HUNDERTWASSER cento linee sgargianti di colore di Sara Bucciarelli Simone Palluello, Acqua fuoco, 2008 classe quarta LIBELLACQUERELLULA Ero seduto in quella casa di vetro col pennello pronto e sognavo - come dev’essere sempre al principio della pittura. Cadde una libellula. Una libellula fiorentina. Era molto fine con ali di struttura meravigliosa. La misi sulla carta bianca Era morta ma piena di colori straordinari. Cominciai a dipingere. Volevo fare una cosa così strana e meravigliosa come la libellula. Man mano che i miei colori si moltiplicavano, disparvero quelli della libellula. Anzi rubavo i suoi colori con i quali dipingevo. I colori più belli io presi dapprima Il quarto giorno la pittura era finita e bella, grigia e sminuzzata la libellula. La libellula si è putrefatta a Firenze. La pittura, la portai a Vienna. Poi al Naviglio di Milano. Hundertwasser Introduzione Le intenzioni di questo itinerario sono nate senza saperlo otto anni or sono, quando ho iniziato a lavorare alla scuola di Minusio. Soltanto nel corso di quest’ultimo anno scolastico ho intravisto il fil rouge che lega i vari aspetti e che vorrei brevemente presentare. Avevo frequentato la scuola elementare a Minusio e, tra molti ricordi, vi era quello dei giochi che facevo sul piazzale della scuola. Trascorrevo le ricreazioni con i miei compagni nascondendoci tra gli arbusti oppure sfidandoci alle partite di biglie. Ora il piazzale era stato ristrutturato e non c’erano più né arbusti, né terra su cui giocare a biglie. Tutto era più ordinato, pulito e asfaltato. Dopo il primo anno di insegnamento a Minusio organizzai una riunione con un architetto paesaggista e i docenti per conoscere nuove possibilità per rendere il piazzale più adatto al gioco dei bambini. Dall’incontro scaturirono delle interessanti proposte e alcuni anni più tardi, grazie all’impegno di due docenti che facevano parte del consiglio comunale e del capo dicastero, il municipio fu d’accordo di stanziare un credito iniziale per lo studio della ristrutturazione del piazzale. Iniziarono i primi lavori: venne creata un’area con la sabbia per il gioco delle biglie e un campo di pallacanestro. In una seconda fase, sotto gli alberi venne posato uno strato naturale di cortecce con diversi giochi di mobilità in legno. Da ultimo, l’estate scorsa è stato realizzato un grande castello in legno su cui i bambini si possono arrampicare. Gli zoccoli di cemento sotto le piante sono stati dipinti di colori vivaci e sgargianti. Ora il piazzale è colorato, piacevole allo sguardo e invita al gioco. Lo scorso anno scolastico, saputo che alcune scuole del Sottoceneri avevano realizzato un mosaico sulla facciata dell’edificio scolastico, ho immaginato un grande mosaico colorato che abbelliva ulteriormente il nostro piazzale. Contattata l’artista, la signora Jacqueroud e dopo aver capito le modalità di realizzazione e i costi, ho proposto al plenum dei docenti il progetto. L’attività sarebbe stata organizzata nel corso dell’anno. Tutti gli allievi, suddivisi per tema, avrebbero disegnato i vari soggetti contenuti nel disegno. L’artista avrebbe scelto i disegni più adatti e composto il disegno finale. La posa delle piastrelle sarebbe avvenuta durante le ore di attività creative nel seguente modo: a rotazione un gruppetto di 6-8 allievi avrebbe lavorato con l’artista e il docente titolare nella progettazione e nella realizzazione del mosaico, mentre il resto della classe avrebbe seguito le normali lezioni con me. Il plenum dei docenti si è dichiarato d’accordo e la proposta è stata accettata come progetto d’istituto per l’anno scolastico 2008-2009. In seguito il direttore ha portato avanti la proposta in municipio dove è stata accettata. A febbraio 2009 il mosaico è praticamente terminato e nei prossimi mesi verrà posato sulla parete della scuola dalla signora Jacqueroud. A questo punto ho pensato che l’artista Hundertwasser si sarebbe legato bene ai due aspetti esposti precedentemente. Hundertwasser infatti non è soltanto un pittore, ma anche architetto, filosofo ed ecologista. Promuoveva la realizzazione di spazi naturali nelle città, un tipo di architettura a misura d’uomo