Barocco
Il termine “Barocco” si riferisce non tanto ad una precisa corrente artistica ma
ad una concezione del mondo che caratterizza il periodo artistico e letterario
che va dalla prima metà del XVII secolo alla seconda metà del XVIII secolo. In
Sicilia questo periodo viene compreso tra il 1620 ed il 1760
Non si ha certezza dell’origine del termine “Barocco”, alcuni autori lo fanno derivare dal
termine francese “baroque” (in spagnolo “barrueco” e in portoghese “barrôco”) che nel Seicento
indicava una perla difettosa, di forma irregolare. Altri autori fanno derivare il
termine dal sostantivo “Barocco”, usato dalla filosofia scolastica medioevale per designare un
tipo di sillogismo solo apparentemente logico, ma sostanzialmente inconsistente.
Barocco
Per molti anni il termine sarà usato in termini negativi e con chiaro intento dispregiativo come
sinonimo di strano, tortuoso, esagerato, “non stile”, addirittura in alcuni casi, ridicolo.
Il termine Barocco venne utilizzato non solo per l’architettura ma anche per arti figurative, la
letteratura e la musica.
Nell’architettura il termine negativo voleva indicare l’assenza di regole, l’irrazionalità, la
disarmonia e il senso di sovraccarico.
In letteratura i poeti mirano alla produzione di piacere attraverso l’effetto, la spettacolarità,
la meraviglia, ottenuti anche con l’impiego di un linguaggio patetico o iperbolico.
La poetica di
Gian Battista Marino
 E labra ha di rubino
ed occhi ha di zaffiro
la bella e cruda donna ond’io sospiro.
Ha d’alabastro fino
la man che volge del tuo carro il freno,
di marmo il seno e di diamante il core.
Qual meraviglia, Amore,
s’a’ tuoi strali, a’ miei pianti ella è sì dura?
Tutta di pietre la formò natura.
 Volontaria follia, piacevol male,
stanco riposo, utilità nocente,
disperato sperar, morir vitale,
temerario dolor, riso dolente:
un vetro duro, un adamante frale,
un’arsura gelata, un gelo ardente,
di discordie concordi abisso eterno,
paradiso infernal, celeste inferno.
Un po’ di storia…
L’architettura barocca risente dei cambiamenti spirituali storici e sociali del Seicento. La Chiesa
cattolica, durante il periodo della controriforma, intuisce l’importanza del linguaggio figurativo del
barocco come strumento di richiamo dei fedeli e arma contro la riforma protestante.
Le caratteristiche dello stile barocco sono: movimento, illusionismo, ricerca di effetti scenici,
grandiosità, abbondanza di linee curve, unione delle varie tecniche pittoriche e scultoree che si
immergono nell’architettura.
Il barocco nasce a Roma, grazie all’impulso di artisti come Gian Lorenzo Bernini (1598-1680),
Francesco Castelli detto il Borromini (1599-1667) e all’incoraggiamento della Chiesa cattolica che
chiede agli artisti di esaltare il sentimento religioso e prediligere gli effetti spettacolari.
In seguito, il barocco si diffonde nei paesi cattolici dell’Europa e nei paesi dell’America centrale e
meridionale.
Bernini, Estasi della Beata Ludovica
Albertoni (1671-1674)
Roma: Chiesa di San Francesco a Ripa
Bernini, Piazza San Pietro (1656 - 1667)
Borromini, Facciata di San Carlino, Roma
Barocco in Sicilia
La storia dell'architettura barocca nell'isola inizia ben prima del terremoto del 1693,
nonostante alcuni autori spostino a dopo il 1650 circa i primi esempi di barocco
architettonico in Sicilia, generalmente giudicati scarsi e poco significativi. Il grande
terremoto siciliano del 1693 danneggiò gravemente cinquantaquattro città e paesi e 300
villaggi. L'epicentro del disastro fu nel Val di Noto, dove la città di Noto fu completamente
rasa al suolo, mentre la città di Catania fu danneggiata in modo molto grave. Fu stimato
che un totale di più di 100.000 persone uccise. Altre città che subirono gravi danni
furono Ragusa, Modica, Scicli, Militello e Ispica. Bastano questi dati per far comprendere
come il sud est della Sicilia sia rapidamente divenuto il più grande cantiere della storia
dell’isola e, per quel che è dato conoscere, forse il più grande laboratorio di
sperimentazione dei modelli internazionali del barocco. La ricostruzione iniziò quasi
immediatamente. La sontuosità dell'architettura che stava per sorgere dal disastro è
connessa alla politica della Sicilia del tempo; la Sicilia era ancora ufficialmente sotto il
controllo Spagnolo, ma in realtà era governata dalla sua aristocrazia autoctona. Questa
era guidata dal Duca di Camastra, che gli Spagnoli avevano nominato viceré per
appagare l'aristocrazia.
