bisogno di eliminazione - Corso di Laurea in Infermieristica

PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO
Polo Didattico Formativo
Sede Corso di Laurea in Infermiristica
Docente:
Sr. Antonella Guarini
ANNO ACCADEMICO
2014-2015
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LE FUNZIONI ESCRETORIE SONO DEPUTATE
PRINCIPALMENTE AGLI APPARATI:
APPARATO
URINARIO
APPARATO
INTESTINALE
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BISOGNO DI ELIMINAZIONE
La loro finalità è quella liberare l’organismo dalle scorie e
dai materiali in eccesso e dannosi;
Tale funzione è indispensabile per la vita stessa
dell’organismo.
L’eliminazione di urina e feci può risultare
particolarmente difficile a causa di danni o malattie
degli organi che a queste funzioni sono deputati;
esse risentono anche di situazioni patologiche di altri
organi o apparati, come pure condizioni di particolare
stress.
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FATTORI CHE INFLUENZANO
L’ELIMINAZIONE
Lo stadio dello sviluppo
Alla nascita il neonato elimina i vari
escreti come atto riflesso acquistando un
controllo volontario molto lentamente, a
seguito della stadio di maturazione delle
componenti del sistema nervoso e muscolo
scheletrico.
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FATTORI CHE INFLUENZANO
L’ELIMINAZIONE
L’assunzione di alimenti
e bevande
Per entrambi è importante la quantità e la
qualità delle sostanze introdotte in quanto
queste incidono sulla produzione e sulla
frequenza dell’eliminazione. Introdurre pochi
liquidi, ad es. determina la presenza di urine
concentrate, disidratazione cutanea,
rallentamento del contenuto intestinale.
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FATTORI CHE INFLUENZANO
L’ELIMINAZIONE
Fattori fisico-psicologici
Nell’effettuare l’eliminazione di escreti la persona
deve essere in grado di recarsi in bagno, di
svestirsi e di vestirsi, di avere una normodeambulazione.
Ancora, stati emotivi come l’ansia, la paura, il
dolore, lo stress per esami scolastici, determinano
una modificazione dell’eliminazione.
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LA FUNZIONE RENALE
L’apparato renale provvede ad eliminare le
sostanze di rifiuto dal sangue e di
conseguenza dall’organismo e a mantenere
costanti il volume e la composizione dei
liquidi corporei.
L’urina è il prodotto della secrezione
renale; la sua eliminazione è
indispensabile al mantenimento della
normale concentrazione del vari componenti
del sangue.
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LA FUNZIONE
RENALE
La funzione dei reni è quella di mantenere
costanti
la composizione ed il volume dei
liquidi organici; essi eliminano quasi
tutti i prodotti di rifiuto delle
proteine, l’eccesso di acqua e di sali.
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LA FUNZIONE RENALE
Il processo di svuotamento delle urine
è denominato
MINZIONE
esso è gestito dai centri nervosi presenti nel
cervello e nel midollo.
Il controllo volontario volontario della minzione
è limitato all’iniziare, al trattenere ed al
sospendere l’azione.
L’aumento della pressione addominale, uno
starnuto o un colpo di tosse, può generare una
perdita involontaria di urina.
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LA FUNZIONE RENALE
Il VOLUME delle urine
nell’arco delle 24 ore
è
definito con il
termine di
DIURESI
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LA FUNZIONE RENALE
Il VOLUME dipende dai seguenti fattori:
Ingestione di
liquidi assunti
Concentrazione
dei soluti
nel filtrato
Perdita di liquidi
con il respiro,
feci e cute
Gettata
cardiaca
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LA FUNZIONE
RENALE
Negli adulti la diuresi giornaliera è
compresa fra 800 – 2000 ml con una media
di 1200 – 1500 ml/die.
Nei bambini il volume urinario va da 300 a
1500 ml/die.
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ALTERAZIONI DELLA
MINZIONE
RITENZIONE
Si ha quando, continuando ad essere
prodotta dai reni, l’urina NON può essere
emessa a causa di affezioni
ostruttive o compressive che
occludono l’uretra.
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ALTERAZIONI DELLA
MINZIONE
ENURESI
Incontinenza di urine dovuta
alla incapacità di trattenerle.
Essa compare in caso di perdita di
coscienza (coma, epilessia, ecc.), per
lesioni midollari ecc.