con costruzioni più personalizzate, case multicolori dalle forme non simmetriche e dalle linee morbide. Ecco dunque l’itinerario realizzato con le quarte classi a partire da ottobre fino a gennaio . L’artista dei colori e il poeta: attività volta a presentare i dipinti del pittore, dare alcuni cenni biografici e realizzare di un dipinto ispirandosi ai suoi dipinti. Hundertwasser solo un nome?: attività per conoscere meglio la personalità di Hundertwasser e realizzare un disegno sulla personalità propria dell’allievo. Disegnamo con i fili: attività di ricamo con la realizzazione di un cuscino ricamato a mano libera con fili multicolori su sfondo scuro (come faceva il pittore utilizzando il nero per dare risalto al colore). La scuola fantasiosa: attività volta a presentare l’architetto Hundertwasser e realizzare un “progetto”personale per rendere più armonico l’edificio scolastico. L’artista dei colori e il poeta Tempo 4 - 5 unità didattiche Obiettivi - saper individuare i motivi principali nei quadri di Hundertwasser: l’utilizzo di colori forti, la disposizione di colori contrastanti uno vicino all’altro, l’uso del nero per rafforzare l’effetto del colore, la presenza costante della spirale - conoscere l’infanzia e gli anni giovani del pittore - leggere e commentare la poesia di Hundertwasser “Libellacquerellula” - progettare un disegno su cartoncino nero che riprenda alcuni motivi dei quadri di Hundertwasser Lezione 1 Materiale - libro “Hundertwasser”, di Harry Rand Lucidi dei dipinti di Hundertwassser: Il sole sopra il Tibet, Non so ancora Fotocopie a colori dei due pastelli giovanili: Autoritratto, Ritratto di mia madre Una fotocopia per allievo della poesia “Libellacquerellula” Un fotocartone nero formato A3 per allievo matite colorate bianche Svolgimento Lezione 1 1. 2. 3. 4. 5. 6. Vengono mostrati i dipinti e il libro sopra indicati chiedendo agli allievi di osservarli in silenzio. Gli allievi esprimono le loro sensazioni. Vengono mostrati di nuovo gli stessi dipinti con l’obiettivo di individuarne le caratteristiche comuni Breve presentazione dell’infanzia e giovinezza di Hundertwasser - 1928 nasce a Vienna da madre ebrea e padre tedesco - fin da piccolo ama molto la natura e la dipinge. È affascinato dai colori dei fiori che conserva facendoli seccare tra le pagine dei suoi libri. I suoi insegnanti notano il suo talento per il disegno. - lavora presso dei contadini in campagna dove è affascinato soprattutto dal colore forte della terra - in Europa è in corso la seconda guerra mondiale, grazie al fatto che il padre è di nazionalità tedesca Hundertwasser non è mai stato imprigionato. Nelle ultime fasi della guerra però con sua madre si devono nascondere. Lettura ad alta voce, spiegazioni e commento della poesia “Libellacquerellula” Ispirandosi ai dipinti del pittore gli allievi fanno un disegno sul foglio nero Lezione 2 Materiale - pennelli piatti e rotondi - colori acrilici - piattini per mescolare i colori - giornali vecchi Svolgimento Dopo aver osservato di nuovo alcuni dipinti e descritto i colori utilizzati da Hundertwasser, gli allievi dipingono il loro disegno. Commento Alla maggior parte degli allievi hanno affascinato i colori forti utilizzati dal pittore. Riportati qui sotto, alcuni dei loro commenti - Il quadro dell’isola mi piace perché è blu e mi dà la sensazione di fresco. Vedendo il quadro con tanto rosso invece sento un caldo dentro (Martina) - I cappelli di quelle persone sono esageratamente grandi. Mi piacciono e sono magici (Larissa) - Il parco verde con tanti alberi, mi piace molto perché mi sento bene. Il verde è un bel colore di calma (Nina) - Il quadro dell’incrocio delle strade visto dall’alto è bello. All’inizio non l’ho notato, ma poi ho osservato delle automobili (Mario) “Primo piano sull’infinito” è un dipinto in cui è rappresentata una grande spirale ed ha suscitato reazioni negative rispetto ai quadri precedenti.. - Guardandolo mi sento agitata, perché cammino e non arrivo mai (Annouk) - Nel centro del quadro mi sembra di cadere in un buco (Alessandra) Gli allievi erano molto partecipi nella ricerca delle caratteristiche della pittura di Hundertwasser. Ecco