Il mondo arabo in rivolta
• In Egitto, Tunisia,
Libia, Yemen: cambio
di governo.
• Riforme ottenute a
seguito di rivolte
(Marocco, Kuwait,
Giordania e Oman).
• Siria (rivolta armata)
• Proteste diffuse
(Algeria, Iraq,
Palestina, Libano).
• Proteste minori (Sahara
occidentale,
Mauritania, Sudan,
Arabia Saudita).
Prima delle primavere arabe
Cenni di storia del Vicino e Medio Oriente e
del Nordafrica dalle indipendenze
alla fine del XX secolo.
1.L’Egitto
Per chi volesse approfondire: Ira Lapidus, Storia delle società islamiche,
Einaudi, 1995, vol. 3, pp. 73-181
(History of Islamic Societies, Cambridge University Press)
La Repubblica Araba d’Egitto
• 82 milioni circa di abitanti
(circa 18 milioni gli abitanti
del Cairo). E’ il secondo Stato
più popoloso dell’Africa
• 99% arabi
• 90% musulmani, 10% copti
• Repubblica presidenziale
• Lingua araba
• PIL pro capite: 3.314 dollari
• Il Rapporto Freedom House lo
pone oggi fra i paesi non liberi.
L’Egitto: laicismo e modernità islamica
• Spedizione napoleonica del 1798-1801.
• La provincia ottomana dell’Egitto entra nella lunga fase del
governo di Muhammad ‘Ali (1805-1849), che fondò una vera e
propria dinastia che si concluderà solo nel 1952 con la fuga di re
Faruq a Roma, dopo la presa del potere da parte degli Ufficiali
Liberi.
• Muhammad ‘Ali fece dell’Egitto un paese sostanzialmente
indipendente dall’impero ottomano, riorganizzò le istituzioni
statali, si sbarazzò della casta militare dei Mamelucchi, incentivò
la produzione di zucchero e cotone, realizzò grandi opere di
irrigazione.
• Sotto Isma’il (1863-1879) l’Egitto viene dotato di infrastrutture
moderne (canale di Suez costruito fra il 1859 e il 1869, porto di
Alessandria, strade e rete telegrafica, etc.).
• Vengono costruiti collegi, scuole, tribunali, biblioteche e teatri.
Nascono i primi giornali.
• Al posto delle strutture corporative tipiche della società
egiziana tradizionale emerse una nuova mentalità economica
caratterizzata da individualismo e statalismo.
• Anche le élite religiose vennero spossessate dei loro privilegi
(beni waqf e riscossione imposte) e il loro potere fu fortemente
ridimensionato, limitandolo alla sfera della ritualità e
dell’istruzione di tipo religioso.
• Al-Azhar rimane l’unica importante istituzione degli ‘ulamā’,
soggetta allo shaykh al-islām, che svolgeva le funzioni di
intermediatore fra il governo e l’élite religiosa.
• Anche il potere dei sufi e delle confraternite è messo sotto
controllo attraverso la creazione di una nuova figura, uno
shaykh a capo di tutti i santuari e le confraternite.
• Nel 1882 la Gran Bretagna occupa l’Egitto.
• La Gran Bretagna (1882) pone l’Egitto sotto il suo
controllo diretto per vari motivi:
• il paese aveva, dopo l’apertura del Canale, una
collocazione essenziale sulla rotta delle Indie;
• L’economia inglese era legata a quella egiziana:
esportazione di cotone dall’Egitto e importazione di
tessuti inglesi in Egitto;
• L’Egitto aveva contratto enormi debiti enormi, che
portarono alla bancarotta e alla creazione di una
amministrazione estera del debito pubblico, sotto controllo
anglo-francese (1875).
• L’amministrazione del debito fu l’inizio della dominazione
coloniale.
• Nel 1881-1882 la rivolta di un ufficiale dell’esercito chiamato
Urabi Pascià, che tentò di costituire un governo autonomo e
parlamentare, fu soffocata nel sangue: gli Inglesi bombardarono
Alessandria e, in nome dei possessori del titolo pubblico,
ridussero l’Egitto sotto il loro controllo coloniale, stabilendo un
“condominio” anglo-egiziano sul Sudan.
• Da allora essi amministrarono l’Egitto secondo i loro interessi
coloniali, almeno fino alla fine della Prima guerra mondiale.
• È questo il contesto in cui sorge il movimento di pensiero della
Nahda e nasce l’associazione dei Fratelli Musulmani.
• Ma, altrettanto importante, e ad essi strettamente legato, si
sviluppò anche un forte movimento laico nazionalistico.
• L’Egitto fu identificato come watan, patria, molto
prima che nel resto del mondo arabo si sviluppasse
un sentimento simile.
• Il nazionalismo si fuse con le idee riformiste e
modernizzatrici, con il riconoscimento dei valori
di libertà e indipendenza, ma anche dei diritti
umani inviolabili: diritti naturali, civili, politici.
• Si inaugurano dibattiti su tematiche politiche e
sociali fino a quell’epoca inedite.
• Nasce e si diffonde rapidamente la Fratellanza nel
1928.
• Nasce e si sviluppa un forte movimento
femminista
Nascita del movimento
femminista in Egitto, 1919
I maggiori rappresentanti di questa élite colta:
Mustafa Kamil (1874-1908)
Lufti al-Sayyid (1872-1963)
Sa‘ad Zaghlul (1860-1928).
