TRAPIANTO CARDIACO
INNESTO
Impianto di tessuti da un individuo ad un altro
(oppure in uno stesso organismo) in assenza di
anastomosi vascolari
TRAPIANTO
Impianto di tessuti o di organi da un individuo ad
un altro (oppure in uno stesso individuo) con
anastomosi vascolari
TRAPIANTO
ISOLOGO
Tra due individui geneticamente identici (gemelli
monocoriali): non c’è rigetto
OMOLOGO
Tra due individui della stessa specie non
geneticamente identici (uomo/uomo): c’è rigetto
ETEROLOGO
Tra due individui di specie diverse
(uomo/scimpanzè: xeno): c’è rigetto
TRAPIANTO CARDIACO
Tappe storiche
3.12.67
Barnard (ortotopico – uomo/uomo)
1968
Cabrol (1° trapianto in Europa)
TRAPIANTO CARDIACO
Tappe storiche
1905
Carrel e Ghutrie (eterotopico – cane)
1958
Goldberg (ortotopico – cane)
1960
Lower e Shumway (ortotopico – cane)
1964
Hardy (xenotrapianto – scimpanzè-uomo)
TRAPIANTO CARDIACO
Storia
La prima domanda è stata:
Quale dovrebbe essere il tipo di paziente
da scegliere per un trapianto cardiaco?”
“
…il paziente deve soffrire di dilatazione estesa del
muscolo cardiaco…
…di insufficienza cardiaca totale grave, non più
rispondente al trattamento medico…
…la condizione non può essere rimediata con una forma
più convenzionale di intervento chirurgico. In altre parole,
abbiamo scelto i pazienti per i quali non potevamo più fare
niente.
C.Barnard
TRAPIANTO CARDIACO
Storia
La seconda domanda è stata:
“Possiamo usare un donatore umano per la
donazione del cuore…?”
…la legge in Sudafrica specificava che per le donazioni di
organi un paziente doveva essere dichiarato morto da due
medici, abilitati da più di cinque anni…
…lasciava al medico decidere in quale momento
diagnosticare il decesso (morte cerebrale)…
C.Barnard
TRAPIANTO CARDIACO
INDICAZIONE