Caratteristiche del Barocco siciliano
Nel settecento Il Barocco si diffonde in tutta la Sicilia, alcuni dei suoi elementi più
caratteristici sono:
 la presenza di mascheroni e putti a corredo di balconi o delle varie parti orizzontali delle
trabeazioni degli edifici;
 balconi sono arricchiti da inferriate panciute in ferro battuto;
 presenza di scalinate scenografiche all'ingresso di chiese ma anche di ville e palazzi
 facciate dalla geometria complessa e ricca di elementi e colonne
 interni, in particolare quello delle chiese, ricche di sculture, stucchi, affreschi e marmi
 Nella facciata del Duomo di Siracusa, opera di Andrea Palma, nelle chiese di Rosario
Gagliardi a Noto, Ragusa e Modica, nelle ville di Tommaso Napoli a Bagheria, come in
molti edifici dei centri minori, gli architetti siciliani, pur mettendo a frutto gli insegnamenti
ricevuti da Roma e da Napoli, adattano questi modelli alle esigenze e alle tradizioni locali
costruendo un gruppo di monumenti che possono catalogarsi fra le più alte creazioni del tardo
Barocco.”
Duomo di Siracusa
l'esterno dell'edificio del duomo di
Siracusa presenta una struttura
realizzata in seguito al terremoto del
1693. La facciata barocca venne
innalzata tra il 1728 e il 1754 su
disegno dell'architetto palermitano
Andrea Palma, vincitore del concorso
indetto per sostituire la precedente
facciata normanna. Forti effetti
chiaroscurali caratterizzano il
complesso, grazie all'alternanza di
aggetti e rientranze e all'uso dei fregi
decorativi in rilievo. Contribuiscono a
dare spessore alla facciata i due
ordini sovrapposti di lisce colonne
corinzie, che dividono verticalmente il
prospetto. Le colonne sono staccate
dalla parete, disposte a coppie e su
piani sfalsati.
Chiesa di San Domenico, Noto
La chiesa
di San Domenico,
adiacente
all’edificio
exconventuale
dei
Padri
Domenicani, è unanimemente
considerata, fra le chiese
presenti in città, la più
rappresentativa del barocco
netino e si pone come uno fra i
più significativi capolavori del
patrimonio
monumentale
tardo
barocco
dell’intera
Sicilia sud-orientale. Si affaccia
sulla
piazza
XVI
Maggio
adornata dai giardini della
“Villetta
Ercole”
e
si
caratterizza
per
il
suo
prospetto convesso nei cui
due ordini si alternano colonne
e nicchie .Fu costruita tra il
1703 e il 1727 su progetto di
Rosario Gagliardi
Progetto originale di Rosario
Gagliardi della facciata della chiesa
di San Domenico di Noto
Duomo di San
Giorgio,
Ragusa
Il nuovo Duomo della città
di Ragusa, fu costruito su
progetto di Rosario
Gagliardi, architetto
netino, fra i più quotati del
‘700 siciliano, e fu
terminata nell’ottobre del
1775
Palazzo Nicolaci, Noto
In stile puramente barocco e con
circa 90 stanze, su progetto
attribuito a Rosario Gagliardi, risale
ai primi decenni del 1700, anche se
i lavori, cui partecipò anche
Vincenzo Sinatra (allievo del
Gagliardi) si protrassero fino a 1765.
L'edificio è nato come residenza
nobiliare urbana della famiglia
Nicolaci la quale ha mantenuto la
proprietà di un’ala, cedendone
l’altra al Comune di Noto. Il palazzo
è decorato da diverse balconate
con decorazioni magnificamente
realizzate e rinchiuse dalla sinuose
inferriate ricurve. Tra le figure delle
decorazioni troviamo sirene, sfingi,
ippogrifi, cavalli alati ed altro. Tutte
queste decorazioni conferiscono
una particolare armonia a tutto
l’edificio.
Villa Palagonia a
Bagheria.
Superba ed eccentrica
villa che, già nel
Settecento, viene visitata
da illustri viaggiatori, che
la considerano come il
luogo "più originale che
esiste al mondo e famoso
in tutta Europa". Per la
progettazione di questa
residenza di villeggiatura
fu incaricato il frate
domenicano Tommaso
Maria Napoli, architetto
coadiuvatore del Senato
di Palermo con la
qualifica di "ingegnere
militare".
 A Francesco Ferdinando Gravina, principe di Palagonia, si devono i lavori, intrapresi nel
1749, di completamento dell'intero complesso monumentale di villa Palagonia con le
decorazioni e gli arredi interni ed esterni che hanno fatto conoscere nel mondo la sua
residenza di Bagheria quale la "Villa dei Mostri", dovuta alla particolare decorazione che
adorna i muri esterni dei corpi bassi, formata da statue in "pietra tufacea d'Aspra",
raffiguranti animali fantastici, figure antropomorfe, statue di dame e cavalieri, musicisti e
caricature varie.
 Filippo Juvarra o Juvara (Messina, 27 marzo– Madrid, 31 gennaio) è stato un architetto e
scenografo italiano, uno dei massimi esponenti del Barocco, che operò per lunghi anni
a Torino come architetto di casa Savoia.
