epicureismo e stoicismo nell`età di Cesare (slide)

In queste 2 dottrine filosofiche i Romani cercavano risposte
ai loro dubbi e ai loro problemi esistenziali, favoriti sia da
chi aveva avuto la fortuna di fare un viaggio in Grecia
(soprattutto ad Atene) sia dalle lezioni dei primi filosofi
greci che cominciavano ad insegnare anche a Roma
Epicureismo
 È Cicerone (stoico e ostile all’epicureismo) a spiegarci il
motivo del successo di questa dottrina: la facile attrattiva
dell’ideale del piacere (‘voluptas’) indicato da Epicuro nel
‘quadrifarmaco’ come il vero scopo della vita umana
 La gente non era più interessata alla politica ed era portata
a chiudersi nel privato alla ricerca di una serenità tutta
individuale attraverso l’atarassia: assenza di turbamenti
 Il poeta Lucrezio si fa portavoce dell’epicureismo nel suo
poema “De rerum natura” nell’intento di aiutare gli uomini
a liberarsi dalle paure della morte, del dolore e degli dei e
nell’indicare che la felicità è alla portata di tutti
Caratteri dell’epicureismo
 Concezione materialistica della vita
 È negato ogni intervento degli dei nelle vicende
umane, che sono invece dominate dal caso
 Consigliata l’astensione dalle cariche pubbliche, fonti
solo di preoccupazioni e di delusioni
 Consigliata una vita ritirata o comunque con pochi
amici con cui condividere gli stessi ideali dedicandosi
allo studio e alla ricerca del ‘piacere’ sia fisico che
intellettuale (piacere e felicità sono la stessa cosa)
 La felicità è raggiungibile da tutti, basta solo non
desiderare cose impossibili da realizzare
Stoicismo
 Al centro dell’interesse degli stoici c’è l’uomo e la sua
aspirazione alla felicità, che però non consiste nel piacere,
bensì nella virtù, l’unico valore assoluto per cui solo un
uomo ‘virtuoso’ - ovvero un uomo saggio - è un uomo felice
 A differenza della visione individualistica e utilitaristica
dell’epicureismo, lo stoicismo prende in considerazione i
problemi dell’uomo alla luce dei suoi doveri verso la
società, esortando all’impegno morale e politico per il bene
della comunità, in nome della quale propone il distacco dai
piaceri egoistici (al contrario dell’epicureismo)
 Concezione provvidenzialistica per cui tutto ciò che accade
risponde a un disegno divino razionale, il logos
Caratteri dello stoicismo
 La divinità è immanente al mondo e si manifesta nell’uomo
attraverso la sua coscienza alla quale bisogna rispondere
 Per essere al sicuro dagli affanni della vita il saggio stoico
deve praticare l’apatia ovvero l’assenza di passioni: ciò non
significa che il saggio non si innamori o non soffra come
tutti gli altri uomini, ma non deve lasciarsi condizionare
dalle passioni in modo da esserne superiore; solo così potrà
raggiungere una condizione d’imperturbabile serenità
dell’animo e di distacco da tutto ciò che gli può recare
inquietudine (imperturbabilità di fronte alle avversità)
 È ammesso il suicidio, che può essere praticato dal saggio
stoico come rimedio e liberazione nel caso in cui la vita
appaia alla ragione non più degna di essere vissuta