20/11/2015 19 Novembre 2015 Prof.ssa Eliana Francot 1996 Prof. Giacomo Stella docente di Psicologia clinica presso l’Università di Modena e Reggio Emilia 1 20/11/2015 l’AID si è costituita con un triplice scopo: ■ sensibilizzare il mondo professionale, scolastico e la pubblica opinione sul problema della dislessia evolutiva ■ promuovere ricerca e formazione nei diversi ambiti di intervento: servizi sanitari, riabilitativi e scuola ■ offrire agli utenti un punto di riferimento certo e qualificato per ottenere informazioni e aiuto, per richiedere consulenza e assistenza al fine di identificare il problema o comprendere meglio il necessario approccio riabilitativo e scolastico Nel 2004 AID ottiene l’accreditamento presso il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) come Ente per la formazione degli insegnanti sulla Dislessia. 2 20/11/2015 Genitori Insegnanti Tecnici Dislessici adulti Come diventare socio AID? 3 20/11/2015 Conta 17.000 soci distribuiti in 93 sezioni FAMIGLIA Angela Minerba UNIVERSITA’ Fernando Llorens Bahena SCUOLA Adele Veste 4 20/11/2015 Sede di MAGLIE presso "IISS E. Lanoce" Sede di LECCE presso “I.I.S.S. Galilei-Costa” Sede di CARMIANO presso: “IC ad Indirizzo Musicale” 5 20/11/2015 6 20/11/2015 Caratteristiche ed evoluzione dei disturbi specifici di apprendimento Come riconoscere i disturbi specifici di apprendimento Prof.ssa Eliana Francot SOMMARIO Caratteristiche dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento Dislessia, Disortografia e Disgrafia Indicatori per la rilevazione del disturbo DSA e Matematica: quando i problemi si moltiplicano 7 20/11/2015 Normativa di riferimento Legge 170 8 ottobre 2010 NUOVE NORME IN MATERIA DI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO SCOLASTICO Decreto attuativo e Linee Guida del 12 luglio 2011 LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Gazzetta Ufficiale N. 244 del 18 Ottobre 2010 LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. (10G0192) La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA promulga la seguente legge: Art. 1 Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia 1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacita' cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attivita' della vita quotidiana. 8 20/11/2015 1. Caratteristiche del Disturbo Specifico di Apprendimento SPECIFICITA’: il disturbo interessa, in modo SIGNIFICATIVO ma CIRCOSCRITTO, uno specifico dominio di abilità (lettura, scrittura o calcolo), lasciando INTATTO il funzionamento intellettivo generale. DISCREPANZA: tra abilità del dominio interessato e l’intelligenza generale adeguata all’ ETÁ cronologica e alla CLASSE FREQUENTATA ESCLUSIONE: - menomazioni sensoriali e neurologiche gravi, disturbi significativi della sfera emotiva quale fattori causali dei problemi di apprendimento - situazioni ambientali di svantaggio socio-culturale che possono interferire con un’adeguata istruzione 2. Caratteristiche del Disturbo Specifico di Apprendimento CARATTERE EVOLUTIVO: pur essendo già presente nelle primissime fasi di sviluppo, si manifesta con la scolarizzazione e accompagna il bambino nel corso di tutto il suo sviluppo fino all'età adulta. DIVERSA ESPRESSIVITA’: nelle diverse fasi evolutive delle abilità coinvolte CARATTERE NEUROBIOLOGICO: i fattori biologici interagiscono attivamente nella determinazione della comparsa del disturbo con i fattori ambientali. COMORBILITA’: associazione (spesso costante) con altri disturbi 9 20/11/2015 Dislessia NON è… - difficoltà di ragionamento - difficoltà di comprensione delle spiegazioni orali - difficoltà di comprensione del testo - difficoltà di comunicazione sociale Attivazione cerebrale durante compiti di