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ALTERAZIONI DELLA
MINZIONE
POLLACHIURIA
Minzioni frequenti.
Queste si realizzano a brevi intervalli
di tempo, anche 20 volte nelle 24 ore
in piccole quantità.
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ALTERAZIONI DELLA
MINZIONE
STRANGURIA
Emissione dolorosa di urine.
Si riscontra nelle cistiti, con dolore
iniziale durante la minzione ma
soprattutto alla fine della minzione,
nelle calcolosi e nei tumori della vescica.
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ALTERAZIONI DELLA
MINZIONE
DISURIA
Emissione dolorosa, stentata o
difficoltosa dell’urina.
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ALTERAZIONI DELLA
MINZIONE
TENESMO
Desiderio impellente di mingere
associato a spasmo doloroso
non seguito da urine.
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ALTERAZIONI
DELLA DIURESI
OLIGURIA
Diuresi inferiore a 500 ml.
Si presenta ogni volta che si ha una perdita
eccessiva
nei casi di emorragia, shock,
stati febbrili, vomito, diarrea,
sudorazione profusa, nelle affezioni renali.
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ALTERAZIONI
DELLA DIURESI
POLIURIA
Diuresi superiore a 2000 ml.
E’ fisiologica dopo abbondante ingestione di
liquidi, diventa invece patologica quando
rappresenta un sintomo di particolari
patologie come il diabete.
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ALTERAZIONI
DELLA DIURESI
ANURIA
Cessata produzione di urina.
Può essere dovuta a cause meccaniche di tipo
ostruttivo, neoplastiche o di natura
flogistica , da cause funzionali quali
l’insufficienza renale e la
glomerulonefrite acuta.
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ALTERAZIONI
DELLA DIURESI
NICTURIA
Aumentata produzione di urina durante
la notte,
generalmente da riassorbimento di
edemi.
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ALTERAZIONI NELLA
COMPOSIZIONE DELL’URINA
EMATURIA
Presenza di sangue nelle urine.
L’urina può presentarsi leggermente tinta di
rosso, o di colore rosso sangue intenso o di
colore bruno-fumo, a seconda della quantità di
sangue contenuto.
Tale quantità permette di classificare l’ematuria
in “macroscopica” se visibile ad occhio nudo, e
in “microscopica” se rilevabile con l’esame
microscopico del sedimento.
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ALTERAZIONI NELLA
COMPOSIZIONE DELL’URINA
EMOGLOBINURIA
Presenza di emoglobina
nelle urine con
assenza di emazie.
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ALTERAZIONI NELLA
COMPOSIZIONE DELL’URINA
IPERCROMIA
Presenza di pigmenti biliari nelle urine
in seguito all’aumento della bilirubina
diretta.
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ALTERAZIONI NELLA
COMPOSIZIONE DELL’URINA
PIURIA
Presenza di pus nelle urine che si
presentano con aspetto torbido.
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LA FUNZIONE
INTESTINALE
La funzione intestinale permette
l’eliminazione del prodotto finale del
processo digestivo
rappresentato dalle FECI.
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LA FUNZIONE
INTESTINALE
LE FECI
Sono il residuo del processo digestivo.
Sono composte da:
• H2O per circa il 75 %;
• Sostanze solide per circa il 25 %
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LA FUNZIONE INTESTINALE
I CARATTERI
MACROSCOPICI
I caratteri di maggiore interesse
clinico riguardano la:
• QUANTITA’: da 120 a 300 g. die;
modificazioni fisiologiche si hanno in
relazione alla qualità e quantità
della dieta;
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LA FUNZIONE INTESTINALE
I CARATTERI
MACROSCOPICI
• ODORE:quello caratteristico delle feci normali
è dovuto alla presenza di indolo
e scatolo derivanti dalla putrefazione delle
sostanze albuminoidi;
• COLORE: normalmente è bruno, ma può variare in
condizioni fisiologiche.
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LA FUNZIONE INTESTINALE
I CARATTERI
MACROSCOPICI
In condizioni patologiche può essere:
Con pus
visibile
(ROTTURA DI ASCESSI
INTESTINALI)
Colore rosso
scuro/nerastro con
odore particolare
( MELENA)
Verde pisello
(TIFO)
Simile ad acqua
di riso
(COLERA)
Colore rosso vivo
(ENTERORAGGIA)
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LA FUNZIONE INTESTINALE
I CARATTERI
MACROSCOPICI
• CONSISTENA E FORMA: dipende dal contenuto di
acqua nelle feci.
