LA FILOSOFIA DELLA NATURA IN ITALIA
bernardino
telesio
(1509-1588)
giordano bruno
(1548-1600)
TOMMASO
CAMPANELLA
(1568-1639)
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Nola
Cosenza
Stilo
I tre filosofi avevano una comune origine meridionale:
 Bernardino Telesio era di Cosenza
 Giordano Bruno di Nola
 Tommaso Campanella di Stilo, in provincia di Reggio Calabria
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Altra caratteristica comune è l’attacco della Chiesa contro di loro:
 l’opera di Telesio fu inclusa nell’indice dei libri proibiti
 Bruno venne accusato di eresia e condannato al rogo
 Campanella subì una prigionia di ben 25 anni
Telesio
Bruno
Campanella
3
BERNARDINO TELESIO
DE RERUM NATURA IUXTA
PROPRIA PRINCIPIA
4
Quali
principi
FISICI
PRINCIPIA?
Come si struttura
l’opera?
senza ricorrere a
 forme trascendentali
 spiegazioni magiche
attraverso una critica alla FISICA di
Aristotele
accusato di ricavare i principi della natura non dalla
natura stessa, ma dalla ragione umana
dando luogo a una
INUTILE COSTRUZIONE INTELLETTUALE
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PRINCIPIA
 MATERIA: comune a tutti i
corpi
sono
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deducibili dai
sensi
 CALDO: forza dilatante e di
movimento
 FREDDO: forza condensante
e di immobilità
Jan Vermeer – Allegoria della fede
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ESSERI
generati
dall’azione del
per cui la differenza tra
gli ENTI (compresi gli
inorganici) è di grado,
non di qualità
CALORE
sulla materia
dal
greco
ILOZOISMO
ANIMA
 hilé (materia)
zoé (vita)
è materia sottile
ma esiste anche
ANIMA
SOPRANNATURALE
materia animata
dotata di grande
CALORE
MORTALE
materiale o “spirito corporeo”
aspirazione al divino e
ad una giustizia
ultraterrena
IMMORTALE
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IL SENSISMO
tramite
OMOGENEITÁ TRA
UOMO E NATURA
permette
che parte dalle
SENSAZIONI
CONOSCENZA
SENSAZIONE
 memoria
è alla base di
 immagini
SPIRITO
CORPOREO
percezioni simultanee che
gli oggetti producono sul
soggetto, modificando lo
spirito corporeo
che passano
INTELLETTO
per cui i
CONCETTI
sono
semplici immagini sbiadite delle cose
colte dai sensi (SENSISMO)
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bene è ciò che procura piacere
ETICA
SENSISTA
male è ciò che procura dolore
principio di
AUTOCONSERVAZIONE
secondo il
è
VALUTARE
saper rinunciare a un vantaggio presente
in vista di uno maggiore in futuro
ma esiste anche una
DIMENSIONE
RELIGIOSA
aspirazione ad un bene che
non è percepibile con i sensi
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GIORDANO BRUNO
 nativo di Nola, Filippo Bruno prese l’abito domenicano, assumendo
il nome di Giordano, non per vera vocazione religiosa, ma per potersi
dedicare tranquillamente agli studi di Filosofia;
 stette diversi anni nel convento di San Domenico Maggiore a Napoli,
che aveva una vastissima biblioteca e in qualche modo riuscì anche a
procurarsi i libri proibiti di Erasmo da Rotterdam;
 presto rivelò il suo essere, criticando alcuni dogmi religiosi;
 per non essere condannato per eresia abbandonò l’Italia e cominciò
a peregrinare per l’Europa
 sperando di trovare risposte più convincenti nella Riforma, si
avvicinò ai Calvinisti prima ed ai Luterani poi, ma ne ricavò soltanto
disprezzo per le cosiddette religioni positive;
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“Verrà un giorno che l'uomo si sveglierà
dall'oblio e finalmente comprenderà chi è
veramente e a chi ha ceduto le redini della
sua esistenza, a una mente fallace,
menzognera, che lo rende e lo tiene
schiavo... l'uomo non ha limiti e quando un
giorno se ne renderà conto, sarà libero
anche qui in questo mondo ”
Giordano Bruno
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CURIOSITÁ: ordinato sacerdote a Napoli, Giordano
Bruno celebrò la sua prima messa nel 1573 nella
chiesa di San Bartolomeo a Campagna (Sa)
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IL NEOPLATONISMO DI BRUNO
Da
CUSANO
UNIVERSO
 infinità del mondo
 unità e animazione del mondo
infinito e unitario
infiniti mondi, tra cui il Sistema solare e la Terra
in accordo con Copernico, che non vedeva la Terra al
centro dell’Universo
in contrapposizione con Copernico, che concepiva l’Universo come
finito
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Perché l’Universo è
infinito?
