Meccanica 5 31 marzo 2011 Lavoro. Principio di sovrapposizione Potenza. Energia cinetica Energia potenziale Lavoro della forza d’attrito Forze conservative Energia meccanica e sua conservazione Momento angolare Momento di forza Momento dell’impulso Lavoro • Supponiamo di avere un punto materiale P di massa m, soggetto ad una forza F • Supponiamo di spostarlo da un punto dello spazio A ad un punto B • Il lavoro svolto dalla forza F nello spostamento di P da A a B è una grandezza meccanica scalare definita come F ds B ds A WAB P B F A 2 Lavoro • Le dimensioni fisiche del lavoro sono W F L ML2T 2 • E l’unità di misura è il newton metro uW N m J • che prende il nome di joule (J) 3 Principio di sovrapposizione • Se la forza è la risultante di n forze F F k k1,... n • Si può applicare il principio di sovrapposizione per calcolare il lavoro B B WAB F ds Fk ds Fk ds A A k 1,... n A k 1,... n B Fk ds Wk B k 1,... n A k 1,... n • Cioè il lavoro complessivo è uguale alla somma dei lavori delle singole forze 4 Potenza • La potenza media è una grandezza meccanica scalare definita come il rapporto tra il lavoro compiuto e l’intervallo di tempo W impiegato P t • Grandezza importante per caratterizzare le prestazioni di una macchina • Accanto alla potenza media è definita la potenza istantanea dW P dt 5 Potenza • Le dimensioni fisiche della potenza P W / T ML2T 3 sono • E l’unità di misura è il joule al secondo uP J /s W • che prende il nome di watt (W) 6 Potenza • Dall’espressione infinitesima del lavoro, possiamo scrivere la potenza come dW F ds ds P F F v dt dt dt 7 Energia cinetica • Consideriamo il lavoro infinitesimo e riscriviamolo usando la 2a legge dp ds dW F ds ds dp mv dv dt dt • Per trovare il valore del prodotto scalare differenziamo i due membri dell’identita` seguente 2 d v d v 2 2 2 d v d v v 2v dv d v 2vdv • Da cui 1 v dv d v 2 2 8 Energia cinetica 1 2 • Abbiamo infine dW mv dv d mv 2 • Per una variazione finita dobbiamo integrare tra il punto iniziale e il punto finale 1 2 1 2 1 2 W dW d mv mvB mvA 2 2 2 A A B B 1 2 • La quantità K mv prende il nome di 2 energia cinetica 9 Teorema dell’energia cinetica • Il teorema appena dimostrato è detto teorema dell’energia cinetica: il lavoro fatto dalla forza sul punto materiale è uguale alla variazione di energia cinetica del corpo stesso 10 Energia cinetica • Vediamo cosa succede geometricamente • Scomponiamo i due vettori secondo la direzione tangente e normale localmente alla traiettoria • Otteniamo v dv vt dvt • siccome vt=v,possiamo dvt concludere v dv vdvt v dv dvn 11 Energia cinetica • Consideriamo due casi limite • Moto uniformemente accelerato dv=dvt v dv vdvt vdv v d v 2vdv 2 • Moto circolare uniforme v dv vdvt 0 d v 2 0 v dv=dvn 12 Energia cinetica e lavoro • Il lavoro è conseguenza dell’interazione del sistema con l’ambiente • Si parla pertanto di lavoro scambiato tra sistema e ambiente e non di lavoro posseduto dal sistema • Si parla invece di energia posseduta dal sistema 13 Energia cinetica • Troviamo le dimensioni dell’energia cinetica 2 2 2 K M V ML T sono ovviamente uguali a quelle del lavoro • L’unità di misura dell’energia è, di nuovo, il joule 14 Energia cinetica e quantità di moto • Ricordiamo le espressioni di queste due grandezze 1 2 p mv K mv 2 • Il modulo della QM e l’energia cinetica sono legati dalle relazioni p2 K 2m p 2mK 15 Energia cinetica in relativita` • Il lavoro elementaresi esprime ora dp ds dW F ds ds dp dp v dt dt • E il differenziale della QM e` dp d m vv mdv mdv • Il lavoro finito e` B B B B A A A A W dW mdv mdv v mv v d mv dv B B A A mv 2 d mvdv 16 Energia cinetica in relativita` • Esprimiamo v in funzione di 1 v c 1 2 2 c2 dv 3 d v 2 • Otteniamo 2 B B B 1 c 2 2 2 W mc 1 2 d m 2 d mc d mc B A A A A • Il lavoro si puo` di nuovo interpretare come variazione di energia cinetica W KB K A 17 Energia cinetica in relativita` • E quindi