Quando si hanno feci secche e dure, evacuate ad
intervalli di alcuni giorni o anche regolari ma
secche, si parla di STIPSI.
Quando invece si hanno feci pappose ed acquose
si parla di DIARREA.
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DISTURBI DELLA
DEFECAZIONE
Il processo fisiologico della defecazione avviene
perché si raccoglie una certa quantità di feci
nel retto.
Si realizza in tal modo una distensione delle
pareti dell’ampolla che determina la produzione
di impulsi nervosi che spingono le feci le feci
fino all’ano.
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DISTURBI DELLA DEFECAZIONE
Eliminazione frequente di feci liquide, spesso
abbondanti, dovute ad un rapido passaggio
di materiale fecale lungo il colon; le
cause principali sono:
•
infezione del canale gastroenterico;
•
eccessiva attività parasimpatica del
colon.
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DISTURBI DELLA DEFECAZIONE
L’accelerazione del transito intestinale riduce
il riassorbimento delle sostanze per effetto
del ridotto tempo di contatto della mucosa.
Di conseguenza la diarrea comporta:
•
•
la perdita importante
di Na, Cl; K;
disidratazione massiva, che può portare alla
insufficienza
circolatoria ed allo shock.
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DISTURBI DELLA DEFECAZIONE
Si parla di stipsi quando la defecazione è
ritardata oppure quando le feci, pur essendo
le evacuazioni regolari e giornaliere, sono
poche, dure e secche.
Questa modificazione dell’alvo comporta disturbi
quali: cefalea, astenia, inappetenza, addome
teso e dolorante, patina linguale ed alitosi.
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L’ENTEROCLISMA
Consiste nell’introduzione di liquidi
nel retto attraverso l’ano con
l’utilizzo di una sonda rettale.
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L’ENTEROCLISMA
GLI SCOPI?
EVACUATIVO
MEDICAMENTOSO
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L’ENTEROCLISMA
Tale introduzione di liquidi
avviene per l’azione della forza
di gravità, sia per la pressione esercitata dal
liquido stesso. Gli elementi fondamentali che
determinano effetti positivi sono:
•
La pressione del liquido determinato
dall’altezza del piano del letto;
•
La quantità del liquido da introdurre;
•
La temperatura del liquido;
•
La soluzione utilizzata.
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CLISMA EVACUATIVO
E’ detto anche di PULIZIA, in quanto serve
a liberare l’ultimo tratto intestinale
dal materiale fecale, è indicata in caso
di:
• STIPSI;
• PRIMA DI INTERVENTI CHIRURGICI;
• PRIMA DI ESAMI RADIOLOGICI.
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Precauzioni relative alla
somministrazione ed esecuzione del
clisma
•
Il clisma va praticato su prescrizione
medica;
•
Rispettare la privacy e la sensibilità
dell’individuo a cui si effettua il
clistere;
•
Si inserirà la sonda rettale avendo come
direzione l’ombelico ad una profondità
non superiore a 10-15 cm.in quanto
l’efficacia del clisma non è in relazione
alla lunghezza d’introduzione della
sonda;
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Precauzioni relative alla
somministrazione ed esecuzione del
clisma
•
Utilizzando un clisma a bassa
pressione si ottiene un minor disagio
per il paziente;
•
Il clistere non deve essere mai
effettuato in ortostatismo.
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Cosa occorre preparare?
Si porranno sul carrello i seguenti
materiali:
IRRIGATORE
PER LA
SOMMINISTRAZIONE
DELLA SOLUZIONE
( del CATANI)
TUBO DI
CONNESSIONE
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Cosa occorre preparare?
SONDE RETTALI
RECIPIENTE
PER SOLUZIONE
POMATA
LUBRIFICANTE
GARZE E
GUANTI
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Cosa occorre preparare?
PRESIDI PER
L’ELIMINAZIONE
RECIPIENTE
RENIFORME
MATERIALE
PER L’ESECUZIONE
DELL’IGIENE
INTIMA
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Come procedere?
