TRASPORTI NELLA 2°
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Campus Matteo
3°A
INTRODUZIONE
La seconda rivoluzione
industriale caratterizzata
dalla scoperta dell’acciaio,
dell’elettricità e del
settore chimico ha visto la
diffusione di nuovi mezzi
di trasporto come:
 la prima auto a benzina
 il tram
 la bicicletta
 il treno elettrico
 la nave a vapore
 l’aeroplano
Parallelamente alla nascita del trasporto su
gomma infatti si sviluppa notevolmente anche
quello su rotaia e quello marittimo. Negli stati
più moderni le linee ferroviarie si
incrementano in modo strabiliante così da
velocizzare molto le comunicazioni. Vanno
ricordate anche le prime metropolitane nelle
maggiori città americane. Si ha un decisivo
sviluppo anche delle comunicazioni marittime
grazie alla riduzione dei costi dell’acciaio, lega
che viene sfruttata per gli scafi.
Le dimensioni delle navi aumentano,nascono i
primi transatlantici che sono orgoglio delle
marine dei più grandi Stati Europei.
L’introduzione dell’elica, completa il quadro
della navigazione marittima del periodo
ottocentesco. Inoltre anche se la data
dell’aviazione è fatta risalire al 1904, quando i
fratelli Wright si staccarono da terra per
qualche decina di metri, gli studi per
raggiungere questo risultato risalgono agli
anni precedenti.
Per quanto riguarda l’utilizzo dell’energia
elettrica dopo la creazione delle prime
centrali elettriche fu realizzato un motore in
grado di sfruttare l’energia elettrica. I
motori elettrici furono applicati ai tram che a
poco a poco sostituirono le carrozze trainate
da cavalli. Contemporaneamente alcuni
ricercatori realizzarono il motore a scoppio,
così chiamato perché mette in moto un
meccanismo grazie all’esplosione di una
miscela esplosiva, composta di aria e benzina.
LA PRIMA AUTO
Il petrolio è sicuramente protagonista della
seconda rivoluzione industriale ed ha
cambiato notevolmente la vita delle persone.
Stranamente prima dell’arrivo dell’elettricità,
veniva però utilizzato solo in pochi casi e
spesso come combustibile per l’illuminazione
cittadina. La benzina era ritenuta un prodotto
di scarto perché altamente esplosiva ed è
proprio in questo periodo che entra in gioco la
protagonista dell’epoca moderna: l’automobile.
Padre dell’automobile è
sicuramente l’imprenditore
ed ingegnere statunitense
Henry Ford, ma colui che
permise la nascita dell’auto
fu l’ingegnere italiano
Filippo Matteucci che
inventò il motore a scoppio
(1853). A questo punto
l’uomo dovette solo trovare
il luogo dove montarlo e
vennero scelte le carrozze;
private dei cavalli e munite
dei motori. Questi
prototipi sono gli antenati
delle moderne automobili.
Grazie quindi all’invenzione del motore a scoppio che
utilizzava la benzina derivata dal petrolio, si realizzò
nel 1885 la prima automobile a benzina e la FORD
MODELLO T di Ford (1909) divenne la prima auto “di
massa”.
IL TRAM
I motori elettrici
convertono l’energia
elettrica in energia
meccanica e dopo il 1880 la
disponibilità di energia
elettrica e il
perfezionamento dei
motori elettrici portò al
progetto del TRAM e in
seguito anche del filobus
alimentati mediante linee
elettriche aeree.
Successivamente poi, lo
sviluppo dei motori a
scoppio consentì l’utilizzo
di autobus per i trasporti
urbani e extraurbani.
Nel 1893 si effettuò il
viaggio inaugurale del
primo tram elettrico a
Genova; le vetture erano
di color rosso scuro
lunghe circa 8m e aveva
aveva i sedili coperti di
velluto. Si poteva
scendere dal tram dove
si voleva tirando una
funicella di cuoio che
azionava u campanello.
LA BICICLETTA
Nel 1870 vennero
introdotte ruote di
uguali dimensioni e nel
1874 la trasmissione
posteriore con catena,
poi i primi pneumatici e i
cuscinetti a sfera che
riducevano
notevolmente lo sforzo
muscolare, infine
all’inizio del XX vennero
introdotti i freni.
