Commercio internazionale e concorrenza imperfetta 2 File

Nuove teorie del commercio internazionale
Modelli di concorrenza imperfetta
I fondamenti della concorrenza imperfetta
• La concorrenza monopolistica incorpora alcuni aspetti del
monopolio e altri della concorrenza perfetta:
 Le imprese hanno il controllo del prezzo che fissano
 Molte imprese vendono un prodotto simile, ma differenziato.
• Rivediamo il monopolio e le sue caratteristiche.
• Discutiamo poi il caso del duopolio, nel quale due imprese
vendono un bene.
• Il duopolio ci aiuterà a capire come si determina la domanda
in concorrenza monopolistica.
I fondamenti della concorrenza imperfetta
• L’equilibrio di monopolio
 La figura nella slide seguente ci aiuta a ripassare il modello di
monopolio.
 Poiché il monopolista fronteggia la curva di domanda di
mercato, deve ridurre il prezzo se desidera vendere una
quantità maggiore.
 Questo implica che la curva del ricavo marginale giace al di
sotto della curva di domanda.
 Il ricavo addizionale ottenuto dalla vendita di un’ulteriore unità è
inferiore al prezzo.
 Un monopolista vende fino al punto in cui il ricavo marginale è
uguale al costo marginale e il prezzo è individuato sulla curva di
domanda.
 Supponiamo, per semplicità, che i costi marginali siano costanti.
I fondamenti della concorrenza imperfetta
RT  P  Q ricavo totale
dRT  dP  Q  P  dQ
Prezzo
dRT dP  Q P  dQ dP  Q



