SELEZIONE DELLA STAMPA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA Luglio 2013 INDICE Luigi VIOLA – Ancora sulla pretesa incompatibilità fra astreintes ed esecuzione delle sentenze in materia di obbligazioni pecuniarie della P.A. (Il foro amministrativo – T.A.R., 2013/2). L’art.114 comma 4 lett. e) del codice del processo amministrativo ha introdotto nel nostro ordinamento la possibilità per il giudice dell’ottemperanza di condannare l’amministrazione inadempiente all’obbligo di eseguire il giudicato ad una “somma di danaro per ogni violazione o inosservanza successiva, ovvero per ogni ritardo nell’esecuzione del giudicato”. In questa sede viene esaminato, in termini critici, l’orientamento giurisprudenziale che ha escluso l’applicabilità dell’istituto alle sentenze che condannino la P.A. alla corresponsione di somme di denaro. Gennaro FERRARI – Il responsabile del procedimento amministrativo e il titolare del potere sostitutivo (Il foro amministrativo – T.A.R., 2013/1). Pag. Nel corso degli anni il legislatore ha cercato di contrastare il fenomeno dell’imprevedibilità dei tempi di conclusione del procedimento amministrativo con l’istituzione del responsabile unico del procedimento. Nella consapevolezza che i risultati raggiunti non possono ritenersi soddisfacenti, con il decreto “semplifica Italia” non solo ha definito meglio le responsabilità sue e dell’intera dirigenza, ma ha anche istituito la nuova figura del titolare del potere sostitutivo, affidandogli il potere e la responsabilità di sostituirsi al dirigente inadempiente nella definizione della procedura. Matteo GNES – La nuova disciplina sui ritardi dei pagamenti (Giornale di diritto amministrativo, 2013/2). Con il decreto legislativo 9 novembre 2012, è stata data attuazione alla direttiva n.2011/7/Ue, che modifica la disciplina per la lotta ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. La nuova normativa – il cui recepimento è stato difficile a causa degli oneri che è destinato a produrre sulla finanza pubblica a causa della prevedibile difficoltà per le amministrazioni a rispettare i nuovi termini – è caratterizzata dalla differenziazione della disciplina applicabile alle pubbliche amministrazioni rispetto a quella applicabile alle imprese. Per le prime, infatti, è previsto un irrigidimento della disciplina, specie in materia di termine per il pagamento e di tasso d’interesse applicabile in caso di ritardo. Nonostante l’importanza della riforma ed i benefici che potrà portare, alcune questioni rimangono insolute e si fa sempre più forte l’esigenza di una riforma complessiva della finanza pubblica e del patto di stabilità interno. Giovanna LEONORI – Norme in materia di pubbliche amministrazioni (Giornale di diritto amministrativo, 2013/3). L’elevato tasso di corruzione diffusa in Italia costituisce un freno per la crescita del Paese oltre che una grave minaccia per la democrazia ed i valori dell’equità e della giustizia sociale. Al fine di prevenire ed eliminare la corruzione nella pubblica amministrazione e rendere di nuovo attrattivo il nostro Paese per gli investitori esteri e favorire le attività delle imprese locali sul territorio nazionale, la legge di conversione 17 dicembre 2012, n.221 introduce misure rivolte alle pubbliche amministrazioni, aventi la finalità di contrastare la corruzione e ridurre i vincoli che limitano nuovi investimenti. Valentina RUSTICHINI – Il titolo di studio per un concorso pubblico: scelta discrezionale dell’amministrazione (Giornale di diritto amministrativo, 2013/7). La decisione relativa al concorso per posti dirigenziali, si concentra sulla scelta discrezionale dell’amministrazione che indice la procedura selettiva del tipo di laurea necessario alla partecipazione al concorso. È confermato, quindi, l’indirizzo giurisprudenziale secondo il quale, l’amministrazione ha il potere discrezionale nell’individuazione della tipologia del titolo di studio, da esercitare tenendo conto della professionalità e preparazione culturale richieste espressamente per l’incarico da ricoprire. Nonostante ciò, è opportuno domandarsi se l’amministrazione, attraverso il potere di valutazione dei titoli di studio dei candidati, possa consentire delle discriminazioni tra i partecipanti. Matteo GNES – Il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione (Giornale di diritto amministrativo, 2013/7). Il decreto legge n.35/2013, disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, costituisce il più importante tentativo, per ampiezza delle misure ed entità delle risorse stanziate, per smaltire l’ingente massa di debiti accumulati dalle pubbliche amministrazioni. Molte delle misure individuate sono, però, transitorie e volte al superamento dell’emergenza. Sono, invece, poche le norme volte al introdurre miglioramenti strutturali, pur se fanno sperare nell’avvio di un più ampio processo di riforma e rinnovamento, anche culturale, del governo della spesa pubblica, della programmazione economica, con una migliore disciplina del patto di stabilità interno, e delle procedure di spesa.