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10. Le conseguenze della Grande Guerra
LA GUERRA
– Paesi belligeranti
• Imperi centrali (Germania, Austria, Turchia)
• Intesa (GB, Francia, Russia, Italia)
• guerra di posizione (trincee)
– Motivazioni della guerra
• aumentare ricchezza di un paese, mediante conquiste territoriali
• (ma) guerre del mondo industriale = gioco a somma zero (tutti perdono)
• guadagnano solo singoli individui (o società) che profittano della guerra (industriali, speculatori, borsari neri,
ecc.)
– Perdite e danni
• perdite umane
– 9 ML militari
– 40 ML per carestie ed epidemie (“spagnola”)
– (ma) rapido recupero
• danni materiali = limitati (guerra di posizione)
– Finanziamento della guerra
• prima guerra del mondo industrializzato = molto costosa
• forme di finanziamento
– aumento delle imposte (spec. GB e USA)
– debito pubblico (Francia, Germania, Italia = pagherà chi perde)
– prestiti interalleati (spec. da USA)
– prestiti delle banche di emissione allo Stato = emissione di biglietti di banca (tutti i paesi)
• (cons) inflazione (= aumento dei prezzi, spec. a fine guerra)
1
IL DOPOGUERRA
– Conseguenze della guerra
•
•
•
•
•
•
perdite umane e danni materiali
fine liberismo (intervento dello Stato: “economia di guerra”)
crollo del commercio internazionale
perdita degli investimenti esteri
fine del Gold Standard (inconvertibilità dei biglietti)
inflazione
– Conseguenze della pace
• Trattato di Versailles (1919)
• sfaldamento dell’impero austro-ungarico
• creazione di nuovi Stati (Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Polonia, ecc.)
– 8.000 km di nuove frontiere
– nuovi Stati con economie asfittiche
– industrializzazione limitata (Cecoslovacchia)
• problemi finanziari = debiti interalleati e questione delle riparazioni tedesche (indennità di guerra)
– Problemi del dopoguerra
• “ritornare alla normalità” dopo la parentesi bellica
• problemi maggiori
– forte inflazione (in tutti i paesi)
– ritorno al Gold Standard
– riconversione dell’industria bellica
– difficoltà di reinserimento dei militari smobilitati
• (cons) tensioni sociali e politiche
• (cons) affermazione di regimi nazionalistici e autoritari (es.: Fascismo in Italia)
2
LE RIPARAZIONI TEDESCHE
– Indennità di guerra
• antica consuetudine a fine guerra
• in genere si pagava una somma al vincitore
• es.: guerra franco-prussiana 1870-71
– Francesi pagano alla Germania indennità di 5 MLD di franchi (in oro)
– (cons) aumento dei prezzi in Germania
– (cons) Tedeschi acquistano in Francia
– (cons) difficoltà per esportazioni tedesche
– Debiti interalleati
• prestiti concessi durante la guerra
• paesi creditori (totale 26 MLD $)
– USA = 12 MLD $
– GB = 11 MLD $
– Francia = 3 MLD $
• paesi debitori
– Francia = 7 MLD $
– GB = 5 MLD $
– Altri paesi = 14 MLD $
• Keynes suggerì di cancellarli
• USA vollero essere pagati
• Europei accettarono perché pensavano di pagare con le “riparazioni” dei Tedeschi
3
LE RIPARAZIONI TEDESCHE
– Riparazioni
•
•
•
•
la Germania fu ritenuta responsabile della guerra
(cons) fu condannata a pagare le “riparazioni”
Commissione per le riparazioni alleata fissò il pagamento in 132 MLD di marchi-oro (= 33 MLD $)
riparazioni = 3 volte il PIL tedesco
– Modalità di pagamento
•
•
•
•
•
•
in natura e in denaro (oro)
denaro doveva essere procurato con esportazioni tedesche
(ma) Germania non aveva beni da esportare
(cons) chiede di pagare in natura (pali telegrafici e carbone)
(ma) ritardo nei pagamenti e invasione franco-belga della Rhur per prendersi direttamente il carbone (1923)
(ma) resistenza dei Tedeschi, che non lavorano (boicottaggio)
CROLLO DEL MARCO TEDESCO
– Bilancio dello Stato
• in dissesto
• (cons) le entrate dello Stato coprono solo una parte delle spese
– 1921 = coprono solo il 47 %
– Agosto 1923 = coprono il 7 %
– Ottobre 1923 = coprono l’1%
• (cons) lo Stato paga con cartamoneta chiesta all’istituto di emissione (la Reichsbank), che la stampa
– Iperinflazione
•
•
•
•
•
crollo del marco rispetto alle altre monete
1918:
1$=
14 marchi
Genn. 1923: 1 $ = 18.000
”
Nov. 1923: 1 $ = 4.200 MLD ”
marco non vale più niente
4
PIANI DI RISANAMENTO
– Piano Dawes (1924)
• commissione presieduta da Charles Dawes, funzionario del governo USA
• fissa il pagamento delle riparazioni in rate annuali crescenti (senza fissare alcuna scadenza)
• prestito internazionale alla Germania
– Piano Young (1928)
• nuovo piano (commissione presieduta dal banchiere americano Owen Young)
• riduzione delle annualità da pagare
• pagamento delle riparazioni entro 37 anni
CIRCUITO DEI PAGAMENTI
U SA
investimenti e prestiti
GERMANIA
riparazioni
debiti
Paesi vincitori
SOSPENSIONE DEI PAGAMENTI
– Moratoria Hoover
• crisi economica mondiale (1929-33)
• (cons) Presidente americano Hoover dichiara la moratoria (= sospensione dei pagamenti) di tutti i pagamenti
(debiti e riparazioni)
• i pagamenti non riprenderanno più
• (cons) i pagamenti furono limitati (17 % secondo gli Alleati, 51 % secondo il governo tedesco)
5
11. Gli anni Venti
SVILUPPO
– sostenuto: USA e Giappone
– abbastanza buono: Francia e Italia
– lento: GB e Germania
Indicatori economici nel 1929 (1913 = 100)
USA
FRA
IT
GB
GER
Reddito pro capite
130
135
121
104
113
Produz. industriale
193
142
158
128
120
Esportazioni
158
147
123
101
92
6
RISANAMENTI MONETARI
–
Problema
• riportare le monete (inconvertibili) alla convertibilità con l’oro
• (cons) l’oro è insufficiente ad assicurare la convertibilità
• (ma) troppe banconote in circolazione (per eccessive emissioni)
–
Soluzione: Gold Exchange Standard (GES, 1922)
• riserve = in oro e in banconote straniere convertibili in oro (dette valute-chiave)
• (cons) banconote
