati risaltano maggiormente
cuscino 40x40 cm
fili da ricamo
aghi
macchina da cucire
Svolgimento
Nota organizzativa delle lezioni
Il ricamo è un’attività lenta che richiede pazienza e concentrazione nell’esecuzione.
Gli allievi devono considerare molti aspetti quali la tensione del filo, la sua lunghezza, la
combinazione dei colori, le varie forme che nascono dal ricamo, gli effetti che creano i vari
punti, ecc.
Per questo motivo durante la lezione gli allievi a rotazione proseguono il mosaico.
Lezione 1
1.
2.
3.
Taglio della stoffa strappandola e preparazione dell’orlo.
A coppie e a rotazione gli allievi iniziano a cucire a macchina gli orli (cucitura diritta).
Ricamo: nell’aula sono esposti alcuni dipinti di Hunterwasser che danno degli spunti
per le forme.
Gli allievi iniziano con il punto infiletta (il più semplice)
Lezione 2 + 3 + 4
1.
2.
Gli allievi proseguono il ricamo passando ad altri punti più complessi (punto
catenella, punto corallo).
Cucitura a macchina degli orli a coppie e a rotazione
Considerazioni conclusive:
Ricamo
Gli allievi si sono appassionati al modo libero di ricamare che non conoscevano.
Inoltre prendevano spunto da ciò che faceva un altro compagno e imitavano le migliori
idee. Si sono divertiti e si sono lasciati guidare dalla fantasia, dall’ago e dai colori del filo.
Alcuni di loro hanno avuto qualche difficoltà nel saper regolare la tensione del filo: tiravano
troppo e la stoffa aveva la tendenza ad arricciarsi. Altri continuavano a ricamare non
accorgendosi che andavano troppo vicino ai bordi.
Cucitura a macchina
Soltanto gli allievi con una maggior autonomia di lavoro hanno avuto il tempo di cucire a
macchina.
Alcuni momenti delle lezioni
Il taglio della stoffa strappandola
La misurazione dell’orlo
L’aiuto ai compagni che hanno alcune difficoltà …
La cucitura a macchina dell’orlo controllandoci a vicenda
Una spirale attorno al centro
Lasciamo scorrere ago e fili ricamando linee curve
Io invece preferisco le linee diritte
Aggiungo un bel sorriso alla mia luna!
Ricami colorati
Linee diritte e linee curve
Rotazioni attorno alle stelle…
Morbide fantasie …
La scuola fantasiosa
Tempo
2 unità didattiche
Obiettivi
-
saper riconoscere e descrivere l’architettura di Hundertwasser
alla fotografia dell’edificio scolastico sovrapporre un progetto personale di
modifica
Materiale
-
fotografia in bianco/nero dei palazzi scolastici
pennarelli
Svolgimento
Prima parte
1.
Vengono mostrate le fotografie delle principali opere architettoniche di
Hundertwasser
. casa Hundertwasser (Vienna): la natura sui tetti, appartamenti personalizzati
. chiesa di Santa Barbara (Bärnbach): grande campanile a cipolla dorato
. inceneritore Spittelau (Vienna): canna fumaria a forma di cipolla
. Kunsthaus (Vienna): irregolarità delle finestre,facciata colorata, colonne di varie
forme
Gli allievi esprimono le loro impressioni
2.
L’architettura riveste un ruolo centrale nelle opere di Hundertwasser; la ritiene
fondamentale per il benessere dell’uomo.
La natura
Per Hundertwasser vivere in armonia con la natura è un principio importante. Di lui
si può dire che è un pittore innamorato della bellezza della natura e che trascorre
gran parte del suo tempo a lavorare come medico dell’architettura.
Osserva la natura e le sue linee notando che non esistono linee diritte e rette,
bensì le linee viventi sono incurvate come le foglie, i tronchi degli alberi o il corpo
umano.
Hundertwasser è conosciuto per la sua lotta nei confronti della linea retta perché
ritiene che porta alla perdita di umanità. Infatti i suoi edifici hanno forma irregolare.
Le città
Hundertwasser era contrario “all’inumana regolarità della città, una macchina
abitativa in cui la vita si adegua al ritmo della macchina” ( Rand, p. 89).
L’artista si definisce come dottore dell’architettura: le case devono potersi
trasformare secondo le esigenze delle persone.
Le città ideali per l’artista sono spazi armonici con tanti alberi, case multicolori e
finestre dalle forme più diverse.
La casa
Secondo l’artista i muri delle case sono come la pelle umana che si trasforma,
cresce, si corruga.
Le case sono come la terza pelle dell’uomo e per questo devono essere
costruzioni personalizzate in cui si può, ad esempio, riconoscere la propria
finestra già da lontano.
Hundertwasser definiva
. la prima pelle – il corpo umano
. la seconda pelle – i vestiti (l’artista se li fabbricava da sé)
. la terza pelle – le case
. la quarta pelle – le città, gli agglomerati
. la quinta pelle – il mondo
I tetti verdi
All’artista-architetto piace ricoprire i tetti con terra in modo che possano crescervi
prati e alberi perché, oltre ad essere belli, depurano l’aria.
Dice che avere della terra sul proprio tetto e lasciare che le piante crescano sopra
le persone è un atto che collega con Dio.
Inoltre disegna e costruisce spessissimo campanili a forma di cipolla (ricordano la
spirale) e rappresentano la bellezza e il paradiso.
