Il LEGNO - cpia 1 foggia

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Scuola Media Pietro Giannone
Caserta
Il LEGNO
A cura del prof. Francesco Pisanti corso di Tecnologia
Il legno è il materiale ricavato dai
fusti delle piante, in particolare
dagli alberi ma anche dagli arbusti.
Si ricava sia dalle conifere sia
dalle latifoglie;
Le proprietà dei materiali 1
Le proprietà dei materiali 2
Le sollecitazioni meccaniche dei materiali
La forma stabile dell’energia solare
La fotosintesi converte l’energia della luce
solare in energia di legami chimici della
materia vivente; essa avviene nelle piante
verdi. Le piante verdi utilizzano la regione
“visibile” delle radiazioni luminose, cioè
quella che i nostri occhi vedono, ed è la
maggior parte dell’energia solare che arriva
sulla Terra.
Fotosintesi clorofilliana
glucosio
Il legno degli alberi è una fonte energetica
(combustione diretta e carbone di legna) e
un materiale da costruzione (intere
abitazioni, travature, navi, mobili, oggetti
d'uso comune ed artistici).
Sempre dagli alberi, spesso coltivati allo
scopo, si ricava cellulosa per la produzione
della carta.
Proprietà del legno 1
• Proprietà Chimico-fisiche
• PESO SPECIFICO, generalmente inferiore a
1/dm3;
• COLORE, variabile in base all’essenza legnosa;
• POTERE ISOLANTE molto elevato rispetto al
calore,al freddo ed all’elettricità;
• IGROSCOPICITÀ cioè la capacità di una
sostanza di assorbire prontamente
le molecole d'acqua presenti nell'ambiente
circostante.
Proprietà del legno 2
• Le proprietà meccaniche sono influenzate da
fattori quali il peso specifico, l’essenza legnosa,
l’umidità e l’orientamento delle fibre.
• RESISTENZA A TRAZIONE
molto buona.
• RESISTENZA A COMPRESSIONE buona.
• RESISTENZA AL TAGLIO
scarsa.
• RESISTENZA A FLESSIONE scarsa.
• DUREZZA, scarsa e variabile in base
all’essenza.
Proprietà del legno 3
Proprietà tecnologiche
Il legno è un materiale facilmente lavorabile
• FENDIBILITÀ buona.
• LUCIDABILITÀ buona.
• CURVABILTÀ discreta.
L’albero
• Con il termine albero viene intesa una
pianta perenne e legnosa, caratterizzata
dalla presenza di un fusto, detto tronco,
che le permette di svilupparsi in altezza.
A differenza da quanto si pensa
comunemente, non è l’altezza che
contraddistingue gli arbusti dagli alberi,
ma la presenza del fusto. Solitamente,
grazie alla presenza del tronco, l’albero
inizia a ramificarsi a qualche metro dal
suolo; esistono casi eccezionali in cui il
fusto può essere estremamente corto.
Parti dell’albero
• Gli alberi sono
costituiti da quattro
parti fondamentali,
alle quali sono
demandate funzioni
specifiche:
• le RADICI (C)
• il TRONCO (B)
• i RAMI (A)
• le FOGLIE
Le radici
le RADICI rappresentano
la parte sotterranea della pianta e servono non
solo ad assorbire dal terreno le sostanze nutritive,
come l’acqua ed i sali minerali necessari alla
crescita della pianta stessa, ma anche ad ancorare
e sorreggere l’albero. Esse si possono estendere
anche per svariati metri di distanza dal fusto al fine
di raggiungere zone umide e ricche di sostanze
nutritive.
Il tronco
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•
•
•
•
- il TRONCO sostiene la pianta e collega le radici alle foglie. Nelle erbe e
nei fiori la struttura portante della pianta generalmente è flessibile e si
chiama STELO. Al suo interno il fusto è attraversato da una fitta rete di
sottilissimi canali nei quali scorrono le sostanze nutritive della pianta. Il
tronco è formato da più strati:
la parte più esterna costituisce la corteccia necessaria a proteggere la
pianta,
il secondo strato è chiamato libro,
il terzo è il cambio,
infine il cilindro centrale formato dal legno.
I Sali minerali e l’acqua, detti linfa grezza, una volta assorbiti dal terreno
vengono trasportati nei canali linfatici attraverso il fusto per giungere nelle
parti aeree della pianta.
La sezione del tronco può fornire utili informazioni relative all’età dell’albero
e alla qualità delle annate precedenti. Infatti ogni cerchio disegnato nella
sezione del fusto rappresenta un anno, mentre il suo spessore
l’accrescimento dovuto al clima ed alla piovosità di quel medesimo periodo
Struttura del legno
1. Midollo
2. Anelli di crescita
3. Legno
4. Cambio
5. Floema
6. Corteccia esterna.
I rami e le foglie
• - i RAMI rappresentano i bracci in cui si
suddivide l’asse principale della pianta,
generalmente capace di suddividersi in elementi
minori (rami secondari). La struttura e la
disposizione dei rami caratterizzano il loro
aspetto. Le ramificazioni possono essere
monopodiali o simpodiali.
• - le FOGLIE si sviluppano dai rami. In questi
organi ha luogo la fotosintesi clorofilliana,
necessaria alla vita ed allo sviluppo della pianta.
L’insieme dei rami e delle foglie ad essi
collegate formano la chioma.
Portamento: la chioma dell’albero
• La chioma di un albero può
avere 4 forme diverse:
• - a cono (come l’abete),
- a colonna (come il
cipresso),
- a globosa (come il
ciliegio),
- a ombrello (come il
pino).