– convertibili in oro (in lingotti, perché le monete d’oro non sono più coniate)
– convertibili in valute-chiave
• tutti i paesi cercano di ritornare alla convertibilità e fare della loro moneta una valuta-chiave
1. GERMANIA
–
Perdite e confische
• perdite
– 13 % del territorio
– miniere di ferro, zinco e carbone
• confische
– colonie
– marina militare e parte della marina mercantile
– locomotive, carri ferroviari, camion
7
1. GERMANIA
– Risanamento monetario
• crollo del marco e iperinflazione
• introduzione di una nuova moneta: il Rentenmark (1923)
– garantita da ipoteche su proprietà immobiliari
– cambio con vecchi marchi: 1 a 1000 MLD
– Rentenmark ha circolazione solo interna (non si può cambiare in oro né in monete estere)
• politica deflazionistica  per ridurre la cartamoneta in circolazione e aumentare le riserve
– risanamento bilancio statale (riduzione delle spese)
– prestiti esteri (aumento delle riserve)
• (cons) introduzione nuova moneta (1924): Reichsmark
– convertibile in oro (lingotti)
– convertibile in banconote straniere
• (cons) Reichsmark è valuta-chiave e la Germania entra nel GES
– Capitali stranieri
•
•
•
•
necessari alla Germania per sostenere il marco e per pagare le riparazioni
(cons) Germania mantiene alti i tassi di interessi (per attirare i capitali stranieri, spec. americani)
(ma) espansione della Borsa di New York e rientro dei capitali americani (1928)
(cons) crisi in Germania
– Effetti dell’iperinflazione
• svantaggia i creditori e i percettori di reddito fisso (possessori di banconote, possessori di titoli di stato,
stipendiati, proprietari di immobili e di terre, ecc.)
• avvantaggia i debitori e i percettori di reddito variabile (Stato, imprese indebitate, industriali,
commercianti, ecc.)
• (cons) è particolarmente colpita la classe media (ha reddito fisso e possiede banconote e titoli di Stato)
• (cons) la classe media aderisce al Nazismo
8
2. GRAN BRETAGNA
– Situazione economica
• situazione precaria:
– alta disoccupazione (7-11 %)
– industrie obsolete
– reddito pro capite ed esportazioni uguali a quelli prebellici
– inflazione contenuta, ma superiore a quella americana
– Rientro nel Gold Exchange Standard
• si deve decidere la convertibilità della sterlina in oro (1925)
• scelta fra:
– convertibilità alla vecchia parità con l’oro (1 £ = 7,32 gr oro)
– convertibilità a una parità più bassa (es.: 1 £ = 5 gr oro), perché vi sono troppe banconote in
circolazione e le riserve di oro sono insufficienti
• il governo decise di ripristinare la convertibilità alla vecchia parità (la sterlina doveva “guardare in
faccia” il dollaro)
• (cons) necessità di una politica deflazionistica (criticata da Keynes)
• (cons) scarsi investimenti, basse esportazioni, ecc.
3. FRANCIA
– Situazione difficile
• la Francia spera molto nei pagamenti delle riparazioni tedesche
– (ma) ne deve fare a meno
• vi è grande instabilità politica (11 governi in 2 anni e mezzo)
– (ma) la democrazia resiste
– Stabilizzazione della moneta
• anche la Francia entra nel GES (1926-28)
• la stabilizzazione è effettuata tenendo conto della svalutazione  , cioè adottando una nuova parità con
l’oro (franco Poincaré, 1926)
• (cons) l’economia francese va meglio e la Francia riesce ad esportare di più
9
4. ITALIA
– Situazione economica
• difficile riconversione delle industrie belliche (fallimenti di imprese e di banche)
• “biennio rosso” (1919-20) con occupazione di terre e di fabbriche (paura del ceto medio borghese)
– Situazione politica
• affermazione dei partiti di massa (Partito popolare, Partito socialista)
• nascita del movimento fascista (1919)
• atteggiamento debole del Re (non blocca la marcia su Roma nel 1922)
– Politica del Fascismo
• I fase (1922-25)= liberale (risanamento del bilancio statale)
• II fase (dal 1925) = interventista (regime autoritario e intervento in economia)
– Stabilizzazione della lira
• la lira continua a perdere valore
– 1 sterlina = 25,5 lire nel 1915
– 1 sterlina = 100 lire nel 1919
– 1 sterlina = 145 lire nel 1926
• bisognava ristabilire convertibilità della lira per entrare nel GES
• si decise di riportare la lira a “quota novanta” (1 sterlina = 90 lire: discorso di Pesaro di Mussolini,
agosto 1926)
10
4. ITALIA
– Quota Novanta
• politica deflazionistica e prestiti esteri
• altri provvedimenti
– Banca d’Italia diviene unico istituto di emissione (1926; prima lo erano anche il Banco di Napoli e
il Banco di Sicilia)
– consolidamento del debito pubblico 
• 1927: la lira venne stabilizzata a 92,46 (1 sterlina = 92,46 lire)
• (cons) lira sopravvalutata per motivi di prestigio, ma ostacolo alle esportazioni
• anche la lira entra nel GES e diviene valuta-chiave (convertibile in lingotti d’oro)
– Politica agraria
• bonifica integrale
– bonifica di terre paludose
– costruzione di infrastrutture (strade, case coloniche, elettricità, ecc.)
– (ma) era necessaria la partecipazione dei privati
– molti, spec. a Sud, rifiutarono di partecipare alle spese
– (cons) le bonifiche si arenarono (1934)
• battaglia del grano
– Italia era costretta ad importare grano
– obiettivo = aumentare produzione di grano (anche in difesa della lira)
11
12. L’Unione Sovietica
LA RIVOLUZIONE
– Rivoluzione
•
•
•
•
•
•
Russia impreparata alla guerra (molto costosa)
rivoluzione borghese e abdicazione dello Zar (marzo 1917)
governo provvisorio (Kerenskij) = decide la prosecuzione della guerra
(cons) continui disordini
conquista del potere da parte dei Bolscevichi (Lenin, ottobre 1917)
programma bolscevìco
– fine della guerra senza annessioni né risarcimenti
– le terre ai contadini
– le fabbriche agli operai
– Fasi del comunismo
•
•
•
•
Comunismo di guerra (1917-21)
NEP (1921-28)
Pianificazione (1928..)
