BUDDISMO 10 Precetti (cfr. 10 Comandamenti) I non uccidere non rubare non mentire non commettere adulterio etc. I precetto: non uccidere essenza del buddismo solidarietà di vita tra tutti gli esseri “senzienti” primo e più importante divieto del buddismo: la distruzione della vita Dharmapada: Non commettere malvagità Ma fare tutto quello che è bene Purificare la propria mente Questo è l’insegnamento di tutti i Buddha “Purificare la propria mente” liberare la propria mente dall’avidyā ignoranza “fondamentale” necessità di superare pensiero dualistico purificare la mente dalla visione dicotomica di “bene” e “male” risvegliarsi alla purezza della natura originaria porsi “al di là del bene e del male” Il buddismo non sviluppa alcuna teodicea (tentativo di conciliare la perfezione di Dio con la realtà del male) vs cristianesimo (≠ causa incausata) vs induismo (≠ brahman come realtà fondamentale che soggiace all’universo ≠ ātman natura eterna dell’Io racchiusa nel profondo di ogni individuo) Buddismo afferma la concezione del non-io (anātman) e dell’ “origine dipendente” ogni cosa è relativa ogni nascita, ogni morte dipendono da una causa nulla è incausato ed esistente di per sé l’universo non è una “creazione” di Dio ma sorgono rete di correlazioni causali fra innumerevoli cose che e scompaiono in una dimensione del tempo e della storia senza inizio e senza fine Sacro ed Umano sono completamente interdipendenti l’universo non è frutto della “creazione”, ma è una rete di correlazioni causali fra innumerevoli cose che sorgono e scompaiono in un tempo/storia senza inizio e senza fine BUDDISMO Rigetta ogni priorità del bene sul male (e viceversa) Sostiene la reciproca interdipendenza: le due valenze sono inscindibili TUTTAVIA Non vi è indifferenza morale (“non commettere il male ma perseguire il bene”) La soluzione del dilemma etico si ritrova nell’illuminazione, cioè nel risveglio della mente alla verità del dolore, dell’illusorietà dell’esistere, dell’origine dipendente e del non-io Se l’uomo va al di là del dualismo bene-male e risveglia la sua mente nella comprensione della natura originaria, si libera del Karman, così come del problema del bene e del male Buddismo vs Manicheismo I nella lotta fra i due opposti (bene vs male) manicheismo non vede la fine buddismo II individua la conclusione finale e cerca di raggiungerla manicheismo mantiene uno schema oppositorio permanente e non superabile buddismo punta alla realizzazione di una realtà ultima, la vacuità (śūnyatā), che non è né bene né male, la dicotomia è superata in una dimensione non-dualistica trascendentale III manicheismo considera bene-male come due principi indipendenti, che hanno realtà ontologica buddismo bene-male non hanno realtà sostanziale, ma sono relativi l’uno all’altro e privi di essere in sé BUDDISMO La vacuità non è tanto meta da raggiungere ma fondamento su cui impostare l’esperienza del vivere Se la vacuità è punto di partenza, la distinzione bene-male è relativizzata essendo eliminata ogni connotazione di “assoluto” L’“uomo” realizza, nel superamento della dicotomia,la libertà senza confini del vuoto in cui non vi è nessun Dio Il risveglio della mente non distrugge ma illumina e rafforza la vita morale lungo cammino di perfezionamento della sapienza (prajňā), che permette la conoscenza realizzata dalla vacuità (s ūnyatā), dell’iilusorietà dell’io e il distacco totale realizzazione dell’identità (coincidenza-annichilimento originario) del bene-male richiede compassione (karuňā), che trasforma il distacco interiore nel più puro altruismo, la dimenticanza di sé in donazione totale della propria vita