Economia Sanitaria Prof. Fabio Miraglia Economia Sanitaria 1 • Principali caratteristiche del mercato del modello tradizionale neoclassico: 1) Concorrenza perfetta 2) Diritti di proprietà: elevato numero di imprese diversificate e indipendenti le une dalle altre. 3) Il bene o il servizio dalle imprese è omogeneo. 4) L’informazione del consumatore e del produttore è perfetta. 5) Vige la sovranità del consumatore per cui quest’ultimo, esprimendo le sue preferenze, indirizza in maniera rilevante le scelte produttive delle imprese. 6) Elevata contendibilità, cioè esistono continue minacce di entrata nel mercato da parte di imprese concorrenti. Economia Sanitaria 2 • Nel settore sanitario, invece: 1) Gli ospedali agiscono in regime di semi monopolio o al massimo di oligopolio, date le ovvie difficoltà per l’utente dei servizi di spostarsi al di fuori dell’area di residenza abituale (non a caso il fenomeno delle emigrazioni sanitarie – i flussi interregionali di pazienti – è visto come un problema e non come un fatto normale e da incentivare). 2) Il sistema sanitario italiano è prevalentemente pubblico, quindi esiste un solo proprietario pubblico. 3) Prodotto fortemente eterogeneo. 4) Scarsità di informazioni del consumatore-paziente. Anche i produttori (ospedali, medici) non hanno un’informazione perfetta (ad esempio, non hanno una piena conoscenza del grado di soddisfazione dei propri pazienti). 5) Il consumatore non è sovrano nel mercato delle prestazioni sanitarie, bensì l’agente più debole. 6) Esistono barriere all’entrata per garantire un’adeguata qualità delle prestazioni. Economia Sanitaria 3 • Date queste imperfezioni caratterizzanti il sistema sanitario, il sistema dei prezzi fallisce nell’eguagliare i benefici marginali ai costi marginali. • L’analisi dei costi analisi e dei benefici (o la valutazione economica) permette di operare l’avvicinamento tra i due valori fornendo specifici criteri per la stima di queste due voci. • L’essenza della valutazione economica, nelle sue applicazioni, è il confronto tra programmi alternativi al fine di stabilire quale consegua il rapporto tra i benefici e i costi più vantaggioso. • I principi alla base della valutazione economica sono sostanzialmente due: – Il principio dell’ottimalità di Pareto. Questo principio però presuppone che l’attuale distribuzione del reddito tra gli individui sia appropriata. Inoltre, vedere esempio sulla schizofrenia e le cure palliative per i malati terminali. – Il principio del decisore sociale eletto dagli individui. Il decisore sociale esprime le preferenze della società che lo ha designato a quell’incarico. Le sue decisioni sono socialmente efficienti in quanto sono quelle maggiormente desiderate dalla collettività. Economia Sanitaria 4 I fondamenti teorici degli strumenti della valutazione economica • Le basi teoriche della valutazione economica risalgono agli sviluppi dell’economia del benessere del XIX secolo mentre • Le prime applicazioni e l’elaborazione delle adeguate metodologie di implementazione possono essere ricondotte alla valutazione di progetti pubblici negli anni ’30 del XX secolo negli Stati Uniti. Nel 1936 il Flood Control Act stabiliva un sistema per il controllo delle acque navigabili e di irrigazione che teneva conto dell’interesse del benessere generale della popolazione: per la prima volta si richiedeva di quantificare i benefici dei progetti analizzati, indipendentemente dai beneficiari e di stimare se essi fossero superiori ai costi. Economia Sanitaria 5 • La valutazione economica si fonda su una teoria delle decisioni normativa (le teorie normative studiano come raggiungere al meglio un determinato obiettivo. Alla base vengono formulati quindi dei giudizi di valore in quanto occorre preventivamente stabilire che cosa sia bene e che cosa sia male o meno bene in termini di obiettivi da perseguire). • Tenendo presente il punto di vista della società in termini di valori ai quali viene data priorità e degli obiettivi programmati, gli strumenti della valutazione