Declino e crollo
12
1. COMUNISMO DI GUERRA (1917-21)
– Situazione politico-militare
• guerra civile
• intervento straniero (USA, GB, Francia)
• nascita dell’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, 1922-1991)
– Agricoltura
•
•
•
•
confisca delle terre della Corona, della Chiesa e dei grandi proprietari
distribuzione delle terre ai Soviet dei contadini (consigli rivoluzionari)
assegnazione periodica delle terre ai contadini da parte dei Soviet
(cons) contadini scontenti = volevano proprietà della terra
– Crisi alimentare
•
•
•
•
•
crollo della produzione industriale (1921 = 1/5 di quella del 1913)
cessa lo scambio città-campagne (i contadini non vogliono vendere in cambio di rubli svalutati)
(cons) requisizioni forzate
(cons) contrazione della produzione agricola
5 milioni di morti per fame
– Industria
•
•
•
•
Consigli di fabbrica assumono la direzione delle aziende
incapacità di farle funzionare
(cons) nazionalizzazione delle aziende
(ma) guerra civile e crollo della produzione
– mancano le materie prime
– mancano i mezzi di trasporto
– la manodopera è indisciplinata
– Situazione difficile
• la moneta ha perso completamente valore ed è scomparsa
• il commercio è fermo
13
2. LA NEP (1921-28)
– Caratteri
• NEP = Nuova politica economica
• è un esempio di economia mista
– ritorno a una parziale libertà economica
– realizzare il passaggio graduale al socialismo
– Agricoltura
• si introducono imposte al posto delle requisizioni
• permesso di vendere le eccedenze sul libero mercato (ripristinato)
• (cons) si forma una classe di contadini agiati (kulaki)
– Industria
• privatizzazione delle piccole aziende con meno di 20 operai
• grandi aziende = restano statali
– imprese strategiche (militari, trasporti, banche, commercio) = sono sotto il controllo diretto dello
Stato
– altre imprese = hanno autonomia decisionale
• (ma) lo Stato ha sempre la funzione di programmazione
– Difficoltà
•
•
•
•
prezzi dei prodotti industriali troppo alti
(cons) anche i contadini aumentano i prezzi e producono poco
(cons) disoccupazione e inflazione
scontento degli esponenti del Partito comunista, che vogliono un maggiore controllo sull’economia
14
3. LA PIANIFICAZIONE (1928-41)
– Agricoltura
•
•
•
•
collettivizzazione delle terre
opposizione dei contadini e repressione (deportazione dei kulaki)
anni di carestia (1932-33, con 6-8 milioni di morti per fame)
agricoltura asservita allo sviluppo industriale
– Pianificazione
• piani quinquennali
• pianificazione affidata al Gosplan (Comitato statale di pianificazione)
• il Gosplan decide:
– piani operativi per ciascun settore, fissando gli obiettivi da realizzare
– la distribuzione delle materie prime alle fabbriche
– i prezzi di vendita
– Difetti
• prezzi di vendita sganciati dai costi di produzione (possono anche essere inferiori)
• la produzione può essere:
– inferiore alle necessità (file per approvvigionarsi)
– superiore alle necessità (merce invenduta)
• rigidità della pianificazione
– previsioni difficili
– (cons) necessità di continui aggiustamenti
• assenza di tecnologia propria
– difficile in regime di economia pianificata (non vi sono stimoli)
– (cons) importazione di tecnologia straniera (spec. americana)
– Industria
•
•
•
•
•
piani = aumentare produzione (spec. industria pesante)
obiettivi dei primi piani = raggiunti al 70 %
produzione industriale 1926-40 = x 8,5 (URSS supera GB, Francia e Germania)
(ma) URSS = è ancora paese agricolo
il costo dell’industrializzazione grava spec. su contadini e consumatori
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4. DECLINO E CROLLO
– Seconda guerra mondiale
• vittoria dell’URSS sulla Germania
• cause:
– precedente industrializzazione forzata con la pianificazione
– vastità del territorio
– aiuti degli alleati americani (1943-44)
• conseguenze
– i militari conservano il potere fino agli anni ’70
– espansione economica sull’Europa dell’Est, che sostiene l’economia sovietica
– Conclusione
• la vittoria nella seconda guerra mondiale consente di continuare l’economia pianificata fino al crollo del
regime (1991)
• aumenta il malcontento della popolazione
• confronto con il mondo occidentale (TV, viaggi, ecc.)
• sfaldamento dei paesi satelliti dell’Euro-pa orientale (1989-91: Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia,
Germania orientale, Bulgaria e Romania)
16
13. La grande crisi
SVOLGIMENTO DELLA CRISI
– Crisi di Borsa
•
•
•
•
•
•
ripresa economica negli USA 1924-29
speculazioni di Borsa  (Wall Street)
speculazione favorita dai prestiti delle banche agli investitori
aumento dei consumi da parte di chi guadagna in Borsa
crollo del valore dei titoli (24 e 29 ottobre 1929)
fallimenti di banche e imprese
– Depressione
• il crollo di Borsa non sarebbe stato grave
• grave fu la depressione = crisi di sovrapproduzione 
• effetti
– merci invendute
– (cons) riduzione della produzione
– (cons) disoccupazione
– (cons) crollo del commercio internazionale
» (cons) fallimenti di imprese e banche
• diffusione della crisi
– da USA in Europa (spec. in Germania)
– ritiro di capitali americani dalla Germania (già nel 1928)
– (cons) Germania non può pagare le riparazioni
– (cons) Moratoria Hoover (debiti e riparazioni)
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Speculazioni di Borsa
5000
5000
4000
3000
3000
2500
2000
1500
1000
1000
300
100
150
10
12
18
10%
8%
8%
500
100
0
20
4%
20
1,3%
Azioni
20
20
0,7%
0,4%
16
15
10
0,6%
1,5%
10 %
Dividendo
18
SVOLGIMENTO DELLA CRISI
– Depressione
• il crollo di Borsa non sarebbe stato grave
• grave fu la depressione = crisi di sovrapproduzione 
• effetti
– merci invendute
– (cons) riduzione della produzione
– (cons) disoccupazione
– (cons) crollo del commercio internazionale
» (cons) fallimenti di imprese e banche
• diffusione della crisi
– da USA in Europa (spec. in Germania)
– ritiro di capitali americani dalla Germania (già nel 1928)
– (cons) Germania non può pagare le riparazioni
– (cons) Moratoria Hoover (debiti e riparazioni)
– Rimedi contro la crisi di sovrapproduzione
• cercare di vendere
– all’interno
– all’estero
– Vendite all’interno
• far aumentare i consumi
• (ma) non si possono aumentare i salari (= aumento dei costi di produzione e dei prezzi di merci che non
si riescono a vendere)
• (cons) politiche di sostegno dei redditi per far aumentare la domanda globale
– lavori pubblici
– sussidi di disoccupazione
– riarmo, ecc.
