IL FUTURO DEI QUANTI Come la Fisica quantistica trasformerà il nostro mondo Bartolome Alles Salom http://www.df.unipi.it/~alles/ Anche la teoria quantistica viene formulata con una serie di «Principia»: postulati della meccanica quantistica Primo postulato: Ogni sistema fisico viene descritto da uno stato rappresentato da una funzione d’onda π che appartiene a uno spazio di Hilbert. Si usa la notazione dei «ket», con la quale invece di π, si scrive |π . Secondo postulato: Ogni stato |π evolve nel tempo con l’equazione di Schrödinger. Corollario: Dato che l’equazione è lineare, se |π1 e |π2 sono soluzioni, allora π1 |π1 + π2 |π2 (con π1 e π2 numeri che soddisfano |π1 |2 + |π2 |2 = 1) è anche soluzione. Quindi, lo spazio di Hilbert è uno spazio vettoriale. π1∗ π2 = 0 Ma allora, quando risolviamo l’equazione di Schrödinger per sapere la funzione d’onda di una particella, qual’è che dobbiamo ritenere buona? |π1 , |π2 ,oppure π1 |π1 + π2 |π2 ? E con quali coefficienti π1 e π2 ? Questo viene deciso dal modo con cui noi, all’inizio dell’esperimento, avremo voluto preparare la particella. Immaginiamo che uno strumento di misura fosse capace di decidere se un elettrone si trova nello stato |π1 oppure nello stato |π2 di un atomo di idrogeno. E immaginiamo anche che lo stato di un dato elettrone fosse π1 |π1 + π2 |π2 . Allora: Terzo postulato: la probabilità che la misura fornisca «si trova nello stato |π1 » è |π1 |2 e, dopo la misura, l’elettrone rimarrà permanentemente nello stato |π1 . Analogamente vale per la probabilità |π2 |2 e lo stato |π2 . Questo fenomeno si chiama «collasso della funzione d’onda» ed è l’aspetto più controverso della teoria quantistica. E’ questo il nocciolo della cosiddetta Interpretazione di Copenaghen della meccanica quantistica. Notare che |π1 o |π2 giocano il ruolo di base dello spazio vettoriale. Nella realtà pratica, quali |π1 o |π2 si usano? Normalmente la base è costituita da un insieme di |π che siano gli stati associati a valori precisi di qualche osservabile (nell’esempio precedente l’osservabile era lo stato nell’atomo d’idrogeno). Per esempio, se |π è la notazione con ket dello stato rappresentato da una funzione d’onda π(π‘, π), allora possiamo scrivere: |π = π π‘, π |π dove |π sono gli stati in cui la particella si trova esattamente nella posizione π. Manco a dire, questi stati non hanno alcuna imprecisione nella posizione, Δπ₯ = βπ¦ = βπ§ = 0. Da ciò si conclude, seguendo Heisenberg, che gli stati |π hanno massima imprecisione sul momento, Δπ π₯ = βπ π¦ = βπ π§ = ∞. Quindi, la probabilità che la particella venga trovata a π0 al tempo π‘ è |π π‘, π0 |2 il che mette in accordo al terzo postulato con l’interpretazione di Born. Vediamo un esempio di collasso della funzione d’onda. E’ importante sottolineare che lo stato π1 |π1 + π2 |π2 NON vuol dire che la particella si trovi in |π1 durante una frazione di tempo proporzionale a |π1 |2 e in |π2 durante una frazione di tempo proporzionale a |π2 |2 . E NEANCHE vuol dire che se abbiamo π particelle in quello stato, |π1 |2 π di loro stiano in |π1 e |π2 |2 π di loro in |π2 . Vuol dire che la particella (l’unica che c’è o una qualunque delle π΅ che abbiamo), non si deciderà di stare in |ππ o in |ππ finché non si misurerà l’osservabile associato a |ππ e |ππ . Gli attributi che la fisica classica assegna alle particelle (posizione, velocità, energia, ecc.), non sono definiti finché essi non sono misurati. Ricordate