Diapositiva 1 - Culture e Civiltà

Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2007
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
INTRODUZIONE ALLA STRUTTURA SOCIALE
• Chiamiamo “struttura sociale” l’ambiente sociale,
articolato a livelli diversi, entro il quale i soggetti
vivono e interagiscono.
• I soggetti vedono la struttura sociale come
organizzata per livelli sempre più ampi, similmente a
quanto accade per gli ambienti fisici.
• I “livelli” di struttura sociale più vicini all’individuo
sono quelli di ruolo e status. Essi possono poi essere
aggregati in livelli più ampi chiamati istituzioni (ad es.
familiari, scolastiche, economiche, politiche).
Aggregando tra loro le istituzioni di un dato contesto
sociale, infine, si arriva a definire la società.
1
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2007
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
LO STATUS SOCIALE
• Uno status è una posizione sociale, caratterizzata
da specifici diritti e doveri, che contribuisce a
definire l’identità di una persona.
• Ogni persona può occupare diverse posizioni nella
società (ad es. essere musicista, madre, moglie) e
quindi rivestire al contempo diversi status. E
tuttavia, generalmente, vi è uno status che
definisce in modo particolare quella data persona.
Spesso tale forma di status è il lavoro svolto.
• Alcuni status (etnia, genere, luogo di nascita)
derivano dalla nascita. Si parla di status ascritti.
• Gli status acquisiti sono invece quelli che derivano
da una prestazione: ad esempio, si diventa scrittori
pubblicando libri.
2
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2007
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
I RUOLI SOCIALI 1
• Un ruolo è un insieme di comportamenti orientati
secondo le aspettative di un certo status.
• A ogni ruolo sono associati tutti i comportamenti
collegati ai suoi diritti e doveri: da una persona che
ricopre il ruolo di musicista ci si aspetta che produca
musica, si eserciti per un certo numero di ore al
giorno, si coordini con colleghi e direttore.
• A ogni status corrispondono diversi ruoli: una persona
con lo status di insegnante si comporta in un modo
con gli allievi, in un altro con i colleghi e in un altro
ancora con il preside.
• Tutti i ruoli associati a un dato status costituiscono un
complesso di ruoli (Merton, 1949). ►
3
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2007
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
I RUOLI SOCIALI 2
• A ogni ruolo sono associate specifiche aspettative.
• Tali aspettative sono di due tipi: formali e informali.
Sono formali quelle collegate a codici formalizzati, come,
ad esempio, le leggi. Sono informali quelle collegate ad
aspetti più soft, come l’abbigliamento, il comportamento
a tavola, la buona educazione.
• Il rispetto (o mancato rispetto) per le aspettative porta
all’erogazione di ricompense, dette sanzioni. Le punizioni
si dicono sanzioni negative, le ricompense si dicono
sanzioni positive.
• Attraverso le sanzioni, il gruppo sociale rafforza le regole
che definiscono i comportamenti appropriati. ►
4
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2007
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
LE ISTITUZIONI
•
Un’istituzione è un insieme di status e ruoli sociali
che hanno lo scopo di soddisfare determinati
bisogni sociali. Lenski e Lenski (1970) hanno così
classificato i bisogni sociali fondamentali:
a)
b)
c)
d)
comunicazione tra i membri;
produzione di beni e servizi necessari alla sopravvivenza;
distribuzione dei beni e servizi prodotti;
protezione dei membri dai pericoli fisici, da nemici umani, da
organismi non umani nocivi;
e) sostituzione dei membri attraverso la riproduzione e socializzazione;
f) controllo dei membri, per garantire risoluzione dei possibili conflitti ed
esecuzione del lavoro sociale necessario alla riproduzione.
•
Le istituzioni nascono come tentativi organizzati
per soddisfare tali bisogni. Ad esempio, le
istituzioni economiche nascono per soddisfare i
bisogni b) e c).
5
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2007
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
•
•
•
RISORSE E CAMBIAMENTO
ISTITUZIONALE
Per compiere la propria funzione sociale, tutte le
istituzioni hanno bisogno di risorse (naturali,
artificiali, legate a esseri umani). In questo senso, le
istituzioni sono definibili come congegni per
canalizzare le risorse sociali, secondo modelli di
interazione stabili.
Tuttavia, la “divisione del lavoro” tra le diverse
istituzioni non è immutabile. Dati bisogni sociali
possono essere soddisfatti da istituzioni diverse in
diversi luoghi o in età differenti della storia.
Un altro fattore di instabilità e cambiamento per le
istituzioni è dato dai mutamenti che intervengono
nelle condizioni che influenzano le istituzioni stesse.
6
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2007
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
DEFINIZIONI DI SOCIETA’
•
•
Gli scienziati sociali hanno avuto difficoltà a trovare
una definizione condivisa per il concetto di “società”.
Marsh (1967) ha così tentato di specificare le
condizioni necessarie perché un gruppo possa
essere definito una società:
–
–
–
–
•
il controllo di un territorio delimitato da confini;
il reclutamento di nuovi membri attraverso meccanismi come la
riproduzione sessuale o l’immigrazione;
una cultura “inclusiva”, cioè sufficientemente coesa da
consentire la soddisfazione dei bisogni sociali;
l’indipendenza politica.
Tale definizione, tuttavia, presenta alcuni precipui
problemi e si sovrappone parzialmente a quelle di
“cultura” e “stato- nazione”.
7
Smelser, Manuale di sociologia, il Mulino, 2007
Capitolo III. LA STRUTTURA SOCIALE
TIPI DI SOCIETA’
•
Esistono molti tipi diversi di società. Lenski e Lenski (1970) hanno
provato a classificarli a partire dai mezzi di sussistenza che impiegano:
– società di caccia e raccolta. Sono società i cui membri si
sostengono attraverso la caccia e la raccolta itinerante di bacche,
radici e altri vegetali commestibili. Il loro perno sociale è dato dal
sistema di parentela;
– società orticole. Sono società i cui membri si sostengono attraverso
la coltivazione di orti e giardini. Le strutture politiche di tali società
sono articolate su più livelli e le stesse strutture familiari sono più
complesse di quelle delle società di caccia e raccolta;
– società agricole. Sono società orticole in cui la disponibilità di
strumenti più avanzati, a supporto dell’agricoltura, rende disponibile
un surplus agricolo. Vi sorgono città e forme di attività diverse. Le
strutture familiari perdono il proprio ruolo di preminenza sociale;
– società industriali. Sono società caratterizzate da forte
differenziazione delle attività, dall’impiego di conoscenze scientifiche
per la produzione, dalla centralità della tecnologia. La maggior parte
di queste società ha organismi di governo altamente sviluppati, con
burocrazie e apparati militari complessi.
8