FILOSOFIA ELLENISTICA
323 a.C. morte di Alessandro Magno → inizio età ellenistica
322 a.C. morte di Aristotele
Perché l’impresa di Alessandro Magno (sottomissione delle polis e formazione di un impero che va
dalla Grecia all’India) è importante per la filosofia? Guardando gli aspetti del platonismo e
dell’aristotelismo, questi sarebbero assurdi senza Alessandro perché avevano una funzione politica
(vedi VII epistola di Platone e mito della caverna).
Ora non c’è più la polis ma un impero. Platone e Aristotele si riferivano ai cittadini della polis, ora
il potere non è più dei cittadini, ma di un uomo non presente
La filosofia di Platone e Aristotele diventa inutile.
Dopo la morte di Alessandro l’impero si divide in 3 regni: -Macedone
-Egiziano
-Medio Orientale
Al comando di questi ci sono i diadochi. Gestione del potere totalmente differente
dall’inizio(isonomico↔agonico)
POTERE ASSOLUTO: modello asiatico.
Un solo uomo al potere divinizzato, sudditi “schiavi”.
Così Aristotele muore triste, disilluso. Non coltiva più la passione filosofica, ma solo per
osservazioni naturalistiche specifiche. Era stato l’educatore di Alessandro, quindi la conquista del
modello asiatico sul suo allievo sancisce il fallimento della sua attività filosofico-pedagogica.
Società Ellenistica
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per certi versi inquietante e strana, per altri simile a noi:
corte ricchissima staccata dalla massa povera(mentre nelle polis anche i poveri avevano un
ruolo importante);
la cultura, soprattutto le scienze, ha un forte sviluppo, ma viene coltivata solo nelle corti (la
filosofia no perché un frutto greco);
nascita del libro(biblioteca di Alessandria)
sapere tecnologico che si rivolge però ad aspetti più ludici che utili all’economia;
diffusione degli schiavi (per questo la tecnologia non si rivolge agli aspetti di fatica);
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grandi passi nella medicina con Galeno, nella geometria con Euclide, Archimede in vari
campi e Tolomeo con le teorie sull’universo.
Che fine fa la filosofia? Non appartiene alla corte, i filosofi sono tra la gente (modello socratico) e
non sono tutti greci. Ma che argomento resta alla filosofia? Si è sciolto il legame tra individuo e
comunità (bene dell’individuo↔bene della comunità), e quando vengono meno grandi ideologie ci
si rivolge a se stessi, e sorge la domanda: come si deve vivere per essere felici? Scopo utilitaristico,
rivolto al singolo.
Trasformazione della filosofia legata alla trasformazione della società.
Il nuovo argomento della filosofia rientra nell’Etica di Aristotele, ma ora non fa più riferimento alla
totalità della polis.
Ci sono tre correnti filosofiche ellenistiche principali:
-Scetticismo
-Epicureismo
-Stoicismo
Si è sconcertati dalle proposte di vita delle tre correnti; si tratta di modi di vivere difficili da
realizzare e non attraenti, quasi ascetici. Perché questa vita è legata alla felicità?Bisogna relazionare
tutto all’epoca: a quel tempo la componente del dolore era molto più legata alla vita quotidiana
rispetto a oggi, quindi si può capire che ritirandosi si sarebbero potuti evitare molti dolori.
Scetticismo
Una filosofia semplice ma emblematica per il clima dell’epoca.
Le filosofie ellenistiche hanno così inciso che gli aggettivi derivanti sono ancora usati; ad esempio
scettico è colui che non si lascia convincere se non con prove certe.
Le tesi dello scetticismo sono queste:
Per l’uomo non è possibile la comprensione di alcune verità. La verità non è accessibile all’uomo.
Questa filosofia è stata ad un certo punto ridicolizzata, si credeva che negasse l’esistenza della
verità, e questo era contraddittorio, perché nella sua tesi dà una verità.
Due esponenti principali:
Pirrone e Timone di Filinunte. Il loro era un rapporto simile a quello che c’era tra Socrate e Platone:
Pirrone
maestro, non scrive come Socrate
Timone
allievo, mette per iscritto le dottrine del maestro
Il fatto che facesse la sua filosofia col suo comportamento fa capire che si riferisce al modello di
Socrate (filosofia vera se uno la realizza con coerenza). Pirrone ha però un punto di partenza
sofistico. Usa la tesi che non esiste verità tratta dalle sensazioni (relativismo assoluto) ricordandoci
Protagora. Comunque non è come un sofista che si prende gioco degli altri, preferisce sempre il
comportamento di Socrate.