lettura NORMOLETTORE DISLESSICO 10 20/11/2015 Caratteristiche psico-cognitive del disturbo di apprendimento STATI D’ANSIA DEFICIT DI MEMORIA LABILITA’ ATTENTIVA BASSO LIVELLO DI AUTOSTIMA FRAGILITA’ MOTIVAZIONALE Cosa può provare il dislessico? Senso di inadeguatezza Senso di fallimento Frustrazione Senso di incapacità e di incompetenza Mancanza di fiducia in se stessi Forte senso di colpa 11 20/11/2015 SOMMARIO Caratteristiche dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento Dislessia, Disortografia e Disgrafia Indicatori per la rilevazione del disturbo DSA e Matematica: quando i problemi si moltiplicano 1.1 La Dislessia Da un punto di vista clinico, la dislessia si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta. Risultano più o meno deficitarie - a seconda del profilo del disturbo in base all’età - la lettura di lettere, di parole e non-parole, di brani. In generale, l’aspetto evolutivo della dislessia può farlo somigliare a un semplice rallentamento del regolare processo di sviluppo. Tale considerazione è utile per l’individuazione di eventuali segnali anticipatori, fin dalla scuola dell’infanzia. Linee Guida LUGLIO 2011 12 20/11/2015 13 20/11/2015 Abilità di lettura, tempo speso quotidianamente sui libri e sviluppo del vocabolario Art. 1 Riconoscimento e definizione di disgrafia Ai fini della presente legge si intende per: • disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica. Legge 170/2010 14 20/11/2015 Art. 1 Riconoscimento e definizione di disortografia Ai fini della presente legge si intende per: • disortografia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica Legge 170/2010 15 20/11/2015 Come conseguenza • Leggere e scrivere diventano raramente attività piacevoli • Curiosità e voglia di imparare si riducono di fronte alla fatica necessaria per leggere • Il gap tra potenzialità e livello scolastico tende ad aumentare 16 20/11/2015 SOMMARIO Caratteristiche dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento Dislessia, Disortografia e Disgrafia Indicatori per la rilevazione del disturbo DSA e Matematica: quando i problemi si moltiplicano Indicatori per la rilevazione del disturbo di apprendimento 1. LE DIFFICOLTÀ FONOLOGICHE: • Confusione di segni diversamente orientati nello spazio: la “p” e la “b” la “d” e la “q” la “u” e la “n” la “a” e la “e” la “b” e la “d” • Confusione di segni che si differenziano per piccoli particolari: la “m” con la “n” la “c” con la “e” la “f” con la “t” la “s” con la “z” 17 20/11/2015 • Omissioni di grafemi e di sillabe: “fonte” con “fote” “fuoco” con “foco” “campo” con “capo” • Inversioni di sillabe: “li” al posto di “il” “la” al posto di “al” “ni” al posto di “in” • Inversioni della parola: “scilovo” al posto di “scivolo” • Aggiunte e ripetizioni: “tavovolo” al posto di “tavolo”. Indicatori per la rilevazione del disturbo di apprendimento 2. LE DIFFICOLTÀ LESSICALI E ORTOGRAFICHE: • Separazioni illegali “in sieme” per “insieme” “in dietro” per “indietro” • Fusioni illegali “lacqua” per “l’acqua” “nonè” per “non è” • Scambio di grafemi omofoni (non omografi) “quore” per “cuore” “squola” per “scuola” “cuaderno” per “quaderno” • Omissione o aggiunta del grafema “h” “a” per “ha” “sciena” “schiena” 18 20/11/2015 Indicatori per la rilevazione del disturbo di apprendimento 3. DIFFICOLTÀ VISUO SPAZIALI: • Spazi irregolari tra lettere e parole • scrittura irregolare con eccessivo spazio tra le parole • spaziatura insufficiente tra lettere attigue • macro o micro grafie irregolari • fluttuazioni delle lettere sul rigo • incoerenza nell’inclinazione della scrittura • mancato rispetto dei margini del foglio E ancora…difficoltà a • • • • • • • • • Copiare dalla lavagna Eseguire