Classificazione del Legname
• In base alla durezza
– Legni TENERI: latifoglie (pioppo, betulla)
– Legni FIBROSI : conifere (abete bianco,
abete rosso, larice, pino silvestre)
– Legni SEMIDURI e DURI: latifoglie (castagno,
ciliegio, faggio, noce)
• Estesissima è la varietà di piante che vegetano in
natura:non tutte però si prestano egualmente per
ricavarne legno da costruzione. Secondo le ripartizioni
del mondo vegetalel a materia prima legno ci viene
fornita per la quasi totalità dalle piante appartenenti alle
sottosezioni delle GIMNOSPERME comunemente
conosciute con il nome di CONIFERE
• per la forma prevalentemente a cono dei frutti ele foglie
a forma d’ago: abeti – pini - larici ecc e delle
ANGIOSPERME chiamate LATIFOGLIE per il fatto di
avere quasi sempre delle foglie molto espanse: Faggio,
Frassino, Acero, Castagno.Noce, Rovere ecc.
• Dalle CONIFERE e dalle LATIFOGLIE si ricavano le più
pregiate varietà di legname da costruzione. Diversi sono
i criteri di classificazione delle essenze legnose.La
classificazione di carattere tecnologico deve aver
riguardo alla provenienza dei legnami ed ai loro
impieghi.
Forma delle foglie
La lamina o pagina può avere diverse forme:
• o stretta e sottile come aghi (allora le piante si
chiamano AGHIFORMI)
• o più grandi (allora gli alberi si chiamano LATIFOGLIE).
• Inoltre la foglia prende nomi diversi in base alla loro
forma.
Le conifere
• Conifera ordine di
piante arboree con
fusto eretto e molto
ramificato, con la
chioma triangolare,
foglie aghiformi, frutti
conici; ne fanno parte
gli abeti, i cedri, i
cipressi
Le latifoglie
• Nella quasi totalità delle specie le latifoglie
sono "caducifoglie": all'arrivo della
stagione sfavorevole perdono le foglie (a
differenza delle conifere, che in genere
sono "sempreverdi").
Le latifoglie
• Si definiscono latifoglie
(Nome scientifico:
Angiospermae) quelle
piante, arboree o
arbustive, erbacee o
legnose, caratterizzate
da foglie larghe a
prescindere dalla loro
forma, hanno chioma
espansa e globosa.
Dall’albero al legname
Le principali operazioni di trasformazione di
un albero sono
1. Abbattimento
2. Sramatura e scortecciatura
3. Trasporto
4. Lavaggio e sezionatura (segagione)
5. Stagionatura (riduzione dell’umidità)
Trasporto del legname via fluviale
Vicino ai grandi fiumi il
trasporto del legname è
fatto anche senza mezzi
di trasporto, ma
semplicemente
lasciando fluire la legna
galleggiante sul fiume,
questa operazione è
detta fluitazione
17/01/13
Dal legno a...
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DIFETTI DEL LEGNO:
FESSURE: danni da ritiro che si
formano in seguito a tensioni originate
nella pianta viva
CIPOLLATURA: separa nettamente
due anelli di accrescimento consecutivi.
Difetto tecnologico assai grave.
I derivati del legno
Il legno massiccio è il prodotto
ricavato dal tronco per segagione o
piallatura.
Oggi raramente il legno viene impiegato come massello, sia per ovviare ad
alcuni difetti naturali che per contenere un eccessivo consumo del
patrimonio forestale.
PIALLACCI: fogli sottili di legno che si ottengono mediante sfogliatura
e tranciatura.
sfogliatura
tranciatura
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I derivati del legno
Il legno massiccio è il prodotto
ricavato dal tronco per segagione o
piallatura.
Oggi raramente il legno viene impiegato come massello, sia per ovviare ad
alcuni difetti naturali che per contenere un eccessivo consumo del
patrimonio forestale.
PIALLACCI: fogli sottili di legno che si ottengono mediante sfogliatura
e tranciatura.
sfogliatura
tranciatura
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I derivati del legno
COMPENSATO: si ottiene incollando fra
loro piallacci incrociati, in numero dispari.
PANIFORTE: semilavorato che si ottiene
con listelli a sezione quadrata o
rettangolare, incollati l’uno all’altro.
TAMBURATO: si ottiene con
un’intelaiatura in legno ricoperta da due
strati di compensato o laminato.
PANNELLO TRUCIOLARE: si ottiene da
scarti di lavorazioni del legno ridotti in
minuscole schegge, incollate e pressate.
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Il legno lamellare
• Il legno lamellare è un materiale strutturale prodotto incollando
delle tavole di legno a loro volta già classificate per uso
strutturale.
• È quindi un materiale composito, costituito essenzialmente di
legno naturale, di cui mantiene i pregi (tra i principali ricordiamo
l'elevato rapporto tra resistenza meccanica e peso ed il buon
comportamento in caso di incendio), ma è anche un prodotto
nuovo, realizzato su scala industriale, che attraverso un
procedimento tecnologico di incollaggio a pressione riduce i
difetti propri del legno massiccio.
• Le fasi della produzione consistono nella riduzione del tronco in
assicelle - dette per l'appunto lamelle - generalmente di
larghezza non superiore ai 20 cm (per prevenire eccessive
deformazioni causate dal fenomeno del ritiro) e nella loro
ricomposizione tramite incollaggio.
Bibliografia e Links utili
• http://www.fagus.it/4.html
• http://www.incendiboschivi.org/education/a
mbalpi/qlatifo.htm
• http://it.wikipedia.org/wiki/Legno
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