Comprendono tutte le patologie a carico del cuore e dei vasi possono assumere varie forme: ipertensione, coronaropatie, disfunzioni cardiache e infarto. Nel mondo, le malattie cardiovascolari costituiscono la principale causa di morte. Ogni anno muoiono 15 milioni di persone per malattie cardiovascolari. In Italia, 160.000 persone ogni anno sono colpite da un attacco cardiaco (una persona ogni 3-4 minuti). Ogni anno muoiono 235.000 persone per malattie cardiovascolari Le malattie cardiovascolari interessano il cuore e i vasi sanguigni adiacenti e possono assumere varie forme: ipertensione, coronaropatie, disfunzioni cardiache e infarto. Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nell'Unione Europea e sono all'origine del 40% circa dei decessi, per un totale di 2 milioni all'anno Organo unico e vitale, in sede mediastinica Funzione semplice e complessa La malattie del cuore o cardiopatie sono frequenti e possono essere: Cardiopatie primitive: malattie intrinseche del miocardio (cardiomiopatie), cardiopatie ischemiche, valvolari Cardiopatie secondarie ad altre patologie: ipertensione arteriosa, patologia respiratoria, anomalie metaboliche possono evolvere nell’insufficienza cardiaca: destra, sinistra o globale acuta o cronica Portata circolatoria o volume minuto Volume di sangue che viene espulso dall’aorta o dall’arteria polmonare La portata circolatoria è il prodotto della gettata sistolica per la frequenza cardiaca Gettata sistolica:70ml Frequenza cardiaca:70 battiti/min La gettata sistolica dipende da 3 fattori essenziali L’afflusso di sangue = pre-carico La contrattilità miocardica La resistenza all’efflusso = post-carico La gettata sistolica dipende da 3 fattori essenziali Pre-carico o carico diastolico dipende dalla: Volemia Pressione intratoracica e intrapericardiaca Contrazione atriale Tono venoso Post-carico o carico sistolico dipende dalla: Resistenze all’espulsione del sangue dipendenti dalla: pressione media nell’aorta e nell’art polmonare Volemia Viscosità del sangue Elasticità dei vasi Contrattilità del miocardio dipende : In condizioni fisiologiche: tono vegetativo e catecolamine In condizioni patologiche riflette l’integrità anatomo-funzionale del miocardio la frequenza cardiaca Valore critico tachicardia 160-170sistoli/minuto Atleti allenati:200-220 Cardiopatici: 120-130 Insufficienza della pompa Ostruzioni del flusso Flusso rigurgitante Flusso deviato Disturbi della conduzione Rottura del cuore o di un caso maggiore La riserva cardiaca permette al cuore di adattarsi a condizioni di maggiore richiesta di O2 dell’organismo (acute o croniche) In un adulto sano a riposo la portata circolatoria varia da 3 a 4.5 l/min , fino a > 15 l/min in soggetti allenati Aumento del precarico, vasodilatazione periferica e aumento del ritorno venoso Aumento della contrattilità aumento della frazione di eiezione Aumento della FC (limitante) Meccanismi extracardiaci di riserva: Ridistribuzione del flusso:cervello, cuore e muscoli Aumento della frazione di estrazione di O2 Metabolismo anaerobico dei muscoli scheletrici Ipertensione arteriosa Stenosi aortica mitralica Insufficienza delle semilunari mitralica Ipertrofia Dilatazione La dilatazione-ipertrofia del cuore è la modalità con cui si esprime solitamente una malattia cardiaca Eutrofia Ipertrofia fisiologica Ipertrofia patologica Limite di utilità funzionale dell’ipertrofia Rapporto superficie/ volume Irrorazione non sufficiente Aumento frequenza peggiora il quadro Morte miocardiociti, sostituzione con tessuto fibrotico Sovraccarico cronico di pressione Aumento del diametro dei miociti Aumento