Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA DEFINIRE LA FAMIGLIA Una famiglia è un insieme di due o più persone legate da vincoli di sangue, di matrimonio o adozione, che formano una unità economica, sono responsabili della reciproca cura e spesso vivono insieme nel medesimo aggregato domestico. Tale definizione generale, tuttavia, ricomprende una varietà di situazioni differenti: le condizioni familiari di una famiglia irlandese, di una delle isole Trobriand e di una che vive in un kibbutz israeliano sono tra loro completamente diverse. Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELLA FAMIGLIA Sociologi e antropologi hanno individuato una serie di caratteristiche strutturali applicabili a una casistica estremamente ampia. In particolare, la classificazione delle diverse tipologie di famiglia può essere operata a partire da cinque variabili fondamentali: - la forma di famiglia; - la forma di matrimonio; la scelta del coniuge; i modelli di residenza; le discendenze e le eredità. 2 Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA FORME DI FAMIGLIA Due sono le forme principali di famiglia: - la famiglia nucleare, composta dai genitori e dalla prole che da essi dipende; - la famiglia estesa, composta dalla famiglia nucleare e da altri parenti biologici o acquisiti, come nonni, zii, nipoti, cugini suoceri, cognati. La maggior parte delle società riconosce la famiglia nucleare come unità sociale fondamentale, o perlomeno come rilevante. Varia, invece, a seconda delle società l’atteggiamento nei confronti della famiglia estesa, come base di relazioni sociali e fonte di sostegno reciproco. Si dicono patriarcali le società fondate sulla dominanza maschile, sancita dalla tradizione e spesso anche dalla legge. 3 Si dicono invece matriarcali le società in cui l’autorità è in capo alla madre e alla moglie. Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA FORME DI MATRIMONIO Due sono le forme principali di matrimonio: - la monogamia, ossia il matrimonio di un solo uomo con una sola donna; - la poligamia, che prevede il matrimonio di un solo individuo con più partner diversi. A sua volta la poligamia si può distinguere in due forme diverse: - la poliginia, ossia il matrimonio di un solo uomo con più donne; - la poliandria, cioè il matrimonio di una sola donna con più uomini. Esiste infine il matrimonio di gruppo, ossia il matrimonio di più uomini con più donne. Può essere sorprendente in questo senso constatare che la poliginia risulta essere la forma di matrimonio prevalente nella maggioranza delle culture. Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA SCELTA DEL CONIUGE • Due sono i principali sistemi che regolano la scelta del coniuge: – l’esogamia, che impone la scelta del coniuge all’esterno di dati gruppi (come la famiglia, il clan etc.); – l’endogamia, che impone la scelta del coniuge all’interno dei gruppi di riferimento. • La più comune regola esogamica è il tabù dell’incesto, che proibisce il matrimonio e i rapporti sessuali tra persone aventi un legame biologico più o meno stretto. • Nelle società occidentali, una forma parziale di endogamia viene praticata all’interno di specifici gruppi etnici (ad es. i neri americani) religiosi (gli ebrei) o di5 classe (i nobili inglesi). Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA MODELLI DI RESIDENZA • Le società si differenziano anche per il luogo in cui va a vivere la coppia appena sposata: – nel modello di residenza neolocale, la coppia appena sposata si separa fisicamente sia dalla famiglia del marito, che da quella della moglie; – nel modello di residenza patrilocale, la coppia appena sposata va a vivere con i parenti del marito o vicini a essi; – nel modello di residenza matrilocale, la coppia, appena sposata, va a vivere con i parenti della moglie o vicini a essi. • La residenza neolocale, che è la norma in Occidente, è invece rara nel resto del mondo. Essa risulta collegata con la monogamia, l’individualismo e l’uguaglianza dei ruoli economici tra donne e uomini. 6 Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA DISCENDENZA ED EREDITA’ Le regole di discendenza consentono di selezionare le relazioni biologiche rilevanti all’interno del gruppo sociale. I sistemi di discendenza possono essere di tre tipi: – nella discendenza patrilineare, la più comune, la parentela è tracciata per linea maschile: i legami principali sono quelli che uniscono il padre al figlio e al figlio del figlio; – nella discendenza matrilineare, piuttosto rara, la parentela viene tracciata per linea femminile; – nella discendenza bilineare, prevalente in Occidente, la parentela viene tracciata per via sia maschile che femminile. 