Diapositiva 1 - Docenti.unina

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La Responsabilità sociale
d’impresa
Mauro Sciarelli – Università di Napoli Federico II
([email protected])
Premessa
- per il 92% dei dirigenti italiani (su un campione di 400
unità rappresentativo del settore terziario privato) il ruolo
professionale implica una precisa responsabilità nei
confronti della società:
- mettere a disposizione competenze qualificate (59%),
- farsi portavoce delle necessità altrui presso interlocutori
privilegiati (38%),
- sviluppare la cultura della legalità (47%),
- migliorare la qualità della comunità (44%)
- favorire il trasferimento di competenze (38%).
ricerca promossa da Prioritalia - sigla che associa Cida,
Federmanager, Fenda, Fidia e Manageritalia
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Premessa
- nel nostro Paese i consumatori disposti a pagare un
differenziale di prezzo per acquistare un brand sostenibile
sono quest’anno il 52%, in crescita rispetto al 44% del 2013
e al 45% del 2014.
- su scala mondiale la quota sale al 66% (più 11 punti
percentuali rispetto al 2014 e più 16 rispetto al 2013)
- in Europa si attesta al 51%,
- le imprese impegnate nella sostenibilità ambientale e
sociale dichiarano per il 2015 un incremento del fatturato
intorno al 4%, contro un modesto +1% delle altre.
Global Survey sulla responsabilità sociale condotta dalla
Nielsen.
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Premessa
- Il Reputation Institute Italia afferma, nello studio
RepTrakPulse 2012, che nella scelta finale d’acquisto da
parte del consumatore il prodotto conta solo per il 40%.
Lo studio evidenzia che per il 60% il comportamento
d’acquisto è determinato dalla positiva percezione di altri
fattori come l’eticità dell’azienda, le capacità manageriali,
la sostenibilità, la trasparenza, la capacità di raggiungere
e mantenere risultati nel lungo termine, la qualità del
posto di lavoro e altro.
- Linstock Communications, esaminando il contributo della
RSI su mille società quotate, ha concluso che l’adozione
del report GRI riduce la volatilità e l’incertezza dei prezzi
delle azioni (misurata dal loro beta). Le aziende che si
rifiutano di adottare una gestione orientata alla
sostenibilità rischiano di perdere appetibilità sui mercati
dei capitali e di essere evitate dagli investitori
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INVESTIMENTI ETICI E
FONDI ETICI
Dal 2007 a oggi, infatti, l’indice Msci
World Sri, che include le blue chip e
le mid cap dei paesi industrializzati
che presentano un elevato
punteggio sotto il profilo della
responsabilità
ambientale (environment), sociale
(social) e della gestione societaria
(governance), in una sigla Esg, hanno
registrato una performance cumulata
di 128,5 (base 2007=100), contro un
risultato di 124,7 dell’indice Msci
World tradizionale. Includendo anche
le imprese e i listini dei Paesi
Emergenti la differenza a favore delle
società «socialmente responsabili»
sale a quasi 9 punti rispetto
all’indice generale.
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Responsabilità sociale: Il libro Verde
Libro Verde
U.E.
Promuovere un quadro europeo per la
responsabilità sociale d’impresa (2001)
Responsabilità Sociale d’impresa (CSR) “ l’integrazione
volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle
imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti
con le parti interessate”
…non solo rispettare gli obblighi giuridici, ma andare oltre
investendo nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti
con gli stakeholder.
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Responsabilità sociale: Il libro Verde
La definizione RSI
• Volontarietà: responsabilità sociale indica ciò che le aziende
possono fare e non cosa debbono fare. Si tratta di una
opportunità,non di un obbligo o di una nuova norma
• Integrazione: la responsabilità sociale ha a che fare con la
gestione caratteristica dell’azienda
• Dimensione sociale e ambientale: significa riconoscere che
ogni attività aziendale trae risorse e genera effetti sulla società e
sull'ambiente. la performance dell’impresa va valutata non solo in
termini economici ma anche sociali ed ambientali
• Le parti interessate : ossia di portatore di interesse e non solo di
capitale, con il quale l’impresa deve dialogare, interagire ma
soprattutto cooperare.
