Diapositiva 1 - Università del Salento

Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011
INTRODUZIONE
ALLA STRUTTURA SOCIALE
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
CHIAMIAMO “STRUTTURA SOCIALE” L’AMBIENTE SOCIALE,
ARTICOLATO A LIVELLI DIVERSI, ENTRO IL QUALE I SOGGETTI
VIVONO E INTERAGISCONO.
I SOGGETTI VEDONO LA STRUTTURA SOCIALE COME
ORGANIZZATA PER LIVELLI SEMPRE PIÙ AMPI,
SIMILMENTE A QUANTO ACCADE PER GLI AMBIENTI FISICI.
I “LIVELLI” DI STRUTTURA SOCIALE PIÙ VICINI ALL’INDIVIDUO
SONO QUELLI DI RUOLO E STATUS. ESSI POSSONO POI ESSERE
AGGREGATI IN LIVELLI PIÙ AMPI CHIAMATI ISTITUZIONI (AD ES.
FAMILIARI, SCOLASTICHE, ECONOMICHE, POLITICHE).
AGGREGANDO TRA LORO LE ISTITUZIONI DI UN DATO CONTESTO
1
SOCIALE, INFINE, SI ARRIVA A DEFINIRE LA SOCIETÀ.
LO STATUS SOCIALE
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
• UNO STATUS È UNA POSIZIONE SOCIALE, CARATTERIZZATA DA
SPECIFICI DIRITTI E DOVERI, CHE CONTRIBUISCE A DEFINIRE L’IDENTITÀ
DI UNA PERSONA.
• OGNI PERSONA PUÒ OCCUPARE DIVERSE POSIZIONI NELLA SOCIETÀ
(AD ES. ESSERE MUSICISTA, MADRE, MOGLIE) E QUINDI RIVESTIRE AL
CONTEMPO DIVERSI STATUS. GENERALMENTE, VI È UNO STATUS CHE
DEFINISCE IN MODO PARTICOLARE QUELLA DATA PERSONA. SPESSO
TALE FORMA DI STATUS È IL LAVORO SVOLTO.
• ALCUNI STATUS (ETNIA, GENERE, LUOGO DI NASCITA) DERIVANO
DALLA NASCITA. SI PARLA DI STATUS ASCRITTI.
• GLI STATUS ACQUISITI SONO INVECE QUELLI CHE DERIVANO DA UNA
2
PRESTAZIONE: AD ESEMPIO, SI DIVENTA SCRITTORI PUBBLICANDO LIBRI.
I RUOLI SOCIALI
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
• UN RUOLO È UN INSIEME DI COMPORTAMENTI ORIENTATI SECONDO
LE ASPETTATIVE DI UN CERTO STATUS.
• A OGNI RUOLO SONO ASSOCIATI TUTTI I COMPORTAMENTI
COLLEGATI AI SUOI DIRITTI E DOVERI: DA UNA PERSONA CHE RICOPRE IL
RUOLO DI MUSICISTA CI SI ASPETTA CHE PRODUCA MUSICA, SI ESERCITI PER UN
CERTO NUMERO DI ORE AL GIORNO, SI COORDINI CON COLLEGHI E DIRETTORE.
• A OGNI STATUS CORRISPONDONO DIVERSI RUOLI: UNA PERSONA CON
LO STATUS DI INSEGNANTE SI COMPORTA IN UN MODO CON GLI ALLIEVI, IN UN
ALTRO CON I COLLEGHI E IN UN ALTRO ANCORA CON IL PRESIDE.
• TUTTI I RUOLI ASSOCIATI A UN DATO STATUS COSTITUISCONO UN
COMPLESSO DI RUOLI (MERTON, 1949).
3
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
I RUOLI SOCIALI
• A OGNI RUOLO SONO ASSOCIATE SPECIFICHE ASPETTATIVE.
• TALI ASPETTATIVE SONO DI DUE TIPI: FORMALI E INFORMALI.
SONO FORMALI QUELLE COLLEGATE A CODICI FORMALIZZATI,
COME, AD ESEMPIO, LE LEGGI.
SONO INFORMALI QUELLE COLLEGATE AD ASPETTI PIÙ SOFT,
COME L’ABBIGLIAMENTO, IL COMPORTAMENTO A TAVOLA, LA
BUONA EDUCAZIONE.
• IL RISPETTO (O MANCATO RISPETTO) PER LE ASPETTATIVE PORTA
ALL’EROGAZIONE DI RICOMPENSE, DETTE SANZIONI. LE PUNIZIONI SI
DICONO SANZIONI NEGATIVE, LE RICOMPENSE SI DICONO SANZIONI
POSITIVE.
