BAUMAN
Secondo Bauman, nella modernità l’etica è la
regolazione
coercitiva
dell’agire
sociale
attraverso la proposta di valori o leggi universali a
cui nessun uomo ragionevole (la razionalità è
caratteristica della modernità) può sottrarsi.
Non si può invece parlare dell’etica postmoderna, perché la fine delle "grandi narrazioni"
del Novecento, cioè le ideologie, ha reso
impossibile la pretesa di verità assolute, e quindi
ci possono essere tante etiche.
ETICA RELAZIONALE
Bauman propone un nuovo tipo di etica:
quella che nasce come il consegnarsi
totalmente dell’io al tu (ovvero di me
all’altro). È un fatto assolutamente e
totalmente individuale e libero che
possiamo definire etica relazionale.
Quindi, poiché non può esistere un terzo
che mi dice se la mia azione sia etica
oppure no, non c’è più società, la quale
necessita sempre di almeno tre persone.
L’impulso ad essere per l’altro, a donarsi
all’altro, indipendentemente da come
l’altro si atteggia nei propri confronti non
è razionale; per questo secondo Bauman
la morale e l’etica, originati da tale
impulso, sono del tutto irrazionali.
• L’origine dell’etica è sempre un atto
individuale , implica necessariamente un io,
è la mia decisione, mai un noi, non è un
atto collettivo, né l’esito di un accordo,
perché è sempre la scelta del singolo di
atteggiarsi in un certo modo nei confronti
dell’altro.
• Se non c’è l’io l’atto etico non esiste.
• L’etica, quindi, è un atto del tutto individuale,
ma crea la società.
• La società nasce da una scelta etica
individuale, l’atto etico individuale va fatto da
me e non da altri, e però crea un vincolo:
viviamo in società, siamo in società, solo in
virtù del nostro essere morali.
Per Bauman solitamente si incontra l’altro
"non come persona": Bauman usa il termine
“persona” nel senso in cui viene usato
dall’interazionismo simbolico, per cui il
concetto di persona è inteso nel senso di una
maschera che ricopre un ruolo. L’identità di
ogni individuo è la somma di tutti i ruoli che
copre, per questo si parla solo di persone,
cioè di attori che ricoprono ruoli.
• L’atto etico ci permette di incontrare l’altro
non come persona/maschera, ma come volto,
cioè nella sua vera identità e non nel ruolo.
• Il paradosso della morale per Bauman è che
da un lato crea disordine, dall'altro è
necessario come atto fondante della società
(senza l'impulso di aprirsi all'altro non ci
sarebbero le relazioni sociali).