Sociologia dei processi culturali e delle migrazioni

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L’ABITARE
E
IL GRUPPO FAMIGLIA
La famiglia può essere analizzata:
livello macro-sociale: come realtà astratta, cioè
una realtà percepita come qualcosa a parte
rispetto ai suoi membri;
livello micro-sociale (inter-individuale): come
un'entità distinta, con precisi confini e con una
sua propria vita.
 Nel
primo caso il riferimento è al contesto
storico e culturale.
Nel secondo il riferimento è ai ruoli e ai
rapporti tra i membri della famiglia
(sempre considerando il contesto).
Scienze sociali
Ha prevalso l’approccio macro:
studio della famiglia in relazione
alla società
e
ai cambiamenti storico-sociali
Approccio macro
I tentativi prodotti a partire dall’Ottocento di
definire un profilo socio-antropologico della famiglia e
della sua evoluzione si basano sulla
comparazione fra le strutture di convivenza
presenti nelle comunità primitive e le diverse
articolazioni della famiglia nelle società
complesse, o “tecnicamente sviluppate” (es.
Durkheim, Tocqueville..).
Nella microsociologia invece
il tema della famiglia è analizzato
come
unità minima sociale
gruppo primario quanto
all’apprendimento e
alla formazione di
base di ogni individuo
Famiglia:
è una relazione di intermediazione
Tra individuo e collettivo (società)
L’individuo forma la sua identità e si costituisce
come personalità e soggetto d’azione solo in
quanto può attingere alle entità collettive della
società (tra cui la famiglia occupa un posto primario).
Famiglia  svolge un ruolo intenso sotto l’aspetto
affettivo, cognitivo, comunicativo, interattivo.
Tra natura e cultura
• Elementi naturali (istintivi, irriflessivi) e culturali
(imitativi, appresi, riflessivi) si compongono nella
relazione familiare.
• Nella famiglia il bambino apprende a indirizzare
gli istinti, i sentimenti, e le passioni verso forme
espressive regolate da norme e da modelli di
interazione civilizzati.
Tra pubblico e privato
• Famiglia è l’ambito in cui l’individuo interiorizza
quel criterio che consiste nel distinguere tra
interno ed esterno, sfera privata e sfera pubblica
dell’esistenza.
• Si apprende la distinzione tra relazioni familiari e
relazioni non familiari, grazie alla famiglia
l’individuo si muove alla ricerca continua di un
equilibrio tra le due parti.
Passaggio dalla società contadino-artigianale alla
società industriale
progressivo mutamento nella sua struttura:
dalla famiglia tradizionale/allargata/patriarcale
alla famiglia nucleare, piccolo gruppo ristretto
composto da genitori e figli
Società industriale avanzata:
alto grado di complessità e di
differenziazione rispetto alle società
tradizionali,
dunque anche le agenzie di socializzazione
risultano più complesse, sia nelle loro
funzioni che nella struttura.
• Nel corso del secolo, l’economia sarà l’aspetto
caratterizzante dell’ascesa borghese e influirà
fortemente sul rapporto pubblico/privato:
essa allontanerà progressivamente domicilio e
luogo di lavoro, creando una profonda
lacerazione tra le due dimensioni, collegato
anche all’affermazione dell’istituzione
famiglia.
Il privato gradualmente si sottrae al pubblico →
ciò accade quando il pubblico comincia ad
esistere (potere politico non più concentrato nelle
mani del sovrano):
Lo spazio rifiuta l’accezione solo fisica e diviene
serbatoio di esperienza, struttura che accoglie in sé
mentalità, culture e comportamenti (Salotti, Caffè).
Non esiste prima il privato e poi lo spazio privato,
perché il privato nasce con quello spazio.
• Il privato gode di una nuova rivalutazione:
il campo domestico è affidato alla famiglia e il buon
padre di famiglia è l’alter ego del cittadino.