la lista che hanno fatto: - molti cerchi e spirali - tantissime linee - usa i colori forti e vivaci - non disegna tutti i particolari, un po’ come fanno i bambini - le facce hanno più di due occhi - ci sono tanti alberi e c’è tanto verde - non utilizza il grigio e il marrone - ha molta fantasia perché non disegna le cose reali Al momento di progettare il loro disegno, gli allievi avevano già molti spunti da cui partire e non si trovavano di fronte al solito foglio bianco. Presentazione del dipinto “Il sole sopra il Tibet” Il progetto La concentrazione I gesti Genni Renzi La foresta degli alberi parlanti Annouk Drost La natura dei cerchi Francesco Pedrazzini Creazione di un nuovo mondo Gabriel Currlin Il fiume incantato Emanuele Mobilia Passaggi Alessandra Block I fiori a girandola Iman Maffioli Natura felice Ana Majic Croce colorata Gli autori e le loro creazioni Iman e Emanuele Alessio Simonini Il bosco storto Loredana Peverelli Il bosco dei sogni Enea Moledo I tre alberi e le loro meraviglie Cynthia Weber Il bosco magico Ana Majic Croce colorata Iman Maffioli Natura felice Mattia Cardillo Il bosco fantastico Camilla Cavalli Miraforme Giorgio Biasca Il lago delle fantasie Valentina Marazza Terracielo Gabriel Duarte Ramos Il giardino in un giorno di primavera Hundertwasser solo un nome? Tempo 2 unità didattiche Obiettivi - conoscere i vari nomi d’arte del pittore pensare a un nuovo nome simbolico per sé stessi e rappresentarlo con un disegno a pastello Materiale - Alcuni dipinti del pittore indicati più sotto libro “Hundertwasser”, di Harry Rand fotocartoni A5 di diversi colori pastelli Svolgimento Presentazione orale accompagnata dai dipinti che ne illustrano i vari temi presenti nei nomi d’arte scelti da Hunderwasser. Il suo primo nome: A 22 anni cambia il nome in Hundertwasser (Cento Acque) spiegando che l’acqua lo affascina moltissimo e che per lui rappresenta una specie di rifugio. L’acqua é un elemento imprevedibile che racchiude infinite possibilità come dice il pittore e per questo motivo gli piace. Dipinti da mostrare: ”A bordo della Bauda nel porto di Stugsund”, “L’isola Waikato e la corrente del Rio”, “Albero della pioggia”. Il suo secondo nome: Trascorre un anno in Giappone e modifica il proprio nome di battesimo da Friederich dapprima in Friedrich, poi in Friedenreich (Pieno di Pace). Dipinto da mostrare: “Il giardino dei morti felici” Il suo terzo nome: Hundertwasser acquista a Palermo, in Sicilia, un mercantile di dodici tonnellate, il “San Giuseppe T”, un’imbarcazione di legno con quattro vele. Realizza così il sogno che aveva fin da bambino di viaggiare in terre lontane. Dopo due mesi ottiene la licenza per poter navigare e battezza la barca “Regentag” (Giorno di Pioggia) pensando allo splendore dei colori della pioggia. Hunderwasser dice che per lui i giorni di pioggia sono i più belli, quelli in cui può lavorare meglio e in cui si sente più felice. Mostrare la fotografia della sua barca e i dipinti: “Il canto delle balene”, “La pesca miracolosa”,“Tender Dinghi”, “Green power” “Parti di una nave”, “Campo verde, lago blu, sentiero oro”. Domande alla classe: Hundertwasser come rappresenta la pioggia? Come sono vissuti i giorni di pioggia dagli allievi? Il suo quarto nome: Dunkelbunt (Multicolore Scuro) Per Hunderwasser il nome riveste una grande importanza che spiega così: “A volte qualcuno sceglie di cambiare il suo nome e gli altri, per cortesia, lo chiameranno come vuole lui. Se dice: “Mi chiamo Giuseppe” lo chiameranno Giuseppe, come piace a lui, e poi troveranno un soprannome. Hokusai aveva cento nomi. Ogni volta che cambiava casa, cambiava anche il nome – questa, sì, che è una cosa saggia. Un uomo ha un nome; se ne ha molti é come se fosse molte persone diverse. È una cosa molto bella. Io ho molti nomi e sono molte persone: sono pittore, architetto, ecologista. Un nome non esprime esattamente ognuna di queste attività. Ho sempre il problema di essere uno solo. C’è così tanto da fare e mi dico sempre che vorrei essere dieci Hundertwasser e farei dieci volte più di quanto faccia. Visto che questo non è possibile, almeno posso avere molti nomi diversi.” (cit. Rand, p. 