La riproduzione umana
1. L’apparato genitale maschile
2. L’apparato genitale femminile
3. Il ciclo riproduttivo femminile
4. La gravidanza: lo sviluppo
5. La gravidanza: i cambiamenti materni
6. Il travaglio e il parto
1. L’apparato genitale maschile
L’ apparato genitale maschile è costituito da diversi organi
•i testicoli;
•un sistema di dotti;
•le ghiandole sessuali anesse;
•strutture di supporto tra cui lo scroto e il pene.
1. L’apparato genitale maschile
1. L’apparato genitale maschile
Lo scroto, o sacco scrotale, è un sacchetto che contiene i
testicoli, assicurando protezione e il mantenimento di una
temperatura adeguata (2-3 °C inferiore rispetto a quella
corporea).
È rivestito da pelle lassa, da una guaina connettivale e da
muscolatura liscia.
1. L’apparato genitale maschile
I testicoli sono una coppia
di ghiandole di forma
ovoidale.
sono ricoperti da una rigida
capsula bianca fibrosa
introflessa e divisa in lobuli e
in tubuli seminiferi dove
vengono prodotti gli
spermatozoi.
1. L’apparato genitale maschile
Nei tubuli seminiferi
sono presenti anche
sia le cellule del
Sertoli che li nutrono
e li proteggono, sia le
cellule del Leydig
che secernono
testosterone.
1. L’apparato genitale maschile
La spermatogenesi è il processo in cui gli spermatidi
maturano in spermatozoi e si divide in tre fasi
1.meiosi I;
2.meiosi II;
3.spermiogenesi.
1. L’apparato genitale maschile
1. L’apparato genitale maschile
1. L’apparato genitale maschile
Ogni giorno nei testicoli vengono prodotti circa 300 milioni
di spermatozoi che riescono a sopravvivere nel tratto
riproduttivo femminile fino a circa 48 ore.
Ogni cellula spermatica è costituita da
•una testa, contenente materiale nucleare;
•un acrosoma, cioè una vescicola piena di enzimi che
favoriscono la penetrazione nell’ovulo;
•una coda, utilizzata per la locomozione.
1. L’apparato genitale maschile
1. L’apparato genitale maschile
All’inizio della pubertà, le
cellule neurosecretrici
dell’ipotalamo aumentano la
secrezione dell’ormone di
rilascio delle gonadotropine
(GnRH). Questo stimola
l’ipofisi a secernere l’ormone
luteinizzante (LH) e l’ormone
follicolo-stimolante (FSH).
1. L’apparato genitale maschile
L’LH stimola le cellule di
Leydig a secernere l’ormone
steroideo testosterone che
insieme all’FSH induce la
spermatogenesi. Infine le
cellule del Sertoli secernono
l’ormone inibina che inibisce la
secrezione di FSH.
1. L’apparato genitale maschile
L’epididimo è un organo a forma di virgola posto lungo il
bordo posteriore del testicolo, dotato di un dotto
dell’epididimo strettamente attorcigliato in cui avviene la
maturazione degli spermatozoi che qui acquisiscono
motilità e capacità di fecondazione.
1. L’apparato genitale maschile
All’estremità terminale, il dotto dell’epididimo diventa
meno convoluto e aumenta di diametro prendendo il
nome di dotto deferente.
I dotti deferenti hanno la funzione di immagazzinare gli
spermatozoi mantenendoli vitali per diversi mesi.
1. L’apparato genitale maschile
I dotti eiaculatori sono formati dall’unione dei dotti
deferenti e dalla confluenza con i dotti provenienti dalle
vescichette seminali. Hanno la funzione di espellere lo
sperma nell’uretra.
L’uretra nell’uomo è il dotto terminale dell’apparato
genitale e funge da via di transito sia per lo sperma sia
per l’urina. Si apre all’esterno tramite l’orifizio uretrale
esterno.
1. L’apparato genitale maschile
Mentre i dotti dell’apparato genitale maschile
immagazzinano e trasportano gli spermatozoi, le
ghiandole sessuali annesse secernono la maggior
parte della componente liquida dello sperma. Esse sono
•le vescichette seminali;
•la prostata;
•le ghiandole bulbouretali.
1. L’apparato genitale maschile
Le vescichette seminali sono una coppia di sacchetti
che secernono un fluido alcalino viscoso in grado di
neutralizzare l’acidità dell’uretra maschile e del tratto
genitale femminile che inattiverebbe o ucciderebbe gli
spermatozoi.
