La Disoccupazione
Economia Politica
12 Marzo 2010
Bottini Novella
Definizioni (1)

Chi è disoccupato?





Coloro che sono in età lavorativa [15-74 anni];
Sono senza lavoro;
MA vorrebbero lavorare agli attuali salari e
stipendi di mercato;
E stanno cercando attivamente un lavoro
 Aver effettuato almeno un’azione di ricerca
attiva negli ultimi 30gg;
 Disponibilità entro 2 settimane ad accettare
un lavoro.
Date queste caratteristiche vengono
anche definiti: Persone in Cerca di
Occupazione (ISTAT)
Definizioni (2)

Forza Lavoro:


Inattivi:


Persone occupate + persone disoccupate;
Comprendono le persone di età compresa fra
15 e i 64 anni che non sono classificate come
occupate o in cerca di occupazione;
Persone in cerca di prima
occupazione (o Disoccupazione
Giovanile):

Disoccupati di età compresa fra i 15 e i 24
anni;
Come si misura la disoccupazione?

Numero di persone disoccupate;

Tasso di disoccupazione:
Numero individui disoccupati
Forza Lavoro
Altri Indicatori



Tasso di Attività:
Forza Lavoro
Popolazione di Riferimento
Tasso di Inattività:
Inattivi
Popolazione di Riferimento
Tasso Attività + Tasso Inattività = 1
Occupati e Disoccupati in Italia
Occupati in Italia
Disoccupati in Italia
Inattivi in Italia
Occupati e Disoccupati: ♀ VS ♂
Occupati e Disoccupati: ♀ VS ♂
Italia VS Europa
✔ Tasso di Disoccupazione Standardizzato!
Definizioni (3)

Disoccupazione di diritto:

Numero di tutti coloro che ricevono un
sussidio di disoccupazione.
Il Sussidio di Disoccupazione in Italia

CHE COS'È:
 E' un'indennità che spetta ai lavoratori, assicurati


contro la disoccupazione, che siano stati licenziati.
Non spetta ai lavoratori che si dimettano
volontariamente, a meno che non si tratti di dimissioni
per giusta causa (mancato pagamento della
retribuzione, molestie sessuali, variazioni peggiorative
delle mansioni ecc.).
Per ottenerla bisogna essere assicurati all'Inps da
almeno due anni e avere almeno 52 contributi
settimanali per la disoccupazione nel biennio
precedente la data di cessazione del rapporto di
lavoro.
Il Sussidio di Disoccupazione in Italia

PER QUANTO TEMPO


A partire dal 1° gennaio 2008 la durata dell’indennità di
disoccupazione passa da 7 a 8 mesi, che diventano 12 per
coloro che hanno superato i cinquanta anni di età.
QUANTO SPETTA



L’importo è calcolato in base alla retribuzione percepita nei tre mesi
precedenti la cessazione del rapporto di lavoro, nei limiti di un
importo massimo mensile lordo, stabilito per legge.
Per il 2009 tale importo è di € 886,31 elevato a € 1.065,26
per i lavoratori che possono far valere una retribuzione
mensile lorda superiore a € 1.917,48.
Per la disoccupazione in pagamento dal 1° gennaio 2008, la
percentuale è pari al 60% per i primi 6 mesi, al 50% per il
settimo e l’ottavo mese e al 40% per i mesi successivi.
Il Sussidio di Disoccupazione in Italia

QUANDO CESSA: Il trattamento si interrompe quando
il lavoratore:







ha percepito tutte le giornate d'indennità spettanti;
ha un nuovo lavoro;
diventa titolare di pensione diretta;
rifiuta di essere avviato ad un progetto individuale di
reinserimento nel mercato del lavoro;
non accetta l’offerta di un lavoro inquadrato in un
livello retributivo non inferiore al 20% rispetto a quello
delle mansioni di provenienza;
non accetta di essere impiegato in opere o servizi di
pubblica utilità;
viene cancellato dalle liste di disoccupazione.
Tasso di Disoccupazione e Crescita (1)
Tasso di Disoccupazione e Crescita (2)

