Elettromagnetismo Fenomeni Elettrici Sappiamo che la massa è costituita da atomi e molecole e che l’atomo è a sua volta costituito da protoni, neutroni ed elettroni. Questi componenti elementari oltre alla massa possiedono una certa quantità di carica elettrica, che è responsabile di molti fenomeni fisici. La carica elettrica è di due tipi, positiva e negativa e “quantizzata”, cioè costituita dalla somma di quantità ben definite, corrispondenti alla carica dell’elettrone. Le forze che si esercitano tra le cariche o per effetto delle cariche si chiamano “Elettriche” e sono responsabili della maggior parte dei fenomeni a livello microscopico (struttura dell’atomo, legami chimici, emissione della luce etc.). La carica elettrica è sempre associata alla massa e le particelle cariche si possono attrarre o respingere in ragione del segno delle rispettive cariche. La forza elettrica Carica elettrica elementare qe=1,602·10-19 C me=9.1 10-31kg mp=1.67 10-27kg 1C= carica di 6.24 1018 e- F F q1 q2 F C2N-1 m-2 1 q1 q 2 2 40 r Legge di Coulomb Il Campo Elettrico Se abbiamo una carica in un punto, qualsiasi altra carica presente nello spazio circostante subirà una attrazione o una repulsione: diremo che la presenza della carica “sorgente” genera un Campo Elettrico nello spazio circostante. Il Campo Elettrico generato può essere rappresentato Graficamente o analiticamente E (r) Q 2 40 r F E q 1 q F + Q Campo Elettrico generato da più cariche Il Campo elettrico è una grandezza vettoriale ed il suo modulo, direzione e verso in un punto dello spazio si ottengono mediante somma vettoriale dei Campi elettrici radiali prodotti dalle diverse cariche. (Principio di Sovrapposizione delle Cariche) F E1q E2 q ( E1 E2 )q q- Q1 + - Q2 Campo elettrico tra due superfici piane cariche Un caso interessante è quello del Campo Elettrico generato da cariche distribuite su superfici piane parallele. In questo caso il campo è uniforme e dipende solo dalla carica distribuita per unità di superficie e dal tipo di isolante: E Si dice che è applicata una differenza di potenziale V Il campo elettrostatico è conservativo, con energia potenziale U=qV (V è detto potenziale) y + + + + + + + yA A F yB q - - - - - - - - - d ΔV B x F Eq VA VB V E d d U Vq Tubo radiogeno V d e- + x - F + + + + V E d V V ( x) x d V U ( x ) e x d 1 2 V mvx ( e x ) Cost. 2 d 1 2 V mvx e x 2 d Campo elettrico radiale e superfici equipotenziali Superfici equipotenziali 1 Q E (r ) 2 4 r Q Campo elettrico V(r) 1 Q V(r ) 4 0 r r Dipoli in Campo Elettrico F V q+ F q- E F V q- F q+ E Polarizzazione dell’isolante Isolante polare E0 E=E0 / V Polarizzazione La polarizzazione del dielettrico: 1- riduce il campo elettrico 2- determina una tensione meccanica all’interno delle singole molecole che può portare ad una scarica elettrica Rottura Capacità Elettrica E Q 1 V E 0 S 0 d F qQ- Q+ d S 0V Q d Q C V C 0 C S d Carica e scarica del condensatore V(t) V 0 + V0 V(t) V(t) tempo t V(t) V0 V(t) V(t) tempo t Piezoelettricità F F Mat. Piezoelettrico Polarizzazione L0 V E=E0 / L1 FVF Ecografia F F V V V d T t T I conduttori I conduttori Nel vuoto la presenza di un campo elettrico determina un moto accelerato di tutte le cariche libere presenti. Se il campo elettrico è applicato all’interno di un materiale e sono presenti particelle cariche, queste saranno accelerate e ripetutamente frenate dagli urti con il reticolo cristallino: ne consegue uno spostamento di carica con velocità media costante, che viene indicato come “conduzione elettrica”. L q- I V Q t Viene definita Intensità di Corrente elettrica la quantità di carica Q che attraversa la sezione trasversale del conduttore nella unità di tempo. L’intensità di Corrente elettrica di misura in Ampère. 