l’autocorrezione Lateralizzazione e orientamento spaziale Utilizzare lo spazio del foglio Memorizzazione delle lettere Memorizzazione dei giorni della settimana, dei mesi Imparare l’ordine alfabetico e usare il vocabolario Imparare i termini specifici delle discipline Ricordare gli elementi geografici, le epoche storiche, le date degli eventi (Natale, il proprio compleanno,…) • Organizzare il tempo in anticipo e leggere l’orologio 19 20/11/2015 Indicatori comportamentali • non riesce a finire l’esercizio nel tempo assegnato, specialmente se scritto • impiega troppo tempo nei compiti a casa • ottiene scarsi risultati pur impegnandosi a scuola e a casa • non riesce a usare il dizionario cartaceo • crede di non essere portato per le lingue • crede di essere poco intelligente non so leggere... non sono intelligente 20 20/11/2015 2.1 Osservazione delle prestazioni atipiche Per individuare un alunno con un potenziale Disturbo Specifico di Apprendimento, non necessariamente si deve ricorrere a strumenti appositi, ma può bastare, almeno in una prima fase, far riferimento all’osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di apprendimento interessati dal disturbo: lettura, scrittura, calcolo. Linee Guida LUGLIO 2011 Ad esempio, per ciò che riguarda la scrittura, è possibile osservare: presenza di errori ricorrenti, che possono apparire comuni ed essere frequenti in una fase di apprendimento o in una classe precedente, ma che si presentano a lungo ed in modo non occasionale. Nei ragazzi più grandi è possibile notare l’estrema difficoltà a controllare le regole ortografiche o la punteggiatura. Linee Guida LUGLIO 2011 21 20/11/2015 Per quanto concerne la lettura, possono essere indicativi: il permanere di una lettura sillabica ben oltre la metà della prima classe primaria; la tendenza a leggere la stessa parola in modi diversi nel medesimo brano; il perdere frequentemente il segno o la riga. Linee Guida LUGLIO 2011 E nella Scuola Secondaria? 22 20/11/2015 • Il ragazzo dislessico appare all’insegnante come uno studente come tutti gli altri • mentre i suoi compagni scrivono lui sta in silenzio anche se non riesce a copiare come gli altri dalla lavagna • se non riesce a seguire il ritmo di dettatura o a prendere appunti velocemente… …si mimetizza • non chiede aiuto • finge di seguire scrivendo solo ciò che riesce a scrivere 23 20/11/2015 In classe non ci sono più occasioni, fino alle prove di verifica, per scoprire le eventuali pecularietà di chi non riesce a leggere, a scrivere o a fare i calcoli come gli altri… Questa è la situazione emblematica del dislessico alle superiori: Il ragazzo con disturbi specifici di apprendimento deve dimostrare le sue difficoltà, ha quindi “L’onere della prova” 24 20/11/2015 Disimpegnato Messaggio - di scelta personale - di rifiuto della scuola - di contestazione Immagine sociale Dislessico La sua identità sociale viene “macchiata” definitivamente Anche a casa le cose cambiano radicalmente per l’adolescente con dislessia. L’adulto che lo aiuta in genere perde il controllo della situazione perché il ragazzo rifiuta il tutoraggio quotidiano e si oppone all’attività condotta con il genitore Del resto lo studio individuale, soprattutto per chi ha sempre avuto qualcuno che lo aiutava, risulta quasi impossibile da condurre per molte ore al giorno 25 20/11/2015 I processi di compenso hanno reso la lettura e la scrittura più fluenti, ma questo ha contribuito a mascherare e non risolvere il problema. A nasconderlo meglio. L’adolescente, in piena fase di sviluppo dell’identità, vuole tenere il più lontano possibile gli elementi che lo rendono “diverso” dagli altri, una mosca bianca, uno fuori dal gruppo Questi due fattori complicano