il collasso della funzione d’onda |π = π(π, π)|π . https://www.youtube.com/watch?v=Xmq_FJd1oUQ TUTTO QUESTO SEMBRA FUORI DAL MONDO!! Albert Einstein: Credo che una particella debba avere una esistenza reale a prescindere dalle misure a cui venga sottoposta. Mi piace pensare che la luna c’è anche quando non la guardiamo. Albert Einstein πΏ Boris Podolsky Nathan Rosen π·π EPR concludono che deve esistere un insieme di variabili nascoste (HIDDEN VARIABLES) con le quali ogni incertezza della meccanica quantistica sparirebbe. Le VARIABILI NASCOSTE descriverebbero proprietà microscopiche che ora non siamo in grado di misurare (dovuto a limitazioni tecnologiche che forse in futuro potranno essere superate). In definitiva, la odierna formulazione della teoria quantistica sarebbe incompleta, (una maniera fine di dire «sbagliata»). La meccanica quantistica invece dice che le particelle escono nello stato ππ |−π; +π π Quindi se misurando il momento di quella di destra viene ππ (il che accade con probabilità |πππ |π ), allora lo stato dopo la misura sarà |−ππ ; +ππ il che non permette di conoscere la posizione di quella di destra con altrettanta precisione! Complicato conoscere la π(π, π) delle due particelle! David Bohm (1951) π³=π×π· ππΏ ππ ππ = ×π+π× = π£ × ππ£ + π × πΉ = 0 + 0 = 0 ππ‘ ππ‘ ππ‘ Quindi in assenza di forze la dinamica relativa allo spin è triviale. Non c’è evoluzione temporale e l’equazione di Schrödinger è zero. L’idea di Bohm è considerare una particella SENZA SPIN che si disintegra in due con spin. Dato che lo spin è conservato, la somma degli spin delle due particelle uscenti deve fare zero. E quale valori può prendere lo spin di una particella? In fisica classica le tre componenti del vettore πΏ possono prendere qualunque valore compreso tra − πΏ e + πΏ . Una singola particella elementare, sottoposta alle regole della meccanica quantistica no… Una particella carica, ruotando su se stessa, diventa un magnete. Otto Stern (1922) Walther Gerlach (1922) Risultato originale di Stern e Gerlach Una qualunque componente dello spin, per esempio π³π , può assumere valori quantizzati. Nel caso osservato da Stern e Gerlach, i valori erano π³ oppure − π³ . Nessun valore intermedio. Nelle unità giuste, π³π può essere o π³π = +π/ππ o π³π = −π/ππ . I relativi ket si scrivono: π π³ =+ ⇒ |↑π ππ π π π³π = − ⇒ |↓π ππ Il fatto che la particella iniziale non abbia spin si indica con il ket nullo |0 . Lo spin delle particelle uscenti si indica con: Se tutte e due hanno πΏπ§ positivo, |↑π§ ↑π§ Se tutte e due hanno πΏπ§ negativo, |↓π§ ↓π§ Se positivo a sx e negativo a dx, |↑π§ ↓π§ Se negativo a sx e positivo a dx, |↓π§ ↑π§ Dato che il πΏπ§ totale deve annullarsi, le uniche possibilità sono |↑π§ ↓π§ , |↓π§ ↑π§ o una loro combinazione lineare. |↓π§ ↑π§ o |↑π§ ↓π§ non sono invarianti sotto rotazioni (presuppongono un asse privilegiato). Gli unici stati che possono rispettare l’invarianza sotto rotazioni sono |↓π§ ↑π§ ± |↑π§ ↓π§ 2 Ma avremo potuto scegliere qualunque altro asse, un asse che facesse un angolo πΌ con l’asse π (c’è invarianza sotto rotazioni). π πΌ π΄ |↓π΄ ↑π΄ − |↑π΄ ↓π΄ 2 |↑π πΌ πΌ = cos |↑π΄ + sin |↓π΄ 2 2 | ↓π πΌ πΌ = cos |↓π΄ − sin |↑π΄ 2 2 Tutto questo è vero secondo la meccanica quantistica. Una particella preparata con la componente di spin positiva lungo l’asse π, avrà probabilità (cos πΌ/2)2 di averla positiva lungo l’asse π΄ e probabilità (sin πΌ/2)2 di averla