1Ampere 1Coulomb 1secondo I conduttori I materiali che hanno al loro interno cariche libere di muoversi sono detti conduttori. Due tipi di conduttori: -Conduttori metallici, nei quali le cariche libere di muoversi sono gli elettroni dei livelli più esterni degli atomi; -Le soluzioni elettrolitiche, ove i portatori di cariche libere sono gli ioni presenti in soluzione Conduzione nei metalli V d e- + v E x Le leggi della conduzione nei conduttori ohmici La conduzione elettrica è condizionata dalla applicazione del campo elettrico e dalla relativa differenza di potenziale, è contrastata dalla carenza di portatori di carica liberi e dal reticolo cristallino del materiale. Da questo derivano le due leggi di Ohm: 1) Esiste un diretta proporzionalità tra differenza di potenziale applicata agli estremi di un conduttore e l’intensità di corrente che si determina; l’indice di proporzionalità viene indicato come Resistenza Elettrica, che si misura in Ohm () 2) Per un conduttore di sezione costante la resistenza Elettrica è direttamente proporzionale alla lunghezza, inversamente proporzionale alla sezione, e dipende dal tipo di materiale ( resistività). V RI L R S La Resistenza elettrica ρ (T ) 0 T ρ0 0 L L 1 V R S S G I T R V E l 0 L Circuiti Elettrici R1 R2 R3 Resistenze in serie VTot V1 V2 V3 RTot I R1 I R2 I R3 I V I R2 R1 RTot R1 R2 R3 R3 Resistenze in parallelo R1 R 2 R 3 I V I1 I Tot I1 I 2 I3 R1 I2 I3 R2 R3 V V V V R Tot R1 R 2 R 3 1 R Tot 1 1 1 R1 R 2 R 3 Potenza Dissipata nel Conduttore (Effetto Joule) Un conduttore percorso da corrente aumenta la sua temperatura, perché? R I V W V Q P V I R I I RI 2 t t La Lampada ad Incandescenza T tempo N2 220 Volt Conduttori Elettrolitici anodo catodo V I q+ Si ha un trasporto di massa, poiché i portatori di carica sono atomi ionizzati q- Elettroforesi Si ha una diversa velocità di migrazione nella direzione del campo elettrico per proteine con mobilità elettroforetiche diverse (=Eq/6R). Dopo un dato tempo le diverse proteine raggiungono posizioni diverse e possono essere separate Il Campo Magnetico Corrente elettrica e Campo Magnetico 0 I I B B 22 RR I I Legge di Biot e Savart B è il vettore induzione magnetica e si misura in Tesla (T). La sua direzione è quella della tangente alla circonferenza di raggio R, in ogni punto a distanza R dal filo. è la permeabilità magnetica che nel vuoto vale 4 10-7 T m/A Solenoide + I N I B L N I B L Forze magnetiche Forza di Lorentz F= q v x B F q v B sen N F B S v La Forza di Lorentz è sempre diretta perpendicolarmente al piano formato dai vettori v e B. Se la velocità è perpendicolare a B, la carica si muove di moto circolare uniforme su una traiettoria circolare nel piano formato da F e v. Spettrometro di Massa F= qvB = mv2/R R= mv/(qB) N B V V S C Galvanometro B I F F N S Molla FLUSSO DI UN VETTORE ATTRAVERSO UNA SUPERFICIE Il flusso di un campo vettoriale attraverso una superficie orientata è definito come l'integrale del prodotto scalare del campo con il versore normale della superficie, esteso su tutta la superficie stessa. B Sn B S cos B S n̂ forza elettromotrice indotta B(t ) f.e.m.i f.e.m.i.= -B/t (legge di Faraday-Neumann-Lenz) Alternatore B V(t) t Se la frequenza di rotazione della spira è di 50 giri al secondo, si ha una frequenza della tensione alternata di 50 Hz che, applicata ad un circuito, determina una corrente alternata di 50 Hz. Negli apparecchi elettrici comuni V = 220 Volt e = 50 Hz Trasformatore Elettrico i2 i1 v1 N1 N2 v2 R B V1 N1 V2 N 2 Poiché tutta la potenza disponibile nell’avvolgimento primario viene trasferita al secondario (P=V·I) se si ha una riduzione di tensione si avrà un aumento di intensità di corrente e viceversa Autoinduzione Quando una corrente alternata (variabile) circola in un circuito, si genera un campo magnetico variabile concatenato al circuito stesso. Si generano allora delle f.e.m. indotte nei rami del circuito, che modificano le d.d.p. e le correnti elettriche. Questo fenomeno viene chiamato autoinduzione ed è particolarmente evidente per circuiti formati da spire avvolte parallelamente (solenoidi). Per ogni ramo del circuito è possibile misurare il coefficiente di autoinduzione L, detto induttanza, e quindi calcolare le f.e.m. indotte che si generano quando circolano correnti variabili f.e.m.i.