Cardiomiopatia dilatativa
Cardiomiopatia ischemica con disfunzione vs
severa
Valvulopatie che non risentono della correzione
chirurgica
INDICAZIONI RARE
* malformazioni congenite
*cardiomiopatia ipertrofica
TRAPIANTO CARDIACO
Tappe storiche
1970
Solo 4 Centri proseguono la ricerca
sul trapianto
(Stanford University, Medical College
Virginia, Groote Schuur Hospital,
Pitié-Salpétrière)
TRAPIANTO CARDIACO
Storia
Shumway continua la ricerca.
Nel 1978 su 150 trapianti cardiaci la sopravvivenza passa
dal 30 al 58% a 3 anni: in caso di rigetto acuto ne è
possibile il controllo nel 95% dei pazienti.
Roy Calne riporta una serie di dati sperimentali sulla CyA
utilizzata sui maiali.
Shumway utilizza la CyA dal 1980 e su 40 trapianti cardiaci
la sopravvivenza sale al 70%.
TRAPIANTO CARDIACO
Tappe storiche
1980
Ripresa del trapianto in tutto il mondo
14.11.85
1° trapianto in Italia
INDICAZIONI RARE AL TRAPIANTO
1) CMP ipertrofiche
2) CMP restrittive
3) CMPD secondarie
SI
sarcoidosi
amiloidosi
SI (?)
NO
post-radium
idiopatiche
SI
SI
tossiche
(doxorubicina)
SI
post-miocardite
?
(linfocitaria a cellule giganti)
4) CMP con antecedenti neoplastici
NO (?)
TRAPIANTO CARDIACO
Bilancio pre-operatorio ricevente
(Lista di attesa)
Screening di base
Dosaggio anticorpi anti-EBV
HBAbS, HBAbC, HBAbE, HBAgS, HBAgE
Dosaggio anticorpi anti-FUNGHI
(aspergillo, candida, criptococco)
Dosaggio anticorpi anti-CMV
HIV
Toxo-test (IgG, IgM)
Tampone faringeo, rettale, vaginale
Emocolture
TRAPIANTO CARDIACO
Bilancio pre-operatorio ricevente
(Lista di attesa)
Coprocolture
Escreato
Urinocolture
Rx torace, bacino, rachide, seni paranasali, arcata dentaria
P.F.R.
Eco cardiaco, addominale, vasi del collo
Cateterismo dx
Visita ORL, dermo, odontoiatrica, psichiatrica
Ventricolografia radioisotopica al Tc99
Scinti polmonare
TRAPIANTO CARDIACO
Storia naturale
I – III mortalità 12-20% un anno
Sec. Classe NYHA
IV
mortalità 36-52% un anno
(Stevenson, 1989)
> 0.20% no decessi
a 6 mesi
Sec. FE globale
< 0.10% mortalità 83% a 6 mesi
(Keogh, 1988)
TRAPIANTO CARDIACO
Indicazioni cliniche
NYHA
III – IV
FE
< 20%
PVC media
> 10 mmHg
PAS media
> 20 mmHg
VO2 max
< 14 ml/kg/min
TRAPIANTO CARDIACO
Bilancio pre-operatorio del ricevente
Visita medica
(controindicazioni temporanee)
Rx torace
Screening di base
TRAPIANTO CARDIACO
Controindicazioni nel ricevente
ASSOLUTE
1)
Gradiente transpolmonare > 15 mm fisso (possibile TRX cuore-polmone)
2) Diabete insulino-dipendente con microangiopatia
3) Patologie maligne a prognosi infausta entro 12 mesi
RELATIVE (temporanee)
1)
Età > 65 anni
2) Insufficienza multiorgano (possibile TRX combinato)
3) Infarto polmonare recente
4) Infezione sistemica
5) Malattie vascolari sistemiche o cerebrali
TRAPIANTO CARDIACO
Tecnica chirurgica
SHUMWAY
VANTAGGI
SVANTAGGI
Rapidità e facilità
d’esecuzione
1) Aritmie e BAV
2) IT
3) + PVC e – CO (?)
precoci
Sempre utilizzabile
Fibrosi cuffia atriale
posteriore
Trombosi atriale
tardivi
Trapianto di cuore
Tecnica chirurgica bicavale
Impianto
dell’atrio
sinistro
Trapianto di cuore
Tecnica chirurgica
Anastomosi VCI-Atrio destro
Impianto
completato
TRAPIANTO CARDIACO
Tempi chirurgici per la cardiectomia
Espianto nel ricevente secondo Shumway
Misurazione dei diametri atriali (congruenza del graft)
Se OK
espianto totale
Preparazione del graft
Anastomosi:
v. polmonari sx
(o atrio sx)
v. polmonari dx
v. cava inferiore
a. polmonare
aorta
v. cava superiore (anche ad aorta declampata)
TRAPIANTO CARDIACO
Tecnica chirurgica
CARDIECTOMIA (totale e sub-totale)
VANTAGGI
SVANTAGGI
Rispetto geometria e
volumi atriali
+ clampaggio
+ rischio sanguin.
precoci
- turbe del ritmo
- PVC
+ CO
Stenosi tardiva vene
polmon.
Stenosi tardiva cava
superiore
tardivi
TRAPIANTO CARDIACO
Paure vecchie e nuove
• Se decido di offrire i miei organi c’è la sicurezza di
essere MORTO all’atto del prelievo?
• E’ possibile la catalessi (morte apparente) o ritornare
in vita se si è in COMA IRREVERSIBILE?
•E’ possibile diagnosticare la MORTE CEREBRALE
per vendere gli organi (mercato degli organi)?
TRAPIANTO CARDIACO
Morte cerebrale: evoluzione di un concetto (1)
Sin dall’antichità si è sempre ritenuto che l’anima e la
base della vita fossero riposte nel cuore: da qui
l’assioma arresto cardiaco = morte
Nel 1956 Kirklin propone la cardioplegia: il cuore si
arresta con infusione di potassio e viene fatto ripartire
con uno shock elettrico. Il chirurgo in tal modo apre le
porte ad una nuova nozione: “Un soggetto può vivere
anche se il cuore è arrestato”
e inversamente
“Un soggetto può essere morto anche se il cuore
continua a battere”
TRAPIANTO CARDIACO
Morte cerebrale: evoluzione di un concetto (2)
Nel 1959 Mollaret e Goulon (neurorianimatori)
coniarono il termine “coma depassé” ad indicare
uno stato di coma “al di là” di ogni possibilità di
recupero (morte dell’encefalo prima degli altri organi
parenchimatosi)
Nel 1968 in USA il comitato di Harvard definisce il
concetto di “morte cerebrale” (brain death) che apre
la strada al concetto di “donatore cadavere a cuore
battente”