15) Dipinti da mostrare:”Pioggia sulla montagna in fuoco”, “I due Sinaï”, “I dogi” SECONDA PARTE Gli allievi pensano ad un nuovo nome per sé stessi: un nome che contenga alcune caratteristiche della propria personalità. Disegno del nome con i pastelli su un cartoncino colorato (colore a libera scelta). Presentazione ai compagni del proprio lavoro. Conclusione Gli allievi erano interessati di poter trovare un nome per sé stessi che li caratterizzasse meglio. I risultati sono stati sorprendenti e, conoscendo i bambini, li ho trovati molto congrui. Elisa è una bambina tenera e dolce. La sua rappresentazione è stata una serie di linee morbide, leggere e poco calcate. Sul retro ha scritto “La morbidezza Stella” Francesco è solare, molto attento ai rapporti con gli altri e scrive “Tornado d’amicizia Pace vorticante”. Nicholas è un allievo che fatica a concentrarsi sul proprio lavoro e durante le lezioni parla in continuazione. Scrive “Palla infuocata Meteorite” Loredana, Riccardo e Iman sono allievi sorridenti e contenti nel loro essere ed è un piacere averli in classe. Ognuno ha rappresentato la propria gioia in modo differente. Ecco cosa scrivono “Acquerellula la felice”, “Tenero e ecologista. Fiore tranquillo”, “Musica felice”. La rappresentazione del proprio nuovo nome sopra Palla infuocata Meteorite sotto Miraonde Mare mosso sopra Io amo la natura, e lei è proprio come me. Perché certe volte è agitata e certe volte no. sotto La morbidezza Stella sopra Tornado d’amicizia Pace vorticante sotto Tenero ecologista Fiore tranquillo sopra Acquerellula la felice sotto Mare infuocato e sole nero sopra Fine lunare SPAZIO FATALE sotto Pioggia di piume sopra Felino abile. Abile perché sono abile. Felino perché sono tranquillo ma quando qualcuno mi fa arrabbiare divento un po’ aggressivo sotto La gatta bianca Il mio disegno rappresenta calma e randagità sopra Musicafelice sotto Naturalnatura Disegnamo con i fili Tempo 8 unità didattiche Obiettivi - ricamare a mano libera un cuscino - saper eseguire il punto infiletta con le sue varianti, il punto catenella, il punto corallo - saper piegare e cucire a macchina un orlo con il punto diritto Materiale - cotonata blu scuro 100x 40 cm, il colore è stato scelto scuro perché, come sostiene Hundertwasser, i fili colorati risaltano maggiormente cuscino 40x40 cm fili da ricamo aghi macchina da cucire Svolgimento Nota organizzativa delle lezioni Il ricamo è un’attività lenta che richiede pazienza e concentrazione nell’esecuzione. Gli allievi devono considerare molti aspetti quali la tensione del filo, la sua lunghezza, la combinazione dei colori, le varie forme che nascono dal ricamo, gli effetti che creano i vari punti, ecc. Per questo motivo durante la lezione gli allievi a rotazione proseguono il mosaico. Lezione 1 1. 2. 3. Taglio della stoffa strappandola e preparazione dell’orlo. A coppie e a rotazione gli allievi iniziano a cucire a macchina gli orli (cucitura diritta). Ricamo: nell’aula sono esposti alcuni dipinti di Hunterwasser che danno degli spunti per le forme. Gli allievi iniziano con il punto infiletta (il più semplice) Lezione 2 + 3 + 4 1. 2. Gli allievi proseguono il ricamo passando ad altri punti più complessi (punto catenella, punto corallo). Cucitura a macchina degli orli a coppie e a rotazione Considerazioni conclusive: Ricamo Gli allievi si sono appassionati al modo libero di ricamare che non conoscevano. Inoltre prendevano spunto da ciò che faceva un altro compagno e imitavano le migliori idee. Si sono divertiti e si sono lasciati guidare dalla fantasia, dall’ago e dai colori del filo. Alcuni di loro hanno avuto qualche difficoltà nel saper regolare la tensione del filo: tiravano troppo e la stoffa aveva la tendenza ad arricciarsi. Altri continuavano a ricamare non accorgendosi che andavano troppo vicino ai bordi. Cucitura a macchina Soltanto gli allievi con una maggior autonomia di lavoro hanno avuto il tempo di cucire a macchina. Alcuni momenti delle lezioni Il taglio della stoffa strappandola La misurazione dell’orlo L’aiuto ai compagni che hanno alcune difficoltà … La cucitura a macchina dell’orlo controllandoci a vicenda Una