Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) Questa tecnica analitica è da ormai 50 anni la più utilizzata nel campo della caratterizzazione della struttura di sostanze organiche; ha buone potenzialità anche in campo inorganico Le caratteristiche tecniche dell’NMR ne fanno però uno strumento da ricerca più che da laboratorio, per quanto alcune applicazioni siano entrate nella routine, per esempio nell’ambito del controllo in campo alimentare La tecnica si basa sull’interazione tra atomi aventi numero di spin non nullo posti in un campo magnetico, e una radiazione elettromagnetica nel campo delle radiofrequenze Spettroscopia NMR interazione tra la componente magnetica del campo elettromagnetico associato ad una radiazione incidente sul campione ed i nuclei magnetici (1H, 13C, 15N, 31P) contenuti nel campione immerso in un campo magnetico esterno Tutti i nuclei hanno una massa e una carica. Quelli che hanno il numero di massa oppure il numero atomico, o entrambi dispari, posseggono un momento angolare ossia uno “spin”. La risonanza magnetica è un fenomeno completamente differente dalla “teoria della risonanza”. Qualunque nucleo che possegga uno spin può essere studiato con l’NMR. Il nucleo dell’idrogeno 1H è quello che fornisce il maggior numero di informazioni, mentre l’isotopo più comune del del carbonio 12C non compare nello spettro NMR perché non ha uno spin nucleare. Lo spin nucleare Lo spin è una proprietà fondamentale come la carica e la massa. Protoni, elettroni e neutroni possiedono uno spin. Molti nuclei atomici si comportano come delle particelle cariche che ruotano intorno al proprio asse. Il momento angolare o momento di spin P che ne risulta è ovviamente quantizzato. P= I ( I 1) h 2 I= numero di spin valori=0, ½, 1, e così via fino a 6. P è un vettore orientato lungo l’asse della rotazione, e il numero di spin I è un indice dell’intensità (o modulo) di questo momento angolare. Poiché il nucleo atomico è carico, e ogni carica in movimento genera un campo magnetico, ogni nucleo dotato di spin si comporterà come un piccolo magnete, cioè sarà dotato di un momento magnetico m. Il momento magnetico m è proporzionale al momento di spin e ne ha la stessa direzione: quindi il suo modulo non può variare, e può assumere solo due possibili orientazioni per un nucleo con I = ½. La costante di proporzionalità tra il momento magnetico m ed il momento angolare nucleare P è detta costante giromagnetica m=gP m g rapporto giromagnetico + + mz = g Pz = m g m Nuclei e numeri di spin Alcuni esempi di specie con numero di spin nullo o non nullo sono riportate nella tabella seguente Numero di protoni pari dispari dispari pari pari pari dispari Numero di neutroni pari pari pari dispari dispari dispari dispari Numero di Spin 0 1/2 3/2 1/2 3/2 5/2 1 Esempi 12C, 16O, 32S 1H, 19F, 31P 11B,35Cl, 79Br 13C 127I 17O 2H, 14N NMRattivo no si si si si si no Come funziona uno spettrometro NMR? Quando un composto contenente idrogeno è introdotto in un forte campo magnetico ed è irradiato con una radiazione elettromagnetica, i nuclei di idrogeno assorbono energia. Naturalmente, come tutti i fenomeni che avvengono su scala atomica, anche questo assorbimento è quantizzato e si verifica solo quando la forza del campo magnetico e la frequenza della radiazione non raggiungono determinati valori. Gli spettrometri NMR sono in grado di misurare tale assorbimento. Uno spettrometro è costituito