• sono le politiche keynesiane (anche a costo di un deficit del bilancio statale: deficit spending)
• furono applicate tardi e non ebbero grande successo (tranne prer il riarmo in alcuni paesi
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SVOLGIMENTO DELLA CRISI
– Vendite all’estero
• si possono aumentare le esportazioni svalutando la propria moneta
• (ma) svalutare la moneta = uscita dal GES
– inizia la GB nel 1931 = lascia fluttuare la sterlina che perde il 30 % del proprio valore (rispetto
a $ e franco)
– seguono USA nel 1933 (- 41 %)
– seguono altri paesi fra 1935 e 1936 (cercano di resistere più a lungo)
– (cons) finisce il sistema dei cambi fissi (= fine del GES)
– Crisi del GES
•
•
•
•
•
•
oltre alla necessità di svalutare, vi sono altri motivi che fanno fallire il GES
la crisi induce i paesi a ritirare i capitali investiti all’estero
i paesi chiedono il cambio in oro delle banconote straniere che possiedono
(cons) l’oro a garanzia delle monete si riduce e le banche di emissione sono in difficoltà
(cons) le banche di emissione dichiarano l’inconvertibilità dei propri biglietti
(cons) chi lo fa esce dal GES
– Crisi bancaria e finanziaria
• fallimento delle banche miste
• Austria = fallimento della Creditanstalt (1931)
– banca che possedeva il 60 % delle azioni delle SpA
– perdite dovute a crediti inesigibili
– banca passa sotto il controllo dello Stato
• Germania = dissesto di molte grandi banche (1931)
– le banche e la Borsa vengono chiuse
– lo Stato interviene e acquista azioni di diverse banche
– lo Stato rivende le banche ai privati a fine anni ’30
• USA = fallimenti di migliaia di banche
– 1929-33 = falliscono 9.500 banche
– 1933 = chiusura di tutte le banche per una settimana
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SVOLGIMENTO DELLA CRISI
– Crisi in Italia
• forte legame fra banche e industrie
• banche miste in difficoltà: Comit, Credit, Banco di Roma
• intervento del governo per salvare le tre banche
• fondazione dell’IMI (Istituto Mobiliare Italiano, 1931)
– capitale fornito da enti pubblici (INA, INPS, casse di risparmio, ecc.)
– le banche miste devono cessare le operazioni di investimento industriale (a lungo termine)
– le operazioni di investimento industriale sono affidate all’IMI
• (ma) IMI non basta per superare la crisi
• (cons) fondazione dell’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale, 1933)
– IRI
•
•
•
•
•
costituito con capitali pubblici
rileva i pacchetti azionari di Comit, Credit e Banco di Roma
rileva i pacchetti azionari di società posseduti dalle banche in difficoltà
(cons) l’IRI controlla ca. l’80 % delle banche e il oltre il 40 % del capitale delle SpA
l’IRI doveva successivamente vendere le azioni ai privati, ma non lo fece:
– non vi erano acquirenti
– le società possedute non erano state risanate
• l’IRI opera come una grande holding (holding = società capogruppo che controlla altre società mediante
il possesso di pacchetti azionari)
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SPIEGAZIONI DELLA CRISI
– Scuole di pensiero sulle crisi
• sono sostanzialmente tre:
– Scuola dell’instabilità
– Scuola della stabilità
– Scuola dei cicli
– Scuola dell’instabilità
• Malthus (1766-1834), Marx (1818-1883) e Keynes (1883-1946)
• ritengono che il sistema capitalistico è sostanzialmente instabile
• Marx
– il sistema capitalistico ha delle contraddizioni interne ed è destinato a crollare
– il mercato è senza regole e il sistema soffre di sottoconsumo (non riesce ad assorbire la produzione)
• - Keynes
– lo Stato deve intervenire per correggere il sistema
– lo Stato deve sostenere la domanda globale nei momenti di difficoltà (con lavori pubblici, sussidi ai
disoccupati …)
– Scuola della stabilità
• economisti neoclassici (anni ’30: Veblen, Hicks, Samuelson, ecc.)