Vedi Figura 7.4 pagina 238 Sloman
Tasso di Disoccupazione in Europa
Numero di Disoccupati in Europa
Il mercato del lavoro

Offerta di lavoro (SL)
è costituita dal numero di
lavoratori disposti ad
accettare un lavoro per un
dato salario reale. È
rappresentata da una
curva relativamente
anelastica.
Domanda di lavoro (DL)
è data dal numero di
lavoratori che le imprese
sono disposte ad
assumere a un dato
salario reale. È
rappresentata da una
curva decrescente
(sostituzione FL).
SL
Salario reale medio

EQUILIBRIO SUL
MERCATO DEL
LAVORO
we
DL
le
N. di lavoratori
Disoccupazione di disequilibrio
Si ha
disoccupazione di
disequilibrio
DISOCCUPAZIONE
DI DISEQUILIBRIO
SL
Salario reale medio
In corrispondenza del
livello di salario reale
w1 c’è eccesso di
offerta di lavoro
w1
we
DL
le
N. di lavoratori
Condizione affinché vi sia
disoccupazione di disequilibrio


L’offerta di lavoro deve essere
superiore alla domanda di lavoro;
Il salario deve essere rigido: non è
possibile un rapido aggiustamento
al livello del salario reale di
equilibrio.
Tipi di Disoccupazione di Disequilibrio (1)

A) Disoccupazione da Salario Reale
Causa: salari reali superiori al livello di
equilibrio ( SINDACATI!);
 SOL: ridurre i salari reali!
 È la soluzione corretta?!!? NO!
Se wreale ↓  consumi ↓  produzione ↓ 
DL ↓  Disoccupazione 
 Gap Salari reali-Salario equilibrio contenuto:
 Potere sindacati ↓ nel tempo;
 Marcato lavoro più flessibile;
 Concorrenza da lavoratori esteri/delocalizzazione
attività produttive.

Tipi di Disoccupazione di Disequilibrio (2)

B) Disoccupazione da Carenza di
Domanda
Associata a Recessioni Economiche;
Crisi Economica  consumi ↓  scorte 
& produzione ↓  DL ↓  Disoccupazione 
 Grafico: DL si sposta verso sinistra!
 Tanto più grave è la recessione e
maggiore la sua durata  più alta la
disoccupazione da carenza di domanda!
 SOL: ↓ Salari Reali!

Disoccupazione da Carenza di
Domanda: Cause

Perché i Salari Reali non ↓ ?
A) Salari di Efficienza:
Un dato livello di salari è necessario per motivare i
lavoratori e tenere alta la loro produttività;
 B) Modelli Insider-Outsider:
 Insider: coloro che hanno già un lavoro/iscritti ad un
sindacato;
 Outsider: disoccupati/inattivi;
 Insider hanno un potere contrattuale/posizione
privilegiata che permette loro di neutralizzare l’effetto
di diminuzione dei salari reali causato da un eccesso
di offerta di lavoro ad opera degli outsider.

Tipi di Disoccupazione di
Disequilibrio (3)

C)  SL NON compensata da  DL:



Se il salario reale è rigido verso il basso ci sarà  della
disoccupazione!
Meno seria/preoccupante di disoccupazione da
carenza domanda perché offerta di lavoro cambia
lentamente;
Trovare lavoro a chi finisce gli studi ed entra nel
mercato del lavoro.
✔ Ricorda sempre:↓salario reale NON è la soluzione
migliore!
Disoccupazione di equilibrio (o naturale)
La disoccupazione di
equilibrio è data dalla
differenza tra forza
lavoro totale (N) e
offerta di lavoro.
SL
Salario reale medio
Anche in corrispondenza
dell’equilibrio non tutti i
lavoratori saranno disposti a
lavorare al salario corrente e
resteranno disoccupati in
attesa di un posto migliore
N
DISOCCUPAZIONE
DI EQUILIBRIO
we
DL
le
N. di lavoratori
Disoccupazione di Equilibrio: Cause (1)

A) Disoccupazione Frizionale:

Quando le persone lasciano un
impiego, volontariamente o
involontariamente, e rimangono
disoccupate in cerca di un nuovo
impiego  (forza lavoro – occupati) 
Non ottengo il primo lavoro a cui faccio
domanda;
 Non accetto la prima proposta in attesa di
un posto migliore;
 L’imprenditore cerca un candidato
migliore.