1. L’apparato genitale maschile
La prostata è una ghiandola a forma di castagna che
secerne un fluido lattiginoso, leggermente acido,
contenente diversi enzimi che digeriscono le proteine,
come l’antigene prostatico specifico (PSA), oltre ad acido
citrico e fosfatasi acida.
1. L’apparato genitale maschile
Le ghiandole bulbouretrali hanno le dimensioni di un
pisello e durante la stimolazione sessuale riversano
nell’uretra una sostanza alcalina che protegge gli
spermatozoi in transito dagli acidi presenti nell’urina che li
neutralizzerebbero.
1. L’apparato genitale maschile
Lo sperma è una miscela di spermatozoi e di secrezioni
prodotte dalle ghiandole annesse contenente un numero
variabile di spermatozoi, da 50 a 150 milioni per mL.
Contiene anche un antibiotico naturale che può
distruggere o limitare la diffusione di certi batteri presenti
sia nello sperma stesso che nelle vie inferiori del tratto
genitale femminile.
1. L’apparato genitale maschile
Il pene contiene l’uretra ed è una via di transito per lo
sperma eiaculato e per l’urina secreta.
La radice è la porzione più vicina all’addome.
Il corpo, la porzione centrale, è costituito dai due corpi
cavernosi che affiancano il corpo spugnoso centrale
contenente l’uretra.
L’estremità distale leggermente ingrossata è il glande in
cui si apre l’orifizio uretrale esterno.
1. L’apparato genitale maschile
Con l’eccitazione sessuale si verifica l’erezione, cioè
l’ingrossamento e l’indurimento del pene causato dalla
dilatazione delle arterie che fanno affluire più sangue
grazie agli impulsi nervosi provenienti dal sistema
parasimpatico.
L’eiaculazione è la potente espulsione di sperma
dall’uretra verso l’esterno dovuta a un riflesso del sistema
simpatico coordinato dai segmenti lombare e sacrale del
midollo spinale.
2. L’apparato genitale femminile
Gli organi dell’apparato genitale femminile comprendono
•le ovaie;
•le tube uterine;
•l’utero;
•la vagina;
•genitali esterni, che nel loro insieme prendono il nome
di vulva;
•le ghiandole mammarie.
2. L’apparato genitale femminile
2. L’apparato genitale femminile
Le ovaie sono un paio di organi che producono gli ovociti
secondari e ormoni quali progesterone, estrogeni, inibina
e relaxina.
Sono ricoperte dall’epitelio germinativo al di sotto del
quale si trova la corticale, una regione di tessuto
connettivo denso contenente i follicoli ovarici.
Ogni follicolo consiste di un ovocita e di un numero
variabile di cellule follicolari che gli forniscono nutrimento
durante lo sviluppo.
2. L’apparato genitale femminile
Il processo di accrescimento del follicolo procede fino a
diventare un follicolo maturo (o di Graaf) grande e
pieno di liquido, che si romperà per espellere un ovocita
secondario.
Ciò che resta del follicolo dopo l’ovulazione si trasforma
nel corpo luteo secernente ormoni e successivamente
nel corpo albicante.
2. L’apparato genitale femminile
2. L’apparato genitale femminile
Si definisce ovogenesi la formazione dei gameti nelle
ovaie.
L’ovogenesi si svolge nella stessa sequenza della
spermatogenesi e passa attraverso la meiosi e la
maturazione.
2. L’apparato genitale femminile
2. L’apparato genitale femminile
2. L’apparato genitale femminile
Ai lati dell’utero si trovano due tube uterine (o trombe di
Falloppio), che servono per gli ovociti secondari come
vie di transito dalle ovaie all’utero.
L’estremità imbutiforme di ciascuna tuba, l’infundibolo, si
apre presso le ovaie nella cavità pelvica e termina in
proiezioni digitiformi chiamate fimbrie.
2. L’apparato genitale femminile
2. L’apparato genitale femminile
L’utero è l’organo di impianto di un ovulo fecondato ed è
la fonte del flusso mestruale se non è avvenuta la
fecondazione.
Ha la forma di una pera rovesciata e consta di tre parti
•fondo: la porzione superiore a forma di cupola;
•corpo: la porzione centrale più affusolata;
•cervice (o collo): una porzione terminale più ristretta che
sbocca nella vagina.
2. L’apparato genitale femminile
Lo strato muscolare intermedio, il miometrio, consiste di
muscolatura liscia e le sue contrazioni aiutano a espellere
il bambino durante il parto.