La donna si rende utile grazie al ruolo di padrona di
casa e madre educatrice.
La famiglia diventa pietra angolare della società,
cellula della riproduzione, forma di gestione dei
patrimoni e degli individui.
L’intimo si familiarizza,
il privato si spazializza.
I modelli culturali dell’Ottocento
Con l’avvento della società industriale l’area
del pubblico si va progressivamente
delimitando, sino a legittimare l’ipotesi di un
ripiegamento dell’individuo e della famiglia
nell’ambito del privato:
dalle ceneri dell’Ancien régime, sotto l’impulso
del romanticismo, si afferma la famiglia
nucleare moderna.
Fin dall’inizio la famiglia è soggetta alla pressione
pubblica:
lo Stato, trasformatosi in senso liberale e fondandosi
ormai su un ordinamento giuridico-costituzionale,
rivendica il diritto di disciplinare la vita familiare
e il matrimonio che ne è l’origine, e di intervenire a
garanzia del diritto di famiglia, nel rispetto di un
sistema produttivo basato sull’accumulazione del
capitale familiare e sulla possibilità della sua
trasmissione.
• Il matrimonio monogamico e “combinato”
nasce dal mutuo consenso (ove le passioni
costituiscono un elemento anarchico e
dannoso),
• per avviare una struttura ordinata e
volontaria, il cui collante sono i legami
materiali (bisogni e beni patrimoniali) e
quelli spirituali (ricordi comuni, eventi, atti,
desideri).
• La famiglia è un tutto superiore alle singole
parti, un essere morale (Hegel).
• La sociologia di fine Ottocento e dei primi del
Novecento
teorizza la stretta connessione fra i
mutamenti strutturali/funzionali della
famiglia e la rivoluzione industriale:
→ dalla famiglia allargata con più generazioni e
famiglie conviventi si passa alla famiglia
nucleare formata da genitori e figli non sposati.
Il cambiamento viene interpretato come
passaggio da → comportamenti e strutture
comunitarie (proprie del mondo
preindustriale)
→ alla famiglia isolata della società urbana,
che ben si uniforma alle esigenze del sistema
economico emergente.
cfr. Toennies
• Nella società gli individui vivono per conto loro,
in un rapporto di tensione con gli altri e ogni
tentativo di entrare nella loro sfera privata viene
percepito come un atto di intrusione.
• Il rapporto societario tipico è il rapporto di
scambio nel quale i contraenti non sono mai
disposti a dare qualcosa di più rispetto a quel che
ricevono; anzi, lo scambio avviene proprio perché
ognuno ritiene di ricevere qualcosa che ha un
valore maggiore di quello che cede, altrimenti
non entrerebbe neppure nel rapporto.
Tonnies è convinto che la grande città sia il tipo
ideale della società nella sua accezione più
negativa, dove le persone ed anche le famiglie
sono divise e non sono radunate in un luogo
comune e dove l’individualismo utilitaristico è
l’unica legge riconosciuta al fine di sopravvivere.
COMUNITÀ
SOCIETÀ
antica
recente
convivenza durevole
convivenza passeggera
convivenza genuina
(confidenziale, intima,
esclusiva)
convivenza apparente
(pubblica)
• Ideale: ritorno alla genuinità affettiva della vita
sociale più primitiva, rappresentata dai villaggi,
dove la comunicazione tra le persone non è un
plusvalore ma un’esperienza continuativa e feconda
nella vita quotidiana.
• L’avvento della modernità, ovvero della
Gesellschaft, è un processo inarrestabile e
rappresenta una perdita rispetto ai valori autentici
di solidarietà che trovano una realizzazione
compiuta soltanto nell’ambito della comunità.
La società muove dalla costruzione di una cerchia
di uomini che vivono pacificamente l’uno accanto
all’altro, ma che sono non già essenzialmente legati,
bensì essenzialmente separati nonostante tutti i
legami, mentre nella Comunità rimangono legati
nonostante le separazioni.