• Eseguire un lavaggio sociale delle mani prima
di effettuare la procedura;
• Preparare tutto l’occorrente per effettuare la
manovra, se non ci sono controindicazioni la
soluzione che si userà deve avere una
temperatura di 37-38° e la quantità della
soluzione può variare da 500-1200 ml.
• Far uscire l’aria dalla sonda;
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Come procedere?
• Assicurare la privacy mediante un paravento;
• Fornire un’adeguata spiegazione al paziente su
quello che ci accingeremo ad eseguire;
• Proteggere il letto con una cerata;
• Porre il paziente in posizione di SIMS (
decubito laterale sx, con una gamba flessa )
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Come procedere?
• Indossare i guanti e lubrificare la sonda per
una lunghezza di circa 10 cm.
• Inserire delicatamente la sonda nel retto per 5
cm. Successivamente aprire il morsetto e
lasciar scorrere un poco di liquido, procedendo
all’inserimento della sonda per altri 5 cm.
• Introdurre il liquido lentamente
e se il
paziente accusa dolori sospendere l’irrigazione
per qualche secondo;
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Come procedere?
• Arrestare il flusso con il morsetto prima del
termine della soluzione in modo da non favorire
l’entrata di aria;
• Invitare il paziente a trattenere
la soluzione
per circa 5-10 minuti, e poi posizionare la
padella
oppure accompagnarlo in bagno
assistendolo adeguatamente;
• Svuotare la padella dopo aver esaminato il
materiale evacuato;
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Come procedere?
• Riordinare il letto, rifornire il materiale
per il bidet, se il paziente non è in grado
di eseguirlo provvedere alla soddisfazione
del bisogno;
• Annotare in grafica le osservazioni degne
di nota.
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CLISMA DA
RITENERE
Sono indicati quando si vuole introdurre una
soluzione nel tratto inferiore
dell’intestino allo scopo di apportare
sostanze nutritive, medicamenti,
emollienti.
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Precauzioni
• Praticare solo su indicazione medica,
preparando la soluzione che è stata
specificatamente preparata.
• Vanno preceduti da un clisma evacuante
affinché l’assorbimento della soluzione sia
favorito (2 ore prima).
• Qualsiasi stimolo all’evacuazione deve essere
annullato.
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Cosa occorre preparare?
Il materiale è lo stesso usato per i clismi
evacuanti; le differenze riguardano le
soluzioni usate e la quantità di liquido
introdotto.
• CLISMI MEDICAMENTOSI: quantità variabile di 50100-200 ml di soluzione di camomilla (effetto
sedativo);
• CLISMI EMOLLIENTI: olio di vaselina, olio di
oliva in quantità pari a 100-150 ml per
ammorbidire il materiale fecali.
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Le complicanze
L’enteroclisma è un trattamento medico non
privo di rischio.
Tra le complicanze citiamo le seguenti:
•
Squilibri idro-elettrolitici:che si
verificano a causa della tonicità della
soluzione che può risultare ipotonica,
isotonica (soluzione fisiologica) e
ipertonica.
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Le complicanze
•
Traumi tissutali:sono causati da tre
fattori principali:
LA PERISTALSI
LA SONDA
LA SOLUZIONE
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Le complicanze
•
Infiammazione del retto o del colon da
attribuirsi all’azione chimica delle
sostanze saponose.
•
Dipendenza fisica e psichica da lassativi,
supposte ed enteroclismi.
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Le complicanze
•
Stimolazione vagale: che determina una
chiusura dello sfintere anale con
conseguente distensione intestinale.
ciò è pericoloso nei soggetti che hanno
affezioni cardiache, in quanto si
possono sviluppare aritmie o riduzione
della perfusione del muscolo cardiaco.
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SVUOTAMENTO MANUALE
DELL’AMPOLLA RETTALE
DEFINIZIONE E SCOPO
Lo svuotamento manuale dell’ampolla rettale
è una procedura invasiva che consente
l’evacuazione di feci dal retto
utilizzando il dito indice della mano
dominante.
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SVUOTAMENTO MANUALE
DELL’AMPOLLA RETTALE
DEFINIZIONE E SCOPO
Lo scopo è quello di eliminare le feci
presenti nel retto qualora ogni altra
modalità per far evacuare la persona sia
risultata inefficace e sia stata
valutata la presenza di materiale fecale
raggiungibile tramite esplorazione
rettale.
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