P
dQ
dQ
dQ
dQ




dRT dP  Q
dP  Q  P
1 
1




P
 P  P 1
 P1  
dQ / Q 
dQ
dQ
dQ  P

 eP 


dP / P 

eP < 0
Ricavo
marginale,
MR
Ricavo marginale < P
Domanda del
settore, D
Quantità
In monopolio, i profitti sono
massimizzati quando MR=MC e
il prezzo è determinato dalla
curva di domanda: QM e PM
Prezzo
Equilibrio di
monopolio
A
PM
Ricavo
marginale,
MR
MR = MC
QM
Costo
marginale,
MC
Domanda del
settore, D
Quantità
I fondamenti della concorrenza imperfetta
• La domanda in duopolio
 Due imprese vendono un bene.
 La figura seguente mostra la curva di domanda del settore e la
domanda per ciascuna impresa, d.
 Se fissano lo stesso prezzo, entrambe le imprese fronteggiano
una domanda pari a D/2.
 Le due imprese si dividono equamente il mercato.
 Tuttavia, se un’impresa fissa un prezzo diverso da quello
dell’altra impresa, la domanda per le due imprese cambia.
 Se il bene fosse omogeneo, l’impresa che fissa il prezzo
inferiore cattura tutta la domanda.
 Se invece i beni sono differenziati l’impresa con il prezzo più
basso cattura una parte maggiore del mercato, ma non tutto.
Q1  20  2P
Quando ci sono due imprese nel settore e entrambe fissano P1 = 3 la
domanda totale di mercato è 28 in A e ogni impresa vende 14 in B
Q2  20  2 P
Q1  Q2  20  2  3  14
Q  Q1  Q2  28
Prezzo
3
B
domanda di mercato per
aggregazione delle domande
delle singole imprese
A
Curva di domanda
del settore, D
Curva di domanda per
ogni impresa, d
14
28
Quantità
Q1  20  2P
Q2  20  2 P
Q  Q1  Q2  2(20  2  P)
Supponiamo che l’impresa 1 riduca il prezzo a 2. Se l’altra impresa
lascia il prezzo invariato, quanto venderà la prima impresa?
Se il bene è omogeneo e un’impresa riduce il suo prezzo a 2, essa
catturerebbe l’intero mercato e venderebbe 32 in C
Prezzo
Q
Q11 16
32
Q
Q22 16
0
Se anche l’impresa 2 riduca il prezzo a 2 ogni impresa venderà 16
A
3
C
2
Curva di domanda dell’impresa quando entrambe
fissano lo stesso prezzo, D/2
16
28
32
Quantità
Q1  20  2P
L’impresa 1 riduce il prezzo a 2, l’impresa 2 mantiene il prezzo a 3
Q2  20  2 P
Al prezzo P = 2 il mercato «assorbe» 32 unità (punto C)
Di queste 14 sono vendute dalla impresa 2 al prezzo di 3 (Q = 20 – 2∙3) (punto B)
L’impresa 1 vende dunque 32 – 14 unità = 18 unità (punto D)
L’impresa 1 «porta via» due unità all’impresa 2
Prezzo
3
B
D
2
14
18
C
Quantità
Quando anche l’impresa 2 riduce il prezzo a 2 essa «recupera» le
perdite iniziali e si spartisce il mercato con l’impresa 1
Al prezzo P = 2 il mercato «assorbe» 32 unità (punto C) e ogni impresa vende 16
unità (punto E)
Prezzo
2
E
16
Quantità
Riepilogo
Quando ci sono due imprese nel settore e
Se
è omogeneo
e un’impresa
Seili bene
benifissano
sono
differenziati,
allora
in
entrambe
P1, la domanda
totale
riduce
il
suo
prezzo
a
P
,
essa
2 parte del
solo
2 l’impresa
di Pmercato
è Qcattura
1 in A e ogni impresa
catturerebbe
l’intero mercato e
mercato
vende
Q2 ineBvende Q4 in C’
venderebbe Q3 in C
Prezzo
Quando anche l’impresa 2 riduce il prezzo a P2 ogni
impresa venderà Q5 in E
P1
P2
B
A
C'
C
E
Curva di domanda
del settore, D
Curva di domanda per
ogni impresa, d
Curva di domanda dell’impresa quando entrambe
fissano lo stesso prezzo, D/2
Q2 Q5 Q4
Q1
Q3
Quantità
• La domanda in duopolio
– Poiché i prodotti sono differenziati, alcuni
consumatori continueranno a scegliere di
acquistare il prodotto a prezzo maggiore.
– La curva di domanda dell’impresa (d) che ha ridotto
il suo prezzo è più piatta della curva di domanda
D/2.
– Ogni impresa fronteggia una curva di domanda più
elastica di D/2, la curva di domanda di ogni impresa
quando entrambe fissano il medesimo prezzo.
L’impresa 1 fissa P1 e vende Q4 in C’ l’impresa 2 vende Q2 in B
Prezzo
P1
L’impresa 1 ha aumentato la propria quota di mercato , ma
non si appropria di tutto il mercato: alcuni consumatori
acquistano il bene ad un prezzo più elevato dall’impresa 2
(fidelizzazione, “marca”, pubblicità etc.)
B
C'
Curva di domanda
del settore, D
Curva di domanda per
ogni impresa, d
Q2
Q4
Quantità
Q1  20  2P
Q2  20  2 P
Prezzo
Prezzo
3
B
D
2
C
2
14
18
Quantità
Quota di mercato dell’impresa 2 che
riduce il prezzo e l’altra lo mantiene
invariato
18/(18+14)=56%
Quota di mercato dell’impresa 1: 44%
E
16
Quantità
Quota di mercato dell’impresa 2 che
riduce il prezzo quando ache l’altra lo
riduce
16/32=50%
Quota di mercato dell’impresa 1: 50%
• Iniziamo con alcune ipotesi:
– Ipotesi 1: ogni impresa produce un bene simile, ma
differenziato dai beni che le altre imprese producono
in quel settore.
• Poiché i beni sono differenziati, l’impresa può
incrementare i prezzi senza perdere tutti i clienti.
• Ogni impresa fronteggia una domanda inclinata
negativamente per il proprio bene.
– Ipotesi 2: ci sono molte imprese nel settore.
• Se ci sono N imprese, D/N è la quota di domanda di ogni
impresa quando esse stabiliscono il medesimo prezzo.
• Se solo un’azienda riduce il prezzo, essa affronterà una
curva di domanda più piatta, d.
…. in sostanza ….
•
La concorrenza monopolistica descrive un
settore imperfettamente concorrenziale,
assumendo che
1.
Ogni impresa possa differenziare il proprio
prodotto da quello dei concorrenti
2. Ogni impresa ignori l’effetto delle variazioni del
suo prezzo sul prezzo stabilito dai concorrenti:
anche se ciascuna impresa è esposta alla
concorrenza, essa si comporta come se fosse un
monopolista
• Un’impresa in un settore in concorrenza
monopolistica:
– Venderà di più quanto maggiore è il volume totale di
vendite del settore e quanto maggiore è il prezzo praticato
dai suoi concorrenti
– Venderà di meno quanto maggiore è il numero di imprese
nel settore e quanto maggiore è il prezzo da essa stessa
praticato
Possiamo rappresentare queste ipotesi con la seguente funzione
Funzione di domanda dell’impresa
Q = S∙[1/n – b(P – P)]
– Q sono le vendite della singola impresa
– S sono le vendite totali del settore
– n è il numero di imprese nel settore
– b è una costante che rappresenta la reattività delle vendite
dell’impresa al suo prezzo
– P è il prezzo praticato dall’impresa
– P è il prezzo medio praticato dai concorrenti
La dimensione del mercato è fissa e costante e non
dipende dal prezzo
1

