Imaging ecografico in ostetricia
Prof. Francesco Grasso
Ecografia nel primo trimestre
Finalità:
1.
Visualizzazione dell’impianto in sede
uterina della camera gestazionale ed il
loro numero;
2.
Visualizzazione della presenza
dell’embrione, del loro numero e
dell’attività cardiaca;
3.
Datazione gravidanza;
4.
Eventuali patologie annessiali e uterine.
Lunghezza vertice -sacro

Sarà buona norma
confermare, con
l'ecografia del primo
trimestre, che vi sia
corrispondenza tra l'età
gestazionale e la misura
del CRL fetale. In altre
parole occorre valutare
ecograficamente se il
feto ha una misura
compatibile con quella
attesa in base all'età
gestazionale già
calcolata.
Translucenza nucale

Alla fine del primo
trimestre si esegue lo
studio della translucenza
nucale, ovvero lo
spessore del sottocute
della nuca fetale. La
valutazione di tale
parametro rientra nello
screning precoce della
cromosomopatie e
risulta alterata anche in
molteplici condizioni
patologiche che si
rendono manifeste in
epoche più avanzate
della gestazione.
Ecografia nel secondo trimestre

Finalità:
1.
Datazione della gravidanza;
1.
Valutazione del’anatomia fetale.
Ecografia nel secondo trimestre
Inoltre studiare:
1.
Placenta;
1.
Liquido amniotico;
1.
Le flussimetrie fetali;
1.
Le flussimetrie materne per lo screening
della gestosi;
Biometria fetale
Circonferenza addominale
Colonna vertebrale
Arti superiori ed inferiori
Cervello
Sesso fetale
Cuore fetale
Inserzione del cordone ombelicale
Viso e profilo fetale
Flussimetria
Placenta
Ecografia nel terzo trimestre

Finalità:
1.
Valutazione della crescita fetale;
1.
Valutazione del liquido amniotico e
dell’inserzione placentare.

Nel terzo trimestre inoltre,studiando
il feto, si dovrà confermare la
regolarità dell’anatomia già studiata
ed esplorabile nel terzo; tale
momento è importante anche al fine
di escludere alcune patologie
malformative e\o funzionali che
insorgono e\o si rendono manifeste
soltanto in quest’epoca.
Liquido amniotico
Perché il liquido amniotico possa svolgere i suoi
compiti, è importante che la quantità presente sia
sempre adeguata. Lo verifica il ginecologo
durante le visite, valutando le dimensioni del
pancione e,posando la mano sull’utero, sentendo
se il feto riesce a muoversi liberamente. In caso
di dubbi, si esegue un’ecografia per effettuare la
misurazione dell’indice AFI (Amniotic Fluid Index).
L’utero viene idealmente suddiviso in quattro
quadranti e di ogni parte viene misurato l’indice
corrispondente allo spessore maggiore della falda
liquida, infine si fa la somma dei quattro risultati e
si confronta con i valori di riferimento.
Placenta
Placenta
Biometria fetale
Valutazione crescita fetale
Grazie per l’attenzione.