economica razionalizzano il processo decisionale che porta a considerare le risorse impiegate in programmi alternativi e, rapportandole ai risultati che si otterrebbero sulla salute, indicano quale alternativa andrebbe preferita, a quali costi, con quali vantaggi, nel presente e nel futuro. Economia Sanitaria 6 • Il processo decisionale resta vincolato alla disponibilità delle risorse il cui livello viene deciso in ambito politico in quanto è intimamente legato ai giudizi di valore prevalenti in un determinato momento storico. Il bilancio della spesa sanitaria pubblica del paese può destinare una data somma per la cura dell’Alzheimer, patologia cronicodegenerativa dell’anziano. La misura di tale somma - che sottrae risorse, ad esempio, a patologie che possono colpire le classi giovani della popolazione non può essere decisa attraverso la valutazione economica se non dopo aver stabilito il valore che la società attribuisce alle differenti età degli individui, all’importanza di curare comunque tutte le malattie, al peso che le generazioni future hanno sulle presenti e viceversa. • In conclusione, solo se i valori di riferimento sono stati esplicitati, l’analisi di valutazione può venire correttamente applicata. Economia Sanitaria 7 • Analisi costo-beneficio Si basa sui principi teorici dell’economia neoclassica. In particolare, sui principi propri dell’utilità attesa. In sintesi, quando il rischio di malattia o di morte e l’incertezza sull’efficacia della prestazione caratterizzano un programma sanitario, le possibili azioni da intraprendere sono rappresentabili da insiemi di possibili esiti di efficacia e da insiemi di probabilità ad essi corrispondenti, associabili ad altrettanti costi da sostenere. Viene scelta l’alternativa migliore in termini di utilità attesa e di probabilità ad essa attribuita. • Analisi costo-efficacia e costo utilità Poggiano su principi teorici non altrettanto solidi in quanto il risultato di una di queste analisi non porta mai univocamente a soluzioni in cui il miglioramento del benessere possa essere considerato ottimizzato. . Economia Sanitaria 8 Il valore della vita • L’analisi costo-beneficio e l’analisi costo-utilità incorporano al loro interno delle valutazioni sulla vita in termini di, rispettivamente, corrispondente monetario e utilità. • L’analisi costo-efficacia non utilizza nessuna valutazione, nel senso che non attribuisce un peso relativo agli anni di vita che si possono ottenere con un determinato trattamento. Per il momento, verrà affrontato il problema dell’attribuzione di un valore monetario alla vita. Economia Sanitaria 9 • Esempio: investimenti per migliorare la sicurezza di una rete stradale. costi → spese per la costruzione delle strade o per le sue modifiche. benefici → risparmi di tempo per gli automobilisti e un minor numero di morti dato il minor numero di incidenti attesi. • Al di là delle difficoltà a stimare il numero di decessi evitabili, occorre attribuire un valore ai benefici per poterli confrontare con i relativi costi e quindi decidere sull’opportunità di tale investimento. • Vi sono 2 metodi fondamentali per l’attribuzione del valore monetario della vita: – Il metodo del capitale umano – Il metodo della disponibilità a pagare Economia Sanitaria 10 Il metodo del capitale umano • Il metodo del capitale umano determina il valore di una vita calcolando il contributo che questa darebbe, se vissuta, alla produzione (Becker 1963). • Si tratta quindi di stimare il flusso di reddito che il soggetto percepirebbe negli anni di vita che si vanno a salvare con un programma/trattamento, considerando che il suo reddito annuale corrisponde al suo contributo al Pil del paese in cui vive. • Il contributo al prodotto sociale può essere determinato 1) dividendo il Pil per il numero di lavoratori occupati nel paese, oppure 2) nel caso sia nota l’attività del paziente o del gruppo di pazienti sotto trattamento, stimando un reddito medio di riferimento. • Il metodo più utilizzato è il primo in quanto, diversamente