negativa. Ma questa componente lungo l’asse π΄ non sarà ben definita finché non sarà stata fatta una misura con uno Stern-Gerlach sistemato lungo quell’asse. EPR prevede per π³ 3 componenti ben definite anche senza misurarle. Ogni stato di una particella avrebbe valori di πΏπ₯ , πΏπ¦ e πΏπ§ uguali a ±β/4π e perfettamente definiti. Come lo spin classico che ha valori precisi per tutte le componenti di πΏ, solo che qui questi valori solo possono essere quantizzati. Nel 1964 Bell dimostrò che se davvero esistono variabili nascoste, le misure di spin in diverse direzioni spaziali devono osservare una diseguaglianza che la meccanica quantistica non soddisfa. John Stewart Bell πΌ πΎ π½ Caso πΆ=0 π· =120 πΈ =240 πΆπ· π·πΈ πΆπΈ media 1 ↑ ↑ ↑ 1 1 1 1 2 ↑ ↑ ↓ 1 0 0 1/3 3 ↑ ↓ ↑ 0 0 1 1/3 4 ↑ ↓ ↓ 0 1 0 1/3 5 ↓ ↑ ↑ 0 1 0 1/3 6 ↓ ↑ ↓ 0 0 1 1/3 7 ↓ ↓ ↑ 1 0 0 1/3 Variabili nascoste 8 ↓ ↓ ↓ 1 1 1 1 meccanica quantistica 120 2 1 2 (cos ) = (cos 60) = 2 2 2 1 = 4 Dopo tanti anni finalmente abbiamo: UNA MANIERA INEQUIVOCABILE DI CONFUTARE L’INTERPRETAZIONE DI COPENAGHEN Alain Aspect (2005): La principale difficoltà nel divulgare la teoria quantistica è che non sappiamo come spiegarla con gli strumenti del nostro mondo quotidiano. In questo senso, la meccanica quantistica è veramente antiintuitiva. INSTANTANEITA’ ESISTE NELLA FISICA CRITTOGRAFIA Chiave di crittazione Permutazioni aleatorie (concordate tra mittente e ricevente) di lettere dell’alfabeto. ο΄ ogni lingua ha delle lettere raramente usate; ο΄ presenza di dittonghi (in italiano Q e U vanno sempre assieme); ο΄ uso di metodi statistici. Enigma Alan Turing CRITTOGRAFIA QUANTISTICA Permette di scoprire se c’è o non c’è una spia che origlia i nostri messaggi. CODICE ASCII American Standard Code for Information Interchange 1) Mittente e ricevente misurano lo spin di coppie di particelle. 2) Il mittente scrive «1» se misura ↑ e «0» se misura ↓; il ricevente fa il contrario: scrive «1» se misura ↓ e «0» se misura ↑. 3) Entrambi misurano a caso e in modo indipendente o lungo l’asse π o l’asse π. 4) Una volta misurati molti spin, rendono pubblica la serie di direzioni di misura, ma non i risultati! 5) Eliminano le misure su direzioni diverse. Così, mittente e ricevente avranno una serie di risultati 0 e 1 identici. La serie è nota solo a loro. 6) Raggruppandola in blocchi di 8 digiti, questa serie può essere usata per ricostruire in modo disordinato tutto il codice ASCII. 7) Ora hanno una chiave di crittazione, solo nota a loro, e che può essere cambiata ogniqualvolta vogliono rendendo inadeguati i metodi statistici di decifrazione. Qualcuno ha visto? Romeo Giulietta 1 1 0 0 1 1 0 0 0 0 1 1 0 0 1 1 1 1 0 0 1 1 1 1 0 0 1 1 0 0 1) Rendono pubblica la lista dei risultati dispari. 2) Romeo e Giulietta distruggono le particelle dopo averne misurato lo spin. La spia no: dopo averne misurato lo spin, lui deve per forza lasciare la particella continuare la sua strada fino a uno dei due amanti. 3) A volte la spia avrà misurato in una direzione diversa da quella scelta da Romeo e Giulietta. In tal caso, i dati in possesso ai due amanti sono scorrelati. OK STESSO ASSE ↑ ↑ OK STESSO ASSE ↓ ↓ OK DIVERSO ASSE ↑ ↑ KO DIVERSO ASSE ↑ ↓ 3 volte su 4 probabilità = 3 4 La probabilità che tutti gli π risultati dispari siano coincidenti è: 3 4 π΅ π Probabilità 10 0,06 100 0,000000000003 500 0,0… [62] …03 1000 0,0… [124] …01 CONCLUSIONE: scovare una spia è diventato facile!