dello spessore della parete Ipertrofia concentrica Sovraccarico cronico di volume Ipertrofia eccentrica Aumento della lunghezza dei miociti Aumento della camera cardiaca Ridotto o normale spessore della parete Geni diversi vengono attivati nelle diverse risposte adattative fisiologiche e patologiche Stress meccanico sulla parete vascolare viene tradotto in segnali intracellulari che modificano l’espressione dei geni delle proteine contrattili del muscolo cardiaco Aumento del volume dei miocardiociti Modificazioni strutturali del mezzo extracellulare Perdita della funzione contrattile Alterata geometria delle cavità cardiache Alterato trasporto di Ca nel miocardio ipertrofico Riorganizzazione del metabolismo energetico di tipo fetale (utilizzo di glucosio anziché ac grassi) Ipereattività mitocondriale Maggiore formazione di radicali liberi Danno alle membrane L’ipertofia miocardica è un efficiente meccanismo di riserva cardiaca ma ha i germi per un futuro scompenso è una sindrome eterogenea Le anormalità della funzione cardiaca sono responsabili della inadeguatezza del cuore ad assicurare una portata cardiaca proporzionata alle richieste metaboliche dell’organismo e/o In risposta a livelli esageratamente elevati di volumi e/o di pressioni diastoliche SEGNI E SINTOMI 1) legati al sovraccarico di volume intravascolare e interstiziale (dispnea, rantoli, edema) 2) Manifestazioni di inadeguata perfusione tissutale (ridotta tolleranza all’esercizio fisico, astenia, insufficienza renale) CIANOSI (non sempre presente) SCOMPENSO o INSUFFICIENZA CARDIACA (IC) Se, in condizioni patologiche, la richiesta di maggior lavoro da parte del cuore non riesce ad essere soddisfatta, si parla di scompenso cardiaco definibile quindi come una “Condizione fisiopatologica in cui -per un’alterata funzione- il cuore risulta incapace di pompare un flusso di sangue adeguato alle necessità dell’organismo”. Quando invece la contrazione miocardica ritorna a essere efficiente per suoi meccanismi automatici o per controllo farmacologico, si dice allora che l’insufficienza è stata compensata. Può interessare sia l’uno che l’altro ventricolo, ma con il passare del tempo diventa globale, ossia li colpisce entrambi. Emorragie intrapericardiche: traumi penetranti, rottura spontanea del cuore, malattie dell’emostasi e della coagulazione, infiltrazioni neoplastche Emorragia o versamento di liquidi Tamponamento cardiaco Aumento della pressione intrapericardica Pericarditi acute: infettive a patogenesi immunologica tossiche da radiazioni Post infartuali Possono cronicizzare fibrosi Infiammazione con carattere essudativo: sieroso, siero-fibrinoso, fibrinoso e purulento Miocarditi infettive: difterica, da coxsackie B morbillosa da tripanosoma, malattia di Chagas Miocarditi dismetaboliche: disendocrine, da disordini nutrizionali o dell’equilibrio elettrolitico amiloidosi Miocarditi tossiche: alcool, Adriamicina ed altri antraciclinici Dilatativa Ipertrofica Restrittiva Cardiomiopatia dilatativa: dilatazione delle camere cardiache, disfunzione contrattile, riduzione della frazione di eiezione Possibile formazione di trombi ed emboli Evoluzione rapida verso l’insuf cardiaca congestizia Ereditaria, autoimmune, da alcool Cardiomiopatia ipertrofiche: Volume della cavità ventricolare ridotto, contrattilità elevata Dispnea da sforzo Ereditarie a carico del sarcomero: miosina, troponina, tropomiosina Acquisite Cardiomiopatia restrittiva: perdita di distensibilità delle pareti ventricolari compenso:tachicardia , esita in insufficienza Immuno-allergica e genetica (trastiretina) Parietale e Valvolare