Q  S  b ( P  P ) 
n

Se l’impresa fissa un prezzo uguale alla media dei
concorrenti, venderà una quantità pari alla sua
quota di mercato S/n
Se l’impresa fissa un prezzo maggiore della media
dei concorrenti, venderà meno della sua quota
ipotetica di mercato S/n
Se l’impresa fissa un prezzo minore della media dei
concorrenti, venderà più della sua quota ipotetica di
mercato S/n
– Ipotesi 3: le imprese producono usando una
tecnologia con rendimenti di scala crescenti.
• I costi medi di produzione si riducono all’aumentare della
quantità prodotta.
• I costi marginali devono essere inferiori ai costi medi.
Tipi di economie di scala
• Le economie di scala comportano che imprese
grandi, o settori grandi (es. settori composti da molte
imprese), siano più efficienti
• Economie di scala esterne esistono quando i costi
unitari dipendono dalla dimensione del settore
• Economie di scala interne esistono quando i costi
unitari dipendono dalla dimensione dell’impresa
• Un esempio numerico
• Costi fissi = $100
• Costi marginali = $10/unità
Costi variabili
Costi totali
Costi medi
Q
VC=Q*MC
TC=FC+VC
AC=TC/Q
10
$100
$200
$20
20
200
300
15
30
300
400
13,3
40
400
500
12,5
50
500
600
12
100
1000
1100
11
Q grande
10Q
10Q+100
circa 10
Rappresentazione analitica
Costi dell’impresa
Costi totali
TC = F + c Q
AC 
TC F
 c
Q Q
Costi medi
Rendimenti di scala
crescenti
C
Costi medi decrescenti
Costi marginali costanti
c
Q
– Le imprese hanno un certo potere di controllo sul
prezzo.
• Quando il prezzo è superiore ai costi medi, l’impresa
ottiene profitti di monopolio.
– Ipotesi 4: le imprese possono entrare e uscire
liberamente dal mercato, perciò i profitti di
monopolio nel lungo periodo sono nulli.
• Le imprese entreranno fino a quando è possibile
realizzare i profitti e, più imprese entrano, minori sono i
profitti per impresa.
• I profitti di ogni impresa sono nulli nel lungo periodo,
come in concorrenza perfetta.
• L’equilibrio di autarchia
– L’equilibrio di breve periodo
• La figura seguente mostra l’impresa in concorrenza
monopolistica.
• Ogni impresa massimizza i profitti producendo Q0, dove
MR = MC.
• Il prezzo è determinato dalla curva di domanda a P0.
• Poiché il prezzo è maggiore del costo medio, l’impresa
ottiene profitti di monopolio positivi.
– L’equilibrio di lungo periodo
• Poiché si realizzano profitti positivi, entrano imprese nel
mercato.
• La domanda delle imprese esistenti si riduce fino a che
nessuna impresa ottiene profitti positivi.
Autarchia: equilibrio di breve periodo
Prezzo
L’equilibrio di breve periodo è quello del
monopolista: MR = MC con il prezzo determinato
dalla domanda.
Poiché P > AC, l’impresa realizza un profitto.
P0
AC
MC
mr0
Q0
Curva di domanda di
ogni impresa, d0
Quantità
• L’equilibrio di autarchia
– L’equilibrio di lungo periodo
• Quando entrano nuove imprese, la domanda del settore si
divide tra più imprese e ci sono più varietà a disposizione dei
consumatori.
• Quindi, la curva di domanda fronteggiata da ogni impresa si
sposta verso sinistra e diventa più elastica (più piatta).
• Ciò accade fino a quando tutte le imprese ottengono profitti
nulli; in questo punto il settore è in equilibrio di lungo
periodo e non c’è alcun incentivo a entrare o uscire dal
mercato.
• La figura seguente mostra l’equilibrio di autarchia.
• MR=MC in Q1 con un prezzo PA
• PA=AC in Q1 ,quindi le imprese non ottengono profitti.
• La curva di domanda di lungo periodo, d1, giace a sinistra ed
è più elastica della curva di domanda di breve periodo, d0.
La d1 è abbastanza elastica (più elastica che nel breve periodo) perché si
suppone che le altre imprese lascino invariato il prezzo (cfr. il caso del duopolio):
se tutte le imprese riducono il prezzo l’aumento delle vendite dell’impresa sarà
minore è avverrà lungo la D/N
Prezzo
L’equilibrio
è nel punto
A, in entrano nel
Attratte
dai profitti,
le imprese
corrispondenza
della
produzionesiQriduce
mercato.
La domanda
dell’impresa
a
1,
mrricavo
MC. Dalla
d1 ,dove
con un
marginale
pari curva
a mr1.did1 è
1 interseca
il prezzo PA quindi
piùdomanda,
elastica, a dcausa
della concorrenza,e
1 si ottiene
più piatta di d0
Nel punto Q1, il prezzo di autarchia è PA = AC ,
quindi le imprese ottengono profitti di
monopolio nulli e non c’è né entrata né uscita.
P0
A
PA
AC
MC
d1
mr1
Q1
d0
D/NA
Q0
Autarchia: equilibrio di lungo periodo
Domanda dell’impresa quando tutte
le imprese fissano lo stesso prezzo
Quantità
1