Al contrario Durkheim..in una delle lezioni di
sociologia tenute nel 1888 presso alla
università di Bordeaux,
intitolata
Introduzione alla
sociologia della famiglia,
afferma:
“Non c’è una maniera di essere e di vivere che sia la
migliore per noi, con l’esclusione di tutte le altre, e
di conseguenza non è possibile classificarle
gerarchicamente a seconda che si allontanino o si
avvicinino da questo ideale unico. Ma l’ideale per
ognuno è vivere in armonia con le proprie
condizioni di esistenza. O [meglio] questa
corrispondenza si ritrova ugualmente a tutti i livelli
della realtà. Ciò che è bene per gli uni non è
necessariamente tale per gli altri. Non perderemo
mai di vista questo principio”.
“La famiglia di oggi non è più o meno perfetta di
quella di un tempo: essa è altra, poiché le
circostanze sono altre.
E’ più complessa, poiché gli ambienti in cui vive
sono più complessi; ecco tutto.
Lo scienziato studierà dunque ogni tipo in se
stesso e la sua sola preoccupazione sarà di cercare
il rapporto che esiste fra i caratteri costitutivi di
questo tipo e le circostanze che lo circondano.
Ecco come ci sarà possibile procedere nelle nostre
ricerche con la curiosità imparziale che il
naturalista o il fisico apportano alle loro
investigazioni”.
Nel XIX secolo
il privato si impone con forza e la famiglia svolge un
ruolo centrale nel processo di socializzazione, andando
a costituire l’atomo della società civile, grazie alla sua
capacità di gestire beni e bisogni, secondo paradigmi
condivisi e valori improntati a decoro, razionalità e
convenienza.
• La famiglia è gerarchicamente ordinata attorno al
capo famiglia, vigilata e accudita dalla madre
operosa.
• La divisione dei compiti fra i sessi si basa sui loro
caratteri “naturali”, secondo la dialettica passivo/attivo,
dentro/fuori, che sarà dominante per tutto il secolo.
• Mentre il marito si afferma in un mondo in rapida
trasformazione, dove si schiudono crescenti
possibilità di carriera e di ascesa sociale,
• la moglie attende chiusa nel suo universo
domestico…
dove coltiva la sensibilità, l’innocenza, l’educazione
dei figli fondata sul senso del dovere e sul
riconoscimento dell’autorità paterna.
• I poteri del pater familias sono duplici:
- da una parte egli gode dei diritti politici e domina
lo spazio pubblico,
- dall’altra esercita un’egemonia anche domestica,
che gli viene riconosciuta giacché è padrone del
denaro e delle scelte di investimento.
Le donne non hanno alcuna aspirazione di
inserimento diretto nel sociale e si rassegnano a
“vedere il mondo” esterno con gli occhi del
padre/marito.
• Il nucleo familiare si presenta, quindi, come
spazio destinato alla soddisfazione dei bisogni
elementari, sia materiali che spirituali, alla
riproduzione della specie, alla formazione ed
educazione della prole, alla coltivazione dei
sentimenti e dei primi rapporti interpersonali;
luogo altro rispetto a quello dove si svolge il
lavoro e si procurano i mezzi di sussistenza.
• Una siffatta organizzazione economico-sociale
impone ruoli separati all’uomo e alla donna
Ruolo della donna nella nuova famiglia
• Svolge una funzione altissima: mettere in risalto la
capacità del marito borghese di mantenerla negli agi
e nel benessere e controllare i domestici, la cui
presenza è un tratto distintivo del ceto borghese.
• La signora che appartiene a questa classe è colei che
non esegue alcun lavoro e quindi ordina alla servitù
di eseguirlo: ciò ne sancisce la superiorità.