la riconoscibilità sociale del problema e sono la prima barriera che non consente di affrontarlo in modo efficace 26 20/11/2015 Ma quali sono le difficoltà del dislessico in età adolescenziale dal punto di vista funzionale? Vi sono ancora problemi reali di scrittura e lettura? La decodifica rimane faticosa Lo sforzo che un dislessico compie nella lettura di una pagina rimane nettamente maggiore di quello di un normolettore Molte righe Molte parole Linguaggio formale e complesso Maggiori problemi nel ricordare il contenuto 27 20/11/2015 LE PROPORZIONI U U A U U B U A B U …altri esempi A A B B 28 20/11/2015 V q p V q p V p V p V V V …ancora Tra un bo’ poqqiamo uscire La dislessia accompagna lo studente per tutto il suo percorso scolastico e la capacità di riconoscerla, soprattutto quando il ragazzo cerca di nasconderla e di nascondersi, può essere considerata una sfida per la scuola secondaria 29 20/11/2015 SOMMARIO Caratteristiche dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento Dislessia, Disortografia e Disgrafia Indicatori per la rilevazione del disturbo DSA e Matematica: quando i problemi si moltiplicano Perché la matematica è difficile? Appare astratta quindi lontana dall'esperienza quotidiana Usa un linguaggio composto da termini tecnici e da simboli Esige rigore 30 20/11/2015 Gli apprendimenti sono organizzati in modo gerarchico Richiede che le informazioni verbali presenti nel testo di un problema vengano tradotte in uno schema di calcolo Le tecniche di calcolo richiedono memorizzazione e la conoscenza di procedure complesse L'errore è evidente ed immediato Ma soprattutto... Si incomincia ad “insegnarla” a partire dalla scuola primaria ovvero quando è già tardi... 31 20/11/2015 Eppure i numeri sono dappertutto A partire da stamattina in quali occasioni ho visto o usato i numeri? In quali occasioni ho dovuto calcolare? TESTIMONIANZE DI PERSONE DISCALCULICHE Se guardo i punteggi di una partita non so quale numero significhi “vincere” e quale numero significhi “perdere” Non riesco a leggere le tabelle orarie e capire a che ora parte il mio treno 32 20/11/2015 Riesco a leggere solo alcuni tipi di orologi ho una sveglia che suona al mattino, una che mi dice che è ora di uscire da casa, un'altra che suona quando devo portare i cani fuori... Se devo prendere 75 gr di burro da un panetto di 500 gr non so a quale porzione corrisponda, allora procedo per tentativi basi neurologiche comorbilità - dislessia - difficoltà nella soluzione di problemi il profilo appare simile al disturbo specificità appare in condizioni di adeguate abilità generali e di adeguato apprendimento in altri ambiti l’intervento riabilitativo ottiene buoni risultati in breve tempo l’intervento riabilitativo normalizza (?) 33 20/11/2015 La DISCALCULIA 1.3 La Discalculia. dell’organizzazione della cognizione numerica (intelligenza numerica basale) La discalculia riguarda l’abilità di calcolo, sia nella componente sia in quella delle procedure esecutive e del calcolo. Linee Guida LUGLIO 2011 34 20/11/2015 PRIMA TIPOLOGIA DI DISCALCULIA I numeri nella vita quotidiana • Il numero caratterizza la vita di ciascuno di noi e solo attraverso la sua comprensione riusciamo quotidianamente a muoverci nel nostro universo. • Ma quando iniziamo ad interpretare il mondo in termini di numerosità? 35 20/11/2015 L’ipotesi di Piaget Idea di numerosità sembrava non poter emergere prima dei 6-7 anni poiché costruita sullo sviluppo di capacità tipiche del pensiero operatorio quali la conservazione della quantità e l’astrazione delle proprietà percettive. Superando Piaget... Le ricerche condotte negli anni 80 hanno comportato il progressivo superamento della credenza piagetiana che l’acquisizione dei concetti numerici si verifichi tardi nello sviluppo del bambino. 