Concetto base della sua filosofia: EPOKE’
SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO
Non ci si deve non pronunciare per indifferenza al problema ma perché non si può trovare la verità.
Non potendo sapere devo considerare il problema irrilevante, anche perché altrimenti avrei dei
turbamenti che comprometterebbero la mia felicità. Sospendendo il giudizio mi mantengo in uno
stato di tranquillità assoluta. Socrate invece cercava di arrivare alla verità.
Che condotta di vita usare dunque?
Una vita eccezionale, perché per una persona normale deve fare delle scelte.
Servono due virtù:
AFASIA
capacità di non parlare, cioè di non intervenire in questioni inutili
ATARASSIA
mancanza di tensione, stare sempre tranquillo
Ricordando alcuni episodi capitati a Pirrone (quando si spaventò dopo essere stato aggredito da un
cane, o quando difese aspramente l’onore della famiglia) possiamo notare come non rispettasse
propriamente i principi del suo scetticismo. Ma il filosofo stesso diceva:”E’ veramente difficile
spogliare l’uomo”, cioè è difficile applicare perfettamente le 2 virtù. Le si può conoscere ma non
saperle usare. Lo scettico è colui che si esercita e cerca di farlo. Quindi è una pratica di vita,
bisogna vivere cercando di realizzarlo.
Epicureismo e Stoicismo più ampie.
All’interno di queste filosofie non manca un’analisi del mondo (ontologia, fisica…) oltre al
comportamento, ma comunque è sempre vista in relazione all’etica.
Visione del mondo materialistica (l’origine di tutte le cose si trova nella materia, opposta rispetto
allo spiritualismo platonico; ricordiamo il naturalismo)
STOICISMO
MATERIALISMO
ILOZOISMO
EPICUREISMO
MECCANICISMO
Perché c’è un ritorno al materialismo?
Se devo essere felice non mi posso più riferire a ideali universali, ma al mondo materiale che è
singolo e particolare.
Dopo Parmenide c’è una moltiplicazione degli arkè perché uno solo non poteva passare da elementi
opposti (vita-morte, essere-non essere…).
Democrito è un meccanicista.
ATOMISMO: corpi piccolissimi chiamati atomi (con caratteristiche dell’essere parmenideo)
che formano la materia.
Sono uguali qualitativamente, si distinguono solo per: grandezza
forma o figura
posizione
(stesso principio delle lettere, mela/lame)
Ma come e perché si uniscono tra loro?
Esistono solo atomi e vuoto; sono nel vuoto e si muovono casualmente e, scontrandosi tra loro,
creano le cose come le vediamo.
IDEA DETERMINISTICA della realtà; il mondo è predeterminato, non poteva che essere così.
Epicureismo
Epicuro condivide la teoria atomistica, ma è insoddisfatto perché non viene spiegato come si origina
il moto che porta alla creazione del mondo.
Gli atomi si distinguono per:
- grandezza
- figura
- peso; l’atomo non sta fermo perché pesa
Gli atomi si muovono verticalmente
PROBLEMA: come fanno ad incontrarsi?
Introduce un concetto: CLINAMEN (in latino perché Lucrezio traduce la filosofia di Epicuro)
Gli atomi si muovono verticalmente, ma ad un certo punto uno di essi ha una deviazione, e così ha
inizio la creazione di tutto (espediente deus ex machina come il motore immobile).
Epicuro non ha preoccupazioni di coerenza fisica, perché questa è comunque subordinata all’etica.
Così, togliendo il determinismo, abbiamo la libertà: il mondo non evolve in modo necessario ma
libero.
Ricerca della felicità è sapere usare la propria libertà e quindi sapere come comportarsi.
Logica
Fisica
Se il mondo è fatto così dovete vivere in questa maniera. Acquista
Importanza il modo di rapportarsi al mondo.
Etica
La logica viene chiamata da Epicuro CANONICA ( indica i canoni in cui si struttura la nostra
conoscenza).
