Il Cognitivismo
A cura di Eleonora Bilotta
Il cognitivismo
Verso gli anni ‘50 ci si accorse che il comportamentismo, che considerava
non scientifica l’introspezione e impossibile lo studio diretto della mente
umana, studiando soltanto le risposte che i soggetti davano agli stimoli,
ovvero tutta una serie di apprendimenti per condizionamento, rinforzo o
imitazione, non era però sufficiente a spiegare comportamenti complessi
come il linguaggio, il ragionamento e altri tipi di apprendimento.
Contributi alla SC
I contributi alla Scienza Cognitiva furono portati dalla psicometria con le sue misure
dell’intelligenza e delle componenti dell’intelligenza; dalla neurofisiologia che ha
indagato sulle strutture biologiche che permettono il pensiero; dalla psicologia
sperimentale che ha indagato sulla velocità e i limiti dell’acquisizione
dell’informazione durante i processi sensoriali, percettivi, motori e di memoria; dagli
psicologi della Gestalt che hanno avanzato interessanti ipotesi sui processi che
avvengono durante i compiti di pensiero. Ognuno di questi indirizzi aveva un proprio
paradigma e tendeva a mantenere posizioni estremamente separate quando non
erano conflittuali. Era necessaria la messa a punto di un nuovo paradigma che
mettesse tutti d’accordo.
Il cambiamento si ebbe con l’avvento dello Human information processing intorno
agli anni 50-60. Secondo questo approccio, il pensiero è un processo di
manipolazione di simboli e la simulazione.
Chomsky
Chomsky, un noto linguista mise in evidenza come il rinforzo
e l’imitazione non fossero sufficienti a spiegare un
apprendimento complesso come l’acquisizione di una lingua
parlata da parte di un bambino piccolo.
Per spiegare tale velocità di apprendimento Chomsky ipotizzò
negli esseri umani l’esistenza di una specie di elaboratore del
linguaggio, un sistema innato o LAD (Language Acquisition
Device) predisposto per registrare ed elaborare i dati in
ingresso, per comprendere e costruire le regole della lingua e
quindi produrre il parlato.
Tale orientamento determinò la nascita di una nuova scuola
detta cognitivismo.
Motivazioni
Il problema che ha sempre dominato la psicologia è come
arrivare ad una chiara definizione delle cause del nostro
comportamento, dalle attività più elementari che noi
svolgiamo nella nostra vita quotidiana a quelle più complesse
che, per esempio, utilizziamo quando lavoriamo o quando
pensiamo e scriviamo.
Lo scopo ultimo è quello di descrivere la cognizione, in altre
parole i meccanismi soggiacenti a tali attività, gli stati mentali
e i processi che sono messi in atto.
La metafora utilizzata dal Cognitivismo è che la cognizione
possa essere vista come un'operazione svolta da uno
speciale computer mentale, localizzato nel cervello. Gli organi
di senso smistano rappresentazioni dell'ambiente a tale
computer. Il corpo emette delle azioni.
Lo human information processing
L'approccio informazionale prevede che gli organi di
senso veicolino stimoli verso i centri che li elaborano, in
raccordo con gli scopi che l'individuo deve portare a
termine.
I sistemi di pianificazione inferiscono dalle basi di
conoscenza cosa deve essere fatto e inviano ordini agli
organi motori, che eseguono un set d'azioni appropriate.
Nella sua versione pi brillante, l'approccio computazione
fa una serie d'ulteriori assunzioni.
Le rappresentazioni sono strutture statiche di simboli
discreti. Le operazioni cognitive sono trasformazioni da
strutture di simboli statiche alle successive.
Immagine del cervello umano
Sezione cerebrale
Altra visione del cervello
L’uomo come elaboratore di informazioni
Il cognitivismo considera l’uomo come un elaboratore di
informazioni. Tali informazioni provengono sia dalla
realtà esterna che dall’interno dell’organismo.
L’elaboratore, come attualmente il computer, ha una
serie di strutture che servono per immagazzinare,
organizzare ed elaborare l’informazione. Compito dello
psicologo è individuare tali forme di organizzazione.
Utilizzando i contributi della cibernetica e della teoria
dell’informazione, gli psicologi cognitivisti cominciarono
ad elaborare modelli di funzionamento mentale che
consentano di capire come funziona il cervello.