da un magnete molto potente ed è in grado di generare un campo di radiofrequenze mediante il passaggio di corrente elettrica in una bobina avvolta intorno al campione. Uno spettrometro NMR è formato da alcuni componenti fondamentali: un magnete, che deve produrre un intenso ed uniforme campo magnetico nel quale deve essere posto il campione un generatore di radiofrequenza un ricevitore di radiofrequenza. Schema di uno spettrometro NMR Per ottenere lo spettro NMR si colloca il campione all’interno dello strumento e lo si irradia con energia elettromagnetica di frequenza costante: la grandezza che varia è l’intensità del campo magnetico. Quando il campo magnetico raggiunge l’intensità appropriata, i nuclei entrano in risonanza (cioè assorbono energia). Questo fenomeno genera una debole corrente elettrica che viene amplificata e trasformata in un segnale su di un foglio di carta calibrata. Uno spettro NMR è dato dalla registrazione del voltaggio indotto in funzione della variazione del campo magnetico. L’area sotto il picco dipende dal numero totale di nuclei che hanno compiuto il salto. Magnet giving the currently highest field (18T, 800MHz, 1H resonance frequency) Courtesy of Oxford Instruments Ltd. Effetto di un campo magnetico esterno (per I=1/2) Nello stato fondamentale tutti gli spin nucleari sono disordinati e non ci sono differenze di energia. Applicando un forte campo magnetico esterno, gli spin si allineano con esso. In questo stato c’è sempre un piccolo eccesso di nuclei allineati nella direzione del campo applicato. Livelli energetici Il campo magnetico esterno (B0) crea una differenza di energia tra i nuclei allineati nelle due direzioni: DE = hn0 (risonanza di spin). L’intorno chimico influenza il campo magnetico effettivo presente su ogni nucleo, e quindi anche la DE = hn0: Beff = B0 + Blocale Chemical shift Gli spin nucleari, inoltre, interagiscono magneticamente l’uno con l’altro: Spin-spin coupling Nonostante tutti i nuclei di una certo tipo (per esempio 1H) siano esattamente identici, essi risuonano a frequenze leggermente diverse purchè si trovino in intorni chimici differenti. B= B0 (1-s) Sotto l’influenza del campo magnetico esterno gli elettroni tendono ad assumere un movimento rotatorio, e ruotando generano essi stessi un campo magnetico. Il campo magnetico generato si oppone al campo magnetico esterno nella zona centrale dell’orbitale, mentre si somma nella sua periferia. Poiché il nucleo si trova al centro dell’atomo, esso sarà sottoposto ad un campo magnetico effettivo minore di quello applicato, è cioè schermato dagli elettroni. Misura del chemical shift Dipende dal campo n n TMS 6 10 n 100Hz 500Hz 6 10 106 1.66 ppm 60MHz 300MHz Indipendente dalle condizioni sperimentali Perché il TMS? dodici protoni equivalenti e molto schermati solubile nella maggior parte dei solventi organici facilmente allontanabile - Cl C - Il principale fattore che dermina il chemical shift di un protone è la densità elettronica del relativo idrogeno. H Elemento elettronegativo Cl H3C CH3 H3C 0.86 CH3F Elemento X F Elettronegatività of X 4.0 3.5 3.1 2.8 2.5 2.1 1.8 4.26 3.40 3.05 2.68 2.16 0.23 0 Più deschermati O CH3Br CH3I Cl Br I CH4 (CH3)4Si H Si TMS Il potere deschermante aumenta con Cl 3.47 1.33 CH3Cl H3C Composto CH3X Chemical shift CH3OH CH2 CHEMICAL SHIFTS (ppm) R-CH3 R-CH2-R R3CH 0.7 - 1.3 1.2 - 1.4 1.4 - 1.7 R-C=C-C-H O 1.6 - 2.6 R-C-C-H O 2.1 - 2.4 