36 20/11/2015 L'ipotesi attuale L'ipotesi attuale è che una rappresentazione della numerosità sia presente fin dalla nascita, ma che prima dei 6 anni sia facilmente sviata da indizi percettivi. La numerosità Chiameremo numerosità o dimensione numerica il numero di elementi che costituiscono un insieme. Un bambino appena nato non sa certamente determinare il numero di elementi di un insieme, ma percepisce come differenti insiemi con numerosità distinte 37 20/11/2015 La tecnica di “abituazione-disabituazione” (Gelman-Gallistel) • I bambini non soltanto nascono con la capacità di riconoscere numerosità distinte, ma distinguono i cambiamenti di numerosità provocati dall’aggiunta/sottrazione di oggetti, ossia possiedono “aspettative aritmetiche”. • I bambini, molto prima di parlare e conoscere i simboli numerici, sono in grado di categorizzare il mondo in termini di numerosità. Subitizing L’automatismo del subitizing consiste in una funzione visiva che consente un rapido e preciso giudizio numerico eseguito su insiemi di piccole numerosità di elementi. Il termine deriva dall'aggettivo latino subitus ("immediato") Il numero massimo di oggetti percepibili in questo modo sembra essere di 4 circa 38 20/11/2015 La capacità di confrontare numerosità • Un’altra capacità numerica biologicamente fondamentale è quella di confrontare le numerosità e di scegliere il maggiore tra due insiemi. • I leoni allo stato selvatico: attaccano solo se sono in superiorità numerica altrimenti si ritirano. Quale insieme è più numeroso? A B STIMA 39 20/11/2015 Processi automatici: non possiamo evitare di vedere che le mucche in un campo sono bianche e marroni, né possiamo evitare di vedere che ce ne sono tre; come ci sono persone che nascono cieche ai colori ci sono anche individui che nascono con una sorta di cecità per i numeri. Il genoma umano contiene le istruzioni per costruire circuiti cerebrali specializzati che chiameremo ‘modulo numerico’ La funzione del modulo numerico è quella di classificare il mondo in termini di quantità numerica o numerosità, cioè del numero di oggetti di un insieme.” Butterworth (1999; 2005) Qual è maggiore? Se il bambino vede due file di oggetti poste l’una sotto l’altra risponderà sempre che il loro numero è uguale, poiché ben comprende il ruolo della corrispondenza biunivoca. 40 20/11/2015 Non appena gli oggetti di una delle due file vengono distanziate, il bambino risponderà sempre che ce ne sono di più nell’ultima delle due file lasciando prevalere l’indizio percettivo dell’area occupata. Effetto distanza Un altro effetto che caratterizza l’uso della dimensione numerica è l’effetto distanza: più le quantità sono numericamente vicine, più è difficile confrontarle. 41 20/11/2015 Effetto stroop numerico Nel giudicare quale tra due numeri è il maggiore, i tempi di reazione aumentano quando la dimensione numerica e quella fisica sono incongruenti PRIMA TIPOLOGIA DI DISCALCULIA Nei bambini con questo profilo di discalculia si evidenziano significative difficoltà fin dai primi anni di vita nell’esecuzione dei compiti più semplici quali: cogliere la numerosità comparare contare, ecc… 42 20/11/2015 SECONDA TIPOLOGIA DI DISCALCULIA Il secondo profilo di discalculia si riferisce invece in modo specifico alle difficoltà nell’acquisizione delle procedure e degli algoritmi del calcolo. Come procede lo studente quando fa i calcoli? 