Etica sociale cap. I e II III IV 2016

L’etica si interessa della vita morale
Vita morale = vita umana come
insieme di comportamenti di cui
l’uomo si sente protagonista e
responsabile.
 Vita naturale
 Vita morale
L’uomo come
organismo
vivente (mangia,
beve, si ammala,
guarisce, ecc)
L’uomo che
prende l’iniziativa
e sceglie
all’interno di un
ventaglio di
opzioni
CIÒ CHE L’UOMO RICEVE
DALL’ESTERNO
 Fuoco
 Aria
 Acqua
 Terra
CIÒ CHE L’UOMO RESTITUISCE




Cura (mancanza di
cura) di sé
Cura della prole
Cura dell’ambiente
Cura della res
pubblica
3 precisazioni:
1. L’etica non crea in vitro la vita morale, ma
se la trova sempre di fronte.
2. La vita morale riguarda tutti e non solo
alcune persone (uomini di stato, ecc.).
Riguarda tutti i momenti della vita (non solo
le relazioni familiari)
3. Essa è controversa: presenta problemi,
dilemmi etici che fanno riflettere = etica
1. Ogni azione morale è
un’interazione tra intenzione del
soggetto e mondo esterno.
2. 2. Le azioni umane sono fattore di
storia.
1.


No, esistono condizioni ideali di vita che
permettono ad ognuno di realizzarsi (Es:
amore) in ogni tempo.
L’etica ha bisogno di un’antropologia debole
(non troppo sostanziale) capace di fornire dei
criteri per distinguere tra condizioni di vita
patologiche e condizioni di vita buone
Paradosso:
 L’etica viene continuamente
invocata (lavoro, economia,
comunicazione, ambiente…)
 Ma crisi dell’etica: non riesce più a
stabilire regole condivise

La filosofia non può proporre modelli di
vita etica e sociale. Deve ridimensionarsi

Gli spazi di libertà sono aumentati, ma
l’etica stenta a trovare risposte condivise

Cultura dell’autorealizzazione (non
conta quello che si fa, ma come ci si
sente nel farlo)

L’assorbimento in se stesso, provoca il
tramonto dell’uomo pubblico (Sennett)

Vita morale e sociale sbilanciata verso il
sé. Viene meno l’equilibrio tra
l’esperienza dell’appartenenza e la
possibilità di scelta dell’individuo
 L’assistente sociale come operatore
riflessivo
Il lavoro di riflessione tra:
1.
2.
Tradizione
Innovazione
4 caratteristiche del giudizio morale:
1.
2.
3.
4.
Promuovere il benessere dell’utente
Carattere universale
Carattere prescrittivo
Deve potersi sottoporre a
giustificazione
 Perché la soluzione giuridica è
insufficiente?

Perché la soluzione tecnica è insufficiente?

Perché la soluzione tecnica può essere
sbagliata?
Caso della richiesta del
permesso di parcheggio
per il disabile
Caso della donna che
non vuole essere
ricoverata in ospedale
Caso del maltrattamento
e abuso della ragazzina
da parte del padre
3 ragioni.
1. Giustizia sociale
2.
Benessere collettivo
3.
Principio di responsabilità
Cosa significa essere responsabili?
Il romanzo di:
Abrahm Yehoshua, Il responsabile
delle risorse umane
Dalla «caccia al colpevole»
all’esercizio condiviso (assistente
sociale, utente, ente) della
responsabilità
Significa MASCHERA , poi RUOLO…
E’ qualcosa di esterno, qualcosa che
cambia
La persona è l’uomo in quanto
essere libero
1.
Promozione del benessere dell’utente
2.
Promozione del benessere collettivo
3.
Cambiare la cultura e le condizioni
sociali che generano diseguaglianza e
oppressione
I 7 principi di Felix Biestek
(Anni Cinquanta del XX secolo)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Individualizzazione
Espressione dei sentimenti
Controllo del coinvolgimento emozionale
Accettazione
Atteggiamento non giudicante
Autodeterminazione dell’utente
Riservatezza
Rispetto della persona
Questo principio è stato aggiunto
da quasi tutti gli studiosi di servizio
sociale. Si tratta di un pilastro della
nostra cultura
Quando nasce il concetto di
persona?
Filosofia di Alessandro di
Hales (Università di Parigi –
XIII secolo)
Alessandro di Hales:
Nell’uomo si sono 3 modi di essere:
1. L’uomo come essere naturale
2. L’uomo come essere razionale
3. L’uomo come persona
La persona è l’uomo in quanto
essere LIBERO
«I popoli delle Nazioni Unite
hanno riaffermato la loro
fede nei diritti fondamentali
dell’uomo, nella dignità e
nel valore della persona
umana»

Ciò che prescrive l’imperativo categorico
(considerare la persona sempre come un
fine e mai come un semplice mezzo),
deve essere realizzato
indipendentemente dal risultato =
ETICA dell’INTENZIONE
Bisogna considerare le
conseguenze delle proprie
azioni, bisogna ponderarle
in base ai vantaggi,
all’utilità che si può
ricavare dall’azione.
La domanda d’aiuto dell’utente
non esprime solo un DISAGIO
PERSONALE, ma anche un
DISAGIO SOCIALE (riflette le
diseguaglianze strutturali
della società)
1.
2.
3.
4.
Trasformazioni
Appalto dei servizi sociali ai privati
Ridimensionamento del welfare
I diritti del CONSUMATORE
Rivendicazione dei diritti di
ciascuno in quanto CITTADINO
Il diritto
all’autodetermanazione ha un
significato molto più ampio
rispetto ai diritti del
consumatore
1. Autodeterminazione
2.Benessere
3. Uguaglianza
4.Giustizia distributiva
Dai principi della ragione,
alla RESPONSABILITA’
nelle relazioni.
Promuovere la resilienza
(ing. resilience, spag. ???,
ted. Zurueckerstattung):
un compito del servizio
sociale
Capacità del soggetto di
riprendersi e di trasformare
l’avversità in occasione
attraverso la quale trasformare
positivamente la propria
identità.
Individuali: capacità intellettive e
sociali, autostima, successo
scolastico, umorismo;
2. Familiari: educazione adeguata,
attaccamento;
3. Ambientali: ricca rete sociale,
adulto significativo fuori della fam.
1.
Nella famiglia:
1.
2.
3.
Ridurre i fattoti di rischio;
Sostenere i fattori protettivi;
Dare valore alla famiglia e alla sua
capacità di affrontare la difficile
situazione
Il lavoro sociale non deve solo
promuovere interventi specifici,
ma può anche diventare uno
spazio di NARRAZIONE del
trauma, spazio capace di dare
significati nuovi a fatti vecchi.
Operatività diretta con le
persone in difficoltà;
2. Operare in tutti i contesti di
normalità (adulti, insegnanti,
ecc) perché diventino ‘tutori
di resilienza’
1.
 Un codice deontologico contiene i
principi e le regole generali di una
professione.
 In questo modo, un cod. deon. pone
dei LIMITI al potere del
professionista.
Pratica professionale
 Etica professionale