INFINIITÁ
DIO
perché è effetto di una causa
infinita (l’Uno)
nello spazio e nel tempo
MENS SUPER OMNIA (quindi inconoscibile)
è
MENS INSITA OMNIBUS, quindi conoscibile
con la ragione
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Possiamo anche dire così: nel
primo senso Dio è l’assoluto
che tutto comprende, la totalità
in cui gli opposti coincidono e
le differenze si dissolvono,
come aveva affermato Cusano,
nel secondo senso, Dio è
l’universo infinito in cui le cose
finite e particolari si
distinguono, pur essendo parte
di un’unica compatta realtà
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“L’uno infinito è perfetto semplicemente sia di per sé sia
assolutamente, poiché non può divenire né maggiore, né
migliore e niente lo può divenire rispetto a esso.
Qualsiasi cosa finita è imperfetta, il mondo sensibile è
imperfetto e in esso si trovano contemporaneamente il
male ed il bene, la materia e la forma, la luce e le tenebre,
il dolore e la gioia; e tutte le cose, ovunque, sono
soggette al mutamento e al moto e tutte, nell’infinito,
sottostanno alla ragione dell’unità, della verità, della
bontà: per cui, a buon diritto, si parla di «universo»”
Giordano Bruno – L’immenso e gli innumerevoli
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unità compatta in cui si manifesta Dio
ESSERE
composto da
MATERIA
è unica in tutti i corpi, anche se si presenta
sotto diversi aspetti
FORMA
è unica perché principio di vita e
“anima del mondo”
da essa nascono gli esseri particolari e ad essa ritornano
è vita e dà vita, quindi è Dio stesso, che è insieme causa ed effetto,
cioè è dentro l’effetto stesso (la Natura)
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UNIVERSO
quindi
la cui presenza lo
rende
è animato e vivo, perché
dappertutto c’è Dio
unitario ed infinito al tempo
stesso
Si parla di PANENTEISMO: Dio è dentro le cose, ma non è
riducibile ad esse, perché è contemporaneamente anche al di sopra
di esse e se ne differenzia
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DEGLI EROICI FURORI
Tiziano – Atteone sorprende Diana al bagno
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DEGLI EROICI FURORI
esaltazione del
colui che ricerca la verità, riuscendo a
cogliere l’unità e l’infinità
FURIOSO
che è colui che si
INDÌA
EROICO
FURORE
è quindi
cioè si identifica con la natura,
elevandosi a un livello divino,
perché la natura stessa è Dio
uno sforzo appassionato (eroico, da
eros) che, superando i bassi furori
(interessi e passioni per le cose finite),
spinge l’individuo verso l’infinito, al
quale si congiunge in un vero e proprio
rapporto d’amore
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DIFFERENZE
NEOPLATONICI
GIORDANO BRUNO
ritorno all’Uno = estasi mistica
ritorno all’Uno = eroico furore,
identificarsi con la natura, che
è Dio stesso
visione esaltata dell’unità della
natura e della sua vita inesauribile
Tiziano - Le tre età della vita
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SPACCIO DELLA BESTIA TRIONFANTE