 Uno dei suoi capolavori fu la Basilica di Superga uno dei suoi capolavori, costruita per un
voto del re tra il 1716 e il1731
 Risale al 1718 invece la facciata di Palazzo Madama in piazza Castello di Torino, ispirata
alla fronte posteriore di Versailles, frammento di un ambizioso programma di
rinnovamento monumentale del centro antico della città.
Basilica di Superga
Palazzo Madama
È patrimonio
mondiale
dell'umanità UNES
CO come parte
del sito
seriale Residenze
Sabaude. Nel
palazzo ha sede
il Museo civico
d'arte antica.
Cattedrale di Noto
Dopo il terremoto del 11 Gennaio 1693 che distrusse l'antica Noto, il senato ed
il popolo netino vollero la Chiesa Madre nel cuore della nuova città ricostruita
nell'attuale sito. Lo stemma del comune, con croce bianca in campo rosso e
l'iscrizione S.P.Q.N. (il Senato e il popolo di Noto), posta sull'architrave del
tempio ricordano l'impegno municipale per la sua manutenzione.
 La terra sussulta decisamente il 6-7 Gennaio 1727: crolli e lesioni sono
evidenti anche nella Chiesa Madre. Nessun danno fortunatamente alle
persone. Più disastroso il terremoto del 1769: "la Chiesa Madre
trovavasi diroccata dalle fondamenta";
 il vescovo di Siracusa, Mons. G.B. Alagona il 14 Febbraio 1776 autorizzava
che "i notinesi potevano celebrare la festa di S. Corrado nella chiesa di SS.
Crocifisso. E ciò perché la Matrice chiesa trovavasi chiusa fin dal 1769 a
causa della cupola diroccata".
 L'11 Gennaio 1848 alle ore 19 "succedevano tre fortissimi terremoti: due
consecutivi e l'altro dopo un quarto d'ora, i quali fecero crollare la cupola
della Cattedrale e lesionarono tutto il tempio".
 I lavori di ricostruzione vennero eseguiti dai capimastri Gaspare Rimmaudo
e Primo Muccio da Ragusa. La costruzione era a pomice, materiale fatto
venire da Catania, commissionato da Fra Stefano M.Caruso da Catania
presso il capo mastro Lao. Finalmente dopo 13 anni dal crollo riparata la
cupola sotto la direzione dello stesso Ing. L. Cassone, il vescovo di Noto,
Mons. Mario Mirone, ha la consolazione di riaprire al pubblico la Cattedrale
il 2 Giugno 1861 festa del Corpus Domini. Quel restauro fu a regola d'arte?
non sembra, se dieci anni dopo fu necessario correre ai ripari.
 Dopo il crollo del 13 Marzo 1996, l'intera comunità civile e
religiosa si diede subito da fare per avviare la ricostruzione
dell'edificio Sacro, secondo il principio del dove era e
come era.
 Nel progetto furono coinvolte diverse università, sia
italiane che straniere, e numerosi tecnici locali, il cui
contributo è risultato essere determinante nell'attività di
progettazione prima e di esecuzione dopo.
 La Cattedrale era crollata a causa della cattiva
costruzione dei suoi pilastri originari e ricostruirli voleva dire
mettere le mani al cuore del problema, accettando la
sfida che mai più una cosa del genere avrebbe potuto
ripetersi.
 Assai più difficile, perfino rischiosa, è
stata la ricostruzione dei pilastri sul lato
sinistro. Essi infatti erano rimasti in piedi,
ma erano costruiti esattamente come i
pilastri di destra, con gli stessi difetti che il
crollo avevano determinato di questi.
Già in fase di progetto le numerose
indagini e prove avevano dimostrato
essere impossibile il loro consolidamento
e fatto optare per la loro demolizione e
ricostruzione
 La ricostruzione è avvenuta un pilastro
per volta, per non rischiare pericolosi
stati di equilibrio, con un tempo di
quattro mesi per ciascuno dei quattro
pilastri e sei per quello sotto la cupola:
quasi due anni di lavoro solo per questa
fase.
Per la ricostruzione della Cattedrale di Noto si è istituito un cantiere complesso, un
cantiere in cui sono state coniugate insieme tradizione settecentesca e innovazione
contemporanea: utilizzando sapientemente la pietra calcarea; utilizzando le antiche
tecniche costruttive e le moderne tecnologie oggi in uso nel campo dell'ingegneria
sismica; sperimentando tecniche e metodi di lavoro che hanno dimostrato come sia
possibile intervenire sui beni culturali e ambientali senza che vi sia contrasto tra le
esigenze della sicurezza e le necessità dell'arte e della cultura.
Il 18 giugno 2007, dieci anni dopo il crollo che ne determinò la rovina, è stata
inaugurata la riedificata Cattedrale di Noto, fulgido esempio di barocco
siciliano, patrimonio Unesco.