Possono complicare una trombosi parietale Vizi valvolari acquisiti Endocardite reumatica: Faringe: streptococco β-emolitico gruppo A Articolazioni Immunocomplessi Cuore:reattività crociata Endocardite infettive: presenza del microrganismo nel sangue streptococco α-emolitico, streptococco β-emolitico gruppo D, stafilococco aureo Sono la conseguenza di alterazioni strutturali delle valvole cardiache che ne impediscono la normale funzionalità I difetti valvolari sono essenzialmente di 2 tipi Difetto di apertura stenosi valvolare Difetto di chiusura insufficienza valvolare In caso di difetto misto si parla di “malattia” valvolare Mitrale: stenosi, insufficienza e prolasso Vizi tricuspidali:rari Valvola aortica: stenosi, insufficienza Vizi della polmonare: rari Difetto congenito Patologie acquisite: infettive (endocarditi, principalmente batteriche), cardiopatie con interessamento valvolare (primitive, ischemiche..) Condizioni di alterata frequenza e regolarità della successione dei battiti cardiaci Alterata propagazione dell’eccitamento nelle varie parti del cuore 1. l’impulso parte dal nodo del seno “pace-maker” fisiologico = nodo di Keith & Flack 2. l’impulso si propaga a livello atriale AS AD VD 3. Il nodo atrio-ventricolare (AV) = nodo di Tawara, raccoglie gli impulsi provenienti dall’atrio VS 4. La propagazione ventricolare avviene attraverso il fascio di His e le sue branche: branca Dx VD branca Sn (in 2 emi-branche, ant e post) VS Nervoso SNA: vie efferenti ed afferenti delle sezioni orto e parasimpatica Possiede recettori: adrenergici e colinergici, dopaminergici, serotoninergici, peptidergici e purinergici Cronotropismo (autoritmicità) Dromotropismo (conduttività) Batmotropismo (eccitamento) Inotropismo (contrattilità) Tonicità Refrattarietà Eziopatogenesi complessa Criteri diagnostici Esame clinico Metodiche ellettrofisiologiche: EEG Holter Condizioni che non presentano alterazioni patologiche a carico dell’apparato cardiovascolare o Gravi cardiopatie Ridotta o aumentata genesi degli impulsi: bradiaritmie o tachiaritmie Alterato impulso in sede normale (eutopica) o abnorme (ectopica) Abnorme durata degli impulsi +/- 30sec Presenza o assenza del normale ritmo cardiaco Inappropriato funzionamento del pacemaker sinusale frequenza sinusale troppo elevata Presenza di pacemaker ectopico Prende il sopravvento sul ritmo sinusale Meccanismo di rientro Un impulso che percorre una struttura cardiaca in una certa direzione torna indietro a riattivare il tessuto da cui proveniva Inappropriato funzionamento del pacemaker sinusale diminuita frequenza sinusale Fenomeni di scappamento Disturbi di conduzione Bradiaritmie: l ’impulso è bloccato ed seguito da asistolia o da un ritmo di scappamento lento Tachiaritmie: il ritardo o il blocco producono un’eccitazione da rientro Aritmie sinusali Alterazioni nella genesi del nodo del seno Tachicardia sinusale fisiologica: sforzi, emozioni, gravidanza Tachicardia sinusale patologica: Espressione di patologia cardiaca: insufficienza circolatoria, pericardite, Espressione di patologia extracardiaca: febbre, anemia, tireotossicosi, farmaci simpatico-minetici 100 pulsazioni/min Bradicardia sinusale sotto i 60 battiti/min fisiologica: atleti Patologica: ipertensione endocranica E’ un battito prematuro, ossia una contrazione del muscolo cardiaco che avviene prima del previsto, alterando la successione regolare dei battiti nel ritmo sinusale. L'impulso nasce quasi sempre in sedi diverse dal nodo seno-atriale, che rappresenta l'origine fisiologica dell'attività elettrica del cuore. Compare comunemente in soggetti sani, in