Il movimento
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Il comportamento motorio dell’individuo è
legato all’esistenza di complessi funzionali
atti a compiere meccanicamente l’attività
motoria,e di strutture che
modellano,correggono,adattano tale funzione
alle condizioni dell’ambiente ed alle esigenze
intrinseche dell’organismo e della mente.
IL MOVIMENTO
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I fattori centrali e quelli periferici sono
assolutamente inscindibili tra loro e le loro
interazioni,il loro reciproco modo di
influenzarsi costituiscono la base di quel
senso della”propriocezione”,come lo definì
Sherrington,attraverso il quale il corpo
conosce se stesso.
IL MOVIMENTO
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Una lesione del S.N. distrugge la natura
stereomorfologica del sistema e ne altera
l’equilibrio sia per il diretto coinvolgimento
delle componenti filogeneticamente più
nuove,più vulnerbili per la loro localizzazione
anatomica e per la maggior complessità delle
loro funzioni,sia per l’incapacità di queste di
inibire l’attività non necessaria dei sistemi più
antichi sottocorticali,del tronco e del midollo.
IL MOVIMENTO
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Le strutture sottocorticali,liberate dalle
inibizioni corticali,o comunque colpite dalle
lesioni,perdono le loro capacità di
regolazione del tono di base,degli
adattamenti posturali,della coordinazione dei
modelli di movimento automatizzati da cui
dipendono i centri superiori per la loro
normale funzione.
Il movimento
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In tal modo la natura tridimensionale del
sistema si altera:l’area interessata perde la
capacità di ricevere stimoli normali dai
segmenti”non coinvolti” ai quali peraltro
trasmette messaggi anomali e non
decodificabili.
IL MOVIMENTO
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Nel caso di lesioni cerebrali,maggiore ne è la
gravità,maggiore sarà la perdita di funzioni
dal lato opposto del corpo.A causa però della
interruzione dei sistemi di fibre
commissurali,di associazioni e di
integrazione che consentono al corpo di
funzionare come un tutto bilateralmente
integrato,anche la parte omolaterale sarà
interessata in modo più o meno evidente.
IL MOVIMENTO
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Il SNC da un punto di vista filogenetico ed
ontogenetico si sviluppa nella componente
Archiencefalica,Paleoencefalica e Neoencefalica
La prima costituisce il nucleo centrale e comprende i
sistemi autonomo,reticolare e cerebello-vestibolare.
La seconda include i sistemi proiettivi
La terza rappresenta la componente esplorativa del
SNC.
LIVELLI GERARCHICI
Fu Jackson ad intuire per primo,oltre un secolo
fa,l’esistenza di livelli di motricità,distinti tra
loro da un diverso grado di funzionalità.
LIVELLI
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Il gradino più alto del sistema motorio risiede
a livello della corteccia cerebrale,da cui
scaturisce quella complessa attività che
rappresenta il massimo grado
d’integrazione,coinvolgente tutte le
strutture,dalla corteccia ad ogni altra
anatomicamente sottostante e
funzionalmente sottoposta.
LIVELLI
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Questa attività integrata sul piano operativo
attivo,inibisce allo stesso tempo e
prepotentemente ogni espressività
individuale dei singoli sottosistemi
sottomessi,obbligati ad operare nel quadro di
una completa,subordinata collaborazione.
LIVELLI
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Da qui nasce il concetto di
“liberazione”dall’influenza corticale,quando la
patologia,rotta la gerarchia
strutturale,determina che uno dei
sottosistemi rimasto integro si appropri della
situazione e,a sua volta,imponga la sua
predominanza ai sistemi inferiori.
LIVELLI
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I sistemi per la programmazione,la
regolazione e la verifica dell’attività
consapevole sono localizzati nella convessità
del lobo frontale e che da qui partono i
sistemi efferenti della funzione motoria.
LIVELLI
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E’ nelle zone prefrontali che dobbiamo localizzare
strutture altamente dirigenziali,ricchissime di
connessioni bidirezionali,sia con altre parti del
cervello che con i livelli più bassi
dell’encefalo.Queste molteplici connessioni indicano
che le zone prefrontali ricevono segnali da quasi
tutte le parti del cervello e che esse
organizzano,programmano,controllano la condotta
motoria.