spirale attorno al centro Lasciamo scorrere ago e fili ricamando linee curve Io invece preferisco le linee diritte Aggiungo un bel sorriso alla mia luna! Ricami colorati Linee diritte e linee curve Rotazioni attorno alle stelle… Morbide fantasie … La scuola fantasiosa Tempo 2 unità didattiche Obiettivi - saper riconoscere e descrivere l’architettura di Hundertwasser alla fotografia dell’edificio scolastico sovrapporre un progetto personale di modifica Materiale - fotografia in bianco/nero dei palazzi scolastici pennarelli Svolgimento Prima parte 1. Vengono mostrate le fotografie delle principali opere architettoniche di Hundertwasser . casa Hundertwasser (Vienna): la natura sui tetti, appartamenti personalizzati . chiesa di Santa Barbara (Bärnbach): grande campanile a cipolla dorato . inceneritore Spittelau (Vienna): canna fumaria a forma di cipolla . Kunsthaus (Vienna): irregolarità delle finestre,facciata colorata, colonne di varie forme Gli allievi esprimono le loro impressioni 2. L’architettura riveste un ruolo centrale nelle opere di Hundertwasser; la ritiene fondamentale per il benessere dell’uomo. La natura Per Hundertwasser vivere in armonia con la natura è un principio importante. Di lui si può dire che è un pittore innamorato della bellezza della natura e che trascorre gran parte del suo tempo a lavorare come medico dell’architettura. Osserva la natura e le sue linee notando che non esistono linee diritte e rette, bensì le linee viventi sono incurvate come le foglie, i tronchi degli alberi o il corpo umano. Hundertwasser è conosciuto per la sua lotta nei confronti della linea retta perché ritiene che porta alla perdita di umanità. Infatti i suoi edifici hanno forma irregolare. Le città Hundertwasser era contrario “all’inumana regolarità della città, una macchina abitativa in cui la vita si adegua al ritmo della macchina” ( Rand, p. 89). L’artista si definisce come dottore dell’architettura: le case devono potersi trasformare secondo le esigenze delle persone. Le città ideali per l’artista sono spazi armonici con tanti alberi, case multicolori e finestre dalle forme più diverse. La casa Secondo l’artista i muri delle case sono come la pelle umana che si trasforma, cresce, si corruga. Le case sono come la terza pelle dell’uomo e per questo devono essere costruzioni personalizzate in cui si può, ad esempio, riconoscere la propria finestra già da lontano. Hundertwasser definiva . la prima pelle – il corpo umano . la seconda pelle – i vestiti (l’artista se li fabbricava da sé) . la terza pelle – le case . la quarta pelle – le città, gli agglomerati . la quinta pelle – il mondo I tetti verdi All’artista-architetto piace ricoprire i tetti con terra in modo che possano crescervi prati e alberi perché, oltre ad essere belli, depurano l’aria. Dice che avere della terra sul proprio tetto e lasciare che le piante crescano sopra le persone è un atto che collega con Dio. Inoltre disegna e costruisce spessissimo campanili a forma di cipolla (ricordano la spirale) e rappresentano la bellezza e il paradiso. Seconda parte Ispirandosi agli edifici di Hundertwasser, gli allievi sovrappongono alla fotografia dell’edificio scolastico un disegno di modifica del palazzo scolastico. sopra: La scuola fantasiosa – Mario Majic, sotto: La scuola preferita – Aline Milani sopra: La scuola colorata – Martina Bisi, sotto: La scuola incredibile - Gabriel Currlin sopra: La scuola gioiosa – Alessandra Block, sotto: La scuola dei colori – Cynthia Weber sopra: Le piramidi - Alessia Liner , sotto: Super school – Francesco Pedrazzini sopra: Le cipolle colorate – Loredana Peverelli sopra: Epic Cadogno – Genny Renzi, sotto: Super school – Emanuele Mobiglia sopra Scuola dei mille colori – Sara D’Ippolito, sotto La scuola alberi colorati, Alessia Liner Commento È stata davvero una lezione divertente. Gli allievi hanno preso spunto dalle immagini degli edifici di Hundertwasser inserendo cupole a cipolla, alberi e molti colori. Soltanto un’allieva non ha disegnato le forme a cipolla, bensì delle piccole piramidi. In questo senso mi sarei aspettata una maggior variazione di forme. Una bambina, disegnando l’erba sul tetto, ha