• Nel 1907 si costituiscono i primi partiti politici, come
il Hizb al-watanī di Mustafa Kamil. Le idee riformiste
e nazionaliste si diffondono non solo fra gli
intellettuali e fra gli studenti, ma anche fra le masse.
• La dichiarazione del protettorato nel 1914 da parte
degli Inglesi scatenò una violenta opposizione e una
delegazione (Wafd), capeggiata da Sa‘ad Zaghlul, si
recò (invano) nel 1919 dal residente generale per
chiedere l’indipendenza, sulla base dei principi appena
proclamati dal presidente americano Woodrow
Wilson.
• Dopo tre anni di lotta, gli Inglesi abolirono il
protettorato nel 1922 concedendo una indipendenza
parziale agli Egiziani.
Il Cairo, piazza Ramses,
rivoluzione del 1919
• Il potere, fra il 1922 e il 1952, il periodo liberalmonarchico, era basato su un precario equilibrio che
comprendeva gli Inglesi (che gestivano ancora la
politica estera, l’esercito, la regione sudanese, la
giurisdizione su tutti gli stranieri presenti nel paese,
nonché la zona del canale di Suez), la monarchia
nelle mani di re Fuad e i partiti nazionalisti (il Wafd
innanzitutto) che di fatto vincevano le elezioni ma
che non riuscivano a governare in maniera autonoma.
• Nel 1936 fu stipulato un trattato che stabiliva
l’evacuazione degli Inglesi (esclusa la zona del
Canale), un’alleanza militare di vent’anni, l’entrata
dell’Egitto nella Società delle Nazioni. Questo trattato,
molto osteggiato, sarà finalmente abrogato solo nel
1950.
• Fra la 1° e la 2° guerra mondiale si sviluppa un diffuso senso
di delusione verso l’Occidente e verso i governi liberali che si
susseguivano in Egitto mostrando tutta la loro incapacità politica
a risolvere i problemi del paese, verso le “ricette” ideologiche
laiche e occidentalizzanti.
• Una nuova generazione di intellettuali, di insegnanti, di
predicatori comincia a diffondere una visione nuova dell’Islam:
identità personale e collettiva, messaggio capace di proporsi
come soluzione ai problemi della vita privata e pubblica.
• I FM nascono e si sviluppano con estrema rapidità e successo.
Già alla fine degli anni Quaranta erano riconosciuti come il
movimento che dava voce alle proteste delle masse egiziane
contro la dominazione britannica e contro i fallimenti del sistema
politico liberale.
• Nel luglio 1952 gli Ufficiali Liberi, guidati da Naguib,
Nasser e Sadat, rovesciarono la monarchia e misero fine al
regime parlamentare, sostituendoli con un regime
presidenziale a partito unico.
• È il passaggio dal liberalismo al socialismo,
all’antimperialismo contrario ad ogni atteggiamento di
collaborazionismo, al ruolo di guida dei paesi che
diventeranno “non allineati” e di leadership nell’intero
mondo arabo contro il sionismo.
• Nasser, che aveva accettato aiuti in armi dalla
Cecoslovacchia e garanzie di protezione dall’URSS,
nazionalizza il canale di Suez nel 1956 e scatena la
cosiddetta guerra arabo-israeliana, che tuttavia lascia
all’Egitto il controllo del canale per l’opposizione
congiunta di Stati Uniti e di Unione Sovietica.
• Nasser diventa il leader indiscusso del mondo arabo.
Gamal abd al-Nasir
• Il regime nasseriano inaugura il cosiddetto “socialismo
islamico”: nazionalizzazioni, industrializzazione e riforma
agraria, che distrugge le vecchie élite fondiarie.
• Viene eliminato il partito Wafd e sono repressi i FM.
• Vengono nazionalizzate le banche e le industrie maggiori.
• I centri di istruzione religiosa vengono “statalizzati” (al-Azhar)
e vengono confiscati i beni waqf appartenenti al “clero”.
• L’intero sistema della giustizia viene riformato e laicizzato.
• Il nuovo regime è dominato dall’esercito, che guadagna un
importante ruolo nel settore dell’amministrazione e
dell’industria.
• Il fallimento nel 1961 dell’unione con la Siria (RAU) stipulata
nel 1958 e la sconfitta amara nella guerra dei sei giorni del 1967,
rappresentano gli ultimi atti della parabola politica di Nasser,
che morirà improvvisamente il 28 settembre 1970.
I funerali di Nasser
18 settembre 1970
• Gli succederà Annuar Sadat, che si avvicina agli Stati Uniti e
all’Arabia Saudita, inverte la rotta socialista dell’economia e
inaugura una sorta di economia mista aperta all’investimento estero
(infitāh).
• Accanto agli ufficiali dell’esercito, ai burocrati e ai tecnocrati,
cominciano ad arrivare banche estere e imprese in partecipazione,
esportatori e importatori, speculatori di ogni genere.
• L’intero decennio della presidenza Sadat è caratterizzato dalla
rinascita dell’Islam, soprattutto a livello giovanile e universitario.
• Sadat verrà ucciso nell’ottobre 1981 da un gruppuscolo terroristico
denominato al-Jihād, dopo la firma degli accordi di Camp David e
dopo che la rivoluzione iraniana aveva creato un clima di grande
tensione fra regimi arabi e opposizione politico-religiosa.
• Lo sostituirà Hosni Mubarak, che si trovava accanto a lui sul palco
il giorno dell’attentato.
• Inizia così il suo trentennio di potere, conclusosi con la rivoluzione
di piazza Tahrir nel febbraio 2011.
Uccisione di Sadat
Cairo, 6 ottobre 1981