7 Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA LA TEORIA FUNZIONALISTA DELLA FAMIGLIA Come accade per tutte le altre unità sociali, anche nel caso della famiglia i funzionalisti esaminano l’unità in rapporto ai bisogni sociali che essa soddisfa: – funzioni economiche. In tutte le società, la famiglia svolge sempre un ruolo economico fondamentale; – trasmissione dello status. Altro ruolo associato alla famiglia è quello della conservazione e riproduzione intergenerazionale dello status dei membri. Tale funzione si è però affievolita con il tempo; – socializzazione. È nell’ambito della famiglia che i bambini acquisiscono buona parte delle nozioni e capacità necessarie allo svolgimento dei ruoli adulti; – assistenza sociale. In passato, la famiglia assolveva anche al compito di garantire ai soggetti l’assistenza sociale fondamentale. Oggi tale compito è in parte assunto dal 8 sistema di welfare. Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA LA TEORIA DELLA FAMIGLIA PROPOSTA DALLA TEORIA DEL CONFLITTO • Secondo i teorici del conflitto, la visione della famiglia dei teorici funzionalisti rende un’immagine della società eccessivamente armonicista e in continuo adattamento. • Secondo Marx ed Engels (1848), con la rivoluzione industriale la famiglia ha finito per trasformarsi in un insieme di relazioni fondate sullo scambio monetario. Entro tale nucleo (soprattutto nel caso degli operai), le donne sono trattate come oggetti di proprietà e gli stessi figli sono vissuti come merci e strumenti di lavoro. • Secondo Hartmann (1981), lo sviluppo del sistema capitalista-patriarcale ha concentrato le risorse nelle mani dei capitalisti e degli uomini. Per assicurare la sopravvivenza dei gruppi inferiori (operai e donne), il sistema ha creato forme di redistribuzione legate al lavoro salariato e alla 9 convivenza familiare. Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA L’AMORE ROMANTICO • Tutti noi ereditiamo un insieme di idee sull’amore, che fanno parte della cultura occidentale e plasmano le nostre aspettative rispetto alle relazioni affettive. • Alcune delle idee ancor oggi diffuse vengono direttamente dalle corti europee dei secoli XI e XII e derivano dall’ideale feudale di devozione assoluta del vassallo nei confronti del suo signore. • Durante il Romanticismo, tale concezione si fuse con nuove idee legate alla ricerca del “vero amore”, unico, perenne e fondato su sentimenti intensissimi. • Al contrario, fino ad almeno tutto il secolo XVIII, il matrimonio costituiva una sorta di baratto tra gruppi di parentela, nel quale la dote ammontava talvolta a un cospicuo patrimonio. È evidente che in un quadro simile10i sentimenti di amore tra partner non potevano costituire il fondamento del matrimonio. Smelser, Manuale sociologia, il Mulino, 2011 IL MATRIMONIO E LAdi FAMIGLIA IN OCCIDENTE Capitolo XIII. LA FAMIGLIA • Negli ultimi cinquanta anni il tasso di nuzialità, cioè il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati in un anno e l’ammontare medio della popolazione residente, è stato in costante e significativo declino. • Tale fenomeno non è legato esclusivamente a una minore propensione al matrimonio. Al contrario, esso segnala anche una più generale trasformazione demografica della società: in Italia, ad esempio, è aumentata sensibilmente l’età in cui ci si sposa per la prima volta ed è parimenti aumentata l’incidenza delle convivenze non istituzionalizzate. • Negli ultimi decenni è cresciuta anche l’incidenza delle seconde nozze, quelle cioè che interessano coppie di sposi, in cui almeno un partner abbia avuto una precedente 11 esperienza matrimoniale. IL MATRIMONIO E LA FAMIGLIA IN OCCIDENTE Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA • In generale il coniuge viene scelto entro un gruppo sociale affine al proprio (c.d. omogamia). L’omogamia favorisce l’equilibrio e la stabilità dell’unione, attraverso la minimizzazione dei conflitti dovuti a disparità sociali. – Si parla di omogamia educativa per indicare la tendenza a sposarsi con una persona dotata di un livello di istruzione affine al proprio; – Si parla di omogamia occupazionale per indicare la tendenza