La morte cerebrale è la conseguenza di una
lesione irreversibile a livello del tronco
dell’encefalo per cui il cervello non è più in
grado di mantenere né l’omeostasi interna,
né il controllo di organi vitali come il cuore e
i polmoni: il paziente “può sopravvivere
artificialmente” solo per poche ore (24 - 48
ore)
TRAPIANTO
Morte cerebrale
E’ la cessazione definitiva ed irreversibile delle
funzioni dell’encefalo: essa si può verificare
SENZA L’ARRESTO dell’attività cardiaca e
respiratoria, che possono essere mantenute per
alcuni giorni grazie all’utilizzo di macchine
rianimatorie.
MORTE CEREBRALE
Legge 593 del 28.12.1993
Stato di incoscienza
Assenza di riflessi e di reazioni a stimoli dolorifici
Assenza di respiro spontaneo
Assenza di attività elettrica cerebrale (silenzio elettrico)
Il contemporaneo riscontro clinico e
strumentale dell’insieme di queste condizioni
permette di identificare con sicurezza la morte
cerebrale e di distinguerla dal coma.
ACCERTAMENTO DELLA
MORTE CEREBRALE
Lo stato di morte cerebrale viene identificato da un medico
rianimatore ed accertato da un collegio di tre medici (medico
legale, anestesista-rianimatore, neurologo).
Il collegio verifica e certifica il perdurare delle condizioni che
hanno determinato la morte per un periodo di osservazione
non inferiore a 6 ore per gli adulti e di durata più lunga per i
bambini (12-24 ore).
Un magistrato verifica l’operato della commissione ed
autorizza l’effettuazione del prelievo.
TRAPIANTO CARDIACO
Morte cerebrale: alterazioni fisiopatologiche
1° fase:
attivazione dell’asse surreno-ipofisario
aumento imponente delle catecolamine (autonomic storm o
Cushing’s reflex)
ipertensione (e iperpiressia)
tachicardia e aritmie
lesioni dei miociti cardiaci (da aumento del Ca+
intracellulare)
deiodazione T4 (attivo) – T3 (inattivo)
TRAPIANTO CARDIACO
Morte cerebrale: alterazioni fisiopatologiche
2° fase:
esaurimento dell’asse surreno-ipofisario
vasodilatazione arteriolare
ipovolemia reattiva
ipotensione e bassa gittata
ipotermia
ipoinsulinismo
diabete insipido (da distruzione della neuroipofisi e dei centri
ipotalamici)
Ne consegue un’alterazione del metabolismo mitocondriale
con deplezione di ATP e conseguente acidosi lattica
TRAPIANTO CARDIACO
Rianimazione nel donatore
Equilibrare le perdite elettrolitiche
Conservare la volemia (Ht 30%)
Toilette bronchiale e digestiva
Profilassi antibiotica
Cortisone
Protezione multiorgano
Dopa (max 10
gamma/kg/min)
Furosemide
Ca+ antagonisti
Supplire le carenze ormonali (T3 + insulina + cortisone)
TRAPIANTO CARDIACO
Bilancio del donatore
Screening
Eco cardiaco
Virus epatite
Titolo anti-toxo (sangue)
HTLV3
Titolo anti-CMV (sangue)
ECG
Emocolture (sangue)
Rx torace
Un campione di sangue per la
tipizzazione
Gasanalisi
TRAPIANTO CARDIACO
Informazioni su potenziale donatore
Causa morte
Pregressi interventi toracici
Sesso, peso, altezza, età
Farmaci impiegati
(cuore, rene, ecc)
Gruppo sanguigno
Ora della diagnosi di
morte cerebrale
Circostanza del coma
Tipo lesioni
Bilancio idroelettrolitico
PA, PVC, FC
Presenza/assenza di diabete
insipido
Prelievo mono o multiorgano
TRAPIANTO CARDIACO
Criteri idoneità donor
ECG
NO ischemia, né turbe conduzione
ECO
FE > 50%
valvole ok
1-2 segmenti ipocinetici
SEPSI
assente
ISCHEMIA GRAFT
circa 4 ore
TRAPIANTO CARDIACO
Controindicazioni alla donazione
Sepsi
GENERALI
Virosi (AIDS; HBsAg+; HCV+)
Tossicodipendenza
Tumori maligni (SNC?, basaliomi?)
Arresto cardiaco (puntura intracardiaca –
defibrillatore)
SPECIFICHE
Ipernatriemia > 150 (?)
Età (> 55 anni)
TRAPIANTO CARDIACO
Controindicazioni alla donazione cardiaca
Età > 55 anni
Tumore maligno
Ischemia presunta del graft > 6 h
Ipertensione arteriosa sistemica (?)
TRAPIANTO CARDIACO
Condizioni che determinano rifiuto del D
a) Dopa > 10-12 y (PVC +10 e PAS +12)
b) Sepsi
c) Eco (2 o più segmenti)