La porzione più interna o endometrio è, invece, una
membrana mucosa che fornisce nutrimento al feto in via
di sviluppo oppure che si sfalda ogni mese con la
mestruazione.
2. L’apparato genitale femminile
La vagina è un canale muscolare elastico che si estende
dall’esterno del corpo femminile fino alla cervice uterina.
Ha il compito di accogliere il pene durante i rapporti
sessuali, costituisce la via di uscita del flusso mestruale
ed è il condotto attraverso cui transita il bambino durante
il parto.
2. L’apparato genitale femminile
Il perineo è l’area posta fra le cosce e le natiche presente
in entrambi i sessi in cui si collocano i genitali esterni e
l’ano.
Col nome di vulva si indicano i genitali femminili esterni
che comprendono le grandi labbra, le piccole labbra, il
clitoride, il prepuzio e il glande.
2. L’apparato genitale femminile
Le ghiandole mammarie, poste sul torace, sono
ghiandole sudoripare modificate per la produzione di
latte. Ogni mammella presenta una sporgenza
pigmentata chiamata capezzolo circondata da un’area
circolare di pelle pigmentata detta areola.
Internamente ogni ghiandola mammaria si presenta
suddivisa in lobi disposti radialmente.
2. L’apparato genitale femminile
Tortora, Derrickson Conosciamo il corpo umano © Zanichelli editore 2009
2. L’apparato genitale femminile
Internamente ogni ghiandola mammaria si presenta
suddivisa in lobi disposti radialmente.
La funzione delle ghiandole è la lattazione ovvero la
sintesi, l’escrezione e l’emissione di latte associate alla
gravidanza e al parto.
3. Il ciclo riproduttivo femminile
Il ciclo ovarico comprende una serie di eventi che si
svolge nelle ovaie durante e dopo la maturazione di un
ovocita.
Il ciclo uterino (o mestruale), controllato dagli ormoni
steroidei rilasciati dalle ovaie, si svolge a livello
dell’endometrio uterino in modo che sia pronto
all’eventuale impianto di un ovulo fecondato e quindi alla
gravidanza.
3. Il ciclo riproduttivo femminile
3. Il ciclo riproduttivo femminile
L’ormone rilasciante le gonadotropine (GnRH),
secreto dall’ipotalamo, controlla il ciclo ovarico e quello
uterino inducendo il rilascio di
•ormone follicolo-stimolante (FSH): avvia lo sviluppo
del follicolo e la secrezione di estrogeni dal follicolo;
•ormone luteinizzante (LH) induce l’ovulazione e
promuove la formazione del corpo luteo.
3. Il ciclo riproduttivo femminile
Gli estrogeni
•promuovono lo sviluppo e il mantenimento delle strutture
riproduttive femminili;
•stimolano la sintesi proteica;
•abbassano il tasso di colesterolo.
3. Il ciclo riproduttivo femminile
• Progesterone: insieme agli estrogeni prepara e
mantiene l’endometrio per l’impianto di un ovulo
fecondato e per predisporre le ghiandole mammarie
alla secrezione di latte.
• Relaxina: rilassa le pareti uterine diminuendo le
contrazioni del miometrio.
• Inibina: inibisce la secrezione dell’FSH e dell’LH.
3. Il ciclo riproduttivo femminile
Fase mestruale (o mestruazione): dura circa 5 giorni
durante i quali vengono eliminati sangue e cellule in
sfaldamento dei tessuti dell’endometrio.
Fase preovulatoria: è il periodo compreso fra la fine della
mestruazione e l’ovulazione. Sotto l’influsso dell’FSH nelle
ovaie diversi follicoli crescono finché uno solo diventa il
follicolo dominante.
3. Il ciclo riproduttivo femminile
Fase ovulatoria: con l’ovulazione, si verifica la rottura del
follicolo maturo e l’espulsione di un ovocita secondario
nella cavità pelvica.
Fase postovulatoria: dopo l’ovulazione il follicolo maturo
collassa sotto lo stimolo dell’LH, le restanti cellule follicolari
si ingrossano e vanno a formare il corpo luteo (fase
luteinica).
3. Il ciclo riproduttivo femminile
Se l’ovocita non è stato fecondato, il corpo luteo permane
per due settimane e poi degenera in corpo albicante.
Se, invece, l’ovocita viene fecondato, il corpo luteo persiste
oltre le due settimane e viene mantenuto dalla
gonadotropina corionica umana (HCG).
4. La gravidanza: lo sviluppo
La gravidanza è la sequenza di eventi che hanno inizio
con la fecondazione e procedono con l’impianto
dell’embrione nella parete uterina, lo sviluppo embrionale e
poi fetale e sfociano nella nascita.