IL TRENO ELETTRICO
L’uso del vapore cominciò
a uscire di scena a
partire dagli anni 30 a
causa degli svantaggi
legati alla sua
disponibilità limitata non
priva di interruzioni,
infatti erano molto
frequenti le operazioni
di manutenzione e
rifornimento. I motori
elettrici invece
potevano funzionare
ininterrottamente per
giorni e giorni.
Così già nell’ultimo decennio del XIX secolo la
locomozione elettrica dei treni era divenuta
possibile in alcune linee principali dell’ Europa
e del Nord America, come pure le ferrovie
metropolitane vennero elettrificate prima del
1939.
LA NAVE A VAPORE
La nave a vapore sfruttando
l’energia fornita dalle
caldaie azionava delle
grandi pale motrici che
permisero una notevole
riduzione dei tempi di
navigazione. Quando si
scoprì che perfezionando
le caldaie e aumentando la
pressione del vapore si
sarebbe potuto impiegare
il vapore scaricato ci si
rese conto che si sarebbe
incrementata l’efficienza
globale.
Queste innovazioni permisero di superare uno
dei grandi ostacoli per lo sviluppo della
navigazione a vapore: la necessità di portare
un enorme carico di combustibile (carbone) e
quella di rifornirsi frequentemente durante le
lunghe navigazioni. Anche l’introduzione delle
doppie, triple e poi quadruple eliche segnò un
altro progresso in questo campo. Si
perfezionò anche l’utilizzo del legno portando
alla costruzione di navi sempre più robuste
strutturalmente per l’utilizzo del motore.
L’AVIAZIONE
In Francia nel 1871 venne costruito un modello
lanciato a mano e dotato di un’elica propulsiva
che era azionata da fasce elastiche che volò
per circa 35m. Un altro inventore francese
sperimentò per il suo aeroplano la propulsione
ad aria compressa: fissato ad un palo di
sostegno centrale il modello veniva spinto da
due eliche centrali e cos’ riuscì ad effettuare
alcuni piccoli voli a bassa quota sollevandosi
con il telaio a quattro ruote.
Nel 1877 l’italiano Enrico Forlanini costruì un
modellino di elicottero a due eliche, una delle
quali veniva azionata da un motore a vapore e
questo prototipo riuscì ad alzarsi in volo.
Numerosi tentativi di imitare il volo degli
uccelli prevedevano l’impiego di pale azionate
dalla potenza muscolare umana ma nessuna di
esse ebbe successo.
Maggiori successi si ottennero invece con gli
studi sul volo planato che diedero grandi
contributi alla progettazione delle ali e nuove
conoscenze sulla stabilità del volo si
acquisirono grazie ad esperimenti effettuati
con gli aquiloni. Alla fine del XIX secolo
vennero condotti molti esperimenti con
modelli a motore in dimensioni reali e agli inizi
del XX secolo era stata acquisita una buona
conoscenza per controllare la stabilità e la
direzione dei velivoli.
Era fondamentale la messa a punto di adeguati
motori a combustione interna che
sostituissero i più pesanti motori a vapore.
Nel 1900 due fratelli americani portarono in
volo il loro primo aliante e pochi anni dopo i
fratelli Wright effettuarono con successo i
primi voli con un mezzo più pesante dell’aria
dotato di propulsione a motore e di
apparecchiature per il controllo direzionale.
IL DIRIGIBILE
Nel 1884 venne compiuto anche il primo volo con
ritorno al punto di partenza, in presenza di un a
leggera brezza, del DIRIGIBILE LA FRANCE propulso
da un’elica azionata da un motore elettrico. La gran
parte del volume di un dirigibile è occupata
dall’involucro di forma affusolata che favorisce la
penetrazione dell’aria e che conteneva nei primi
modelli un gas chiamato idrogeno.
L’apparato
motopropulsore è
costituito in genere da
uno o più motori che
azionano eliche aeree.
Per favorire la spinta
aerostatica a salire
vengono sganciate delle
zavorre(sacchetti di
sabbia o acqua) e per
scendere viene invece
fatta uscire
dall’involucro una giusta
quantità di gas.
BIBLIOGRAFIA
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http://centri.univr.it/resistenza/novecento/
HTML/scienza/rivind2/htm
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http://1800epersonaggi.blogspot.com/2008/
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