• ATTRAVERSO LE SANZIONI, IL GRUPPO SOCIALE RAFFORZA LE
REGOLE CHE DEFINISCONO I COMPORTAMENTI APPROPRIATI.
4
LESmelser,
CARATTERISTICHE
RUOLI
Manuale di sociologia, ilDEI
Mulino,
2011
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
PARSONS HA PROVATO A METTERE ORDINE TRA I RUOLI SOCIALI,
CLASSIFICANDOLI IN BASE A 5 COPPIE DI VARIABILI STRUTTURALI:
• AFFETTIVITÀ/NEUTRALITÀ AFFETTIVA. ALCUNI RUOLI (INFERMIERE, MEDICO) RICHIEDONO
NEUTRALITÀ AFFETTIVA ANCHE IN SITUAZIONI INTENSE. ALTRI RICHIEDONO MANIFESTAZIONI
APERTE DI AFFETTIVITÀ;
• ASCRIZIONE/ACQUISIZIONE. ALCUNI RUOLI HANNO ALLA BASE STATUS ASCRITTI (FIGLIO,
ADOLESCENTE). ALTRI FANNO PERNO SU STATUS ASCRITTI (AD ES.: AMMINISTRATORE DELEGATO);
• SPECIFICITÀ/DIFFUSIONE. ALCUNI RUOLI SONO PIÙ SPECIFICAMENTE DEFINITI (L’INFERMIERE). ALTRI
SONO LARGAMENTE INDEFINITI (AD ES. IL FIGLIO);
• UNIVERSALISMO/PARTICOLARISMO. ALCUNI RUOLI HANNO REGOLE LA CUI ESECUZIONE È
ASSUNTA COME UNIVERSALE. ALTRI PREVEDONO UN TRATTAMENTO PARTICOLARE DELLE PERSONE
CON CUI ABBIAMO DATE RELAZIONI (AD ES. DA UN BIBLIOTECARIO CI ASPETTIAMO CHE CONCEDA
I LIBRI IN PRESTITO SEGUENDO CRITERI UGUALI PER TUTTI E CHE FACCIA PAGARE SANZIONI UGUALI
A CHI NON RESTITUISCE I LIBRI);
• ORIENTAMENTO VERSO L’IO/VERSO LA COLLETTIVITÀ. ALCUNI RUOLI PREVEDONO
ORIENTAMENTO VERSO I PROPRI INTERESSI (AD ES. UN COMMERCIANTE). IN ALTRI RUOLI (AD ES.
PUBBLICO UFFICIALE) CI SI ATTENDE ORIENTAMENTO VERSO IL BENE DELLA COLLETTIVITÀ.
• OGNI RUOLO, DICE PARSONS, È DESCRITTO DA UNA COMBINAZIONE TRA LE
VARIABILI SUINDICATE.
• TUTTAVIA NESSUN RUOLO COSTITUISCE UN MODELLO MECCANICO DI 5
COMPORTAMENTO. LE PERSONE INTERPRETANO SEMPRE ATTIVAMENTE LE
ASPETTATIVE DI RUOLO.
SISTEMI DI RUOLI
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
NELLE NOSTRE SOCIETÀ, OGNI INDIVIDUO PUÒ RIVESTIRE PIÙ RUOLI
CONTEMPORANEAMENTE. SI DICE CONFLITTO DI RUOLO LA SITUAZIONE
IN CUI TALI RUOLI PROPONGONO AL SOGGETTO ASPETTATIVE
CONFLIGGENTI RISPETTO AI COMPORTAMENTI DA TENERE.
OLTRE CHE RISPETTO ALLE ASPETTATIVE PROPOSTE DA RUOLI DIVERSI
(MADRE E MOGLIE, PADRE E MARITO), IL CONFLITTO DI RUOLO PUÒ VERIFICARSI
ANCHE RISPETTO AD ASPETTI DIVERSI DI UNO STESSO RUOLO (DA UN ASSISTENTE
SOCIALE CI SI ASPETTA CHE SIA COMPRENSIVO E SENSIBILE, MA PER TRATTARE CON CERTE ISTITUZIONI ASSISTENZIALI
BISOGNA ESSERE BEN DECISI E AUTORITARI)
.
LA SOCIETÀ PREVEDE TUTTAVIA ANCHE MECCANISMI PER SANARE I
CONFLITTI DESCRITTI. TRA ESSI, FONDAMENTALI SONO LE PRIORITÀ DI
RUOLO - CHE CONSENTONO DI ATTRIBUIRE IMPORTANZA PREVALENTE A
UN RUOLO RISPETTO AD ALTRI (LA FAMIGLIA E IL LAVORO…POSSONO
ESSERE RITENUTE DELLE PRIORITÀ..)- E LA SDRAMMATIZZAZIONE6
ATTRAVERSO LO SCHERZO E L’IRONIA (AMBIVALENZE NEI CONFRONTI DEI SUOCERI!!).