qualsiasi età compresa l'infanzia. Sono espressione di stress, stanchezza, sforzi fisici, sonno, tabagismo , abuso di caffeina. In alcuni può comparire dopo un pasto abbondante, distensione del fondo gastrico o presenza di un'ernia iatale Più raramente può essere espressione di una malattia cardiaca. di un disordine elettrolitico, (ad es. carenza di potassio) o di una malattia della tiroide Tachicardia atriale prende origine da accessi in sede ectopica atriale 150-200 pulsazioni/min Flutter atriale. Tachiaritmia cardiaca sopraventricolare, caratterizzata da un'attivazione atriale molto rapida (compresa solitamente tra 250 e 350 impulsi al minuto) e regolare FIBRILLAZIONE ATRIALE Tachiaritmia sopraventricolare caratterizzata da un’attivazione atriale scoordinata, irregolare e frammentaria, con una frequenza maggiore del flutter (350-600/min) con contemporanea presenza di più fronti d’onda che circolano in modo imprevedibile, così che la diffusione dell’impulso negli atri è continuamente variabile Meccanismo di rientro multiplo e irregolare Conseguente deterioramento della funzione meccanica atriale Cardiopatia ischemica Valvulopatia Cardiomiopatie Tachicardia ventricolare Flutter ventricolare Tachiaritmia cardiaca compresa solitamente tra 250 e 350 impulsi al minuto indotta da focolai ectopici ventricolari FIBRILLAZIONE Ventricolare La muscolatura ventricolare vibra in modo incoordinato con una frequenza maggiore del flutter (350-600/min) e risulta inefficace nello spingere il sangue nei vasi arteriosi Può portare a morte Definizione di ischemia in generale Discrepanza tra richieste metaboliche del miocardio e offerte di substrati energetici e ossigeno Ruolo della riserva coronarica Caduta dei livelli di ATP e perdita omeostasi ionica Aumento del Ca: 1. attivazione dei radicali liberi e danno alle membrane 2. contrazione del citoscheletro 3. attivazione di proteasi e delle caspasi Blocco della produzione mitocondriale di ATP Carenza di glucosio, impossibile anche la glicolisi anaerobia Accumulo di acido lattico Grado e durata dell’ischemia: Cronica: atrofia (le cell più specializzate muiono prima) Acuta: rigonfiamento e morte Natura del tessuto Temperatura del tessuto Temperature elevate sono più dannose Anomalie della viscosità del sangue Glucosio ematico Induzione dell’angiogenesi Rimozione dell’ostacolo - Mancata riperfusione: Rigonfiamento cellulare Ostruzione dei capillari Danno endoteliale -Danno da riperfusione: Danno dovuto all’ischemia Radicali liberi Riparazione del danno Disorganizzazione irreversibile e necrosi Riperfusione Ipoxantina e xantina ossidasi vengono prodotte dalle cell. endoteliali ma non possono reagire in assenza di ossigeno Segni clinici riferibili alla morte del tessuto Necrosi Insufficienza d’organo, reazione flogistica e riparativa Liberazione di sostanze dal tessuto leso, dolore L’infarto appare pallido per la mancata irrorazione Infarto bianco (rene, cervello, fegato) L’area di necrosi si può riempire di sangue per rottura divasi vicina Infarto rosso (polmone) Intestino, cuore, milza Un infarto può essere anemico (bianco) o emorragico (rosso) Infarto bianco: occlusione arteriosa terminale Infarto rosso: occlusione venosa oppure arteriosa di organi a doppia circolazione o di arterie non terminali Un infarto bianco può diventare rosso con la riperfusione La cellula in necrosi libera proteine rilevate dai PRR Risposta infiammatoria Riparazione Fibrosi Art. coronaria Sn (tronco comune) atrio sinistro ventricolo sinistro parte del ventricolo destro parte anteriore del setto; dopo la sua origine dal seno aortico sinistro, Art. circonflessa