• La borghesia di pieno Ottocento è liberale, non
necessariamente in senso partitico, ma soprattutto in
senso ideologico, crede nel capitalismo, nell’iniziativa
privata concorrenziale, nel progresso, nella cultura e
in una certa dose di diritti e libertà civili, purché
compatibili con la definizione strutturale delle classi.
• Il principio identitario fa agire la famiglia borghese
secondo rituali stabiliti e condivisi, le fa scandire la
quotidianità in base a una programma di lungo
termine che abbraccia tutto il suo ciclo di vita: cerimonie, lavoro, fidanzamenti, morte, ne
salvaguardano l’esistenza.
• La famiglia borghese rappresenta un modello
ed esprime uno stile di vita abbastanza
unitario:
i principi dell’ordine, della razionalità, della
solidarietà (quest’ultima in contrasto con le
dure leggi competitive che regolano i rapporti
pubblici ed economici) sono trasversali a
questa classe così stratificata.
• Le vicende della classe borghese, le rivoluzioni
interne alla famiglia, il bisogno di adottare criteri
uniformi e identificativi
creano – a livello abitativo – un nuovo modello e
modificano la storia degli interni, poiché l’unità
spaziale corrisponde a un’unità sociale.
• L’interno domestico acquista una fisionomia
diversa, circoscritta, funzionale, calcolata in base a
precisi criteri economico-sociali ► nella quale
diviene centrale il corpo dell’abitante.
La casa tra ricerca estetica
ed esibizione di status
Separazione dei corpi e delle funzioni,
degli spazi interni cui è legata la scissione
simbolica
interno-famiglia-sicurezza
vs.
esterno-estraneo-pericolo
• L’uomo che abita l’intérieur è il borghese e la nascita
di uno spazio domestico separato dal luogo del
lavoro è un momento decisivo dello sviluppo
capitalistico moderno.
• La casa ottocentesca è un luogo-riparo dal mondo
esterno, dove ci si camuffa per essere riconosciuti
da quello stesso mondo e per avere la rassicurazione
di appartenervi ► si adotta un gusto comune che più di qualunque altro documento civile e religioso è in grado di certificare l’appartenenza al gruppo e
di attestare un conforme stile di vita.
Nella società industriale avanzata
Complessità di ruoli
e delle relazioni
Processo di
identificazione
dinamico
Centralità delle strategie di
comunicazione del sé
Abitazione come forma di comunicazione
complessa che investe 3 piani diversi
Status sociale
Privacy
Aspirazione
Camera da letto (fine 1700-1800)
Rappresenta il monumento al matrimonio, il
tempio della procreazione e della privatezza.
• Un vano separato dalla zona pubblica, arredato
in modo rappresentativo:
• qui si ricevono amiche e parenti per la visita alla
partoriente o alla puerpera con il bambino, o si
accoglie il medico, occhio estraneo verso il quale
si deve il rispetto imposto dal ruolo.
Il salotto
• Spazio importante di aggregazione fra gli
intellettuali: luogo di incontro mondano e di
conversazione, di socievolezza aperta, di scambio
di idee, informazione ed esperienze.
• La donna è la vera autorità morale di questo
spazio, che svolge 3 funzioni distinte
• INFORMATIVA
riguardante gli avvenimenti politici, mondani, le
novità del mercato editoriale, i dibattiti di carattere
economico-culturale e le discussioni di costume;
• FORMATIVA
esplicata nella capacità di conversare non solo come
rito salottiero, ma anche come forma altissima del
vivere civile, come ginnastica del pensiero per i
giovani che vi possono essere ammessi e come
affinamento dell’arte oratoria per la classe dirigente;
• LEGITTIMAZIONE
dell’intellettuale/artista che vi partecipa, funzionando
da mediazione tra questo e le classi - aristocrazia e
borghesia colte - con cui entra in contatto.