LE ISTITUZIONI
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
UN’ISTITUZIONE È UN INSIEME DI STATUS E RUOLI SOCIALI CHE HANNO LO
SCOPO DI SODDISFARE DETERMINATI BISOGNI SOCIALI.
PER MARX
IL BISOGNO SOCIALE FONDAMENTALE È LA SOPRAVVIVENZA MATERIALE
LENSKI E LENSKI (1970) HANNO COSÌ CLASSIFICATO I BISOGNI SOCIALI
FONDAMENTALI:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
COMUNICAZIONE TRA I MEMBRI;
PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI NECESSARI ALLA SOPRAVVIVENZA;
DISTRIBUZIONE DEI BENI E SERVIZI PRODOTTI;
PROTEZIONE DEI MEMBRI DAI PERICOLI FISICI, DA NEMICI UMANI, DA ORGANISMI NON UMANI
NOCIVI;
SOSTITUZIONE DEI MEMBRI ATTRAVERSO LA RIPRODUZIONE E SOCIALIZZAZIONE;
CONTROLLO DEI MEMBRI, PER GARANTIRE RISOLUZIONE DEI POSSIBILI CONFLITTI ED ESECUZIONE DEL
LAVORO SOCIALE NECESSARIO ALLA RIPRODUZIONE.
LE ISTITUZIONI NASCONO COME TENTATIVI ORGANIZZATI PER SODDISFARE
TALI BISOGNI.
AD ESEMPIO, LE ISTITUZIONI ECONOMICHE NASCONO PER SODDISFARE I BISOGNI B) E C).
7
RISORSE E CAMBIAMENTO ISTITUZIONALE
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
PER COMPIERE LA PROPRIA FUNZIONE SOCIALE, TUTTE LE ISTITUZIONI
HANNO BISOGNO DI RISORSE (NATURALI, ARTIFICIALI, LEGATE A
ESSERI UMANI). IN QUESTO SENSO, LE ISTITUZIONI SONO DEFINIBILI
COME CONGEGNI PER CANALIZZARE LE RISORSE SOCIALI, SECONDO
MODELLI DI INTERAZIONE STABILI.
TUTTAVIA
LE ISTITUZIONI POSSONO ESSERE SOGGETTE A VARIABILITÀ E
MUTAMENTO.
UN ALTRO FATTORE DI INSTABILITÀ E CAMBIAMENTO PER LE
ISTITUZIONI È DATO DAI MUTAMENTI CHE INTERVENGONO NELLE
CONDIZIONI CHE INFLUENZANO LE ISTITUZIONI STESSE.
LE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE AD ESEMPIO HANNO CREATO NUOVI RUOLI E TRASFORMATO IL
RAPPORTO MEDICO PAZIENTE
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011
DEFINIZIONI
DI SOCIETA’
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
GLI SCIENZIATI SOCIALI HANNO AVUTO DIFFICOLTÀ A TROVARE UNA
DEFINIZIONE CONDIVISA PER IL CONCETTO DI “SOCIETÀ”.
•
MARSH (1967) HA COSÌ TENTATO DI SPECIFICARE LE CONDIZIONI
NECESSARIE PERCHÉ UN GRUPPO POSSA ESSERE DEFINITO UNA
SOCIETÀ:
•
•
•
•
IL CONTROLLO DI UN TERRITORIO DELIMITATO DA CONFINI;
IL RECLUTAMENTO DI NUOVI MEMBRI ATTRAVERSO MECCANISMI COME LA
RIPRODUZIONE SESSUALE O L’IMMIGRAZIONE;
UNA CULTURA “INCLUSIVA”, CIOÈ SUFFICIENTEMENTE COESA DA CONSENTIRE LA
SODDISFAZIONE DEI BISOGNI SOCIALI;
L’INDIPENDENZA POLITICA.
TALE DEFINIZIONE, TUTTAVIA, PRESENTA ALCUNI PROBLEMI PERCHÉ AD
ESEMPIO IN ALCUNE NAZIONI MULTIETNICHE CI POSSONO ESSERE
TRATTI CULTURALI NON CONDIVISI DA TUTTA LA POPOLAZIONE..