4. La gravidanza: lo sviluppo
Con la fecondazione il materiale genetico dell’ovulo e
dello spermatozoo si fondono a formare un nucleo diploide.
Dopo che uno spermatozoo è penetrato al suo interno,
l’ovocita secondario completa la meiosi II dividendosi in un
ovulo maturo più grande e in un corpo polare più piccolo
destinato a disintegrarsi.
4. La gravidanza: lo sviluppo
4. La gravidanza: lo sviluppo
Poco dopo la fecondazione,
lo zigote va incontro a una
serie di divisioni mitotiche
(segmentazione) fino a
formare una morula che
procede verso l’impianto
nell’endometrio uterino.
4. La gravidanza: lo sviluppo
Successivamente tale
sferula prende il nome di
blastocisti dove è possibile
distinguere una massa
cellulare interna, da cui si
svilupperà l’embrione vero e
proprio, e un trofoblasto
corrispondente alla porzione
fetale della placenta.
4. La gravidanza: lo sviluppo
Durante la seconda settimana di gravidanza le cellule della
massa cellulare interna si differenziano in due strati,
l’ipoblasto e l’epiblasto, al cui interno si formerà la cavità
amniotica.
4. La gravidanza: lo sviluppo
Gastrulazione: il disco embrionale si trasforma da bi a
trilaminare, con tre strati germinativi detti endoderma,
mesoderma ed ectoderma. La parete del sacco vitellino
forma una tasca vascolarizzata chiamata allantoide.
4. La gravidanza: lo sviluppo
Nel frattempo si assiste alla formazione dei villi coriali,
proiezioni digitiformi contenenti i vasi sanguigni fetali.
La placenta consente il passaggio di nutrienti e ossigeno
dal sangue materno a quello fetale. La connessione diretta
tra placenta ed embrione è costituita dal cordone
ombelicale.
4. La gravidanza: lo sviluppo
5. La gravidanza: i cambiamenti
materni
Nei primi 3-4 mesi di gestazione il corpo luteo dell’ovario
continua la secrezione di progesterone ed estrogeni che
mantengono inalterato il rivestimento uterino e preparano
le ghiandole mammarie alla lattazione.
Il corion secerne nel sangue la gonadotropina corionica
(HCG), che stimola il corpo luteo a mantenere la
produzione di ormoni.
5. La gravidanza: i cambiamenti
materni
La relaxina aumenta l’elasticità della sinfisi pubica e
contribuisce alla dilatazione della cervice uterina durante
il parto.
L’ormone lattogeno placentare (HPL) predispone le
ghiandole mammarie alla lattazione.
L’ormone rilasciante la corticotropina (CRH) stabilisce
il momento della nascita e aumenta la secrezione del
cortisolo, necessario per la maturazione dei polmoni
fetali.
5. La gravidanza: i cambiamenti
materni
Con il procedere della gravidanza, le dimensioni
dell’utero aumentano progressivamente.
Il seno si ingrandisce preparandosi alla lattazione.
Il volume del sangue circolante, la gittata cardiaca, il ritmo
cardiaco aumentano per soddisfare il bisogno del feto di
ossigeno e nutrienti.
6. Il travaglio e il parto
Il travaglio è il processo durante il quale il feto viene
espulso dall’utero attraverso la vagina al momento del
parto.
L’aumentato livello di estrogeni inibisce l’effetto del
progesterone dando avvio alle contrazioni della parete
uterina.
6. Il travaglio e il parto
Il travaglio si suddivide in tre fasi
1. dilatazione: caratterizzata dalle contrazioni dell’utero,
dalla rottura del sacco amniotico e dalla dilatazione
completa della cervice;
2. espulsione del feto;
3. espulsione della placenta.
6. Il travaglio e il parto
La lattazione è definita come l’insieme della produzione
e dell’emissione di latte da parte delle ghiandole
mammarie.
Il principale ormone coinvolto nella produzione lattea è la
prolattina (PRL).
Lo stimolo principale al mantenimento della produzione è
la suzione del capezzolo da parte del neonato.
6. Il travaglio e il parto
Nei primi giorni dopo il parto, le ghiandole mammarie
producono il colostro, un liquido denso e giallastro ricco
di anticorpi e fattori protettivi per il neonato.
Il latte materno, invece, è una soluzione sterile che
contiene i nutrienti necessari e sufficienti allo sviluppo del
bambino nei primi tre mesi.