Un aspetto sociologico di rilievo è la funzione “protettiva”
svolta dal salotto nei confronti dei frequentatori non
altolocati:
“Membri a pieno titolo per diritto di nascita, o cooptati per
capacità culturali già acquisite, si entra così a far parte del
piccolo mondo che ruota intorno al salotto. Sulla base
della frequenza possiamo stabilire una distinzione tra un
gruppo ristretto di fedelissimi ed una più vasta cerchia di
persone che partecipa alla vita e alla attività di vari salotti,
intensificando o allentando a seconda delle esigenze e degli
interessi la propria presenza. La distinzione non è
irrilevante, se si tiene conto che i fedelissimi, gli habitués,
svolgono funzioni che non sono ammesse per gli altri,
entrando laddove agli altri è precluso l’accesso. Per loro
quella frattura, già labile, tra spazio privato e spazio
pubblico, si fa inesistente”.
• Il salotto - insieme alla camera da letto - diventa
uno dei due poli della dicotomia
pubblico/privato su cui si fonda lo stile di vita
borghese:
– il valore simbolico della zona di
rappresentanza, destinata alle interazioni e al
ricevimento (stanza di lusso da cui sono esclusi i
bambini), e quindi all’esibizione del proprio status,
è un aspetto trasversale a tutti gli strati di
questo ceto.
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Sala da pranzo
Luogo simbolo della sacralità della casa.
• Qui si rinnova il rito familiare intorno alla tavola,
il mobile più importante, in cui il gruppo si
riunisce e rinsalda il cerchio chiuso che lo
protegge.
• Qui la famiglia propone la propria immagine agli
invitati, mette in mostra i servizi d’argento,
esibisce un centro tavola fabbricato dall’orafo di
moda: il pranzo è il momento privilegiato delle
relazioni sociali.
• Svolta decisiva nell’assetto distributivo
dell’appartamento: la nascita del corridoio che
sancisce la fine della comunicabilità dei vani.
• Svolge una funzione ordinatrice fondamentale:
separa le singole camere, taglia l’abitazione lungo
un asse di comunicazione, non soltanto
spaziale ma anche sociale, poiché da esso si
aprono e si chiudono in successione le porte, cioè
le possibilità relazionali imposte dalla gerarchia
familiare.
• La liturgia borghese si trasforma in
diagramma spaziale.
Ad ogni funzione è dato uno stile,
ad ogni ceto sociale un piano della casa,
ad ogni piano un decoro,
ad ogni parte una norma.
La razionalità degli interni borghesi
resterà indiscussa per molto tempo.
Il Novecento: l’affermazione di nuovi paradigmi
• Si afferma in architettura il Movimento Moderno:
– l’architettura viene scomposta nelle sue varie
componenti che - diversamente assemblate danno vita a varie conformazioni basate su
pochi elementi invarianti.
– l’alloggio minimo, il minimum vivendi, è l’emblema
del codice razionalista
• Diversi tipi di alloggio corrispondono a bisogni diversi
degli abitanti:
- alloggi per single, per coppie, per famiglie più o
meno numerose.
- Vengono assicurati i servizi necessari per raggiungere
un adeguato livello di vita, prevedendo anche spazi
destinati alla vita comunitaria e alla socializzazione
(parcheggi, negozi, asili nido e luoghi di svago, in una
sorta di villaggio autosufficiente).
- Il bisogno di verde trova risposta nel grande parco
posto intorno alle case, alte cinquanta metri e sollevate
su piloni in cemento armato, pronte ad accogliere una
comunità numericamente corposa e libera di disporre
anche dello spazio interno grazie alle nuove strutture
portanti che consentono l’abbattimento delle pareti
divisorie in ogni piano.