= -L i/t Alimentatore in Corrente Continua Le grandezze fisiche che evolvendosi ci permettono di descrivere i fenomeni vengono trasformate dai cosiddetti trasduttori in d.d.p. che variano nel tempo a partire dal segnale analogico che ricevono e che ha un’ampiezza limitata (pochi mV) e che quindi deve essere amplificato. Per fare questo è necessario collegare lo strumento ad una sorgente di d.d.p. esterna come una pila (da energia chimica ad energia elettrica) o un alimentatore che genera un d.d.p. costante a partire dalla tensione alternata della rete di alimentazione. Per trasformare la tensione da alternata in continua per l’utilizzo bisogna: 1. Modificarne l’ampiezza 2. Rettificarla 3. Stabilizzarla Alimentatore in C.C. 310 V Vcc t 17 V 12 V t t t t 12Vcc N2 220 Vca N1 Il condensatore stabilizza la tensione attraverso il processo di carica e scarica, l’induttore livella la corrente attraverso la reattanza induttiva che si oppone alle variazioni di corrente Flussimetro elettromagnetico Campi magnetici variabili producono f.e.m.i. ai capi dei circuiti elettrici investiti: o si varia la posizione relativa della sorgente del campo magnetico o del circuito. Nel caso di conduttori che si spostano in campo magnetico uniforme si ha f.e.m.i.=BDv v Elettrodi Bobina B B Per misurare la velocità ed il flusso (velocità per sezione) del sangue nelle arterie. f .e.m.i B D v D v F(t) t Impedenza elettrica In presenza di d.d.p. variabile ed in presenza di condensatori e induttori (solenoidi) ci sono sfasamenti temporali tra la d.d.p. istantanea e la corrente istantanea e si parla di reattanza elettrica e non di resistenza elettrica semplicemente. V(t ) V0sent i(t ) I 0sen(t ) R VL(t) VC(t) X L 2fL L VR(t) XC 1 1 2fC C RESISTENZA + REATTANZA INDUTTIVA + REATTANZA CAPACITIVA IMPEDENZA ELETTRICA DEL CIRCUITO Impedenza di contatto Quando il segnale analogico (d.d.p. variabile) viene applicato ai circuiti elettrici, le singole armoniche sinusoidali a diverse frequenze che lo compongono vengono attenuate in modo diverso dalle resistenze, dai condensatori e dalle induttanze con conseguente distorsione del segnale risultante, difficile quindi da valutare nella diagnostica. Pasta conduttrice Vp Elettrodo Ossido Cellule morte Muscolo Grasso Derma Epidermide Rc C Distorsione del segnale ECG Quando le armoniche del segnale da prelevare attraversano il contatto elettrodo-pelle incontrano una diversa difficoltà attraverso il condensatore o la resistenza: ad esempio le armoniche a bassa frequenza hanno elevata difficoltà nel condensatore (XC è inversamente proporzionale alla frequenza) al contrario di quelle ad alta frequenza che passano senza difficoltà. Quindi le onde P e T (bassa f ) sono molto più attenuate mentre le onde ad alta frequenza (QRS, incisure) non vengono attenuate. R T Lf P Q S Hf T P Armoniche Armoniche Q S ONDE ELETTROMAGNETICHE Così come un campo magnetico variabile crea un campo elettrico indotto, un campo elettrico variabile crea un campo magnetico indotto Un’onda elettromagnetica è costituita da un campo elettrico e da un campo magnetico, variabili nel tempo ed accoppiati. Essi sono in ogni punto perpendicolari fra loro e alla direzione di propagazione. (a) Un’onda e.m. é rappresentata da un raggio e da due fronti d’onda. (b) La stessa onda rappresentata da una “foto istantanea” dei campi E e B nei punti sull’asse x, lungo cui l’onda avanza con velocità c. 42 ONDE ELETTROMAGNETICHE Antenne. (a) Un campo elettrico di un’onda e.m. genera una corrente in un’antenna formata da fili rettilinei o barrette. (b) Un campo magnetico variabile induce una corrente in un’antenna a spirale. 