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Responsabilità sociale: Il libro Verde
Con la nuova comunicazione del 25 ottobre 2011 (n. 681), la
Commissione Europea, riesamina e supera la nozione espressa nel
precedente Libro Verde e offre una nuova definizione di CSR:
(EN)« The responsibility of enterprises for their impacts on society. »
(IT)« La responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società. »
Il Consiglio d’Europa insieme alla Commissione Europea ha
recentemente presentato la Carta sulle responsabilità sociali
condivise alla quale hanno partecipato rappresentanti dei governi,
delle Ong, dei sindacati e delle associazioni dei consumatori provenienti
da 49 Paesi.
Responsabilità sociale: Il libro Verde
Libro Verde
U.E.
Promuovere un quadro europeo per la
responsabilità sociale d’impresa (2001)
DIMENSIONE
INTERNA
DIMENSIONE
ESTERNA
Gestione
Risorse Umane
Comunità locali
Adattamento
alle
trasformazioni
Partnership
commerciali,
fornitori e
consumatori
Gestione delle
risorse naturali
e degli effetti
sull’ambiente
Difesa dei diritti
umani
Salute e
sicurezza sul
lavoro
Problematiche
ambientali a
livello
planetario
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Responsabilità sociale: Il Global Compact
GLOBAL COMPACT (2000 – K. Annan U.N.)
Promuovere una cittadinanza d’impresa responsabile in modo che imprese ed
istituzioni possano contribuire all’individuazione di soluzioni alle sfide ambientali
e sociali conseguenti la globalizzazione
I dieci principi:
1.Promuovere e rispettare i diritti umani universalmente riconosciuti
2.Assicurarsi di non essere, seppure indirettamente, complici negli abusi dei diritti
umani
3.Sostenere la libertà di associazione dei lavoratori e riconoscere il diritto alla
contrattazione collettiva
4.Eliminare tutte le forme di lavoro forzato ed obbligatorio
5.Eliminare il lavoro minorile
6.Eliminare ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione
7.Sostenere un approccio preventivo nei confronti delle sfide ambientali
8.Intraprendere iniziative che promuovano una maggiore responsabilità
ambientale
9.Incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie che rispettino l’ambiente
10. contrastare la corruzione in ogni sua forma, incluse l’estorsione e le tangenti
CSR e Sostenibilità – Mauro Sciarelli
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OCSE LINEE GUIDA PER LE MULTINAZIONALI
Linee guida OCSE 2000>2011
raccomandazioni rivolte dai Governi firmatari della Dichiarazione OCSE
del 2000 alle imprese multinazionali contenenti “principi e norme
volontari per un comportamento responsabile delle imprese, conforme
alle leggi applicabili”.
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Prefazione
Concetti e principi
Principi generali
Divulgazione di informazioni
Diritti umani
Occupazione e relazioni industriali
Ambiente
Lotta alla corruzione, all’istigazione alla corruzione e alla concussione
Interessi del consumatore
Scienza e tecnologia
Concorrenza
Fiscalità
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Responsabilità sociale e sostenibilità : Bruntland
Rapporto Bruntland (Summit Tokyo 1987)
Lo sviluppo per essere sostenibile deve soddisfare i bisogni
del presente senza compromettere le risorse per le
generazioni future
"Lo sviluppo sostenibile, lungi dall'essere una definitiva
condizione di armonia, è piuttosto processo di
cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la
direzione degli investimenti, l'orientamento dello sviluppo
tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti
con i bisogni futuri oltre che con gli attuali".