Disoccupazione di Equilibrio: Cause (2)

Il problema è l’INFORMAZIONE
IMPERFETTA!



I datori di lavoro non sono
perfettamente informati circa la forza
lavoro disponibile;
I lavoratori non sono perfettamente
informati dei posti di lavoro disponibili.
SOL: uffici di collocamento; agenzie
private di collocamento; informazione
disponibile su mezzi di informazione.
Disoccupazione di Equilibrio: Cause (3)

B) Disoccupazione Strutturale:

Causata da un cambiamento nella struttura
dell’economia:
 Variazione della domanda:




Cambiamento nei gusti dei consumatori;
Concorrenza di altri paesi/settori;
Nuove tecnologie.
Variazione nei metodi di produzione:

Progresso tecnologico permette di utilizzare meno
lavoratori.
✔ Disoccupazione Regionale!
 Grado di concentrazione regionale dell’industria;
 Velocità di variazione della domanda/offerta;
 Immobilità del lavoro.
Disoccupazione di Equilibrio: Cause (4)

C) Disoccupazione Stagionale
Lo scarto inflazionistico
Se al livello di pieno impiego la domanda eccede
l’offerta si determina un problema di eccesso di
domanda che non può essere risolto
La produzione effettiva non può eccedere quella
potenziale
Si determina uno scarto inflazionistico, una
pressione che genera l’aumento dei prezzi
La curva di offerta aggregata nel
modello keynesiano


Per livelli di
produzione fino al
reddito di piena
occupazione i prezzi
rimangono fissi;
Nel momento in cui
si raggiunge la
piena occupazione
un aumento della
produzione si riflette
in un incremento dei
prezzi.
p
Ypo Y
La curva di offerta aggregata


La disoccupazione e
l’inflazione non sono
causate esclusivamente
da eccessi di domanda e
di offerta;
Non tutte le imprese
operano allo stesso
livello di attività;
È possibile nella realtà
osservare inflazione e
disoccupazione
contemporaneamente!
p
Ypo Y
Quando la produzione è lontana dalla piena
occupazione incrementi di produzione provocano
aumenti contenuti dei prezzi. Avvicinandosi al
pieno impiego i prezzi aumentano sempre di più
La curva di Phillips
È una curva decrescente e
convessa:
Un aumento della domanda
aggregata è soddisfatto dall’offerta
di lavoro in eccesso senza bisogno
di aumentare i salari e, di
conseguenza, i prezzi. Mano a
mano che il lavoro scarseggia le
imprese devono pagare salari più
elevati
Tasso di inflazione
Descrive una relazione tra
inflazione e disoccupazione;
Disoccupazione
La curva di Phillips: 1949-1969
La curva di Phillips dal 1970
✔
Fenomeno della Stagflazione nei primi anni ‘80!
Formulazioni della curva di Phillips


Negli anni ’70 viene meno la relazione stabile fra pt
e ut.
Due ragioni principali:
a) Shock petroliferi
 Negli anni ’70 forti P del petrolio  inflazione da
costi (importata con l’energia).
b) Caratteristiche dell’inflazione negli anni ’70:

pt > 0  Persistenza (pt dipende da pt-1)
 In questo contesto gli individui non si attendono
un’inflazione nulla ma una inflazione positiva e
legata a quella del periodo precedente.
La Curva di Phillips ai giorni nostri
Riferimenti Bibliografici



Eurosta (2010): “Euro area
unemployment rate at 9.9%”
29/2010; March 2010.
ISTAT (2010): “Occupati e
Disoccupati –Gennaio 2010: stime
provvisorie”; marzo 2010.
Sloman (2007): “Elementi di
Economia”, capitolo 7; edizioni il
Mulino.