“La casa è un involucro che risponde a certe condizioni e stabilisce
giusti rapporti tra l’ambiente cosmico e i fenomeni biologici
umani. In essa dovrà vivere un uomo (o una famiglia),
dormendo, camminando, sentendo, vedendo, pensando. Che sia
fermo in movimento, gli occorreranno una superficie adeguata e
un’altezza delle stanze commisurata ai suoi gesti. Alcuni mobili e
arredi sono come un’estensione delle sue membra e delle sue
funzioni. Certe necessità biologiche imposte da abitudini
millenarie e che a poco a poco sono entrate a far parte della sua
stessa natura, esigono la presenza di elementi e di condizioni
precise, perché egli non deperisca [...]. Le condizioni così
realizzate mediante la casa non sono però sufficienti. Nello
stadio attuale del suo comportamento civile e dei suoi rapporti
sociali, l’uomo esige alcuni servizi complementari, forniti da
organismi esterni alla casa, e che sono stati appunto definiti
prolungamenti dell’abitazione. Diciamo prolungamenti perché sia
chiaro che questi servizi essenziali fanno parte della vita
quotidiana e devono quindi trovarsi a portata di mano”.
Le Corbusier
Permanenze e innovazioni nel nucleo abitativo
• Fino agli anni ‘50 nella casa borghese la vita
individuale e relazionale si svolge secondo i valori
tradizionali di questa classe:
obbedienza,
rispetto dei ruoli,
decoro,
ordine,
razionalizzazione e distribuzione dei compiti.
• Il dormire è separato da altre attività,
• l’igiene personale richiede spazi articolati e arredati
per soddisfare non solo pulizia e funzionalità, ma
anche estetica e comfort.
• Il cucinare è un’attività frequente e complessa, che
richiede molte attrezzature e spazi sempre più
numerosi → un’attività socialmente riconosciuta.
• Il miglioramento della qualità della vita grazie al
boom economico porta all’ “allargamento del
privato”, poiché la famiglia si chiude come cellula
autosufficiente, migliora e acquista nuovi servizi,
perde luoghi d’incontro e socialità.
• Fino agli anni Sessanta, prima della grande
contestazione, la famiglia resiste e si
consolida spesso in un moralismo irrigidito
e in un formalismo di ruoli e relazioni.
• Il lacerarsi progressivo della famiglia
nucleare borghese è un fenomeno che
caratterizza gli ultimi decenni del secolo.
Cfr. Talcott Parsons (1902-1979)
Adotta un approccio sistemico dove la famiglia è
un sub-sistema fondamentale della società – latency
(L-I-G-A).
*** Processo di socializzazione familiare è
fondamentale
 l’educazione dei figli è il modo per fargli
apprendere valori e modelli di comportamento della
cultura di appartenenza dei genitori.
1. La famiglia è una struttura sociale destinata a
nuclearizzarsi sempre più, poiché la società
industriale richiede un’elevata mobilità sociale e
geografica  ciò comporta un crescente
isolamento dalla parentela e una crescente
restrizione nel n° dei figli.
2. essa viene ad essere caratterizzata da due
elementi portanti: il potere generazionale
(superiore per genitori, inferiore per figli) e
quello della divisione del lavoro (ruoli pratici per
l’uomo e ruoli espressivi per la donna).
I due assi identificano 4 status-ruoli della
famiglia
Potere superiore e ruolo
strumentale
→ Marito
Potere superiore e ruolo
interno espressivo
→ Moglie
Potere inferiore e compiti Potere inferiore e compiti
strumentali
espressivi
→ Figlio maschio
→ Figlia femmina
All'interno del sistema famiglia il padre ha la
funzione di realizzare l'adattamento del sistema:
“la responsabilità primaria di tale sostegno
(economico) spetta all'unico membro adulto di sesso
maschile della famiglia nucleare. (...) a lui fanno capo
altre funzioni assai importanti (...) ma è
fondamentale... l’importanza del suo ruolo
professionale come componente del suo ruolo
famigliare, così che nella nostra società il marito può
essere designato, senza possibilità di equivoci,
"leader strumentale" della famiglia considerata come
sistema. (...) "Pur non trascurando il fatto che nella
forza lavoro del paese è compreso un gran numero
di donne, ciò nondimeno non può sorgere su questo
punto alcun problema di simmetria tra i due sessi né, crediamo, vi è alcuna tendenza seria verso questa
direzione”.
