Concorrenza perfetta
Come si determinano i prezzi assumendo che i mercati siano
perfettamente concorrenziali?
Consideriamo il mercato di un bene qualsiasi (x). Il mercato di
quel bene è di concorrenza perfetta se valgono i seguenti
requisiti:
•
le imprese che producono x sono tutte “piccole” (piccola
vuol dire che la quantità prodotta dalla singola impresa è
trascurabile rispetto alla produzione totale del bene);
•
le imprese che producono x sono “tante” (tante vuol dire
che la presenza di una singola impresa in più o in meno non
altera significativamente l’offerta complessiva);
•
il prodotto x delle varie imprese è “omogeneo” (omogeneo
vuol dire che per i compratori è indifferente l’impresa da cui
effettuare l’acquisto - per loro i prodotti sono tutti uguali);
Concorrenza perfetta
Gli altri requisiti sono:
•
assenza di barriere o costi che impediscono od ostacolano
l’ingresso e l’uscita delle imprese nel mercato); è l’ipotesi di
libertà di entrata e di uscita ;
• anche gli acquirenti sono “tanti” e “piccoli”; le ipotesi i, ii e
v, vengono sintetizzate nell’espressione gergale di mercato
“atomistico ” (sia dal “lato” dell’offerta che da quello della
domanda);
•
tutti gli acquirenti e i venditori sono perfettamente informati
sulle condizioni di vendita praticate da tutte le imprese; è
l’ipotesi di mercato “trasparente ” (o di informazione
completa e perfetta).
In questo mercato il prezzo, per le imprese, è un dato (non
conviene né aumentarlo né ridurlo). Ma, per motivi analoghi, è
un dato anche per gli acquirenti in quanto se valgono le ipotesi
precedenti essi non hanno alcun potere contrattuale.
Ricavo totale e quantità
In concorrenza il prezzo lo
stabilisce il mercato.
Per ogni singola impresa il
prezzo è appunto un dato.
Rt
R(x)
B
Rt b
Rt a
0
p
xb
Rt = R(x)
Si tratta di una funzione
particolarmente semplice.
Il ricavo è proporzionale alla
quantità venduta:
Rt = px
A
xa
Essendo dato il prezzo, il ricavo è
una funzione della quantità
venduta x. Scriveremo
x
Il suo grafico, con x in ascissa e Rt
in ordinata, è una retta che esce
dall’origine con coefficiente
angolare pari al prezzo p.
Ricavo marginale
Il ricavo marginale (Rmg) è l’aumento di ricavo totale
che si ottiene quando la quantità venduta aumenta di uno:
Rmg = ΔRt/ΔQ
In concorrenza perfetta il prezzo è dato per cui…
Rmg è costante e coincide col prezzo
SPIEGAZIONE. Se l’impresa (essendo “piccola”) può vendere
qualsiasi quantità decida di produrre al prezzo (dato) di
mercato, su ogni unità venduta in più incassa appunto il prezzo.
Il massimo profitto
Il grafico riporta direttamente le curve Rmg (= p) e Cmg.
Nel grafico, prima di x* si ha Rmg = p > Cmg e conviene
produrre di più (dopo vale il contrario - vedi frecce rosse).
Rmg,
Cmg
Cmg
p
0
M
x*
Rmg
x
Il grafico del profitto
L’impresa che massimizza il profitto sceglie la quantità x* per cui
si ha Cmg = p (vedi slide precedente). Come si può visualizzare il
profitto nel grafico?
“Mettendo in evidenza” x nella formula p = Rt - Ct si ottiene
p = x(p - Cm),
formula che dice che il profitto può essere espresso come il
prodotto di due numeri: la quantità x e la differenza tra prezzo e
costo medio p - Cm.
Questo permette di visualizzare Cmg
Cmg
nel grafico il profitto (massimo) Cm
Cm
come l’area del rettangolo (in
R
p
Rmg
colore) che ha per base la
PROFITTO
C
quantità x* e per altezza la
M
differenza p - Cm, misurata dal
x*
x
segmento RC.
Curva di offerta della singola impresa
Cosa succede alla scelta dell’impresa quando cambia il prezzo p?
Evidentemente cambia la produzione x. Vediamo come.