43 20/11/2015 Modello di Il Sistema del calcolo che manipola le rappresentazioni astratte applicando segni (simboli delle operazioni), procedure e utilizzando i fatti numerici (risultati di semplici operazioni memorizzati) Mc Closkey Il Sistema di comprensione trasforma i numeri in entrata in rappresentazioni astratte di quantità (semantica) utilizzando i meccanismi lessicali (nome dei numeri) e sintattici (regole di costruzione del numero) di elaborazione del numero Il Sistema di produzione che trasforma in risposta verbale o scritta il risultato dell’elaborazione del sistema del calcolo ouput input Meccanismi semantici (regolano la comprensione della quantità) 3= Meccanismi lessicali (regolano il nome del numero) 1 Meccanismi del Sistema di Comprensione 11 Meccanismi sintattici (Grammatica Interna = Valore Posizionale delle Cifre) Da u 1 3 3 1 La posizione cambia nome 44 20/11/2015 E se i meccanismi del Sistema di Comprensione sono compromessi? 135 (scritto) 145 (letto) • errore lessicale 135 (dettato) 100305 (scritto) • errore sintattico 4 è maggiore di 5 • errore semantico 45 20/11/2015 Ma il “corto circuito” potrebbe essere nel Sistema di Calcolo… 34 x 2= _______ 36 27 x 15 = _______ 55 errore visuo-spaziale errore misto L’alunno mescola l’errore della moltiplicazione con quello della somma 46 20/11/2015 27 x 3= _______ 621 322 36= _______ 314 più grande meno il più piccolo. Gli errori hanno sempre un senso cognitivo, non avvengono a caso e non avvengono perché i bambini sono distratti. L’errore spesso si stabilizza In sintesi, in ambito scientifico si tende a distinguere gli errori di calcolo in quattro categorie: 1. errori nel recupero di fatti aritmetici; non sa le tabelline 2. errori nel mantenimento e nel recupero delle procedure; 3. errori nell’applicazione delle procedure; 4. difficoltà visuospaziali. non esegue correttamente le operazioni confonde x con + 47 20/11/2015 Cosa dicono le linee guida? ? ? ? 4.3.3 Area del calcolo Riguardo alle difficoltà di apprendimento del calcolo e al loro superamento, non è raro imbattersi in studenti che sono distanti dal livello di conoscenze atteso e che presentano un’impotenza appresa, cioè un vero e proprio blocco ad apprendere sia in senso cognitivo che motivazionale. Sebbene la ricerca non abbia ancora raggiunto dei risultati consolidati sulle strategie di potenziamento dell’abilità di calcolo, si ritengono utili i seguenti principi guida: Linee Guida LUGLIO 2011 48 20/11/2015 4.3.3 Area del calcolo • analizzare gli errori del singolo alunno per comprendere i processi cognitivi che sottendono all’errore stesso con intervista del soggetto; • gestire, anche in contesti collettivi, almeno parte degli interventi in modo individualizzato; • pianificare in modo mirato il potenziamento dei processi cognitivi necessari • aiutare, in fase preliminare, l’alunno a superare l’impotenza guidandolo verso l’esperienza della propria competenza; Linee Guida LUGLIO 2011 4.3.3 Area del calcolo In particolare, l’analisi dell’errore favorisce la gestione dell’insegnamento. L’analisi dell’errore consente infatti di capire quale confusione cognitiva l’allievo abbia consolidato in memoria e scegliere, dunque, la strategia didattica più efficace per l’eliminazione dell’errore e il consolidamento della competenza. Linee Guida LUGLIO 2011 49 20/11/2015 4.3.3 Area del calcolo Riguardo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative, valgono i principi generali secondo cui la calcolatrice, la tabella pitagorica, il formulario personalizzato, etc. sono di supporto ma non di potenziamento, in quanto riducono il carico ma non aumentano le competenze. Linee Guida LUGLIO 2011 SOMMARIO Caratteristiche dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento Dislessia, Disortografia e Disgrafia Indicatori per la rilevazione del disturbo DSA e Matematica: quando i problemi si moltiplicano 50 20/11/2015 GRAZIE PER L’ATTENZIONE [email protected] [email protected] 51