Ci fornisce una concezione materialistica della conoscenza, opposta a Platone, per il quale la
conoscenza si acquistava contemplando le idee prima di nascere.
Da cosa dovrà partire dunque la conoscenza (processo per cui si riconoscono oggetti diversi)?
Dall’attualità della sensazione.
Essendo l’unica base della conoscenza, è l’unica verità certa e indiscutibile. In contrapposizione ai
filosofi precedenti: loro dicevano che la sensazione mutava. Ma Epicuro prende la sensazione solo
nel momento in cui si realizza. Quindi non si contrappone ai filosofi precedenti.
Potrebbe avere un esito scettico: se l’attualità della sensazione è l’unica realtà affidabile tutte le
sensazioni sono verità.
Perché da ciò che vedo posso compiere delle affermazioni scientifiche? Se le teorie partono dalla
sensazione sono necessariamente vere (anche le teorie fisiche di oggi si basano sull’osservazione).
Sensazione unico criterio di verità
Come avviene materialisticamente questo?Quando tocco un corpo si formano dei simulacri che si
trasferiscono a me permettendomi di percepire la sensazione.
PROLESSI
Fenomeno per cui ciò che ho percepito lo trattengo con la memoria, di modo
o ANTICIPAZIONE che la volta dopo conosco già.
Alla sensazione sono legati altri due stati percettivi.
PIACERE
DOLORE
conseguenze del nostro stato fisico che dipendono da percezioni o piacevoli o
dolorose
Su questa base c’è la logica del comportamento umano.Passaggio tra logica ed etica
Lo scopo di Epicuro è quello di dare indicazioni per essere felice:
l’uomo deve essere privo di turbamenti, ma ci sono molte esperienze che mettono a rischio la
felicità:
1. PAURA DEGLI DEI, che abbiano deciso un destino brutto per noi;
2. PAURA DELLA MORTE, unica esperienza che dobbiamo accettare, che accadrà per
forza;
3. DOLORE RAPPRESENTA LO STATO PREVALENTE DELL’ESISTENZA;
4. PIACERE RAPPRESENTA UN AVVENIMENTO RARO NELL’ESISTENZA;
Concetto di QUADRIFARMACO: filosofia come medicina di queste quattro paure.
Vediamo dunque come risolve tutto Epicuro.
Non esistevano atei al tempo, se mai increduli; era impossibile che qualcuno negasse
completamente l’esistenza di un Dio. Anche Epicuro ammette che esista, perché se ne abbiamo un
pensiero deve necessariamente esserci stata una prolessi. Ma il problema degli dei e del dolore che
ci possono creare non esiste, perché essendo perfetti sono estranei al mondo degli uomini
(risoluzione del primo problema).
Avere paura della morte dal punto materialistico non ha senso, perché la morte significa non
percepire più nulla, quindi una volta morti la paura è fuori di noi (risoluzione secondo problema);
piuttosto il problema è il morire, quindi il dolore→problema trasferito al terzo problema.
Epicuro modifica il concetto di piacere: se la felicità consiste nel massimizzare il piacere, bisogna
fare delle scelte, perché ci sono dei dolori che causano piacere e viceversa. Il piacere non è sempre
tale, perché può causare una modifica del tuo umore impedendoti di avere felicità.
PIACERE
stato sensibile che arricchisce la normalità della nostra condizione
Contrario dell’ideale di felicità degli ellenisti
Quindi per Epicuro:
PIACERE CATASTEMATICO
assenza di dolore. Quando non provo dolore sto bene. Ne
consegue che capisco cos’è il vero piacere solo quando
c’è dolore.
I piaceri attivi vanno rifiutati, va bene solo il piacere che ci tiene nella normalità. Però alcuni piaceri
vanno esauriti; mangiare ad esempio: se non mangio sto male, però devo fare attenzione, se mangio
più del necessario starò comunque male.
Piacere naturale che devo soddisfare
“
“
“ “ posso non soddisfare
mangiare
sesso
Quando ho un desiderio mi devo chiedere se è necessario per conservare la normalità.
VITA ASCETICA
Con il piacere catastematico il piacere occupa la maggior parte del tempo mentre il dolore la minore
(soluzione al terzo e al quarto problema)
Alcune malattie causano però un male per tutta la vita. Epicuro dice che solo i progressi della
medicina permettono alle malattie di andare avanti e non ti fanno morire, e quindi smettere di
soffrire.