a sposarsi con una persona il cui status occupazionale sia simile al proprio; – Si parla di omogamia nazionale per indicare la tendenza a sposarsi con una persona della stessa nazionalità. Tale tendenza, tuttavia, appare in via di ridimensionamento. • A partire dagli anni Sessanta, anche i divorzi sono divenuti gradualmente sempre più frequenti in Occidente. Tra le cause più ricorrenti di divorzio vi sono problemi economici, sessuali, le divergenze di opinioni politiche o relative all’educazione dei figli, i rapporti con i 12 suoceri. IL MATRIMONIO E LA FAMIGLIA IN OCCIDENTE Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA • Oggi, la famiglia occidentale appare un’istituzione poco stabile. La sua crisi ha creato una serie di fronti di tensione per la società: – Famiglie a doppia carriera. Uno dei nodi è legato al fatto che, diversamente dal passato, spesso entrambi i coniugi lavorano anche fuori della casa. Di qui conflitti di personalità (chi fa che cosa in casa?) o di sovraccarico di responsabilità. – Rapporto tra genitori e figli. A partire dagli anni Sessanta, è divenuta sempre più conflittuale la relazione tra genitori e figli. In particolare, è decresciuta di molto la propensione all’accettazione dell’autorità dei primi da parte dei secondi. • In tutti i paesi avanzati costituiscono un fenomeno sempre più rilevante anche le famiglie monoparentali. I componenti di tali gruppi soffrono spesso di problemi economici, di scarsa accettazione sociale, di ansia da 13 inadeguatezza. Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 IL MATRIMONIO E LA FAMIGLIA IN OCCIDENTE Capitolo XIII. LA FAMIGLIA • Si dicono famiglie ricostituite quelle che comprendono: un genitore, almeno un suo figlio nato da un precedente matrimonio, il suo nuovo coniuge ed eventualmente i figli nati dal nuovo matrimonio. Anche questo fenomeno non è inedito, ma la sua incidenza è cresciuta in modo importante negli ultimi decenni. • Varie alternative alla famiglia tradizionale sono emerse negli ultimi decenni. Tra di esse, le più significative sono le famiglie di fatto, le convivenze more uxorio e le comuni. • Tutti insieme, i cambiamenti descritti hanno portato all’emergere in Occidente di un’area di legislazione sociale definita “politiche per la famiglia”. L’espressione si riferisce alle politiche pubbliche mirate a influenzare direttamente o indirettamente le dimensioni, il benessere, la stabilità il14 reddito delle famiglie. Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA LE CONVIVENZE • Come accennato, una quota prevalente delle famiglie di fatto è oggi costituita dalla convivenze giovanili prematrimoniali. • L’incidenza del fenomeno è fortemente variabile nei paesi occidentali, e si lega alla permanenza dei figli in casa dei genitori. Tra i fattori individuati come responsabili per tale variabilità vi sono: – la natura del mercato del lavoro. La permanenza dei figli presso i genitori è maggiore dove maggiore è la disoccupazione giovanile; – la natura del mercato abitativo. La permanenza è più lunga nei paesi dove è minore la quota di abitazioni in affitto; – le politiche sociali. La permanenza è più lunga nei paesi dove i compiti di assistenza sociale sono attribuiti alla famiglia, anziché allo stato e al mercato; – i sistemi di formazione della famiglia. La permanenza è più breve nei paesi dove ci si sposa soltanto molti anni dopo aver lasciato la famiglia per andare a lavorare e accumulare risparmi; – l’influenza sociale della chiesa. 15 Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011 Capitolo XIII. LA FAMIGLIA IL FUTURO DELLA FAMIGLIA • Secondo alcuni, i cambiamenti descritti sono sintomi di disgregazione e produrranno gravi conseguenze sugli adulti del futuro. • Secondo altri, il dissolversi delle forme familiari tradizionali consentirà al contrario un ambiente più gratificante e superiori possibilità di realizzazione individuale. • Quello che è certo è che la famiglia è una istituzione estremamente flessibile, che anche nel passato è cambiata molto, senza per questo mai dissolversi. • Allo stesso tempo, è un dato la perdita di attualità delle forme di famiglia tramandate dalla tradizione. Le tendenze attuali sembrano indicare che la famiglia è destinata a conservare un ruolo prevalente come contesto dell’intimità tra adulti, della riproduzione e della cura dei figli, anche se queste funzioni diventeranno probabilmente più frammentarie. 16