43 ONDE ELETTROMAGNETICHE Partendo dalle leggi dell’elettromagnetismo, J.C. Maxwell fu in grado di prevedere l’esistenza delle onde elettromagnetiche, calcolandone la velocità nel vuoto c mediante le costanti dell’elettromagnetismo: c 1 00 3 10 m s 8 0 C2N-1 m-2 = costante dielettrica nel vuoto 0 = 4 · 10-7 T m/A = permeabilità magnetica che nel vuoto 44 ONDE ELETTROMAGNETICHE Un’onda e.m. monocromatica è caratterizzata da: Lunghezza d’onda : minima distanza fra due punti dell’onda aventi le stesse caratteristiche fisiche (periodicità spaziale); Frequenza : numero di cicli descritti in 1 s (periodicità temporale); Velocità di propagazione: c . 45 ONDE ELETTROMAGNETICHE Spettro delle onde elettromagnetiche 46 ONDE ELETTROMAGNETICHE Spettro delle onde elettromagnetiche (m) f (Hz) Onde radio 3106 3 102 108 Microonde 3 3104 108 1012 Infrarossi 3103 7.5107 1011 41014 Luce visibile 7.5107 4107 41014 7.51014 Ultravioletti 4107 3109 7.51014 1017 Raggi X 6109 31011 51016 1019 31011 … 1019 … Raggi gamma 47 ONDE ELETTROMAGNETICHE Sensibilità dell’occhio umano alle onde luminose 48 NORME DI SICUREZZA Una corrente che passa attraverso l’organismo umano produce danni che dipendono dalla intensità di corrente e dalla sua durata. È difficile quantificare i danni prodotti, perché essi dipendono anche dalle regioni del corpo umano attraversate. 220 V 49 NORME DI SICUREZZA Effetti prodotti dalla corrente che attraversa l’organismo umano per la durata di 1 s (ad una frequenza di 50 Hz): Corrente (mA) 1 ……………….. 5 ……………….. 1020 …………. 50 ……………… 100300 ……… 300 ……………. 6 A …………….. Effetto soglia di sensibilità massimo tollerato senza conseguenze contrazione muscolare dolore, svenimento fibrillazione ventricolare bruciature contrazione ventricolare, paralisi respiratoria, defibrillatore 50 NORME DI SICUREZZA Affinché una corrente possa attraversare l’organismo umano, questo deve far parte di un circuito, cioè occorrono due punti di contatto: un punto ad alta tensione ed un punto al suolo. Precauzioni da osservare: isolare il paziente; usare apparecchiature elettriche a tre uscite. 51 Bioelettricità La bioelettricità è l’insieme dei fenomeni che originano potenziali elettrici sulla superficie del corpo e che sono connessi con fenomeni che si realizzano a livello cellulare Il fenomeno: se si pongono due elettrodi di metallo sulla superficie di un organismo vivente, si riscontra la creazione di una d.d.p. in concomitanza di una qualsiasi funzione fisiologica (ad esempio la contrazione di un muscolo). Questi legami si studiano da 250 anni circa, dopo Galvani. La spiegazione: si è potuto chiarire il tutto quando la tecnologia ha messo a disposizione strumenti per l’analisi del fenomeno a livello delle singole cellule coinvolte Diffusione ionica e polarizzazione A riposo la membrana cellulare non è permeabile a tutti gli ioni e quelli che la attraversano generano una d.d.p. che impedisce ulteriori passaggi di ioni → MEMBRANA POLARIZZATA Interno 90 mV K+ K+ K+ K+ K+ Liquido Extracellulare K+ K+ K+ K+ K+ K+ K+ Cellula K+ K+ K+ K+ Esterno Diffusione K+ …e per il Sodio Na+ ? Una sollecitazione chimica, elettrica o meccanica altera la permeabilità della membrana con la diffusione di ioni Na+ in verso opposto ai K+, generano un potenziale opposto (potenziale d’azione) → MEMBRANA DEPOLARIZZATA con funzione specifica della cellula. Membrana impermeabile Interno Esterno Na+ Membrana permeabile Interno Esterno Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Diffusione Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Diffusione Risultato Membrana impermeabile a Na+ E permeabile a K+ Interno Esterno = Membrana permeabile a Na+ E permeabile a K+ Interno Esterno = La diffusione del Sodio annulla la polarizzazione generata dal Potassio Potenziale di membrana Membrana permeabile al sodio 0 mV tempo Ripolarizzazione