dal secondo, non discrimina tra differenti professioni che potrebbero essere collegate a determinate patologie → talune malattie professionali, ad esempio, mettono a rischio gruppi di cittadini con redditi più bassi della media, e in tal modo ci si troverebbe ad avere un valore della vita inferiore a quello determinato come media su tutta la popolazione. Economia Sanitaria 11 • Il vantaggio del metodo del capitale umano è la sua semplicità di applicazione. • Il suo principale limite è nel ridurre il valore della vita di un individuo al solo contributo al sistema economico che egli può dare, ignorando,quindi, il valore della vita di per sé. Il valore della vita di un pensionato o di un non lavoratore risulta pari a zero. Metodo della disponibilità a pagare • Somma di denaro che l’individuo sarebbe disposto a pagare per diminuire la propria probabilità di decesso in un dato periodo di tempo. • Per stimare la disponibilità a pagare, si procede in generale ad intervistare un campione di individui. Economia Sanitaria 12 Un’applicazione della disponibilità a pagare • Introduzione di un nuovo farmaco per la cura della depressione. Ha la stessa efficacia dei farmaci appartenenti alla vecchia categoria ma, rispetto a questi ultimi, comporta un profilo di effetti collaterali migliore . • Viene applicato il metodo della disponibilità a pagare per valutare economicamente il peso da attribuire ai vantaggi del nuovo farmaco per i pazienti. → la valutazione consiste nel quantificare la somma massima di denaro che i pazienti sarebbero disposti a pagare per il nuovo farmaco che riduce con una data probabilità ciascun evento avverso. Economia Sanitaria 13 I costi • Il costo opportunità – È il valore del prodotto a cui di fatto si è rinunciato distogliendo l’input da tale impiego (predictive opportunity cost). Per esempio, se un infermiere addetto all’assistenza di un reparto (in cui concorre alla produzione di un determinato numero di terapie farmacologiche, di assistenza diretta ai malati, ecc.), viene spostato e impiegato unicamente per la preparazione e la somministrazione di chemioterapici nell’ambulatorio dell’ospedale, il costo opportunità di quella scelta è rappresentato dalla quantità di assistenza che forniva precedentemente in reparto. – È il valore di ciò che di migliore si sarebbe potuto produrre, in astratto, con quel dato input (ideal opportunity cost). Per tornare all’esempio dell’infermiere, potrebbe essere il valore dell’assistenza fornita in un reparto di rianimazione (che è ad alta intensità di assistenza). Economia Sanitaria 14 • Nell’ambito della valutazione economica, si applica la seconda definizione. Pertanto il suo calcolo richiederebbe la conoscenza di tutte le alternative possibili in cui potrebbe essere utilizzato un dato input e quindi derivarne il suo costo come valore del miglior uso alternativo perduto. E’ intuitivo pensare che non sia possibile valutare tutti i programmi sanitari alternativi, tutti gli impieghi possibili dei medici coinvolti nei programmi analizzati, tutti i farmaci, tutte le strutture di assistenza, ecc. Riconosciuta la difficoltà intrinseca nella stima dei costi opportunità, non resta che utilizzare i prezzi di mercato dei fattori di produzione e talvolta le tariffe come proxy dei costi. Economia Sanitaria 15 • I prezzi di mercato e le tariffe usati come proxy dei costi. • Tuttavia, vi sono delle risorse che non hanno né un prezzo di mercato né una tariffa corrispettiva. → esempio: tempo perduto a causa di un trattamento sanitario da coloro che svolgono attività domestiche non retribuite. Vi sono due modi per attribuire un valore monetario a questo fattore di costo: 1) Quantificare il costo con la retribuzione che tali soggetti avrebbero percepito se fossero stati occupati: si tratta di un costo-opportunità in base ad un salario medio alternativo (Klarman (1967)). 2) Quantificare il costo con la retribuzione di collaboratori e collaboratrici domestiche reperibili sul mercato (Weisbrood (1968)). Economia Sanitaria 16