Organizzazione funzionale del SNC; Recettori: classificazione e funzionamento Il sistema nervoso si divide in: •Centrale: contenuto nella scatola cranica e nella spina dorsale – neuroni, fibre, glia •Periferico: fibre afferenti ed efferenti •Autonomo (neurovegetativo): centri nel SNC, neuroni pregangliari, gangli, neuroni postgangliari La struttura funzionale del SNC si basa su archi riflessi. Elementi dell’arco riflesso: •Recettore •Via afferente •Centri •Via efferente •Effettore Il più semplice: Riflesso monosinaptico. Esempio: Riflesso miotatico L’evoluzione di un SNC sempre più complesso porta alla diversificazione dei rapporti fra ingressi (sensoriali) e uscite (comandi motori). Questa è la base di una vita sempre più indipendente dall’ambiente esterno. Organizzazione gerarchica del SNC: Telencefalo Diencefalo Mesencefalo Ponte-cervelletto Rombencefalo (bulbo o tronco) Mielencefalo (midollo spinale) Recettori sensoriali: strutture semplici o complesse, che trasformano diversi tipi di grandezze fisiche (o chimiche) in segnali nervosi. Organizzati negli organi di senso •Olfatto •Gusto •Udito/equilibrio •Vista Distribuiti sulla superficie cutanea (e delle mucose): •Tatto (grossolano e fine) •Vibrazioni •Temperatura (freddo e caldo) •Dolore (pungente e urente) Esterocettori: organi di senso e cute Interocettori o propriocettori: dall’interno del corpo Caratteristiche generali - classificazione: • • • Primo tipo: terminazioni nervose libere o connesse con strutture connettivali Secondo tipo: cellule sensoriali in contatto sinaptico con fibre afferenti (es. orecchio interno) Terzo tipo: con interneurone fra recettore e fibra afferente (solo nell’occhio) Specificità: Rispondono ad un particolare stimolo con una soglia molto bassa, ma possono rispondere anche ad altri stimoli di elevata intensità. Es.: un pugno in un occhio fa “vedere” le stelle Adattabilità: uno stimolo persistente non viene più percepito. Es.: il cappello in testa Recettori ad adattamento rapido, lento e intermedio. Recettori ad adattamento rapido (fasici) “misurano” le variazioni dello stimolo Recettori ad adattamento lento (tonici) “misurano” l’intensità dello stimolo Principi generali di funzionamento dei recettori (di primo tipo): Lo stimolo modifica la permeabilità ionica della terminazione nervosa, in genere depolarizzandola (eccezione coni e bastoncelli, che si iperpolarizzano) Nasce un potenziale di recettore o generatore (graduato, non tutto-onulla) Il potenziale generatore si propaga con correnti elettrotoniche all’inizio della fibra afferente (primo nodo di Ranvier) Qui si generano potenziali d’azione ogni volta che viene superata la soglia. I potenziali d’azione percorrono la fibra afferente autorigenerandosi: sono tutti uguali. L’intensità dello stimolo è codificata in frequenza Scarica delle fibre afferenti: In genere, scaricano a bassa frequenza anche in presenza di stimoli costanti o di nessuno stimolo. Le scariche tendono ad essere raggruppate in treni Scarica continua a bassa frequenza Scarica continua ad alta frequenza Scarica a treni a bassa frequenza Scarica a treni a bassa frequenza Scarica a treni: aumento frequenza nei treni Scarica a treni: aumento frequenza dei treni Scarica a treni: aumento durata dei treni Modalità di modulazione degli impulsi nervosi I neuroni con scarica basale possono ridurre la scarica o cessarla del tutto quando vengono inibiti I campi recettivi: convergenza