Capitolo 1
Il sistema reale, il sistema
finanziario
e l’intermediazione
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
Obiettivi di apprendimento
• Specificare i collegamenti tra circuito reale e circuito
finanziario dell’economia
• Introdurre alcuni concetti di politica economica e
monetaria
• Definire il concetto di saldo finanziario e individuare il
ruolo dell’intermediazione finanziaria nel favorire
l’incontro tra settori in avanzo e disavanzo
• Delineare l’evoluzione delle preferenze dei settori nelle
scelte di investimento e di indebitamento
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
Indice
1.1
Concetti introduttivi
1.2
1.3
La politica monetaria quale componente della politica
economica
I cicli economici
1.4
I saldi finanziari settoriali
1.5
Le scelte finanziarie di famiglie e imprese
1.6
Funzioni, struttura e componenti del sistema
finanziario
1.7
Il ruolo del sistema bancario
1.8
L’orientamento dei sistemi finanziari
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
Concetti introduttivi (1/3)
• Il sistema economico è un insieme di soggetti, strumenti,
attività e regole strettamente interrelati tra loro per la produzione, lo
scambio e il consumo di beni e servizi nel tempo e nello spazio.
• Le principali categorie nelle quali i soggetti vengono classificati
sono:
–
–
–
–
FAMIGLIE
IMPRESE
GOVERNO
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
• All’interno del sistema economico si scambiano, da un lato, beni,
servizi e forza lavoro (Circuito reale) e, dall’altro, in contropartita,
si trasferisce la moneta o, in sua sostituzione, altri mezzi di
pagamento o strumenti finanziari (Circuito finanziario).
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
Concetti introduttivi (2/3)
• La struttura finanziaria dell’economia individua l’insieme dei
circuiti diretti (mercati) e indiretti (intermediazione finanziaria)
attraverso i quali avviene il trasferimento delle risorse connesse al
sistema dei pagamenti e al finanziamento degli investimenti, in
funzione delle preferenze e del comportamento degli agenti
economici.
• Il sistema finanziario, ossia la “sovrastruttura finanziaria
dell’economia” costituisce l’ambito attraverso il quale si svolge
l’attività di intermediazione, cioè la produzione e l’offerta di mezzi di
pagamento e di servizi e strumenti finanziari.
• Il processo di trasferimento delle risorse è necessario in quanto nel
sistema economico si registra la contemporanea presenza di
soggetti in avanzo finanziario (surplus) e soggetti in disavanzo
finanziario (deficit).
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
Concetti introduttivi (3/3)
• Qual è il rapporto tra sistema reale e sistema
finanziario?
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
La politica monetaria quale componente
della politica economica (1/4)
• La politica economica è l’insieme coordinato di provvedimenti
che, avvalendosi della politica monetaria, della politica di bilancio e
della politica dei redditi, intende perseguire obiettivi di tipo
macroeconomico.
– La politica di bilancio fa riferimento alle manovre fiscali e di spesa
pubblica attuate tramite il bilancio dello Stato. L’Autorità competente è il
Parlamento.
– La politica dei redditi ha l’obiettivo di assicurare una crescita equilibrata
dei salari e del margine di profitto delle imprese, compatibile con la
dinamica della produttività aziendale. La responsabilità della sua
attuazione è affidata alle parti sociali, spesso con ausilio e mediazione
delle Autorità governative.
– La politica monetaria riguarda l’insieme delle manovre sugli aggregati
monetari e creditizi da parte della banca centrale, per realizzare, nel breve
periodo, un mix soddisfacente tra stabilità monetaria, occupazione e
sviluppo e favorire, nel lungo periodo, il raggiungimento degli obiettivi della
politica fiscale e dei redditi in una situazione di contenimento del tasso di
inflazione. Nei Paesi economicamente avanzati, la politica monetaria è
attuata dalla banca centrale in piena autonomia.
