ATTIVAZIONE NEUROMUSCOLARE DA
VIBRAZIONI MECCANICHE
Enrico Marchetti, Angelo Tirabasso, Alessandro Lunghi, Raoul
Di Giovanni, Floriana Sacco, Luigi Fattorini
[email protected]; [email protected]
Il sistema mano-braccio, modellato da una massa
vibrante smorzata ad un singolo grado di libertà,
mostra una frequenza di risonanza.
Il picco si posiziona fra 30 e 40 Hz.
101° Congresso SIF 21-25 settembre 2015
OBIETTIVI
Obiettivo dello studio è di determinare
come varia la risposta muscolare alle
vibrazioni in presenza di un task motorio
definito.
Inoltre si vuole misurare il grado di
affaticamento muscolare conseguente ad
un prolungato impegno muscolare con
sollecitazione vibratoria.
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SETUP SPERIMENTALE
La misura dell’attivazione muscolare viene fatta con
elettromiografia di superficie (sEMG). Postura, forza e
frequenze sono state standardizzate in modo da
comprendere valori caratteristici delle varie attività
lavorative.
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La scelta dei muscoli è caduta su due
gruppi muscolari:
Extensor carpi radialis
longus
Flexor carpi ulnari
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Z
Sono state considerate cinque
frequenze: 0, 20, 30, 33 and 40
Hz, con quattro livelli di forza
di grip sulla maniglia: 20, 30,
40 e 60 %MVC (Maximum
Voluntary Contraction).
Dal segnale sEMg è stato
calcolato l’RMS su 3 secondi.
Il livello di sincronizzazione
delle fibre muscolari (SYNC) è
stato calcolato (Martin&Park,
1997).
Si
è
calcolato
l’affaticamento
muscolare
come
diminuzione
della
frequenza
mediana
dello
spettro.
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Sedici
volontari
ambosessi (9 donne e 7
uomini) di costituzioni
corporee differenti
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RISULTATI
Root Mean Square (RMS)
Extensor carpi radialis longus
Flexor carpi ulnari
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SYNC LEVEL
Extensor carpi radialis longus
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MDF (median frequency decay)
Extensor carpi radialis longus
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Flexor carpi ulnari
CONCLUSIONI
 La crescita del segnale elettrico con la forza è
indipendente dalla presenza di stimoli vibratori
meccanici esterni.
 La sincronizzazione delle fibre muscolari cresce
con la frequenza.
 Il decadimento della frequenza mediana (MDF),
associato all’affaticamento muscolare, decresce
con la forza, indicando una maggior fatica.
 In particolare a 33 Hz, rispetto all’assenza di
vibrazioni meccaniche, è evidente la differenza :
la risonanza meccanica si «vede» anche col
segnale elettromiografico.
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Grazie per la cortese
attenzione