Seconda parte
Ispirandosi agli edifici di Hundertwasser, gli allievi sovrappongono alla fotografia
dell’edificio scolastico un disegno di modifica del palazzo scolastico.
sopra: La scuola fantasiosa – Mario Majic, sotto: La scuola preferita – Aline Milani
sopra: La scuola colorata – Martina Bisi, sotto: La scuola incredibile - Gabriel Currlin
sopra: La scuola gioiosa – Alessandra Block, sotto: La scuola dei colori – Cynthia Weber
sopra: Le piramidi - Alessia Liner , sotto: Super school – Francesco Pedrazzini
sopra: Le cipolle colorate – Loredana Peverelli
sopra: Epic Cadogno – Genny Renzi, sotto: Super school – Emanuele Mobiglia
sopra Scuola dei mille colori – Sara D’Ippolito, sotto La scuola alberi colorati, Alessia Liner
Commento
È stata davvero una lezione divertente.
Gli allievi hanno preso spunto dalle immagini degli edifici di Hundertwasser inserendo
cupole a cipolla, alberi e molti colori.
Soltanto un’allieva non ha disegnato le forme a cipolla, bensì delle piccole piramidi. In
questo senso mi sarei aspettata una maggior variazione di forme.
Una bambina, disegnando l’erba sul tetto, ha detto che poi saremmo andati spesso a fare
pic-nic sul tetto della scuola di Cadogno!
Bibliografia
Rand, Harry,
Restany, Pierre,
Hundertwasser, Köln, Taschen, 2007
Hundertwasser: il pittore dalle cinque pelli: il potere dell’arte,
Köln, Taschen, 2002
Hundertwasser, Friederich Hundertwasser architecture: pour une architecture plus proche
de la nature et de l’homme, Köln, Taschen, 1997
De Coster, Birgit
Kinder entdecken Hundertwasser Die kunterbunte Fundgrube
für den Kunstunterricht, Horneburg, Persen, 2005
Mosaico: una parete di colori
Tempo
anno scolastico 2008-2009
Obiettivi
-
prendere parte ad un progetto d’istituto
progettare una parte del disegno di un grande mosaico sulla la facciata
dell’edificio scolastico
spezzettare le piastrelle in piccoli pezzi con il martello
incollare i pezzetti sulla rete di supporto rispettando l’interspazio delle fughe
Svolgimento
Prima fase: presa di contatto maggio 2008
Prendo contatto con la signora Jacqueroud per valutare la possibilità di realizzazione un
mosaico sulla facciata dell’edificio scolastico.
Mi vengono spiegati i modi, i costi e i tempi di realizzazione.
Seconda fase: presentazione al collegio dei docenti giugno 2008
Durante il plenum dei docenti presento la proposta che viene accolta.
Modalità di lavoro:
la docente di attività creative durante le lezioni lavora con tutta la classe seguendo il
normale orario settimanale, contemporaneamente un piccolo gruppo di allievi della classe
a rotazione, accompagnato dal docente titolare e dalla signora Jacqueroud, lavora al
mosaico.
Terza fase: preventivo e consenso del municipio estate 2008
Il direttore della scuola propone al municipio il progetto e il municipio concede il credito par
la realizzazione del mosaico nella sede di Cadogno.
Non vengono accettati per il momento gli altri due mosaici previsti alla sede della
Vignascia e alla scuola dell’infanzia; dipenderà dall’esito dell’esperienza fatta a Cadogno .
Quarta fase: scelta del soggetto settembre 2008
Con il collegio dei docenti scelta del soggetto da rappresentare. Viene deciso Castello tra
le colline.
Suddivisione per classe e per tema
1 classi: sole, luna, nuvole, stelle
2 classi: fiori e funghi
3 classi: uccelli
4 classi: castello
5 classi: alberi e animali del bosco
Quinta fase: progettazione del disegno ottobre 2008
Tutti gli allievi di ogni classe realizzano un disegno secondo i soggetti indicati sopra
I disegni vengono consegnati ad Alberta Jacqueroud che sceglierà quelli più adatti ad
essere trasposti.
Sesta fase: rottura piastrelle, suddivisione dei colori ottobre 2008
Settima fase: posa dei pezzetti novembre, gennaio, febbraio, marzo 2009
I pezzetti di piastrelle vengono incollati ad uno ad uno sulla rete di supporto lasciando lo
spazio per le fughe.
Ultima fase: posa del mosaico sulla facciata aprile, maggio 2009
La signora Jacqueroud tramite un ponteggio poserà i pannelli sulla facciata della scuola.
La facciata su cui ci sarà il mosaico
La composizione formata dai disegni degli allievi
Alberta mentre presenta il progetto alle classi
La preparazione del materiale
Rottura delle piastrelle in pezzetti più piccoli
Il taglio della rete
I colori sono suddivisi e pronti da utilizzare
Spalmo la colla e dispongo i pezzetti
Che bello lavorare tutti assieme!
I riccioli della luna
Lo sguardo vigile di Alberta
Servono ancora pezzi blu
Anche se non arrivo bene al tavolo, partecipo anch’io!
Considerazioni conclusive
Siamo nel mese di febbraio e la posa dei pezzetti da parte degli allievi è praticamente
terminata.
Tutto si è svolto secondo quanto prestabilito, rispettando i tempi di realizzazione e ciò mi
ha tranquillizzato.
Sono soddisfatta dellavoro svolto con la partecipazione e la collaborazione di tutti: allievi,
docenti titolari e Alberta Jacqueroud che ha saputo organizzare il lavoro nel migliore dei
modi e che ringrazio sentitamente.
Ringrazio particolarmente il direttore della scuola, Sergio Bacciarini, che fin dall’inizio ha
appoggiato il progetto ed ha ottenuto l’approvazione del municipio.
Il mosaico verrà posato da Alberta Jacqueroud nei prossimi mesi e, a lavoro terminato, ci
sarà l’inaugurazione con la festa della scuola.