ASSOLUTE
d) Ischemia > 4 ore (max 5)
e) Anomalie valvolari
f)
Ecg ischemico
g) Arresto o FV del D
RELATIVE
A) Mis-match ponderale nei R in HPA
B) Età > 50 anni
TRAPIANTO
Prelievo multiorgano
La sequenza del prelievo è in genere costante:
1°
2°
3°
4°
5°
6°
cuore
polmoni
fegato
pancreas – reni
segmenti vascolari
cornee e altri tessuti (ossa e cute)
TRAPIANTO CARDIACO
Matching donatore-ricevente (compatibilità)
1) Gruppo sanguigno (ABO)
2) Cross-match negativo (PRA: tipizzazione HLA
confrontando il siero del trapiantato con un
pannello di antigeni HLA: serve per vedere se
esistono anticorpi linfocitotossici preformati)
3) Peso corporeo (+ 30%)
TRAPIANTO CARDIACO
Compatibilità immunologica
Compatibilità tra i sistemi HLA (Human Leucocyte
Antigen) del donatore e del ricevente.
Gli antigeni HLA sono delle glicoproteine di membrana che
determinano l’identità tissutale.
Il sistema HLA è così complesso che solo i gemelli
omozigoti ne hanno uno uguale: pertanto si ricerca la
compatibilità massimale fra donatore e ricevente. In pratica,
dopo la tipizzazione HLA nel futuro ricevente, si saggia il
suo siero con un gruppo di antigeni HLA per escludere la
presenza di anticorpi linfocitotossici preformati.
Se il futuro ricevente non ha anticorpi anti-HLA, può essere
trapiantato senza cross-match a priori.
TRAPIANTO CARDIACO
Qualità di vita
Il HTX determina un notevole miglioramento dello stato
di salute e della percezione del benessere nei pazienti in
termini di:
•
•
•
•
Attività fisica
J Heart Lung Transplant 1995; 14:468-78
Classe funzionale
Am J Cardiol 1997; 79:451-6
Capacità cognitive
Transplant Proc 1990; 22: 1437-9
Sfera emozionale
J Heart Lung Transplant 1995;
14:373-81
• Attività sessuale
Progr Transplant 2000; 10:109-12
TRAPIANTO CARDIACO
Condizioni psicofisiche
• Il 90% dei pazienti è asintomatico o quasi
• Il 7% dei trapiantati giudica il proprio stato di
salute mediocre
• Al di là del sesto mese il trapiantato può praticare
gli sport più ludici (football, tennis, ping-pong) e
partecipare a gare di durata come la maratona e il
triathlon
• Il National Transplant Study ha evidenziato che il
livello di recupero dell’ attività fisica è
generalmente soddisfacente nell’ 85% dei pazienti
trapiantati
TRAPIANTO CARDIACO
Attività lavorativa
• La ripresa dell’attività lavorativa è documentata nel 32%86% dei pazienti trapiantati. Tale variabilità è influenzata
da diversi fattori quali le caratteristiche demografiche
dell’area in cui opera il centro trapianti, i metodi usati per
condurre l’indagine ed il paese in cui essa è stata effettuata.
• Negli USA il 45% dei trapiantati torna a lavorare,
soprattutto tra le donne, i piu’ giovani e coloro che hanno
un piu’ elevato livello di istruzione.
TRAPIANTO CARDIACO
Gravidanza e paternità (I)
• 1984 Betsy Sneith è stata la prima donna trapiantata a
portare a termine una gravidanza con parto vaginale
• 1993 Scott ha riportato una serie di 30 gravidanze: le
complicanze materne sono state l’ipertensione arteriosa
(48%), preeclampsia (24%), rigetto (20%) le complicanze
fetali sono state : prematurità (33%) e small-for-date (18%)
• L’ incidenza di rigetto acuto non cambia nelle donne
trapiantate in gravidanza
TRAPIANTO CARDIACO
Cause mortalità a distanza
Rigetto cronico + coronaropatia
60%
Infezione
24%
Tumori
Altre cause
5%
11%
TRAPIANTO CARDIACO
Equipes coinvolte
• Cardiochirurghi
• Anestesisti
• Cardiologi
• Servizio Trasfusionale
• Coagulologi
• Immunologi
• Istologi Patologi
• Direzione Sanitaria
TRAPIANTO CARDIACO
Utopia?
…se potremo usare animali e i loro organi
saranno completamente compatibili con l’uomo,
il trapianto cardiaco diventerà virtualmente
l’unico intervento cardiaco ad essere effettuato…
C. Barnard
ASSISTENZA
VENTRICOLARE
MECCANICA
(VAD)
Assistenza Circolatoria
Tecniche di sostegno della circolazione