l’energia cinetica si puo` scrivere come K mc2 const . • Per determinare la costante poniamo v=0, in tal caso =1 e K=0, ne segue const . mc 2 • L’energia cinetica e` dunque K mc2 1 • In relativita` si introduce anche l’energia E K mc mc 2 2 2 • Il termine mc e` la cosiddetta energia a riposo, cioe` quella posseduta dal corpo fermo e stabilisce l’equivalenza tra massa ed energia 18 Lavoro della forza peso • Dato un punto di massa m nel campo di gravita`, il lavoro del peso nello spostamento da un punto A ad B un punto B e` A W P ds z A • Siccome P=mg e` costante e g ha solo componente z, pari a –g, abbiamo B W P ds P rAB mg rB rA mg z B z A B P A • Il lavoro non dipende dalla traiettoria seguita dal punto per andare da A a B, ma solo dagli estremi A e B 19 Energia potenziale • Introducendo la nuova grandezza U mgz (omogenea ad un’energia) • il lavoro diventa W mgzB z A mgzB mgzA U B U A • U prende il nome di energia potenziale della forza peso • Il lavoro e` dunque uguale all’opposto della variazione di energia potenziale tra stato finale e stato iniziale 20 Lavoro della forza elastica • Dato un punto di massa m soggetto ad una forza elastica, il lavoro nello spostamento da un punto A ad un punto B e` B B 1 2 2 W Fe ds kr ds k rdr k rB rA 2 A A A B A P ds dr Fe B r 21 Energia potenziale 1 2 • Introducendo la nuova grandezza U mr 2 (omogenea ad un’energia) • il lavoro diventa 1 2 2 1 2 1 2 W k rB rA krB krA U B U A 2 2 2 • U prende il nome di energia potenziale della forza elastica • Il lavoro e`, di nuovo, uguale all’opposto della variazione di energia potenziale tra stato finale e stato iniziale 22 Lavoro della forza d’attrito • Dato un punto di massa m soggetto ad una forza d’attrito dinamica, il lavoro nello spostamento da un ds punto A ad un punto B e` P B B A W Fd ds d Ns ds Fd A A • La direzione della forza e` opposta a quella dello spostamento. Il lavoro e` (supposta N costante) B B A A W d N s ds d N ds d NL • Il lavoro della forza d’attrito e` sempre negativo: se si cambia il verso dello spostamento, anche la forza cambia verso 23 B Lavoro della forza d’attrito • Poiche’ il lavoro della forza d’attrito dipende da L , la lunghezza del percorso fatto dal punto, ora il lavoro dipende dalla traiettoria e non solo dai punti estremi A e B • A differenza del caso della forza peso ed elastica, non e` ora possibile esprimere il lavoro come differenza tra i valori che una funzione della posizione assume negli estremi 24 Forze conservative • Se il lavoro dipende solo dalle coordinate dei punti iniziale e finale, allora qualunque sia il percorso su cui si calcola il lavoro, purche’ i punti estremi siano gli stessi, il risultato sara` il medesimo A B A B F ds F ds C1 C2 • Inoltre se si cambia il verso di percorrenza, l’integrale cambia segno (cio` e` dovuto al fatto che il prodotto scalare cambia segno) A B B A F ds F ds C C 25 Forze conservative • Se calcoliamo il lavoro lungo un percorso chiuso C C1 C2 F ds C A B B A A B A B F ds F ds F ds F ds F ds 0 C1 C2 C1 C2 C1 C2 otteniamo zero: questo e` un modo alternativo di esprimere lo stesso fatto • Forze siffatte si dicono conservative 26 Forze dissipative • Le forze di attrito non soddisfano questi requisiti, abbiamo infatti visto che il lavoro che producono e` sempre negativo • Queste forze si dicono dissipative 27 Esercizi • Un corpo di massa m=15 kg si muove su un piano orizzontale, soggetto ad una forza motrice F=10 N ed a una forza d’attrito dinamico A con coefficiente di attrito =0.06 • Trovare il lavoro fatto da ciascuna forza in un intervallo di tempo t 28 Esercizi • N. 4.1 pag. 105 MNV • N. 4.3 pag. 105 MNV • N. 4.14 pag. 106 MNV 29 Energia potenziale • Per le forze conservative esiste dunque una funzione U delle coordinate degli stati iniziale e finale, cui diamo il nome di energia B potenziale U U B U A F ds W A • In termini infinitesimi dU F ds dW 30 Energia