• il mercato è in grado da solo di ridare equilibrio al sistema
– Scuola dei cicli
•
•
•
•
Juglar (1819-1905); Kondratieff (1892-1930); Schumpeter (1883-1950) e altri
la storia dell’economia capitalistica è caratterizzata da cicli
cicli = esame dell’andamento dei prezzi e della produzione
fasi = espansione, crisi, recessione e ripresa
– cicli di diversa durata
– breve = 2-3 anni (cicli Kitchin)
– media = 9-10 anni (cicli Juglar)
– lunga = ca. 50 a. (cicli Kondratieff)
22
Cicli Juglar
crisi
crisi
recessione
boom
ripresa
depressione
23
Cicli economici (Andamento dei prezzi)
Kondratieff
A
B
A
B
A
Juglar
Kitchin
24
Movimento dei prezzi dal 1792 al 1930
25
SPIEGAZIONI DELLA CRISI
– Cause della crisi del 1929-33
• cause della durata e della profondità della crisi
• sono molteplici (ne ricordiamo qualcuna)
– 1. Crollo della Borsa di Wall Street
• ruolo meno importante di quanto si sia creduto
• effetti:
– chi perde in Borsa o fallisce non alimenta i consumi
– si creano problemi ai paesi europei (ritiro dei capitali dalla Germania)
– 2. Politiche deflazionistiche
• adottate da tutti i paesi (all’inizio)
• peggiorano la situazione in una fase di bassi prezzi
• pareggio di bilancio
– teoria classica della buona amministrazione
– (ma) assurdo quando vi è sovrapproduzione e disoccupazione
– bisogna sostenere la domanda con il deficit di bilancio (Keynes parlò di deficit spending)
• politica monetaria
– aumento del costo del denaro
– per attirare capitali dall’estero (o trattenere capitali all’estero)
– per evitare investimenti privati e conseguente aumento della produzione (vi è sovrapproduzione)
26
SPIEGAZIONI DELLA CRISI
– 3. Protezionismo
•
•
•
•
generalizzato
modo per proteggersi dalla concorrenza straniera
ognuno vuole esportare molto ed importare poco, perché vi è sovrapproduzione
(ma) se tutti si proteggono il commercio si riduce cessa (come si ridusse)
– 4. Assenza di cooperazione internazionale
• GES non funziona bene
– rivalità fra i paesi che hanno valute-chiave
– GES favorisce espansione della crisi
– GES crolla (a partire dal 1931)
• USA non sanno svolgere il ruolo di paese guida
27
14. Ripresa e riarmo
1. GRAN BRETAGNA
– Effetti dell’uscita dal GES
•
•
•
•
non si deve più cambiare la sterlina in oro
(cons) si possono stampare sterline con poche riserve
(cons) prestiti a edilizia e a industrie a bassi interessi
(cons) crescita economica
– Protezionismo
•
•
•
•
GB ritorna al protezionismo dopo 85 anni (1931)
(ma) stabilisce rapporti particolari con le colonie (Commonwealth)
(cons) il commercio con le colonie aumenta (40-50% del totale)
il commercio con l’Europa diminuisce
2. GERMANIA
– Politiche deflazonistiche
• molto restrittive
• aumento di imposte
– per far aumentare le entrate statali e ridurre i consumi (se si pagano più tasse si consuma di meno)
– si deve consumare di meno per esportare e pagare le riparazioni (spec. dopo il ritiro dei capitali americani)
• aumento dei tassi di interesse (TUS)
– per trattenere i capitali stranieri
– (ma) investimenti privati più difficili (= denaro più caro)
• (inoltre) la Germania non poteva svalutare il marco per il trattato di pace (doveva pagare le riparazioni)
• (cons) distacco dei cittadini dalla Repubblica (c.d. Repubblica di Weimar)
• (cons) Hitler conquista il potere (1933)
28
1. GRAN BRETAGNA
– Politica del Nazismo
• politica espansiva
– riduzione dei tassi di interesse (TUS)
– consente investimenti nell’edilizia e nei trasporti
• aumento della spesa pubblica
– raddoppiata fra 1928 e 1938
– spesa per il riarmo dal 1936
• aumento della circolazione monetaria
– mediante l’emissione di “certificati di credito” (una specie di moneta) utilizzati per i pagamenti da
banche e da imprese
– (cons) i certificati non sono utilizzabili per far aumentare i consumi (come i biglietti di banca)
– Riarmo
• diverse modalità per trovare risorse
• 1. pianificazione
– piano quadriennale
– collaborazione fra Stato e privati (un tipo di economia mista)
• 2. autarchia
– politica tendente a produrre all’interno i beni e servizi necessari, limitando le importazioni
– riesce solo in parte (nel settore chimico)
• 3. sfruttamento economico dell’Europa centro-meridionale
– annessione dell’Austria (1938) e Cecoslovacchia (1939)
– sfruttamento di altri paesi durante la II guerra mondiale
29
3. ITALIA
– IRI
• presidente: Alberto Beneduce
• organizzato in sub-holding = Stet (telefoni), Finmare, Finsider (e poi: Finmeccanica, Fincantieri, Alitalia,
Autostrade, Rai, ecc.)
• doveva essere un ente temporaneo
• (ma) dal 1937 diventa ente definitivo
• consente la realizzazione di una forma di economia mista (privata e pubblica)
– Legge bancaria del 1936
• abbandono del sistema della banca mista
• distingue fra:
– banche che esercitano il credito a breve termine (credito ordinario)
– banche che esercitano il credito a medio e a lungo termine (credito speciale)
• affida il controllo sul sistema bancario alla Banca d’Italia
• riordina la Banca d’Italia che diventa un istituto di diritto pubblico (non è più una banca privata)
• la legge bancaria resta in vigore fino al 1993
• 1993 = nuova legge bancaria
– ritorno alla banca universale
» banca universale (come la banca mista) = compie tutte le operazioni bancarie
– Allineamento della Lira
• fino al 1936 = difesa della lira forte rivalutata nel 1927
• (ma) poi si dovette svalutare e uscire dal GES (c.d. “allineamento”)
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3. ITALIA
– Corporazioni
•
•
•
•
tentativo di attuare la c.d. economia corporativa (“terza via” fra capitalismo e comunismo)
mettere d’accordo capitale (imprenditori) e lavoro (lavoratori) nel “superiore interesse della Nazione”
Corporazioni (1934) = organizzate per settori con la presenza di imprenditori e lavoratori
Camera delle Corporazioni = rappresentanza di tutte le Corporazioni (ebbe funzioni limitate)
– Conquista dell’Etiopia (1935-36)
•
•
•
•
•
scopo = sbocco per la popolazione italiana
(ma) sanzioni contro l’Italia da parte delle altre nazioni
(cons) politica del riarmo e avvicinamento alla Germania di Hitler
politica autarchica (scarsi risultati)
spostamento del commercio estero italiano verso la Germania
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4. FRANCIA
– Economia francese dopo il 1931
• fino al 1931 l’economia francese è poco toccata dalla crisi