Massaggio cardiaco
By-pass cardio-polmonare
Contropulsazione aortica
By-pass del ventricolo sinistro
Sistemi di Assistenza Meccanica

Contropulsazione aortica

Sistemi di assistenza mono- o bi- ventricolare
intra- o para- corporea

Cuore artificiale totale
ASSISTENZA MECCANICA DI CIRCOLO
Percorsi terapeutici
INFARTO MIOCARDICO
ACUTO
BASSA PORTATA
OPERATORIA
CONTROPULSAZIONE AORTICA
VAD
TRAPIANTO
CARDIACO
SCOMPENSO
CRONICO
Contropulsazione Aortica con palloncino
1962 Moulopulos
Oggi : Tecnica di circolazione assistita meccanica di
uso
comune
nei
centri
cardiologici
e
cardiochirurgici per assistere pazienti in shock
cardiogeno di media-moderata entità
Consolle : Raccoglie tutti i comandi ed un
monitor che permette il controllo visivo dei
parametri emodinamici del paziente e di
funzionamento dell’apparecchio
Pallone intra-aortico :
Catetere cavo, con
raccordo per la consolle ad un’estremità, ed un
pallone di materiale elastico resistente , lungo
circa 30 cm ,all’altra estremità, pallone che si
gonfia (elio) ritmicamente, in rapporto ai tempi
diastolici e sistolici del ciclo cardiaco.
Contropulsatore Aortico
Inserimento del catetere a palloncino