Consideriamo la situazione del grafico. Inizialmente il prezzo è pv
e l’impresa sceglie di produrre (data la condizione p = Cmg) la
quantità xv. Ora il prezzo aumenta diventando pa > pv. Il grafico ci
dice che la scelta si sposta nel punto A, dove si produce xa > xv (la
produzione aumenta). Se invece il prezzo diminuisce (pb < pv)
anche la quantità prodotta si riduce
(si passa nel punto B). La quantità
Cm
S(p)
p
prodotta dipende dal prezzo, è una
A
pa
funzione crescente del prezzo).
V
Essa si chiama curva di offerta e si
pv
scrive x = S(p). Il suo grafico
B
pb
coincide con quello del costo
marginale, (la variabile
xb xv xa x
indipendente è ora p).
Domande e offerte di mercato
Funzioni di domanda e di offerta individuali : esprimono le scelte
(in funzione del prezzo p) del singolo consumatore o della singola
impresa in merito all’acquisto o alla vendita del bene x.
Funzioni di domanda e di offerta di mercato : esprimono le scelte
(sempre in funzione del prezzo p) di tutti gli acquirenti e di tutti i
venditori del bene x.
Le funzioni di mercato si ricavano
aggregando quelle individuali.
Per ogni dato valore di p si sommano tutte le quantità domandate
dai singoli consumatori (che si ricavano dalle loro funzioni di
domanda individuali) e si ottiene la domanda di mercato per quel
valore di p.
Con lo stesso procedimento (sommando per ogni p tutte le offerte
individuali) si può ricavare anche la funzione di offerta.
Equilibrio “parziale” e “generale”
Le quantità del bene x domandate e offerte nel mercato non dipendono solo dal prezzo del bene p, ma (come quelle individuali)
anche dagli altri prezzi e da altre grandezze. Questo fatto rende
piuttosto complicata l’analisi della determinazione dei prezzi,
perché quel che succede in un mercato dipende da quel che
succede negli altri (interdipendenza dei risultati dei vari mercati).
Perciò si dovrebbe studiare la determinazione dei prezzi simultaneamente in tutti i mercati (analisi di equilibrio generale).
Siccome l’analisi di equilibrio generale è difficile da fare e da
interpretare, si preferisce studiare quel che succede in un singolo
mercato (assumendo dati tutti gli altri prezzi e tutte le altre
grandezze rilevanti). Questa è l’analisi di equilibrio parziale.
L’influenza delle altre grandezze viene studiata vedendo come
cambiano i risultati, usando il metodo della “statica comparata”.
Costruzione della domanda di mercato
Indichiamo con xd la quantità del bene complessivamente
domandata nel mercato e con xc la quantità domandata dal
singolo consumatore. Supponiamo, per semplicità, che ci
siano n consumatori e che siano identici, abbiano cioè tutti la
stessa curva di domanda xc = d(p). In questo caso, per ogni
dato livello di p, la quantità domandata nel mercato sarà n volte
quella individuale:
xd = nd(p) = D(p)
L’andamento grafico della curva di domanda di mercato (con x
in ascissa e p in ordinata) è analogo a quello della curva
individuale.
Costruzione dell’offerta di mercato
come per la domanda si indica con xs la quantità del bene
complessivamente offerta nel mercato e con xi la quantità offerta
dalla singola impresa. Supponiamo, per semplicità, che ci siano
m imprese e che siano identiche, abbiano cioè tutte la stessa
In questo
curva di offerta xi = s(p)
caso, per ogni dato livello di p, la quantità offerta nel mercato
sarà m volte quella della singola impresa:
xs = ms(p) = S(p)
Anche l’andamento grafico della curva di offerta di mercato (con
x in ascissa e p in ordinata) è analogo a quello della curva
individuale (sarà crescente).
I grafici delle curve di domanda e offerta
la forma dei grafici è analoga a quella delle curve individuali: la
curva di domanda è decrescente , mentre quella di offerta è
crescente.
p
pa
p
pa
A
B
pb
0
xa
A
xb
D(p)
x
pb
B
0
xb
xa
S(p)
x
L’equilibrio tra domanda e offerta
Sovrapponiamo i due grafici . Si
può perché sull’asse delle ordinate p
S(p)
c’è sempre p e su quello delle
ascisse vi sono due grandezze
E
omogenee: quantità domandate e p*
quantità offerte.