VISIONE ETICA
LIBERTÁ
è
accettare la necessità del tutto e del
divenire naturale, conformandosi ad esso
ma
EROICO
FURORE
TUTTI
perché
pochi riescono a raggiungerlo
devono lottare contro l’ozio, la passività e
l’inazione (cioè la bestia trionfante)
l’impegno nel mondo e il lavoro sottomettono
la materia all’intelligenza, continuando
l’azione plasmatrice di Dio e della natura
è la visione rinascimentale dell’homo faber
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è
RELIGIONE
per cui le
RELIGIONE
NATURALE
che si identifica con la
RELIGIONI
POSITIVE
filosofia
altro non sono che uno strumento
di controllo del popolo rozzo e
ignorante
cioè quelle basate sulla
rivelazione e la promessa
della vita eterna
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 in fuga prima da Napoli, dove aveva vissuto in convento,
poi da Roma, per sfuggire all’accusa di eresia che gli
veniva mossa, Bruno cominciò a vagare per l’Europa;
 frattanto gli era arrivata la comunicazione della
scomunica e aveva dismesso l’abito monacale;
 stette a Venezia, poi a Ginevra, Parigi, Londra e fu anche
insegnante nell’Università di Wittenberg;
 in questo periodo di esilio scrisse gran parte delle sue
opere più famose;
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Ma la sua fine fu opera di un
tradimento. Fu invitato a
Venezia dal patrizio Giovanni
Mocenigo per insegnargli “li
secreti della memoria e li altri
che egli professa”
Bruno andò senza timore a
Venezia, ritenuta terra liberale e
aperta, ma quando dopo un
lungo soggiorno espresse il
desiderio di tornare in Germania,
il Mocenigo lo denunciò
all’Inquisizione e fu arrestato
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Subì un primo processo a Venezia, ma poi fu richiesto
dall’Inquisizione romana, che aveva contro di lui accuse molto più
gravi. Portato a Roma e processato, Giordano Bruno si rifiutò di
abiurare e fu condannato a morte
Il 17 febbraio 1600 venne
condotto nella Piazza di
Campo de’ Fiori a Roma e
arso vivo. Le sue ceneri
furono gettate nel Tevere.
“Forse tremate più voi nel pronunciare
questa sentenza che io nell'ascoltarla”
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TOMMASO CAMPANELLA
 Giovan Domenico Campanella nacque a Stilo, in Calabria, da una
famiglia poverissima, nel 1568;
 come Giordano Bruno, entrò in un convento domenicano non per
reale vocazione, ma per passione per gli studi, dove assunse il nome
di Tommaso
 fin da giovane ebbe una grande ammirazione per Telesio, suo
conterraneo, partecipando anche al suo funerale a Cosenza
 per le sue teorie dovette subire vari processi, in conseguenza dei
quali dovette scontare trent’anni di carcere, fingendosi pazzo per
sfuggire alla condanna a morte;
 una volta libero, ripiegò a Parigi dove, protetto dal Cardinale
Richelieu, continuò a scrivere fino alla sua morte (1639)
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Io nacqui a debellar tre mali estremi;
tirannide, sofismi, ipocrisia.