• la svalutazione della sterlina (e poi quella del dollaro) provoca:
– calo delle esportazioni francesi (le merci francesi costano di più)
– riduzioni delle entrate turistiche (turismo in Francia costa di più)
• (ma) la Francia non svaluta
– Governi di sinistra (1936-38)
• aumentano i salari e riducono l’orario di lavoro (40 ore a settimana)
• (cons) gli imprenditori esportano capitali all’estero (v. esportazione di capitali )
• (cons) la Francia svaluta ed esce dal GES
– Politica espansiva
•
•
•
•
•
•
avviata solo nel 1938 dal governo Daladier
si abbandona la settimana di 40 ore
si favoriscono gli investimenti (riduzione del TUS)
si avvia un programma di riarmo
(ma) è troppo tardi = nel 1940 la Francia sarà invasa dai Tedeschi
Governo Pétain = governo della Francia non direttamente occupata dai Tedeschi
– è governo che collabora con i Tedeschi
– attua un programma di ammodernamento industriale
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Esportazione di capitali (V. Glossario)
Primo caso: esportazione di franchi
Franchi
Francia
Franchi
Resto del Mondo
Oro o valute
Secondo caso: esportazioni di valute estere
Valute (£ o $)
Francia
Riduzione delle riserve
(oro o valute estere)
Resto del Mondo
Francia deve svalutare
(esce dal GES)
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CONCLUSIONI SUGLI ANNI ’30
– andamento diverso delle economie dei vari paesi
– tutti risentono della crisi
– (ma) USA e Francia ne risentono di più (il loro PNL diminuisce)
Livello del PNL nel 1938
(1929 = 100)
Stati Uniti
94,8
Francia
96,5
Italia
115,0
Gran Bretagna
118,4
Germania
125,2
Giappone
137,4
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15. Guerra e ricostruzione
LA GUERRA
– Anno 1939
• agosto = invasione nazista della Polonia e scoppio della guerra
– Anno 1940
• aprile-giugno = Tedeschi occupano Danimarca, Norvegia, Olanda, Belgio e Francia
• ottobre = Italia inizia la campagna contro la Grecia (ma poi devono intervenire i Tedeschi)
– Anno 1941
• aprile = occupazione tedesca di Jugoslavia e Grecia
• giugno = inizia l’invasione tedesca della Russia
• dicembre = attacco giapponese a Pearl Harbour (Haway) ed entrata in guerra degli USA
– Anno 1942
• settembre-novembre = Russi resistono a Stalingrado e iniziano la controffensiva
• novembre = sbarco di truppe americane in Nord-Africa
– Anno 1943
• aprile = Alleati conquistano Nord-Africa
• luglio = Alleati sbarcano in Sicilia e caduta del Fascismo (Mussolini è arrestato; governo Badoglio)
• settembre = Alleati sbarcano a Salerno (il re fugge a Brindisi; Mussolini è liberato dai Tedeschi; fondazione a Nord
della Repubblica Sociale Italiana)
– Anno 1944
• giugno = sbarco degli Alleati in Normandia e inizio avanzata verso la Germania
• agosto-novembre = ritiro dei Tedeschi da Grecia e Jugoslavia
– Anno 1945
•
•
•
•
gennaio-maggio = avanzata verso la Germania di Anglo-americani (a ovest) e Russi (a Est)
25 aprile = liberazione dell’Italia
maggio = completa invasione della Germania e fine della guerra
agosto-settembre = bombe americane si Hiroshima e Nagasaki e fine della guerra contro il Giappone
35
LA GUERRA
– Dopoguerra
• Germania è divisa in due
– Repubblica Federale Tedesca (RFT a Ovest)
– Repubblica Democratica Tedesca (RDT a Est)
• Inizia la “guerra fredda” fra “mondo libero” (primo mondo, a economia di mercato) e paesi comunisti (secondo
mondo, a economia pianificata)
• paesi comunisti = paesi dell’Europa orientale passati sotto l’egemonia sovietica (Germania orientale, Ungheria,
Polonia, Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria)
– Spese di guerra
•
•
•
•
molto elevate
coperte come nella I guerra mondiale (imposte, debito pubblico, emissioni di biglietti)
Alleati = aiuti USA a GB e URSS
Tedeschi = sfruttamento dei paesi occupati (compresa l’Italia dopo il 1943)
– Germania
• sfruttamento dei paesi occupati
– devono produrre per la Germania
– organizzazione del lavoro in Germania con lavoratori stranieri (volontari e deportati)
• propone per il dopoguerra un Nuovo ordine:
– Stato corporativo
– economia mista con forte presenza dello Stato
– autarchia
– “spazio vitale” = egemonia tedesca sull’economia europea
• in parte attuato durante la guerra
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LA GUERRA
– Alleati
• aiuti americani a GB e URSS
• legge Affitti e prestiti (Lend-Lease, 1942) = consente di vendere agli alleati con lunghe dilazioni nei
pagamenti (ca. 50 MLD $)
• (cons) Americani impongono la loro visione per il dopoguerra
–
Carta atlantica
• sottoscritta fra USA e GB (agosto 1941)
• prevede per il dopoguerra:
– autodeterminazione dei popoli
– rinunzia a guadagni territoriali
– cooperazione internazionale
– ritorno al libero scambio (multilateralismo )
– ripristino del Gold standard (sistema di cambi fissi)
IL PIANO MARSHALL
– Situazione economica europea
•
•
•
•
–
miseria e inflazione
aiuti alimentari alle popolazioni europee dal 1943 (UNRRA) per ca. 4 MLD $
necessità di ricostruzione
alcuni (Francia) ricominciano a parlare di indennità da imporre alla Germania
Ricostruzione
• i paesi europei devono importare derrate alimentari e materie prime
• (ma) non possono pagare:
– non hanno più risorse (oro e valute straniere sono state utilizzate durante la guerra per pagare
le importazioni di derrate e materiale bellico)
– non hanno beni da esportare (senza materie prime non possono riprendere la produzione)
• (cons) USA decidono di aiutare l’Europa
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IL PIANO MARSHALL
– Piano Marshall
•
•
•
•
•
•
•
•
annunziato da George Marshall nel 1947
European Recovery Program (ERP)
piano di aiuti sotto stretto controllo USA
ammontare degli aiuti = 12,5 MLD $, forniti da USA (69 %), Canada (12 %), America latina (8%), altri
(11 %)
ERP esteso a tutti i paesi che vogliono aderire (comprese Italia e Germania)
URSS e paesi comunisti non aderiscono
paesi beneficiari dell’ERP (1948-52)
– Francia e GB = ca. 45 %
– Italia e Germania = ca. 23 %
aiuti totali all’Europa (1942-52: Lend-Lease, ERP e altri) = ca. 100 MLD $ del 1948
– Modalità di funzionamento
• paesi europei presentano i loro piani (quadriennali) di sviluppo con la richiesta di beni necessari
(materie prime, derrate, carbone e petrolio, macchinari e mezzi di trasporto, ecc.)