detto che poi saremmo andati spesso a fare pic-nic sul tetto della scuola di Cadogno! Bibliografia Rand, Harry, Restany, Pierre, Hundertwasser, Köln, Taschen, 2007 Hundertwasser: il pittore dalle cinque pelli: il potere dell’arte, Köln, Taschen, 2002 Hundertwasser, Friederich Hundertwasser architecture: pour une architecture plus proche de la nature et de l’homme, Köln, Taschen, 1997 De Coster, Birgit Kinder entdecken Hundertwasser Die kunterbunte Fundgrube für den Kunstunterricht, Horneburg, Persen, 2005 Mosaico: una parete di colori Tempo anno scolastico 2008-2009 Obiettivi - prendere parte ad un progetto d’istituto progettare una parte del disegno di un grande mosaico sulla la facciata dell’edificio scolastico spezzettare le piastrelle in piccoli pezzi con il martello incollare i pezzetti sulla rete di supporto rispettando l’interspazio delle fughe Svolgimento Prima fase: presa di contatto maggio 2008 Prendo contatto con la signora Jacqueroud per valutare la possibilità di realizzazione un mosaico sulla facciata dell’edificio scolastico. Mi vengono spiegati i modi, i costi e i tempi di realizzazione. Seconda fase: presentazione al collegio dei docenti giugno 2008 Durante il plenum dei docenti presento la proposta che viene accolta. Modalità di lavoro: la docente di attività creative durante le lezioni lavora con tutta la classe seguendo il normale orario settimanale, contemporaneamente un piccolo gruppo di allievi della classe a rotazione, accompagnato dal docente titolare e dalla signora Jacqueroud, lavora al mosaico. Terza fase: preventivo e consenso del municipio estate 2008 Il direttore della scuola propone al municipio il progetto e il municipio concede il credito par la realizzazione del mosaico nella sede di Cadogno. Non vengono accettati per il momento gli altri due mosaici previsti alla sede della Vignascia e alla scuola dell’infanzia; dipenderà dall’esito dell’esperienza fatta a Cadogno . Quarta fase: scelta del soggetto settembre 2008 Con il collegio dei docenti scelta del soggetto da rappresentare. Viene deciso Castello tra le colline. Suddivisione per classe e per tema 1 classi: sole, luna, nuvole, stelle 2 classi: fiori e funghi 3 classi: uccelli 4 classi: castello 5 classi: alberi e animali del bosco Quinta fase: progettazione del disegno ottobre 2008 Tutti gli allievi di ogni classe realizzano un disegno secondo i soggetti indicati sopra I disegni vengono consegnati ad Alberta Jacqueroud che sceglierà quelli più adatti ad essere trasposti. Sesta fase: rottura piastrelle, suddivisione dei colori ottobre 2008 Settima fase: posa dei pezzetti novembre, gennaio, febbraio, marzo 2009 I pezzetti di piastrelle vengono incollati ad uno ad uno sulla rete di supporto lasciando lo spazio per le fughe. Ultima fase: posa del mosaico sulla facciata aprile, maggio 2009 La signora Jacqueroud tramite un ponteggio poserà i pannelli sulla facciata della scuola. La facciata su cui ci sarà il mosaico La composizione formata dai disegni degli allievi Alberta mentre presenta il progetto alle classi La preparazione del materiale Rottura delle piastrelle in pezzetti più piccoli Il taglio della rete I colori sono suddivisi e pronti da utilizzare Spalmo la colla e dispongo i pezzetti Che bello lavorare tutti assieme! I riccioli della luna Lo sguardo vigile di Alberta Servono ancora pezzi blu Anche se non arrivo bene al tavolo, partecipo anch’io! Considerazioni conclusive Siamo nel mese di febbraio e la posa dei pezzetti da parte degli allievi è praticamente terminata. Tutto si è svolto secondo quanto prestabilito, rispettando i tempi di realizzazione e ciò mi ha tranquillizzato. Sono soddisfatta dellavoro svolto con la partecipazione e la collaborazione di tutti: allievi, docenti titolari e Alberta Jacqueroud che ha saputo organizzare il lavoro nel migliore dei modi e che ringrazio sentitamente. Ringrazio particolarmente il direttore della scuola, Sergio Bacciarini, che fin dall’inizio ha appoggiato il progetto ed ha ottenuto l’approvazione del municipio. Il mosaico verrà posato da Alberta Jacqueroud nei prossimi mesi e, a lavoro terminato, ci sarà l’inaugurazione con la festa della scuola.