RO-C-C-H O 2.1 - 2.5 HO-C-C-H 2.1 - 2.5 N C-C-H 2.1 - 3.0 R-C C-C-H 2.1 - 3.0 C-H R-C C-H 2.3 - 2.7 1.7 - 2.7 R-N-C-H 2.2 - 2.9 R-S-C-H 2.0 - 3.0 I-C-H 2.0 - 4.0 Br-C-H 2.7 - 4.1 Cl-C-H 3.1 - 4.1 RO-C-H 3.2 - 3.8 HO-C-H O 3.2 - 3.8 R-C-O-C-H 3.5 - 4.8 O2N-C-H 4.1 - 4.3 F-C-H 4.2 - 4.8 R-C=C-H 4.5 - 6.5 H 6.5 - 8.0 O R-C-N-H 5.0 - 9.0 O R-C-H 9.0 - 10.0 O R-C-O-H 11.0 - 12.0 R-N-H 0.5 - 4.0 Ar-N-H 3.0 - 5.0 R-S-H R-O-H 0.5 - 5.0 Ar-O-H 4.0 - 7.0 1.0 - 4.0 Per ottenere lo spettro NMR si può: variare con continuità la frequenza della radiazione elettromagnetica e misurare l’assorbimento per ogni frequenza (scansione della frequenza) lasciare costante la frequenza della radiazione elettromagnetica e variare con continuità il campo magnetico (scansione del campo): all’aumentare del campo magnetico entreranno in risonanza protoni via via più schermati, e si otterrà comunque uno spettro. N n1 RF a banda larga Contiene un intervallo di frequenze (n1 ..... nn) n2 O CH2 C CH3 n3 S Con un singolo impulso sono eccitati simultaneamente tutti i protoni Schema generale di un esperimento NMR 1. Il campione è posto in un campo magnetico B 2. L’invio di un impulso elettromagnetico perturba l’equilibrio 3. La precessione della magnetizzazione genera un segnale elettrico noto come FID (Free Induction Decay) 4. Il FID è registrato, e quindi trasformato di Fourier, nel dominio della frequenza: FID(t) → n () ( rilassamento ) Ogni nucleo emette una radiazione alla propria frequenza di risonanza, per cui quello che si ottiene è una sovrapposizione di onde sinusoidali a diverse frequenze. spettro nel “dominio de tempo” n1 + n2 + n3 + ...... tempo Il complesso segnale del FID è trasformato nello spettro NMR attraverso complesse operazioni matematiche DOMINIO DEL TEMPO Convertito in FID SEGNALE COMPLESSO DOMINIO DELLE FREQUENZE SPETTRO NMR FT-NMR Un insieme di frequenze che decadono nel tempo n1 + n2 + n3 + ...... Frequenze individuali Spettro NMR Il FID è trasformato in un classico spettro NMR spettro nel “dominio delle fequenze” Spettroscopia NMR Permette di distinguere i diversi nuclei atomici sulla base delle loro proprietà magnetiche mediate dall’intorno chimico. Permette di misurare distanze inter-protoniche. Permette di misurare gli angoli diedri dei legami covalenti. L’altezza delle linee integrali è proporzionale al numero di H di ciascun picco Linea integrale 55 : 22 : 33 = 5:2:3 L’intensità di un segnale nello spettro NMR è proporzionale al numero di protoni che lo genera. La frequenza di risonanza di HA dipende dagli stati di spin dei nuclei vicini Allineato con B0 +1/2 50 % di molecole Opposto a Bo -1/2 H HA H HA C C C C Bo doppietto 50 % di molecole La distanza (= differenza di frequenza) tra i due segnali del doppietto (di solito detti rami del doppietto) è detta costante di accopiamento ed indicata col simbolo J. Il chemical shift del protone che dà origine al doppietto è misurato al centro del doppietto. L’ accoppiamento spin-spin è dovuto alle interazioni tra i momenti magnetici nucleari, che sono indipendenti dal campo magnetico applicato B0 per cui le costanti di accoppiamento J sono indipendenti dal campo magnetico applicato e risultano uguali in qualunque spettrometro. Si misurano in Hz e non in ppm. L’ aspetto dello spettro varia al variare del campo dello spettrometro 60 MHz 200 MHz 600 MHz Per prevedere la molteplicità H H H H C C C C H Due nuclei vicini n+1 = 3 tripletto