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ISO 26000: I PRINCIPI
I PRINCIPI DELLA UNI ISO 26000
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ACCOUNTABILITY
TRASPARENZA
COMPORTAMENTO ETICO
RISPETTO PER GLI STAKEHOLDER
RISPETTO DEL PRINCIPIO DI LEGALITA’
RISPETTO DEGLI STANDARD DICOMPORTAMENTO
INTERNAZIONALE
• RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
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ISO 26000: I PRINCIPI
Accountability
• “La responsabilità di rendere conto implica per la direzione
l'obbligo di rispondere a coloro che hanno interessi di controllo
sull'organizzazione e per l'organizzazione l'obbligo di rispondere
alle autorità legali in merito a leggi e regolamenti. La
responsabilità di rendere conto dell’impatto complessivo delle
proprie decisioni ed attività sulla società e l’ambiente implica
altresì che l’organizzazione risponda ai soggetti coinvolti dalle
sue decisioni ed attività nonché alla società in generale, in modi e
gradi diversi, in base alla natura dell’impatto e alle circostanze”
Trasparenza
• “Un’organizzazione dovrebbe divulgare in modo chiaro, accurato
e completo, e ad un livello ragionevole e sufficiente, le politiche,
le decisioni e le attività per le quali è responsabile, inclusi gli
impatti sulla società e sull’ambiente, sia noti sia probabili”
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ISO 26000: I PRINCIPI
Etica
• ““Il comportamento di un’organizzazione dovrebbe basarsi su
valori quali onestà, equità e integrità. Questi valori implicano
un’attenzione per le persone, gli animali e l’ambiente e un
impegno ad affrontare l’impatto delle proprie attività e decisioni
sugli interessi degli stakeholders……
Rispetto per gli stakeholder
• “Sebbene gli obiettivi di un’organizzazione possano essere
limitati dagli interessi dei suoi proprietari, membri, clienti o affiliati,
altri individui o gruppi possono anch’essi avere diritti, richieste o
specifici interessi che dovrebbero essere presi in considerazione.
In modo collettivo, questi individui o gruppi costituiscono gli
stakeholders dell’organizzazione.……”
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ISO 26000: I PRINCIPI
Rispetto del principio di legalità
• Un’organizzazione dovrebbe accettare che il rispetto del principio
di legalità è obbligatorio. Il principio di legalità si riferisce alla
supremazia della legge e, in particolare, all’idea che nessun
individuo o organizzazione risiedono al di sopra della legge e che
il governo è a propria volta soggetto alla legge. Il principio di
legalità contrasta con l’esercizio arbitrario del potere
Rispetto per gli standard di comportamento internazionale
• “un’organizzazione dovrebbe rispettare le norme internazionali di
comportamento nell’aderire al principio del rispetto del principio di
legalità” “In situazioni dove la legge o le sue modalità di
attuazione non garantiscano adeguate garanzie ambientali e
sociali un’organizzazione dovrebbe cercare in tutti i modi di
rispettare, almeno, le norme internazionali di comportamento”
“Un’organizzazione dovrebbe evitare di rendersi complice in
attività di un’altra organizzazione che non siano coerenti con le
norme internazionali di comportamento….” “Un’organizzazione
può anche essere considerata complice se non prende posizione
o trae beneficio da azioni illecite.
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ISO 26000: I PRINCIPI
Rispetto dei diritti umani
• “un’organizzazione dovrebbe rispettare i diritti umani e
riconoscerne l’importanza e l’universalità.”
• “in situazioni in cui i diritti umani non sono protetti, prendere
misure atte a rispettare i diritti umani e ad evitare di trarre
vantaggio da tali situazioni.”
• “in situazioni dove la legge o le sue modalità di attuazione non
forniscono adeguata protezione dei diritti umani, aderire al
principio di rispetto delle norme internazionali di comportamento”
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ISO 26000: I TEMI FONDAMENTALI
GOVERNANCE DELL’ORGANIZZAZIONE
DIRITTI UMANI
RAPPORTI E CONDIZIONI DI LAVORO
AMBIENTE
CORRETTE PRASSI GESTIONALI
CONSUMATORI
COINVOLGIMENTO E SVILUPPO DELLA
COMUNITA’
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