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
La politica monetaria quale componente
della politica economica (2/4)
• Nella politica monetaria è necessario operare una distinzione, non
sempre netta, tra:
– Strumenti:variabili sotto il controllo diretto ed esclusivo delle Autorità
monetarie, che possono essere manovrate tempestivamente per
controllare gli obiettivi operativi
– Obiettivi operativi: immediatamente realizzabili, in funzione degli strumenti
utilizzati, e a loro volta capaci di influenzare gli obiettivi intermedi
– Obiettivi intermedi: variabili controllate solo indirettamente dalle Autorità
monetarie tramite gli obiettivi operativi, in grado di influire sugli obiettivi
finali
– Obiettivi finali: di natura macroeconomica e comuni all’intero schema della
politica economica.
• In relazione al tipo di strumenti utilizzati si distinguono due modalità di
intervento: coercitiva e di mercato.
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
La politica monetaria quale componente
della politica economica (3/4)
•
Nell’ambito dell’UEM (Unione Economica Monetaria) le scelte dei Governi in
materia di politica di bilancio sono vincolate dal Trattato istitutivo dell’UE,
(Maastricht, 1992) e dal Patto di Stabilità e Crescita, accordo volto a
contenere la crescita del deficit pubblico imponendo il rispetto dei due
parametri di Maastricht:
– Deficit/PIL<3%
– Debito pubblico/PIL<60%
•
L’Italia ha sancito l’obbligo del “pareggio di bilancio” con una legge
costituzionale del 20 aprile 2012.
•
Nella visione della BCE, si evidenziano due riflessi della politica monetaria:
– nel breve periodo, una variazione dei tassi del mercato monetario indotta
dalla Banca Centrale attiva una serie di meccanismi e di reazioni che si
ripercuoteranno, in ultima analisi, sull’andamento di variabili economiche
come il prodotto o i prezzi;
– nel lungo periodo, ossia dopo che l’economia ha esplicato tutti gli
adeguamenti necessari, una variazione della quantità di moneta (a parità
di altre condizioni) modifica il livello generale dei prezzi ma non incide in
via permanente sulle variabili reali.
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
La politica monetaria quale componente
della politica economica (4/4)
• Gli indicatori degli obiettivi:
Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è la misura generalmente utilizzata per rappresentare
lo sviluppo economico di un Paese.
L’Indice della produzione industriale misura la variazione del volume fisico della
produzione dell’industria.
L’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IAPC) è stato sviluppato nei Paesi
dell’Unione per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo.
Il Tasso di disoccupazione è il rapporto tra il numero delle persone in cerca di
occupazione e il totale della forza lavoro.
Il Saldo della bilancia dei pagamenti è lo sbilancio tra i movimenti di valuta estera
in entrata e uscita ed è rappresentativo sia dell’equilibrio della bilancia commerciale
(import-export) sia della capacità attrattiva di capitali (investimenti-disinvestimenti
di capitali esteri in entrata e nazionali in uscita).
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
I cicli economici (1/3)
•
I cicli economici rappresentano fluttuazioni che caratterizzano l’intero
sistema. Ciascuno di essi si articola in fasi generali:
– recessione, quando vi sono almeno due trimestri consecutivi di crescita negativa;
– ripresa, breve fase durante la quale l’economia, dopo un rallentamento o una
recessione, registra un’inversione del segno, anche con risultati ancora negativi;
– espansione, fase di crescita inizialmente senza surriscaldamento e
successivamente caratterizzata da forte accelerazione (boom) e saturazione
della capacità produttiva;
– rallentamento, fase durante la quale la crescita della produzione decelera.
•
All’interno di un ciclo è possibile individuare:
– una tendenza di fondo (trend) che coglie l’andamento di lungo periodo;
– una componente ciclica (“congiuntura”) caratterizzata da frequenti oscillazioni
dovute al susseguirsi di periodi di crescita e di flessione, il cui andamento è
influenzato dal trend;
– una componente stagionale che si sovrappone a quella ciclica e che deriva
dall’applicazione sistematica di strumenti di misurazione non corretti per
l’influenza di fattori esogeni;
– una componente accidentale che individua movimenti imprevedibili.