Q  S   b( P  P ) 
n

dQ   SbdP
Ricordiamo la funzione di
domanda dell’impresa
dQ / Q  Sb

elasticità della domanda
dP / P Q / P
Quando 𝑃 = 𝑃  Q = S/n  S = Qn
dQ / Q  bS
- Qnb


 nbP elasticità della domanda
dP / P Q / P
Q/P
L’elasticità della domanda aumenta con n, numero di imprese
Se il prezzo scende a P1 e nessun’altra impresa lo riduce l’impresa venderà la
quantità nel punto B Se tutte le imprese riducono il prezzo, le vendite
dell’impresa saranno nel punto C
Prezzo
Questa distinzione è utile per
comprendere gli effetti del
commercio internazionale
P0
A
PA
P1
C
AC
B
MC
mr1
Q1
d1
D/NA
Domanda dell’impresa quando tutte
le imprese fissano lo stesso prezzo
Quantità

1
 S
Q  S   b( P  P )  
quando P  P
n
 n
Prezzo
Se aumenta il numero di imprese, ogni
impresa venderà di meno per ogni prezzo o
sarà costretta ad abbassare il prezzo per
vendere la stessa quantità: la curva D/N si
sposta a sinistra
n aumenta
AC
MC
D/NA
Domanda dell’impresa quando tutte
le imprese fissano lo stesso prezzo
Quantità
Prezzo
Se si riduce il numero di imprese, ogni
impresa venderà di più per ogni prezzo o
potrà alzare il prezzo riuscendo a vendere la
stessa quantità: la curva D/N si sposta a destra
La riduzione del
numero di imprese
fa aumentare la
quota di mercato di
ciascuna
AC
MC
D/NA
Domanda dell’impresa quando tutte
le imprese fissano lo stesso prezzo
Quantità

1
 S
Q  S   b( P  P )  
quando P  P
n
 n
Prezzo
n diminuisce
AC
MC
D/NA
Domanda dell’impresa quando tutte
le imprese fissano lo stesso prezzo
Quantità