E ancora
"(...) è indubbio che, in generale, la mansione della donna
tende a essere di tipo qualitativamente diverso, e di status
tale da non poter seriamente competere con quello del
marito considerato come fonte primaria di status e di
reddito. (...), il ruolo della donna adulta continua a essere
saldamente ancorato, principalmente, ai problemi interni alla
famiglia, come moglie, madre, e incaricata del governo della
casa, mentre il ruolo del maschio adulto è principalmente
ancorato al suo impiego e, attraverso questo, alle sue
funzioni di fonte di status e di reddito della famiglia, al
mondo professionale. Anche se (...) la donna coniugata
media venga ad avere un qualche tipo di impiego sembra
assai improbabile che l'equilibrio relativo di cui si è detto
possa venire turbato, e che possa verificarsi o un
capovolgimento dei ruoli, o una totale scomparsa della
differenziazione qualitativa che in tali aspetti si manifesta"
(Parsons e Bales, 1974, p.18-21).
• La nuova tecnologia consegna, comunque, nelle
mani della donna, strumenti sempre più raffinati,
che servono ad affrancarla dalla fatica e a rendere
efficace l’immagine della casalinga appagata in cui
identificarsi.
• Ma, nella realtà, anche se alcuni lavori diventano
meno faticosi, altri - come la cura dei figli, il
controllo della loro educazione e la responsabilità
di tutti i servizi di cui la famiglia deve farsi carico ricadono sulle spalle della casalinga…rendendone
la vita quotidiana carica di impegni faticosi e,
soprattutto, non riconosciuti…
**Sessantotto**
• Famiglia e casa subiscono una vera e propria
“onda d’urto”:
-
la prima sembra muoversi verso una
progressiva de-istituzionalizzazione,
marginalizzata, nell’immaginario giovanile,
rispetto a nuovi paradigmi comunitari e sociali
quali la comune e gli hippies e indebolita nelle sue
rigide gerarchie di ruoli e nell’apparato
normativo fra gender e generazioni.
• La sistemazione generale degli ambienti e dei vani,
pur nel suo ri-orientamento, risponde ai ruoli
antropologici e sociali degli abitanti della casa
borghese, distribuendoli in zone separate dal limite
tra socialità e intimità, rappresentanza e servizio.
• I “contorni” di pubblico e privato vanno
ridefinendosi
► la casa diviene spazio policentrico, luogo
di incontro e di “scontro”, sistema di segni
personali e sociali.
Permanenze
• La ricerca di intimità
• Il comfort
• Le opposizioni spaziali
(giorno/notte, pubblico/privato, fronte/retro)
legate ai valori della privacy e alle regole sociali
condivise.
Progettazione abitativa
• La ricerca della relazione più che della forma:
una risposta alla società pluralista, eterogenea e
accogliente, attraverso la nozione di spazio
polivalente, versatile e inclusivo.
Irriducibilità degli utenti ad un solo modello: le
nuove strategie abitative si muovono alla ricerca di
forme e contenuti capaci di soddisfare bisogni
collettivi diversificati, trasformando le informazioni
acquisiste - grazie anche all’apporto delle scienze
sociali, della psicologia e dell’antropologia – in
progetto.
• Il postmodern urbanism rigetta alcuni fondamenti del
Movimento Moderno: l’intento uniformante, i
principi della razionalità, la funzionalità e
universalità del progetto, in nome del pluralismo
delle soluzioni, dell’individualismo e della nuova
edoné.
• Nel futuro.. Casa domotica, ecosostenibile,
intelligente, che mette a disposizione dell’utente
apparecchiature e sistemi che sono in grado di
svolgere funzioni parzialmente autonome o
completamente autonome o dallo stesso utente
programmate
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