Carestie, guerre, pesti, invidia, inganno,
ingiustizia, lussuria, accidia, segno,
tutti a que' tre gran mali sottostanno
che nel cieco amor proprio, figlio degno
d'ignoranza, radice e fomento hanno
Tommaso Campanella – Delle radici de’ gran mali del mondo
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TOMMASO
CAMPANELLA
condivide il sensismo di Talete
ma aggiunge il concetto di
SIMPATIA
forza di attrazione che
tende a riempire il vuoto e
fa della natura un tutt’uno
che l’uomo deve
e attraverso
CONOSCERE
MAGIA
NATURALE
può agire per ottenere
gli effetti che vuole
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L’ESSERE è quindi un tutto UNITARIO
e tutte le cose hanno
 POTENZA (ciò che è e può essere)
PRIMALITÁ
(o caratteristiche
fondamentali)
 SAPIENZA (conoscenza di sé)
 AMORE (amore per il proprio essere)
che solo in Dio si realizzano in modo pieno e perfetto
nelle
CREATURE
FINITE
lottano con i
loro OPPOSTI
 IMPOTENZA
 IGNORANZA
 ODIO
per cui Dio non può esaurirsi nelle cose finite
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“Dio prima fece lo spazio, composto pure di Potenza,
Sapienza e Amore e dentro a quello pose la materia,
che è la mole corporea. Nella materia poi Dio seminò
due principi maschi, cioè attivi, il caldo e il freddo,
perché la materia e lo spazio sono femmine, principi
passivi. E questi maschi, da codesta materia divisa,
combattendo, formano due elementi, cielo e terra,
che combattendo tra loro, dalla loro virtù fatta
languida nascono i secondi enti, avendo per guida
della generazione le tre influenze, la Necessità, il Fato
e l' Armonia, che portano l' Idea”
Tommaso Campanella - De sensu rerum et magia
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“Dio ha dato a tutte le cose potenza di vivere,
sapienza e amore quanto basti alla loro
conservazione. Dunque il calore può, sente e ama
essere, e così ogni cosa, e desidera eternarsi come
Dio e attraverso Dio nessuna cosa muore ma si muta
soltanto, anche se ogni cosa pare morta all'altra”
“Tutti gli enti si compongono di Potenza, Sapienza e
Amore e ognuno è perché può essere, sa essere e
ama essere, combatte contro il non essere e, quando
gli manca il potere o il sapere o l'amore dell'essere,
muore e si trasmuta in chi ne ha di più”
Tommaso Campanella – De sensu rerum et magia
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CONOSCENZA
UMANA
è
ILLUIARSI
cioè
1. sapere di sentire
2. cogliere gli effetti delle sensazioni
su di sé
3. immedesimarsi con l’oggetto
percepito e conosciuto
4. conoscersi compiutamente
CONOSCERE
è
SENSUS INDITUS (senso interno o innato) e
SENSUS ADDITUS (cioè l’altro da sé)
“diventare” l’altro,
l’oggetto esterno
cogliendo il cambiamento
interno che ne deriva
quindi
CONOSCERE è in un
certo senso morire
perché
percezione del proprio essere
modificato dalle cose
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CONOSCENZA INNATA (percezione e
conoscenza di sé)
Distinzione tra
senza la quale non può esserci
CONOSCENZA ILLATA (cioè che deriva
dall’esterno)
Anche
CONOSCERE DIO
ILLUIARSI
è
cioè penetrare nella natura divina,
andare verso la vita eterna
Jan Veermer – La lattaia
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è
PRIMALITÁ
dell’essere
UNIRE le cose tra di loro
come anche
per cui
UNIRE LE COSE A DIO
è
RELIGIONE
RELIGIONE NATURALE
di cui
da
RELIGIONI RIVELATE
re-ligare (legare insieme)
sono varie manifestazioni (anche se il
Cristianesimo si può definire come
superiore e quindi più vero)
Jan Vermeer – Il geografo
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L’opera più famosa di Campanella è La città del Sole,
un’opera filosofia in cui vagheggia una città perfetta, in
cui il potere è detenuto da un principe-sacerdote (il Sole),
coadiuvato da altri tre principi (la potenza, la sapienza e
l’amore). In questa città non esistono differenze e vige
una forma di religione in cui vengono adorati non solo
Dio e Gesù, ma anche Mosè, Maometto, Zeus ed Osiride.
Il riferimento a la Repubblica di Platone è
evidente quando dice che non esiste
proprietà privata, ma c’è comunanza dei
beni e delle donne. La differenza
principale sta nel fatto che nella Città del
Sole non esistono classi sociali e tutti
possono essere eletti alle cariche sociali. I
“solari” (anche le donne) possono
ricorrere alle armi solo per difendersi.
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