Depolarizzazione -90 mV Stimolo Processo di depolarizzazione di una fibra Potenziale e Propagazione dello stimolo (1) Potenziale e Propagazione dello stimolo (2) Potenziale e Propagazione dello stimolo (3) Depolarizzazione e potenziale V r qd cos 40 r 2 V(t) Tempo Dalla singola fibra al tessuto Fibra muscolare Parte depolarizzata Parte polarizzata p Tessuto In fase di depolarizzazione P cos V 2 4 0 r pi r P V Potenziale in vicinanza dei tessuti Elettrodo Elettrodo (Potenziale negativo) (Potenziale positivo) P cos V 4 0 r 2 r P V Elettrocardiogramma (ECG) Possiamo descrivere in dettaglio il potenziale generato dalla contrazione cardiaca rilevabile con un singolo elettrodo posto sul torace. Il ciclo cardiaco può essere diviso in 3 fasi: 1. DEPOLARIZZAZIONE ATRIALE 2. DEPOLARIZZAZIONE VENTRICOLARE 3. RIPOLARIZZAZIONE ECG depolarizzazione atriale La depolarizzazione parte dall’alto (atrio) e viene attivata dalla depolarizzazione spontanea in modo regolare del tessuto specifico del nodo del seno alla confluenza dell’atrio di destra con la vena cava superiore e si propaga di cellula in cellula verso il basso percorrendo le pareti atriali verso l’elettrodo che registrerà un potenziale positivo (onda P in avvicinamento all’elettrodo). In corrispondenza della depolarizzazione si ha una contrazione con espulsione del sangue nel ventricolo sottostante. N Elettrodo V(t) P t ECG depolarizzazione ventricolare L’impulso di depolarizzazione si ricostruisce nei ventricoli, dopo un breve intervallo (isoelettrica P-Q) grazie al fascio nervoso di His e scende prima verso il basso e poi in direzione lateroposteriore. Dal punto di prelievo, il fronte di depolarizzazione ha una fase iniziale con un’ampia onda di potenziale positivo, seguita da una di allontanamento negativa (sequenza Q-R-S) corrispondente alla contrazione e allo svuotamento ventricolare in aorta. T Depolarizzazione ventricolare R P Q S ECG ripolarizzazione Alla depolarizzazione ventricolare segue una pausa (isoelettrica S-T). La ripolarizzazione atriale si confonde con la depolarizzazione ventricolare e quindi non é visibile sul tracciato elettrocardiografico; la ripolarizzazione ventricolare si descrive con un dipolo elettrico come la depolarizzazione ma di senso invertito (onda prima negativa e poi positiva) ma il fronte di ripolarizzazione procede in senso opposto a quello di depolarizzazione (l’ultimo tessuto depolarizzato si ripolarizza per primo) e dal punto di prelievo si ottiene un’onda positiva (T) Ripolarizzazione R P T Q S L’elettrocardiogramma (Infarto) Complesso normale ? V=0 Il tracciato permette di visualizzare modificazioni dei potenziali legati ad un alterazione fisiologica del tessuto cardiaco (scarsa irrorazione sanguigna, infarto). Nell’infarto miocardico molte cellule non seguono più il processo di polarizzazionedepolarizzazione con alterazione dell’ampiezza dei dipoli elettrici Derivazioni ECG L R V6 V V1 F Piano frontale Piano Trasversale Nell’infarto della parte anteriore e settale del cuore la fase atriale non è influenzata ma nella depolarizzazione e ripolarizzazione ventricolare, mancando i dipoli anteriori, nella fase iniziale il dipolo risultante è rivolto all’indietro con un’onda negativa e nella zona dell’infarto le cellule si depolarizzano in ritardo Contatto elettrodo-pelle (1) Pasta conduttrice Vp Elettrodo Ossido Muscolo Grasso Cellule morte Derma Epidermide Rc C Contatto elettrodo-pelle (2) Vu V A t Rc I A=Amplificazione C V Vi Rc C I Ri Vu=A·Vi Effetto della Resistenza di Contatto Rc V I Vi Rc A=Amplificazione R i Vu=A·Vi I I Legge di Ohm : V ( 2Rc Ri) I I Legge di Ohm : Vi Ri I Vi Ri Sostituend o questa espressione di I nella prima equazione ottengo : quindi, dalla seconda equazione : I Vi V Ri 2Rc Ri Vu A Vi A V Ri 2Rc Ri Se Rc<<Ri Vu A V Se RcRi V A Vu 3 La resistenza di contatto determina una attenuazione del segnale