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
I cicli economici (2/3)
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
I cicli economici (3/3)
•
L’analisi temporale del ciclo consente di distinguerne e misurarne:
– l’ampiezza, ossia, per ogni fase, la differenza di livello (intensità della
variazione) tra due punti di svolta successivi;
– la durata e l’alternanza, ossia la lunghezza dell’intervallo temporale tra il
massimo di due cicli successivi;
– la diffusione generalizzata, ossia il verificarsi di una fase di
espansione/recessione se è sufficientemente ampio il novero delle attività
economiche che si trovano in questa situazione;
– la ricorrenza delle alternanze;
– il profilo, ossia la forma del ciclo.
La presenza di cicli non sincronizzati tra i diversi Paesi consente una performance
complessiva attenuata poiché l’espansione di uno è attutita dalla recessione di
un altro (minore domanda) e viceversa.
Negli ultimi anni, nei Paesi industrializzati si registra una significativa crescita della
sincronia dei cicli, che ha contribuito a determinare un ampliamento delle
oscillazioni congiunturali: in un contesto fortemente globalizzato, è necessario
considerare l’intersecarsi dei cicli caratteristici di ciascuna economia governata
da scelte differenti di politica economica.
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
I saldi finanziari settoriali (1/7)
Il sistema finanziario ha due importanti obiettivi: (a) favorire gli scambi generando
moneta e garantendo le transazioni (sistema dei pagamenti); (b) contribuire al
trasferimento delle risorse finanziarie tra gli operatori economici (trasferimento dei saldi
finanziari).
Per comprendere la struttura e il funzionamento dei mercati finanziari è necessario
focalizzare l’attenzione sull’oggetto dello scambio (i saldi finanziari) e sugli attori degli
scambi (i settori istituzionali).
•
I settori istituzionali dell’economia
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
I saldi finanziari settoriali (2/7)
Il circuito reale di un’economia chiusa determina la seguente uguaglianza:
ossia, dal lato della domanda aggregata (Y), il reddito prodotto può essere
utilizzato per alimentare i consumi di beni e servizi (C) oppure per accumulare
risparmio (S), mentre l’offerta aggregata (PIL) può essere destinata sempre a
consumi (C) oppure a investimenti in attività reali (I).
In equilibrio (domanda = offerta), si dovrà necessariamente avere:
Nel circuito finanziario, invece, vale la seguente uguaglianza:
In termini di flussi:
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
I saldi finanziari settoriali (3/7)
L’ultima espressione può essere riscritta come:
Per ogni singola unità economica è possibile misurare il saldo finanziario (S - I)
che, per effetto delle decisioni assunte, può essere positivo (S > I), negativo
(S < I) o nullo (S = I).
Poiché la relazione tra i movimenti dei flussi reali e finanziari di un’unità
economica deve anche considerare la possibilità di compiere disinvestimenti
(vendite) delle attività reali o finanziarie o riduzioni (rimborsi) delle passività
finanziarie, l’equazione del saldo finanziario si modifica e completa nel
seguente modo:
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
I saldi finanziari settoriali (4/7)
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
I saldi finanziari settoriali (5/7)
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
I saldi finanziari settoriali (6/7)
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
I saldi finanziari settoriali (7/7)
E’ necessario specificare che:
• i saldi finanziari settoriali sono la risultante sia della sommatoria dei saldi generati da
ogni unità appartenente a quel settore istituzionale, sia delle compensazioni
infrasettoriali tra unità in surplus e unità in deficit;
• per ogni unità economica, il saldo finanziario di periodo va distinto dal fabbisogno di
intermediazione dei flussi.
Il trasferimento delle risorse può avvenire attraverso differenti modalità:
Circuito diretto => mercati (Borsa)
Circuito indiretto => intermediari (banca)
Bipolarismo o complementarità tra circuiti (banca e borsa) ?