H Un nucleo vicino n+1 = 2 doppietto singletti doppietti tripletti quartetti quintetti sestetti septetti X CH CH Y CH3 CH (x=y) CH2 CH X CH2 CH2 Y (x=y) CH3 CH2 CH3 CH CH3 Intensità delle linee del multipletto 1 1 1 1 2 1 1 3 3 1 1 4 6 4 1 1 5 10 10 5 1 1 6 15 20 15 6 1 1 7 21 35 35 21 7 1 singletto doppietto tripletto quartetto quintetto sestetto eptetto ottetto Br CH2CH3 O CH3 C H H CH3 C CH3 + N O O- Costante di accoppiamento long-range. Accoppiamento allilico (4J: CH-C=CH): J 0-2 Hz Accoppiamento omoallilico (5J: CH-C=C-CH): J 0-2 Hz Accoppiamenti meta e para in composti aromatici: Jmeta 1-3 Hz Jpara 0-1 Hz 4J 0-7 Hz Accoppiamento W: H H C C H C per esempio: H HO Molto spesso i protoni possono risuonare alla stessa frequenza perché si trovano nello stesso intorno chimico, ossia perché sono equivalenti: per simmetria per rotazione libera H H X X H X X X H H H H H X H H H H H H H H X H H C H C H Y NMR monodimensionale FID = Free Induction Decay La FT-NMR monodimensionale rivela i chemical shift di tutti i nuclei presenti nel campione Altri esempi di spettri NMR-1H monodimensionali Cellulasi (36 residui) Etanolo Advantages • Can be performed in aqueous solutions under in vivo conditions • Does not rely on specific reporter groups or artificially attached dyes • Don’t need to crystallize the protein • Large array of parameters can be extracted from the resonance lines Problems • Overcrowded spectra • Limited space available in spectrum • Typical width of resonance line is larger for a protein than a polypeptide so the peak height is decreased (decreases sensitivity) • Limited to small proteins (less than 150 residues) The NMR spectrum of lysozyme at pH 4.0, 58ºC H1 NMR spectrum of lysozyme Gli spettri protonici e 13C sono grafici a due dimensioni che riportano il c. s in funzione dell’intensità del segnale. Tuttavia li si definisce esperimenti monodimensionali in quanto esiste una sola variabile indipendente rappresentata dalla frequenza che deriva dall’ FT del FID. Nelle tecniche monodimensionali classiche la sequenza degli eventi è la seguente: Nelle tecniche bidimensionali si introduce, dopo l’impulso e prima dell’acquisizione un periodo di evoluzione variabile t1. Ciascun FID sarà quindi funzioni di due variabili di tempo t1 e t2 In pratica però i FID ottenuti sono sottoposti a due serie di trasformate di FT nei due domini di tempo sfasate di 90°. Avremo quindi un esperimento in due dimensioni n1 e n2 Esperimenti omonucleari 2D-COSY (1H-1H scalare) HOHAHA (1H-1H scalare) NOESY (1H-1H dipolare) Esperimenti eteronucleri HMQC (1H-13C diretta, 1J) HMBC (1H-13C long-range, 2J, 3J) Rappresentazione schematica di uno spettro NMR 2D di due spin A e B fra loro interagenti 1 2 Rubinson and Rubinson. Contemporary Instrumental Analysis. Prentice Hall: New Jersey, 2000. Structure Assignment Intraresidual coupling Interresidual coupling Schema di una interazione “through-space” e del suo relativo spettro 2D-NOESY Esempio reale di spettro NOESY Informazioni derivanti da spettri NMR NOESY (a) Mediante spettri NOESY possono essere identificati i residui adiacenti nella sequenza in una proteina. (b) Gli spettri NOESY identificano anche gli atomi di H di residui non adiacenti nella struttura primaria che interagiscono in regioni di struttura secondaria. Struttura tridimensionale del dominio C-terminale della cellulasi derivante dallo spettro bidimensionale visto precedentemente