Art. interventricolare anteriore (=IVA) Aorta Art. coronaria Dx atrio destro ventricolo destro parte più posteriore del ventricolo sinistro parte posteriore del setto interventricolare V.S. V.D. Flusso coronarico: 250ml/min 5% portata circolatoria Consumo di ossigeno: 25ml/min 10% del consumo totale dell’organismo Aumento della frazione di estrazione Discrepanza tra richieste metaboliche del miocardio e offerta di substrati energetici e di ossigeno Ruolo della riserva coronarica Una delle principali cause di mortalità nei paesi sviluppati Principali fattori di rischio: tutti i fattori di rischio per l’ateroma, stress fisico-psichico, iperattività piastrinica spasmo coronarico FATTORI DI RISCHIO NON MODIFICABILI • Familiarità • Sesso maschile • Età FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI • Fumo • Ipercolesterolemia Ipertrigliceridemia • Ipertensione arteriosa • Sedentarietà • Obesità • Diabete mellito • Stress negativo Fattori emergenti: Iperomocisteinemia, Carenza di estrogeni, Iperfibrinogenemia, D-dimero, PCR Aterosclerosi Negli studi FHS (Framingham heart study) sono stati evidenziati i marcatori del sangue che correlano con la patologia cardiocircolatoria Il rischio cardiovascolare, viene determinato sulla base di alcuni esami di laboratorio e dell’anamnesi raccolta dal medico durante la visita Il profilo lipidico comprende: Colesterolo totale < 200 mg/dl Colesterolo LDL < 100 mg/dl* Colesterolo HDL > 40 mg/dl Trigliceridi < 150 mg/dl Valori indice di rischio rapporto col tot/HDL per un soggetto sano: • Uomo: < di 5 • Donna: ≤ a 4,5 Nuovi parametri: omocisteina, Lp(a) è un lipoproteina contenente l’Apoproteina a, Proteina C Reattiva (PCR) ad alta sensibilità Angina pectoris – temporanea riduzione dell'afflusso di sangue alle cellule del muscolo cardiaco Infarto miocardico acuto – prolungata riduzione dell'afflusso di sangue alle cellule del muscolo cardiaco con morte cellulare Morte improvvisa L’ischemia miocardica è il risultato dello squilibrio tra domanda di O2 da parte del tessuto miocardico ed offerta dello stesso attraverso il circolo coronarico. Il flusso coronarico può essere ridotto da: spasmi delle coronarie, trombi e raramente emboli OFFERTA DI O2 DOMANDA DI O2 Fase asintomatica Fase sintomatica: angina Una stenosi moderata può essere asintomatica in condizioni di riposo l’ischemia diventa sintomatica in caso di aumentato fabbisogno di O2 L’ischemia è transitoria e reversibile, è caratterizzata da: dolore retrosternale intenso, durata < 10 mn specifiche alterazione elettrocardiografiche Il dolore è dovuto ad una stimolazione delle terminazioni nervose Usuale localizzazione del dolore miocardico ischemico Associato a pressione, nausea, e mancanza di respiro. IL DOLORE è MEDIATO da ISTAMINA, CHININE METABOLITI DELL’ACIDO ARACHIDONICO MANCA SPESSO NEGLI ANZIANI (ISCHEMIA SILENTE) Lato sin Sedi meno frequenti del dolore miocardico ischemico Mascella Lato destro Epigastrio Dorso Fattori scatenanti noti: sforzo, freddo, stress • L’angina stabile: crisi brevi, poco frequenti, con fattori scatenanti (esercizio fisico, aumento della pressione), ben controllate dal trattamento medico • L’angina instabile: crisi più frequenti, anche a riposo, mal controllate dal trattamento medico anche dette “pre-infartuali” (placche ateromatosi instabili) • L’angina “variante” o di Prinzmetal: spasmo coronarico con o senza stenosi, con o senza microtrombi piastrinici L’occlusione di un’arteria coronarica o di una sua branca (trombosi occludente, aneurisma dissecante, spasmo prolungato) determina un’ ischemia definitiva e irreversibile