prelevato Effetto della capacità di contatto 11 Zc X C 2fC 2fC C Se f elevata XC è bassa Se f bassa XC è elevata T Lf P Hf ? Applicazione dell’elettrodo Disturbi Disturbi di rete e non di rete I segnali bioelettrici hanno un’ampiezza al massimo di alcuni mV e vengono prelevati in ambienti in cui si hanno una serie di possibili alterazioni del segnale stesso di origine magnetica ed elettrica o legati ai movimenti del paziente durante la rilevazione. Disturbo “di Rete” Disturbo “non di Rete” Disturbi di rete di origine elettrostatica 220 Volt 50 Hz Correnti alternate che percorrono il corpo del paziente legate a dispersioni dalla rete di alimentazione attraverso l’aria (paziente e rete formano un condensatore attraversato dalla corrente alternata). Disturbi di rete di origine magnetica Correnti generate dalle f.e.m.i. e legate ai campi magnetici dovuti alle correnti che scorrono nei conduttori di alimentazione e che investono il paziente B 0 B( t ) I 0sen t 2R d B f .e.m.i dt Eliminazione dei disturbi di rete Pilotaggio della gamba destra G Filtro Notch 50 Hz f Eliminazione dei disturbi non di rete I disturbi “non di rete” sono dovuti a tremori del paziente, instabilità meccanica della linea di prelievo, variazioni casuali dell’impedenza di contatto degli elettrodi. Si riconoscono perché non hanno la periodicità di 50Hz e si eliminano rimuovendo la causa che li determina ed applicando algoritmi di sommazione degli eventi. Sicurezza del paziente e degli operatori Una corrente anche di intensità limitata che attraversa il cuore può determinare arresto cardiaco e morte del soggetto. Due condizioni: 1. La corrente è stata generata dal contatto di parti esterne del corpo con la rete di alimentazione (macroshock), la cosiddetta FOLGORAZIONE ELETTRICA che necessita di alte differenze di potenziale. 2. La corrente è arrivata al cuore da una via di bassa resistenza introdotta nel cuore stesso per necessità diagnostiche e/o terapeutiche (cateteri, sonde…) (microshock), per crearlo è sufficiente una bassa corrente (10μA) Macroshock 220 V 50Hz ! Metallo Conduttore Isolante Microshock (1) 220 V Dispersore di terra Microshock (2) I 220 V I Dispersore di terra Microshock (3) 200 mA 199,2 mA 2 500 0,8 mA Resistenza del paziente BEEEEEEP!!!!! Microshock (4) Calzature isolanti Pavimento isolante Predisposizione “ a norma” 220 V Ingressi “isolati” Trasformatore di isolamento Punto di riferimento equipotenziale Ingressi “isolati” Allarme Calzature antistatiche Pavimento antistatico Dispersore di terra Fibrillazione e defibrillazione L’arresto della contrazione cardiaca a seguito di passaggio di corrente al cuore è dovuto a fibrillazione ventricolare che consiste in successioni caotiche di polarizzazioni e depolarizzazioni del cuore senza coordinazione e che provocano un azzeramento della pressione aortica con conseguente perdita di conoscenza e rischio di morte. Scarica E 1 CV 2 2 + - E= 100÷400J V= 3000÷8000 V Fibrillazione e defibrillazione L’azione del defibrillatore consiste nel depolarizzare completamente il muscolo cardiaco attraverso il passaggio di una corrente molto intensa, applicando al torace due piastre metalliche con la quali si scarica un condensatore: si utilizzano differenze di potenziale di qualche migliaio di Volt ed energie di qualche centinaio di Joule. Ritmo sinusale Fibrillazione ventricolare Fibrillazione Ventricolare Scarica Scaric a Aritmi Aritmia a Sequenza ECG Ritmosinusale sinusale Ritmo Sequenza Pressoria Il Defibrillatore Il principio di funzionamento è semplice. Una corrente continua carica un condensatore che, nell'istante in cui si aziona l'interruttore verso il cuore (che si trova sulle piastre elettrodiche), provoca una scarica elettrica in un istante particolare del ritmo cardiaco. E' possibile calibrare la scarica attraverso la tensione del condensatore. 220 Volt c.a Carica Scarica Osc