Il punto di incontro delle due
D(p)
curve identifica il prezzo di
x
x*
0
equilibrio (p*).
È un prezzo di equilibrio perché la quantità domandata, identificata sulla curva di domanda, è uguale alla quantità offerta,
identificata sulla curva di offerta: D(p*) = S(p*) = x*.
Sono soddisfatte le due condizioni dell’equilibrio:
(1) Nessuno ha motivo di cambiare scelta.
(2) Le decisioni dei compratori e dei venditori sono compatibili.
Quando il mercato non è in equilibrio
La curva di domanda, la curva di offerta e la condizione di
equilibrio xd = xs sono tre elementi essenziali per la descrizione di
un modello di mercato (in concorrenza perfetta).
Per completare la descrizione manca un quarto elemento. Esso
deve modellare “cosa succede quando il mercato non è in
equilibrio”, ossia quando xd  xs . Se il prezzo è p a > p*, la quantità
domandata xd è identificata dal
sè
punto
D,
mentre
quella
offerta
x
p
S(p)
D
S
identificata dal punto S.
pa
Il mercato non è in equilibrio,
E
d <x s .
Se il prezzo fosse
perché
x
p*
invece p b < p*, il mercato non sarebbe in equilibrio, ma con xd > xs.
D(p)
Come reagiscono acquirenti e
d
s
0
x
x
x* x
venditori?
La “legge della domanda e dell’offerta”
Quando p > p*, sicché la domanda è inferiore all’offerta (xd < xs),
i venditori, per evitare che parte del prodotto resti invenduto,
reagiscono facendosi concorrenza, ossia fanno scendere il
prezzo.
Quando p < p*, sicché la domanda è superiore all’offerta (xd > xs),
i compratori, per non restare senza prodotto, reagiscono
facendosi concorrenza, ossia fanno salire il prezzo.
Questo complesso di reazioni che si mette in moto quando non
c’è equilibrio, è chiamato legge della domanda e dell’offerta.
(Concorrenza perfetta)
La “convergenza”
all’equilibrio
Molto in breve, la “legge della domanda e dell’offerta” afferma
che in presenza di un eccesso di domanda il prezzo sale mentre
in presenza di un eccesso di offerta il prezzo scende
convergendo all’equilibrio (p  p*)
La legge della domanda e dell’offerta descrive il funzionamento
del mercato fuori dell’equilibrio il suo operare assicura che il
mercato tenda all’equilibrio.
Le variabili “esogene”
dell’equilibrio parziale
Il modello presentato descrive un equilibrio parziale ,
che cambia quando cambia uno dei dati del problema.
Questi dati sono “variabili esogene”, ossia grandezze determinate “fuori” del modello, che però ne influenzano i risultati.
Principali “esogene” che riguardano la curva di domanda:
(1) i prezzi degli altri beni (determinati negli altri mercati);
(2) i redditi dei consumatori (che possono dipendere da altri
prezzi, come, per esempio, il salario).
Principali “esogene” che riguardano la curva di offerta:
(1) il salario (che determina il costo marginale);
(2) i prezzi degli altri inputs ;
(3) il numero delle imprese che producono il bene.
(Concorrenza perfetta)
BREVE PERIODO:
Ancora su
Breve e lungo periodo
il numero delle imprese attive
nel mercato è dato (non ne
entrano e non ne escono).
LUNGO PERIODO:
il numero delle imprese attive
nel mercato è variabile (può
aumentare o diminuire).
(Concorrenza perfetta)
La statica comparata
dell’equilibrio parziale
Finora abbiamo sempre assunto dato il numero delle imprese.
Perciò l’equilibrio che abbiamo descritto è di breve periodo.
studiamo l’effetto della variazione di una variabile esogena
sull’equilibrio di breve periodo del mercato.
Si applica il metodo della statica comparata:
(i) si vede come il cambiamento di una esogena fa spostare
una curva (o le due curve di domanda e di offerta);
(ii) si confronta il vecchio equilibrio col nuovo equilibrio.