La Scienza Cognitiva
La Scienza Cognitiva è un settore di studio che si sta
rapidamente espandendo che ha lo scopo di capire i
processi mentali che soggiacciono alle abilità.
Le domande che si pongono gli studiosi di questo
settore non sono nuove.
Filosofi, Psicologi, Linguisti, Neuro-scienziati e ricercatori
della Computer Science si sono posti le questioni di
base indicate dalla natura dei processi mentali, creando
questo settore più vasto che è rappresentato dalla
Scienza Cognitiva.
Approccio interdisciplinare
La Scienza Cognitiva è distinta da queste tradizionali
discipline per via del suo approccio altamente
interdisciplinare.
Il suo modo di lavorare permette di guadagnare
conoscenze e metodi dalle discipline correlate.
Quali sono le componenti di base dei processi cognitivi?
Sono in qualche modo sussunti da un meccanismo
mentale comune? Qual’ è la relazione tra l’apparato
fisico e la cognizione?
Ricerche
Gli scienziati cognitivi portano avanti studi teorici e
empirici con lo scopo di verificare la bontà dei loro
modelli formali e computazionali dei vari aspetti della
cognizione.
Le aree investigate includono:
acquisizione dell’informazione e
meccanismi di
processamento dell’informazione in abilità cognitive
quali
percezione,
riconoscimento,
stivaggio
dell’informazione e suo ritrovamento, acquisizione del
linguaggio, comprensione e produzione, acquisizione di
concetti, problem solving e ragionamento.
Studio dell’intelligenza
La Scienza Cognitiva è lo studio dell’intelligenza e dei sistemi
intelligenti, con particolare riferimento al comportamento intelligente
inteso come computazione. Sebbene nessuna definizione
soddisfacente sia stata proposta ancora oggi, tutti gli esseri umani
sono capaci di giudicare quando un determinato comportamento
possa essere definito intelligente.
Il range di comportamenti intelligenti è molto vasto ed articolato, e
va dalla risoluzione di problemi, alla risposta adeguata ad una
domanda, alla creazione di manufatti interessanti, belli o nuovi.
Solitamente il termine intelligenza viene applicato a questo insieme
diverso di comportamenti in quanto si presuppone che
soggiacciano a tali processi un insieme comune di caratteristiche e
di unità funzionali che svolgono le attività.
Comparazione tra intelligenza biologica
ed artificiale
Oggi noi attribuiamo intelligenza sia agli umani che ai
sistemi non umani, in particolare ai computer. Non tutti
accettano questo punto di vista, ma è possibile definire
quest’ultimi
come
intelligenti
se
esibiscono
comportamenti analoghi a quelli umani.
L’intelligenza deve essere interpretata giudicando
l’abilità dei sistemi di eseguire compiti intellettuali,
indipendentemente dalla natura del sistema fisico che
esibisce questa abilità.
Approcci metodologici
La Scienza Cognitiva, definita come lo studio
dell’intelligenza e dei suoi processi computazionali, può
essere interpretata in numerosi modi.
E’ possibile costruire una teoria dei processi intelligenti,
completamente divisa dallo specifico sistema fisico o
biologico in cui viene ravvisata o implementata.
E’ possibile studiare l’intelligenza umana o animale,
cercando di estrarre una teoria dei processi intelligenti
attraverso lo studio del comportamento degli organismi
intelligenti.
Oppure è possibile studiare l’intelligenza dei computer,
cercando di capire i principi computazionali che
soggiacciono all’organizzazione e al comportamento dei
programmi intelligenti.
Il computer mentale
Le rappresentazioni sono strutture statiche di simboli discreti. Le
operazioni cognitive sono trasformazioni da strutture di simboli
statiche alle successive.
Queste trasformazioni sono discrete, istantanee e sequenziali. Il
computer mentale visto come un insieme di moduli ognuno
responsabile per differenti compiti di processazione di simboli. Un
modulo accoglie le rappresentazioni simboliche come input e
computa rappresentazioni simboliche in output. Alla periferia del
sistema ci sono trasduttori d'input e d'output, in altre parole strutture
che trasformano la stimolazione sensoriale in rappresentazioni
d'input e rappresentazioni d'output in movimenti fisici. L'intero
sistema, e ognuno dei suoi moduli, opera ciclicamente: input,
manipolazione di simboli interni, output.
L'approccio computazione fornisce una struttura molto potente per
sviluppare teorie e modelli dei processi cognitivi.