meccanica • Ricordiamo il teorema dell’energia cinetica, che vale per una forza qualunque W KB K A • Per forze conservative vale inoltre W U B U A • Confrontando le due equazioni troviamo K A U A KB U B 31 Conservazione dell’energia meccanica • Introducendo la nuova grandezza E K U • che chiamiamo energia meccanica, l’equazione diventa EA EB • Cio` significa che l’energia meccanica (cioe` la somma dell’energia cinetica e dell’energia potenziale) di un punto materiale soggetto a forze conservative si conserva 32 Lavoro nel caso generale • Se sono attive sia forze conservative che non conservative, il lavoro e` W Wc Wnc • Applicando il teorema dell’energia cinetica (sempre valido) W KB K A • Ed esprimendo il lavoro conservativo in termini di energia potenziale Wc U B U A • Otteniamo per il lavoro non conservativo Wnc EB E A • Cioe`: se vi sono forze non conservative l’energia meccanica non si conserva e la sua variazione e` uguale al lavoro di tali forze 33 Vettori momento • Per alcune grandezze vettoriali, associabili al PM, possiamo definire grandezze vettoriali derivate che sono i momenti delle precedenti • Per questo occorre scegliere un punto arbitrario dello spazio, detto polo, rispetto a cui e` definito il vettore posizione r del PM • Il momento di una grandezza w e` definito come il prodotto vettoriale m r w • Il polo non necessariamente dev’essere fermo w PM O r 34 Momento angolare • E` il momento del vettore quantita` di moto del punto materiale: LO r p p • E` una grandezza vettoriale PM perpendicolare sia a r che a p r O 2 1 • Dimensioni fisiche: L L p L T M • Unita` di misura: uL kg m2 / s N m s 35 Cambiamento di polo • Cambiando polo il momento angolare diviene ' LQ r p r rQ p r p rQ p LO rQ p • Il valore del momento dipende dunque dal polo scelto p r O r’ Q rQ 36 Momento di forza • E` il momento delvettore forza agente sul punto materiale: O r F • E` una grandezza vettoriale perpendicolare sia a r che a F • Dimensioni fisiche: LF L2T 2 M • Unita` di misura: u kg m2 / s 2 N m • Se si cambia polo il momento diviene ' Q r F r rQ F r F rQ F O rQ F 37 Momento risultante • Vale il principio di sovrapposizione: se la forza complessiva R e` la risultante di piu` forze applicate tutte allo stesso punto materiale: i i i r Fi r Fi r R i • il momento risultante (cioe` la somma dei momenti di tutte le forze) e` uguale al momento della risultante (cioe` al momento della somma di tutte le forze) 38 Teorema del momento angolare • Calcoliamo la derivata temporale del momento angolare di un punto materiale dLQ d dr dp r p p r p dt dt dt dt • Se il polo Q e` fisso rispetto al sistema r’ di riferimento, allora la derivata O temporale di r e` uguale alla velocita` del punto e se il sistema e` inerziale la derivata di p e` uguale alla forza agente sul punto dL Q v mv r F dt r Q rO 39 Teorema del momento angolare • Il primo prodotto vettoriale e` nullo, il secondo e` il momento di forza (calcolato rispetto allo stesso polo), quindi otteniamo il teorema del momento angolare (MA) dLQ dt Q Conservazione del MA • Se il momento di forza e` nullo (rispetto al polo scelto) allora il momento angolare si conserva (rispetto allo stesso polo) e viceversa Q 0 dLQ dt 0 LQ const . 41 Momento dell’impulso • Riscriviamo il teorema del momento angolare dt dL in forma differenziale e integriamo da un’istante iniziale ad uno t t finale dt dL L 0 f Li 0 • Cio` significa che per produrre una variazione di momento angolare e` necessaria l’azione, su un intervallo di tempo, di un momento di forza 42 Momento dell’impulso • Nel caso degli urti, la variazione di momento angolare t t L f Li dt r F dt 0 0 si puo` esprimere in termini dell’impulso prodotto dalla forza, purche’ l’intervallo di tempo sia abbastanza piccolo affinche’ il vettore r non cambi t apprezzabilmente t L f Li r F dt r Fdt r J 0 0 • Questo e` il teorema del momento dell’impulso 43