Consapevolezza di mortalità deve essere presente nell’uomo. Il cristianesimo però…
(Brani p. 118, 127)
Teoria dell’amore di Platone
SIMPOSIO
Discorsi in lode di Eros
Socrate unico che nega positività di Eros
Socrate: Eros pulsione umana che ben diretta conduce alla conoscenza del
bene
scelta dell’amato
sopravvalutazione
L’amore non si basa solo su attrazione sessuale, ma vuole anche dire indirizzarsi verso una
singolarità. Il simposio racconta l’amore come un problema di conoscenza; Platone desessualizza
l’amore.
FEDRO
EROS = MANIA (positiva e derivante dagli dei)
È meglio essere innamorati
(Brano p. 75)
Epicuro invece porta una visione materialistica dell’amore
Platone
Epicuro/Lucrezio
amore su di un piano spirituale
amore su di un piano materiale, sensibile
Che utilità può avere un brano così, con questa tesi?
Parla di come l’amore si vive. Interesse pratico. Ha un’ IMPOSTAZIONE PSICOLOGICA;
interpretazione utile ed edificante anche oggi benché se ne rifiuti la tesi. Inoltre viene compiuta
un’analisi così efficiente da portarti a dare come fondata la tesi.
Stoicismo
ILOZOISMO:
componente distruttiva
FUOCO
componente creativa
NOUS
PNEUMA
Intelligenza presente nella materia
Principio ATTIVO, origina un mutamento
Nella materia
Principio PASSIVO
Se il mondo è mutato per il principio attivo della materia avremo una concezione del mondo
deterministica.
Lo pneuma periodicamente crea il mondo , poi lo distrugge per farlo rinascere nuovamente:
TEMPO CICLICO.
Dottrina dell’eterno ritorno all’eguale, il mondo si ripresenta sempre allo stesso modo.
Se questa è la fisica stoica che senso ha l’etica?In fondo non sono libero di scegliere, e la morale
presuppone la libertà. Ma per gli stoici l’etica ha senso (anche se è evidente che si trovi una
contraddizione).
Esempio: uno stoico scopre uno schiavo che ruba; prende la frusta per punirlo ma lo schiavo si
giustifica dicendo che era destino; lo stoico anche, e così lo frusta.
In cosa consiste l’etica stoica?Se il mondo è necessario come si deve comportare l’individuo nel
mondo?
Lo stoico sa che ciò che gli accade è in conformità con il progetto della provvidenza (noûs)
Felicità = accettare il proprio destino
Se tutto è predeterminato non devo turbarmi, tanto è già deciso.
Libertà
dire si al destino
La felicità prescinde dalle condizioni d’esistenza, tant’è che due tra i più grandi stoici sono l’uno
uno schiavo (Epitteto), l’altro un imperatore (Marco Aurelio).
Epitteto diceva: non volere che le cose che accadono accadano come vuoi tu; cerca invece di volere
che le cose accadano come accadano.
Prendiamo ora l’esempio del toro di Falaride, una macchina di tortura a forma di toro all’interno del
quale venivano chiusi i condannati dopo averla arroventata. Come si comporteranno l’epicureo e lo
stoico in una situazione simile?
Epicureo: è un dolore temporaneo che conduce alla morte che non è negativa. Urlerà: “Sono felice,
sono felice”, anche se comunque è un’esperienza in parte negativa.
Stoico: è un’esperienza totalmente positiva, in quanto devo realizzare il mio destino.
Morale stoica molto dura.
CONTRADDIZIONE: alcuni stoici ammettono il suicidio.
Comunque ci si deve esercitare per essere un vero stoico (come per lo scetticismo), quindi si può
ammettere il suicidio come strumento per smettere di soffrire di un destino troppo duro.
INSEGNAMENTI PRINCIPALI DELLE FILOSOFIE ELLENISTICHE
SCETTICISMO: consiglio alla tolleranza
filosofie
tolleranti
EPICUREISMO: lasciare i dogmi di intolleranza e ragionare sul piacere
STOICISMO: importanza morale di saper accettare sé stessi. Nella nostra ricerca di felicità è
sbagliato investire sé stessi in un obiettivo impossibile.