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
Le scelte finanziarie di famiglie e imprese
(1/3)
Il sistema finanziario italiano si è caratterizzato, con riferimento a un orizzonte temporale lungo,
per i seguenti elementi:
• Borsa con scarso spessore;
• capitalismo famigliare, la cui presenza ha condizionato la realtà produttiva italiana
(prevalentemente composta da PMI, Piccole e Medie Imprese);
• assenza di Hausbank, con un sistema finanziario sicuramente orientato agli intermediari (in
particolare a quelli creditizi); ciò ha determinato la mancanza di quella proficua sinergia bancaimpresa che rende i flussi finanziari funzionali alla crescita reale;
• specializzazione creditizia;
• la crescita delle esigenze di finanziamenti del Tesoro e la scelta strategica di collocare i titoli
direttamente presso le famiglie hanno favorito lo sviluppo dei mercati obbligazionari, con effetti
comunque positivi sull’articolazione del sistema finanziario e sui comportamenti di famiglie e
intermediari;
• nascita di altre forme di investimento, legata al miglioramento dei conti pubblici, alla riduzione
dell’offerta dei titoli di Stato, alla diminuzione dei tassi di interesse che hanno reso depositi
bancari e titoli di Stato meno appetibili stimolando la ricerca di strumenti di investimento
alternativi.
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
Le scelte finanziarie di famiglie e imprese
(2/3)
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
Le scelte finanziarie di famiglie e imprese
(3/3)
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
Funzioni, struttura e componenti del
sistema finanziario (1/3)
Monetaria
FUNZIONI
Creazione e circolazione dei mezzi di pagamento, gestione del
sistema dei pagamenti, liquidità.
Creditizia
Trasferimento delle risorse: dalle unità in surplus (detentori di
risorse) alle unità in deficit (prenditori di risorse); dai portatori di
capitale (azionisti) ai soggetti capaci di realizzare progetti
imprenditoriali (management); dai soggetti non interessati al
controllo delle imprese a quei soggetti che, invece, sono interessati.
Trasmissione della politica monetaria
Il sistema finanziario è il veicolo attraverso il quale si perseguono gli
obiettivi della politica monetaria (che è parte della politica
economica).
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
Funzioni, struttura e componenti del
sistema finanziario (2/3)
Mercati
insieme degli scambi
finanziari il cui corretto
funzionamento presuppone
strutture, organi di gestione,
operatori, regole di
comportamento, istituzioni di
controllo (Capitolo 5)
Strumenti
Intermediari
insieme dei contratti aventi per
oggetto diritti e prestazioni di
natura finanziaria la cui varietà
aumenta poiché le esigenze degli
operatori mutano con il mutare
delle condizioni ambientali
(Capitolo 4)
Istituzioni specializzate nella
produzione e negoziazione di
strumenti finanziari e nell’offerta
di servizi (Capitoli 6, 7 e 8)
con il relativo
ordinamento
cioè l’insieme delle norme che, disciplinando strumenti, mercati e intermediari, devono assicurare lo
svolgimento delle funzioni assegnate al sistema finanziario in modo efficace ed efficiente (Normativa
primaria e normativa secondaria; Capitoli 10 e 11).
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
Funzioni, struttura e componenti del
sistema finanziario (3/3)
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
Il ruolo del sistema bancario
Il sistema bancario rappresenta, all’interno dei moderni sistemi economici,
nella maggior parte dei Paesi, la componente preponderante del sistema
finanziario sotto il profilo non solo quantitativo (per la dimensione e la
penetrazione commerciale delle banche nell’attività finanziaria), ma anche
qualitativo (per il livello di fiducia di cui le banche tradizionalmente godono).
La banca:
•rende possibile il trasferimento dei fondi dai soggetti in avanzo a quelli in
disavanzo, per via soprattutto di: bassa propensione al rischio delle famiglie,
difficoltà di reperimento diretto da parte delle imprese (c.d. intermediazione
pesante);
•svolge attività di negoziazione, collocamento e distribuzione di strumenti
finanziari di terzi (c.d. intermediazione leggera).
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl
L’orientamento dei sistemi finanziari
Secondo l’analisi di Rybczynski (1997), il sistema finanziario, nella sua
evoluzione storica, si è configurato con tre diverse strutture:
1. l’orientamento alle banche (sistema bancocentrico);
2. l’orientamento al mercato (sistema mercatocentrico);
3. l’orientamento alla securitization.
La schematizzazione proposta trova un’ulteriore suddivisione con specifico
riferimento all’orientamento alle banche e al loro tipico rapporto con le
imprese, che può essere transazionale (orientamento alla transazione,
transaction banking) o di lungo termine (orientamento alla relazione,
relationship banking).
Economia degli intermediari finanziari 2e
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2013 – The McGraw-Hill Companies srl