Dispensa #4

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Testi e foto ©
Cosa vuol dire che non c’entra con la
microscopia ? Non mi venite a dire che non
avete mai avuto bisogno di un pezzo tornito
per il vostro microscopio: una flangia, un
raccordo, un semplice tubo di misura strana,
ecc.
Panasonic adattata per microscopia
Io non faccio testo, ho il massimo della fortuna: un amico eccellente tornitore
sempre disponibile ed anche lui fervente microscopista: Nicola Ricci.
Ma non tutti hanno l’amico, non tutti
hanno un tornio, non tutti sanno come
usarlo. Ed allora parliamo anche del
tornio, o meglio ancora, di come
arrangiarci se non l’abbiamo a nostra
disposizione.
Il famoso OmniScope
Forse non ci credete, ma un tornio lo potete anche
costruire con un motore da lavatrice, quattro pezzi
di legno e poco di più. Il problema vero è sapere
come usarlo.
Nicola con il SUO tornio di legno
Per fortuna i pezzi che ci servono sono
quasi sempre piuttosto elementari: tubi,
raccordi, flange, ecc.
Un metodo semplicissimo per
realizzarli è utilizzare delle strisce di
cartoncino ed il Vinavil.
Si prende il pezzo che deve entrare
ed attorno gli si avvolge il cartoncino
fissandolo con il Vinavil. Si fanno
alcuni strati e poi si ferma con un
elastico e si lascia asciugare. Si
ripete il tutto fino allo spessore
voluto.
Raccordo per
oculari in
cartoncino,
ancora allo
stato grezzo.
Otteniamo così un tubo robustissimo, che può
essere forato, filettato, verniciato e facilmente
incollato ad altri pezzi.
Altra interessante soluzione è utilizzare pezzi già fatti,
naturalmente per altri scopi, ma facilmente adattabili ai nostri.
Ad esempio, io sfrutto molto i ricambi in plastica per i sifoni dei lavabi: sembra
impossibile come con 3 Euro si ottengono tanti pezzi utili in plastica, ottone, ecc.
Illuminatore a LED
per Ortholux
(raccordo del
secchiaio)
Adattatore Fotografico
(sifone del lavabo più T2
Nikon)
Nicola con il SUO microscopio
Sembra impossibile, ma funziona ed anche bene !
E se funziona questo microscopio,
possiamo farci coraggio e
sperimentare qualsiasi soluzione.
Peggio non sarà !
Mentre osserviamo il nostro micromondo al microscopio
noi siamo soli, ma desideriamo tanto rendere partecipi
gli altri delle nostre scoperte, delle nostre emozioni.
Ed il modo più bello per farlo è fissare le immagini con la fotografia ed, ancora
meglio, con i filmati.
Questa volontà spesso si traduce in soldi, problemi, delusioni.
Se poi andiamo a vedere i lavori dei “mostri sacri” della microscopia, il confronto
è pauroso e demoralizzante.
Cerchiamo allora qualche soluzione, magari non perfetta, ma semplice, sicura e
poco costosa.
Prima arriviamo a fare delle foto e dei filmati passabili, senza essere ossessionati
dai risultati, poi cercheremo di emulare i maghi del pixel, i sacerdoti della
immagine tridimensionale, i profeti della nitidezza assoluta.
Cosa utilizzare
Scarterei subito le reflex, troppo pesanti, non fanno i
filmati, lo schermo LCD non è utilizzabile in ripresa.
Scarterei anche le Web Cam, per la bassa definizione e la loro dipendenza dal PC.
Per lo stesso motivo scarterei anche le videocamere più o meno specializzate per
microscopia e astronomia: sono troppo PC dipendenti, meglio essere liberi !
Le più utili sono invece le fotocamere di media risoluzione: si trovano usate
per due soldi, sono autonome, fanno i filmati, sono molto leggere, hanno
uno schermo LCD utile per la messa a fuoco, hanno una buona risoluzione.
Cosa deve avere
Zoom ottico con tele equivalente ad almeno 105 o più, filmato in formato
minimo 320x200, scheda di memoria per almeno un centinaio di foto e
qualche minuto di filmato, alimentazione per almeno un paio di ore.
Io ho scelto la Panasonic LC33, pagandola 30 Euro su
eBay. E’ una 3 Megapixel, ha un ottimo obiettivo Leica
ed uno schermo LCD ben definito. Con due pile AA
ricaricabili dentro e due in tasca, va che vi stufate voi.
Come la collego ?
Per prima cosa devo trovare un vecchio oculare che vada bene: deve essere a
basso ingrandimento, 5-7x massimo. Le prove le faccio montando l’oculare sul
microscopio ed appoggiando “leggermente” la macchina fotografica all’obiettivo.
La macchina deve essere con zoom ottico sul massimo tele, non preoccupiamoci
della qualità ma solo della vignettatura: la foto non deve avere gli angoli anneriti,
men che meno si deve vedere il cerchio tipico della visuale microscopica.
Proviamo diversi obiettivi, il migliore è quello a minor ingrandimento, con il
barilotto più lungo e che, al massimo tele, lascia gli angoli illuminati.
Lo schema di montaggio che useremo è un classico “afocale” o “Ripresa
dall’oculare in luce parallela”, che non sembra, ma significa esattamente la stessa
cosa. Ma suona molto più intelligente !
Ora che abbiamo trovato l’oculare giusto, procuriamoci
il supporto.
Certo, se avete l’amico tornitore verrà fuori una cosa
perfetta, una specie di contenitore dell’obiettivo
fotografico che si appoggia alla struttura, fissato da un
velo di colla (cianocrilato o epossidico).
Naturalmente, ora la foto camera
non potrà più fare foto “normali”.
A montaggio, l’oculare deve “sfiorare”
l’obiettivo della macchina fotografica nella
sua massima estensione.
Ma se noi non abbiamo l’amico tornitore, se non
abbiamo nemmeno il tornio, come facciamo ?
Si va su eBay, si compra un raccordo per reflex e lo
si taglia alla giusta lunghezza.
E già che non fate niente di niente, cercate almeno di fare un taglio come si deve,
ortogonale e ben levigato !
Ed ecco quindi la nostra foto video camera finita e
collegata al suo ospite naturale: il microscopio.
Collegamento “al volo”
Dato il minimo peso della foto camera,
non vi è alcun problema neppure con il
montaggio laterale, in sostituzione di un
oculare.
Hooh !
Ora si che ci siamo !
Sembra vera !
Suggerimenti sull’uso
Dato che la macchina lavora all’infinito, è comodo impostare il programma
operativo su “Panorama” (icona le montagne), in modo che all’accensione si
predispone già ad infinito come messa a fuoco fissa ed elimina lo scatto del flash.
Se è già a fuoco sul microscopio, lo sarà “quasi” anche sulla foto camera.
Comunque, per una messa a fuoco perfetta sul monitor LCD, ci si può aiutare con
una leggera lente, almeno se il display è valido.
Per lo scatto, utilizzare sempre l’autoscatto. Se è settabile su pochi secondi, tanto
meglio.
Dal menu della foto camera, eliminare le opzioni di auto spegnimento e risparmio
energetico: è poco simpatico quando vi si spegne tutto sul più bello.
Piuttosto, tra uno scatto e l’altro, è sufficiente disattivare il solo display con il
pulsante relativo: il consumo ringrazia e la ripresa della funzionalità è immediata.
Ora fotografate pure e fate vedere ai vostri amici foto e filmati. Ne sarete
orgogliosi, anche per aver assemblato da soli la “vostra” fotocamera.
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