(Concorrenza perfetta)
Spostamenti delle curve di
domanda e di offerta
L’effetto del cambiamento di una variabile esogena è quello di
spostare, nel grafico, la posizione della curva di domanda, o di
quella di offerta, o anche di tutte e due.
Lo spostamento a destra della curva di domanda fa crescere
prezzo e quantità venduta (viceversa lo spostamento a sinistra)
Lo spostamento a destra della curva di offerta fa calare il prezzo
e aumentare la quantità venduta (viceversa a sinistra)
p
Sv
N
pn
pv
p
S
V
Dn
pv
pn
Sn
V
N
Dv
0
xv
xn
D
x
0
xv xn
x
(Concorrenza perfetta)
(1)
(2)
(3)
(4)
Cambiamenti delle variabili
esogene
Vediamo gli effetti sull’equilibrio (di breve periodo)
di alcuni cambiamenti delle diverse variabili esogene:
l’aumento del prezzo di un bene succedaneo sposta a destra
la curva di domanda (aumentano prezzo e quantità del bene);
l’aumento del prezzo di un bene complementare sposta a
sinistra la curva di domanda (prezzo e quantità si riducono);
l’aumento del reddito dei consumatori sposta a destra la curva
di domanda (prezzo e quantità aumentano);
l’aumento del salario ha due effetti: sposta a destra la curva
di domanda (cresce il reddito dei consumatori); sposta a
sinistra la curva di offerta (cresce il costo marginale); il prezzo
di equilibrio aumenta; l’effetto sulla quantità è indeterminato.
(Concorrenza perfetta)
Prezzo di mercato ed
equilibrio dell’impresa
Ci sono due nessi che legano l’equilibrio del mercato concorrenziale all’equilibrio dell’impresa:
(1) La curva di offerta del mercato è la “somma” delle curve di
offerta delle singole imprese presenti nel mercato.
(2) Il prezzo di equilibrio p* è lo stesso prezzo che la singola
impresa assume come un dato per la sua scelta.
S
p
p*
Cmg
Cm
p
E
R
PROFITTO
C
M
D
x*
Rmg
x
x*i
xi
(Concorrenza perfetta)
Ingresso e uscita
Nel lungo periodo il numero delle imprese che offrono il bene è
variabile : possono entrare nel mercato nuove imprese; possono
abbandonare il mercato alcune delle vecchie
Nel lungo periodo l’entrata e l’uscita delle imprese sono libere
Il meccanismo che regola i flussi di imprese in entrata e in
uscita è il seguente:
(1) si registra un flusso in entrata di imprese nel mercato del bene x se in quel mercato le imprese conseguono extraprofitti,
ovvero profitti superiori al livello normale incorporato nel
costo totale (p > 0).
(2) si registra un flusso in uscita di imprese dal mercato del bene
x se in quel mercato le imprese conseguono profitti inferiori
al livello normale incorporato nel costo totale (p < 0).
(Concorrenza perfetta)
Effetti dell’entrata
di nuove imprese
Prendiamo un mercato in cui le imprese conseguono extraprofitti
Dato che p > 0, entreranno nel mercato nuove imprese.
Quando il numero delle imprese aumenta, cresce la produzione
complessiva per ogni livello del prezzo. Di conseguenza la curva
di offerta del mercato si sposta a destra.
Il prezzo di equilibrio scende e perciò il profitto delle imprese
presenti si riduce.
Sv
p
p
Sn
pv
pn
N
V
V
Rmgv
Rmgn
N
M
D
xv xn
Cmg
Cm
x
xni xvi
xi
(Concorrenza perfetta)
L’equilibrio del mercato nel
lungo periodo
Finché le imprese conseguono extraprofitti continuerà l’afflusso
di nuove imprese nel mercato. Il processo si arresterà soltanto
quando l’ultima impresa entrata farà scendere il prezzo fino la
punto in cui l’extraprofitto si annulla.
Ciò avviene quando il prezzo diventa uguale al costo medio.
Infatti p = x(p - Cm) = 0  p = Cm .
p
p*
S
L
p
Cmg
M
Cm
Rmg
D
x*
x
xi
x*i
In questo caso il mercato è in equilibrio di lungo periodo