• il governo USA, tramite l’ECA (Economic Cooperation Administration)
– acquista beni in America o all’estero
– li consegna ai paesi europei (senza pagamento)
• i governi europei
– vendono sui loro mercati i beni ottenuti
– versano il ricavato in un “fondo di contropartita” che possono usare solo con l’assenso degli USA
• il fondo è utilizzato per investimenti produttivi o per ridurre il debito pubblico
38
INIZIO DELL’INTEGRAZIONE EUROPEA
– OECE
• il Piano Marshall favorisce l’inizio dell’integrazione europea
• Francesi e Inglesi tentano di egemonizzare gli aiuti e creano una Commissione per la cooperazione economica
(1947)
• 1948 = la Commissione si trasforma in Organizzazione Europea per la Cooperazione Economica (OECE) con
l’ade-sione di 16 Stati (voluta da J. Monnet)
• USA assegnano all’OECE il compito di suddividere gli aiuti del Piano Marshall fra i paesi europei
• OECE doveva essere l’istituzione preposta ad avviare l’integrazione europea
• (ma) non ebbe poteri decisionali (ma solo tecnici e di consulenza dei governi)
• 1961 = si trasformò in OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) con l’adesione di
altri paesi (USA, Canada, Giappone, ecc.)
– CECA
•
•
•
•
i Francesi volevano un’Alta autorità per il controllo della Ruhr (ricca di carbone)
R. Schumann si accorda direttamente con i Tedeschi
(cons) finisce la collaborazione con gli Inglesi, troppo legati agli USA e al Commonwealth e poco all’Europa
nasce la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio), con l’adesione di Francia, Germania, Italia,
Belgio, Olanda e Lussemburgo (1951)
• scopo = creare un mercato comune per il carbone e l’acciaio (riduzione dazi e armonizzazione della produzione
e dei salari)
– UEP = Unione Europea dei Pagamenti
• istituita dall’OECE (1950)
• scopo = facilitare il commercio fra i paesi membri
• modo = si compensavano mensilmente i crediti e i debiti di ogni paese, che venivano saldati in oro solo se
superavano un certo ammontare
• (cons) si riducevano i pagamenti in moneta straniera (che poteva mancare)
• (cons) forte aumento delle esportazioni
• UEP funzionò fino al 1958, quando si ritornò alla convertibilità monetaria (ogni moneta poteva essere convertita
in quella di un altro paese)
39
COMMERCIO INTERNAZIONALE
– GATT
• General Agreement on Tariffs and Trade (Accordo generale sui dazi doganali e sul commercio)
• istituito nel 1947 (vive fino al 1994)
• scopo = giungere ad accordi commerciali fra il maggior numero possibile di paesi, applicando a tutti la
“clausola della nazione più favorita”
• negoziati durano anche parecchi anni e si chiamano round
• i più famosi sono l’Annécy Round (1953) il Kennedy Round (1964-67), il Tokyo Round (1973-80) e
l’Uruguay Round (1986-94)
• dal 1995 il Gatt è stato sostituito dal WTO (World Trade Organization)
SISTEMA MONETARIO INTERNAZIONALE
– Progetti di un nuovo sistema
• preparati già durante la guerra
– Progetto inglese (J.M. Keynes)
• GB è paese importatore e debitore
• (cons) ha bisogno di crediti
• proposta di creare una Clearing Union (banca centrale mondiale)
– scopo = controllo dei pagamenti internazionali e concessione di prestiti con una nuova moneta,
detta bancor (legata all’oro)
– Progetto USA (H. D. White)
• USA sono esportatori e creditori
• (cons) vogliono cambi stabili
• propongono un “Fondo di stabilizzazione internazionale”
– scopo = concedere prestiti ai paesi per sostenere la loro moneta
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SISTEMA MONETARIO INTERNAZIONALE
– Accordi di Bretton Woods
•
•
•
•
•
•
•
44 paesi (estate 1944)
costituzione del FMI e della BIRS
Urss non ratifica l’accordo
nuovo GES con una sola moneta convertibile in oro (il dollaro)
convertibilità del dollaro solo esterna (verso le banche centrali di altri paesi)
si instaura un regime di cambi fissi (oscillazione massima =  1%)
BC intervengono per acquistare o vendere valute straniere
Es.: Difesa della lira italiana
$ 1 = 631,25 lire max (+ 1 %)
(Banca d’Italia vende $ - avuti da FMI se non li ha)
il dollaro sale
$ 1 = 625,00 lire parità
il dollaro scende
$ 1 = 618,75 lit min (- 1%)
(Banca d’Italia acquista $ con lire - che stampa se non ne ha)
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SISTEMA MONETARIO INTERNAZIONALE
– FMI
• sede = Washington
• prestiti alle banche centrali per consentire l’intervento sui mercati dei cambi
• finanziamenti ai paesi a basso tasso di interesse, ma con controllo del FMI (spec. da anni
’60)
– BIRS
•
•
•
•
Stati aderenti a FMI partecipano a BIRS
aiuti ai paesi europei
(poi) piano Marshall
(cons) BIRS fa prestiti a lungo termine ai paesi del Terzo Mondo
– CROLLO DEL NUOVO GES
•
•
•
•
•
•
•
nuovo GES funziona bene per una ventina d’anni
dollaro = moneta internazionale (= unica convertibile in oro)
(cons) dollari vanno all’Estero e vi restano (= grande vantaggio per gli USA)
(ma) anni ’60 = richieste di altri paesi (spec. Francia) di cambiare $ in oro
1968 = le riserve USA coprono il 25 % dei dollari in circolazione (nel 1958 erano il 47 %)
Agosto 1971 = Nixon dichiara l’incon-vertibilità del dollaro
è la fine del GES
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LA RICOSTRUZIONE
– Distruzioni belliche
•
•
•
•
•
•
meno gravi di quanto era sembrato
gravi per le abitazioni e le infrastrutture (strade, ponti, ferrovie, ecc.)