L’INDIPENDENZA POLITICA NON SEMPRE È TOTALE
TIPI DI SOCIETA’
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2011
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
ESISTONO MOLTI TIPI DIVERSI DI SOCIETÀ. LENSKI E LENSKI (1970)
HANNO PROVATO A CLASSIFICARLI A PARTIRE DAI MEZZI DI SUSSISTENZA
CHE IMPIEGANO:
• SOCIETÀ DI CACCIA E RACCOLTA. SONO SOCIETÀ I CUI MEMBRI SI SOSTENGONO
ATTRAVERSO LA CACCIA E LA RACCOLTA ITINERANTE DI BACCHE, RADICI E ALTRI
VEGETALI COMMESTIBILI. IL LORO PERNO SOCIALE È DATO DAL SISTEMA DI
PARENTELA;
• SOCIETÀ ORTICOLE. SONO SOCIETÀ I CUI MEMBRI SI SOSTENGONO ATTRAVERSO LA
COLTIVAZIONE DI ORTI E GIARDINI. LE STRUTTURE POLITICHE DI TALI SOCIETÀ SONO
ARTICOLATE SU PIÙ LIVELLI E LE STESSE STRUTTURE FAMILIARI SONO PIÙ COMPLESSE DI
QUELLE DELLE SOCIETÀ DI CACCIA E RACCOLTA;
• SOCIETÀ AGRICOLE. SONO SOCIETÀ ORTICOLE IN CUI LA DISPONIBILITÀ DI
STRUMENTI PIÙ AVANZATI, A SUPPORTO DELL’AGRICOLTURA, RENDE DISPONIBILE UN
SURPLUS AGRICOLO. VI SORGONO CITTÀ E FORME DI ATTIVITÀ DIVERSE. LE
STRUTTURE FAMILIARI PERDONO IL PROPRIO RUOLO DI PREMINENZA SOCIALE;
• SOCIETÀ INDUSTRIALI. SONO SOCIETÀ CARATTERIZZATE DA FORTE DIFFERENZIAZIONE
DELLE ATTIVITÀ, DALL’IMPIEGO DI CONOSCENZE SCIENTIFICHE PER LA PRODUZIONE,
DALLA CENTRALITÀ DELLA TECNOLOGIA. LA MAGGIOR PARTE DI QUESTE SOCIETÀ
HA
10
ORGANISMI DI GOVERNO ALTAMENTE SVILUPPATI, CON BUROCRAZIE E APPARATI
MILITARI COMPLESSI.
GEMEINSCHAFT
E GESELLSCHAFT
Smelser, Manuale di sociologia,
il Mulino, 2011
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
UNO DEI TENTATIVI PIÙ INFLUENTI PER INDIVIDUARE LE DIFFERENZE TRA SOCIETÀ
PREINDUSTRIALI E INDUSTRIALI È QUELLO DI TÖNNIES (1887), CHE DISTINGUE LA
COMUNITÀ RURALE AGRICOLA (GEMEINSCHAFT) DALLA SOCIETÀ URBANA
INDUSTRIALIZZATA (GESELLSCHAFT).
•
LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA GEMEINSCHAFT E GESELLSCHAFT SONO:
•
MOTIVAZIONI INDIVIDUALI. LA GEMEINSCHAFT RICHIEDE CHE GLI INDIVIDUI RISPONDANO AD
OBBLIGHI COLLETTIVI, MENTRE LA GESELLSCHAFT SI BASA SUL PERSEGUIMENTO RAZIONALE DEGLI
INTERESSI INDIVIDUALI;
•
CONTROLLO SOCIALE. LA GEMEINSCHAFT METTE L’ACCENTO SU USI E LEALTÀ TRADIZIONALI
INFORMALI, LA GESELLSCHAFT SU LEGGI CODIFICATE FORMALMENTE;
•
DIVISIONE DEL LAVORO. LA GEMEINSCHAFT IMPLICA UNA SPECIALIZZAZIONE LIMITATA; LA
GESELLSCHAFT PREVEDE SPECIALIZZAZIONE E AUTONOMIA DEI RUOLI PROFESSIONALI;
•
CULTURA. LA GEMEINSCHAFT SI BASA SU VALORI RELIGIOSI, LA GESELLSCHAFT SU VALORI SECOLARI;
•
ISTITUZIONI DOMINANTI. NELLE SOCIETÀ PREINDUSTRIALI SONO CENTRALI LE FAMIGLIE, IL VICINATO
E LE COMUNITÀ LOCALI. NELLE SOCIETÀ INDUSTRIALI SI IMPONGONO LE ORGANIZZAZIONI FORMALI.
LA DICOTOMIA DI TÖNNIES È STATA MOLTO CRITICATA. IN PRIMIS, ESSA È
ECCESSIVAMENTE SEMPLICISTICA. INOLTRE, ESSA NON SI PRESTA ALL’ANALISI UNIVOCA
DELLE SOCIETÀ INDUSTRIALI MODERNE, CARATTERIZZATE DA UNA MISCELA DI ELEMENTI
RICONDUCIBILI SIA ALLA GEMEINSCHAFT CHE ALLA GESELLSCHAFT.