del territorio miocardico corrispondente con evoluzione spontanea verso la necrosi la zona infartuata diventa funzionalmente inutile. Sede e estensione dipendono dalla localizzazione dell’occlusione coronarica Il VS è il più frequentemente colpito tronco della coronaria Sn infarto anteriore esteso IVA infarto anterosettale circonflessa infarto anterolaterale In assenza di intervento medico tempestivo l’IMA porta a necrosi del distretto coronarico corrispondente all’occlusione. L’infarto può interessare la parete a tutto spessore (transmurale) o essere più limitatao (subendocardico, subepicardico) Infarto transmurale: occlusione di una delle coronarie maggiori la necrosi interessa l’intero spessore di una parete Infarto subendocardico: una coronaria viene progressivamente occlusa aree necrotiche periferiche Estensione dell’infarto miocardico Occlusione IVA IMA anterosettale Occlusione circonflessa IMA laterale Area infartuata: digestione dei detriti cellulari (cellule fagocitarie) Riassorbimento edema Formazione del tessuto di granulazione (endoteliociti e fibroblasti secernono componenti MEC, formazione cicatrice TESSUTO NON CONTRATTILE E ANELASTICO ANEURISMI O ROTTURA INTRAPERICARDICA (TAMPONAMENTO CARDIACO) L’alternanza di occlusioni e riperfusioni provoca una discontinuità nell’apporto di ossigeno inducendo un danno reversibile o non reversibile con immissione in circolo di proteine strutturali e funzionalidella cellula miocardica Indicatori precoci e tardivi di danno Compartimento cellulare, solubilità e PM Flusso coronarico, trasporto attraverso l’endotelio Troponina, CK-MB (entro 12-24ore), Ast e LDH (24-48h) Mioglobina Troponina, Ast e LDH e Mioglobina restano elevata per una settimana La morte per necrosi si associa ad infiammazione: il ruolo dei marcatori sierici 72 H 12-24 H La morte cardiaca sopravviene per improvviso arresto dell’attività cardiaca in assenza di cause traumatiche può essere la conseguenza di: 80% cardiopatia ischemica 20% non definita Liberazione massiva di K Correnti di lesione Riflessi ortosimpatici Cause di fibrillazione ventricolari(2/3) Conduzione (1/3) incapacità del miocardio a svolgere la sua normale funzione di pompa cardiaca se ne possono riconoscere varie forme Cause cardiache ed extracardiache – Insufficienza cardiaca parziale (di tipo sinistro o destro) o globale – Insufficienza cardiaca cronica o acuta (su miocardio precedentemente sano o quale scompenso di insufficienza cardiaca cronica) Infarto Vizi cardiaci Tamponamento Disturbi del ritmo Diminuzione ritorno del sangue Aumento del letto circolatorio Anomalie vascolari periferiche Ipertensione sistemica Ridotta efficienza contrattile del cuore Alterata irrorazione del cuore Sintomi: Affaticamento, palpitazioni,dispnea Extracardiache: Anemia Deficienza di Vit B (vasodilatazione) Ipertiroidismo Pneumopatie Diminuita efficienza dei ventricoli Diminuzione della portata circolatoria Diminuzione della portata circolatoria Cuore, cervello: vasodilatazione (controllo beta-adrenergico) Periferia: vasocostrizione Rene: vasocostrizione, Renina-angiotensina I e II-aldosterone Riassorbimento Na, acqua Aumento volemia EDEMA Trattamento: riduzione Na con la dieta uso di diuretici, ACE-inibitori, vasodilatatori venosi Riduzione della frazione di eiezione Aumento della pressione delle vene che tornano al cuore Iperemiapassiva Aumento della congestione venosa DISPNEA EDEMA generalizzato Patologia pericardica: pericardite costrittiva Disfunzione del miocardio: Infarto con 20-30% di necrosi Patologia endocardica: rottura lembi valvolari Patologia vascolare: Ipertensione