(ma) poche distruzioni di impianti industriali
(cons) capacità produttiva poco intaccata (in genere solo del 10-15 %)
(cons) ripresa rapida (anche grazie a Piano Marshall)
migliori risultati = Germania e Italia (partivano da situazione peggiore)
– Gran Bretagna
• introduzione di un sistema di sicurezza sociale
– dovuto a Lord Beveridge (protezione del cittadino “dalla culla alla tomba”)
– assistenza sanitaria, assegni familiari, pensioni
• nazionalizzazione di settori strategici
– carbone e acciaio
– elettricità e gas
– trasporti e telefoni
– Banca d’Inghilterra
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LA RICOSTRUZIONE
– Germania (RFT)
• riforma monetaria (1948)
– il marco aveva di nuovo perduto completamente il suo valore
– per molto tempo nella Germania occupata si usarono i dollari
– sostituzione del vecchio Reichsmark con il nuovo Deutschemark
• economia sociale di mercato
– economia mista basata sul mercato ma con correttivi pubblici
• sistema della cogestione
– partecipazione dei sindacati alla guida delle imprese
– (m) scarsi risultati e sostituzione con azionariato operaio (azioni della società agli operai)
• (cons) la Germania conoscerà un “miracolo economico” (come l’Italia)
– Francia
• fa ricorso alla programmazione (non coercitiva come in URSS)
• introdotta dal presidente De Gaulle nel 1946
• Commissariato per la programmazione guidato da J. Monnet
– fissa gli obiettivi del piano
– concorda l’azione da svolgere con le forze produttive
– fornisce incentivi per la realizzazione del piano
• buoni risultati
• pianificazione fino a fine anni ’70
• in seguito sempre coinvolgimento dello Stato nell’economia
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16. Sviluppo e integrazione europea
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
– Rivoluzione
•
•
•
•
•
nasce in Europa
si sviluppa negli USA
Europa ne importa i risultati da USA dopo la II guerra mondiale
(causa) Europa aveva frenato la crescita con due guerre mondiali
importazioni da USA
– tecnologie ed organizzazione (rapidamente introdotte)
– federalismo (difficile da realizzare per eccessivi nazionalismi)
– Fasi dello sviluppo
• 1950-73 = forte crescita (“età dell’oro”)
• 1973-96 = rallentamento della crescita
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SVILUPPO EUROPEO
– Condizioni favorevoli allo sviluppo (1950-73)
•
•
•
•
•
•
•
istituzioni comunitarie e internazionali
manodopera abbondante e a buon mercato (bassi salari)
importazione di tecnologia e organizzazione aziendale da USA
liberalizzazione del commercio mondiale
bassi prezzi delle materie prime
cambi fissi e assenza di speculazioni sui cambi 
forti investimenti esteri tramite le multinazionali 
– Anni Settanta
• si esauriscono le condizioni favorevoli
• manodopera = iniziano le rivendicazioni salariali in tutta Europa
• tecnologie importate = finiscono (catena di montaggio rifiutata da operai europei e in via di evoluzione
anche negli USA)
• prezzi delle materie prime = in aumento (spec. il petrolio per shocks petroliferi del 1973 e del 1979,
quando il prezzo di 1 barile passa da 3 a 30 dollari)
• fine del sistema dei cambi fissi (1971)
– Crisi Anni ’70-’90
•
•
•
•
•
è piuttosto un rallentamento
inflazione (alto prezzo delle materie prime e fine dei cambi fissi)
disoccupazione tecnologica
stagflazione = stagnazione in presenza di inflazione
crollo dell’URSS e dei paesi satelliti (1989-91)
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SVILUPPO EUROPEO
– CEE (o MEC)
•
•
•
•
•
Comunità economica europea (o Mercato comune europeo) (1957)
costituita dai 6 paesi della CECA
libera circolazione di merci, uomini e capitali
abolizione dei dazi doganali fra i sei paesi entro il 1968
GB e altri paesi creano l’EFTA (Area europea di libero scambio) per contrapporsi alla CEE, ma
l’esperimento fallisce e la GB entra nella CEE (1973)
– Politica agricola comunitaria (PAC)
• politica di sostegno ai prezzi di alcuni prodotti strategici (cereali, carne, prodotti caseari, e poi alcuni
prodotti mediterranei)
– ogni anno si fissavano i prezzi
– la produzione eccedente veniva ritirata (e talvolta distrutta)
• dazi doganali di protezione per i prodotti agricoli
• (cons) prezzi dei prodotti agricoli elevati
• PAC durò fino a inizio anni 1992 quando fu riformata riducendo la protezione all’agricoltura e favorendo
la riconversione produttiva
– Politiche regionali
• da fine anni ’80
• finanziamenti alle regioni europee meno sviluppate (compreso il Mezzogiorno d’Italia)
– Politiche industriali
• da anni ’70: sostegno alla ristrutturazione produttiva degli anni ’70
– crisi dell’acciaio (chiusura acciaierie)
– crisi dei cantieri navali
• (poi) investimenti nella ricerca (nuove tecnologie)
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SVILUPPO EUROPEO
– Politica monetaria
• fine dei cambi fissi nel 1971
• Europa tenta di stabilire cambi fissi fra le proprie monete per evitare eccessive fluttuazioni e
speculazioni sui cambi
• (cons) crea c.d. “serpente monetario” (1972), che fallisce
• SME (Sistema monetario europeo, 1978)
• creazione dell’ECU (European Currency Unit, Unità monetaria europea)
– moneta ideale di conto (= non circola) costituita da una media dei valori delle singole monete
europee
• fissazione di cambi fisi (parità) fra le monete europee, con una banda di oscillazione ± 2,25 % (Italia e
Irlanda ± 6% fino al 1990)
• continui riallineamenti (= fissazione di nuove parità) delle monete (in genere rivalutazione del marco e
svalutazione delle altre monete)
• 1993 = speculazioni sulle monete
• (cons) ampliamento della banda di oscillazione a ± 15 % (il SME è sostanzialmente fallito)
– Euro
•
•
•
•
grande novità degli Accordi di Maastricht
adottato dal 1999 da 11 dei 15 paesi dell’UE (parità irrevocabili fra le monete europee)
costituzione della Banca centrale europea (BCE) che emette gli euro e ne difende il valore
i paesi hanno rinunziato alla loro sovranità monetaria (= passo avanti verso la definitiva integrazione
europea)
• dal 2002 = introduzione dell’Euro come moneta comune in circolazione
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