Via percutanea femorale
Arteriotomia
Posizionamento del catetere a palloncino
Aorta discendente subito dopo l’emergenza
della arteria succlavia
Arterial Pressure
Balloon Pump
Console
© Datascope Corp.
© Datascope Corp.
Contropulsazione aortica e ciclo cardiaco
Diastole-Insufflazione
Spostamento di volume di sangue pari
a quello del volume del palloncino (
30-40 cm3 )
Aumento della pressione diastolica aortica
Aumento della pressione di perfusione coronarica
Aumento della disponibilità di O2 per il miocardio
Contropulsazione aortica e ciclo cardiaco
Sistole-Sgonfiamento
( poco prima dell’apertura
della valvola aortica )
Riduzione brusca della pressione
sistolica aortica
Eiezione ventricolare sinistra con
impedenza arteriosa molto ridotta
Riduzione dei volumi ventricolari sistolici e diastolici
Riduzione del lavoro cardiaco
Ridotto consumo di O2 miocardico
Effetti emodinamici della
contropulsazione aortica
• Aumento del flusso diastolico coronarico e
sistemico
• Riduzione delle resistenze periferiche
• Riduzione dello stress di parete

Ottimizzazione del rapporto delivery /
consumo di O2 miocardico
Miglioramento del metabolismo miocardico
Miglioramento della capacità contrattile cardiaca
Incremento della gittata cardiaca
( 500 - 800 ml/min/m2)
Indicazioni






1. Shock cardiogeno
2. Angina instabile refrattaria
3. Aritmie ventricolari refrattarie alla terapia orale
4. DIV post-infartuale
5. Insufficienza mitralica acuta
6. Bassa gittata pre/intra-operatoria
Indicazioni alla Contropulsazione Aortica




Shock cardiogeno da grave danno cardiaco, in cui è
possibile ancora un recupero
Supporto alla terapia medica in sindromi intermedie
(pericolo d’infarto imminente; insuccesso di
angioplastica coronarica)
Intra-operatorio per migliorare la performance
cardiaca e sospendere il bypass cardiopolmonare
extracorporeo
Assistenza di pazienti candidati al trapianto
Controindicazioni

1. Insufficienza aortica severa

2. Aneurisma o dissezione dell’aorta

3. Aterosclerosi diffusa dell’asse aortoiliaco
Complicanze

Ischemia periferica

Sanguinamento in sede d’inserzione

Trombocitopenia

Leak del pallone

Infezione loco-regionale o sepsi

Dissezione aortica
Complicanze della contropulsazione aortica con
palloncino
Complicanze maggiori (4%)
•Ischemia dell’estremità distale del punto
d’inserimento
femorale
•Infezione profonda della porta d’ingresso
•Dissezione o perforazione dei vasi
•Embolie
Complicanze minori (7%)
•Sanguinamento
•Trombosi
•Infezioni superficiali
Sistemi di Assistenza Ventricolari
Vere e proprie pompe autonome che possono
catturare l’intera gittata cardiaca nonostante la
presenza del cuore battente
Assistenza Ventricolare Meccanica
A.V.S. : Assistenza Ventricolare Sinistra
pompa
con drenaggio da una cavità atriale o
ventricolare sinistra (apice) e una immissione
arteriosa (Ao ascendente) per mezzo di una
A.V.D. : Assistenza Ventricolare Destra
con drenaggio dall’atrio destro ed immisssione
in arteria polmonare
A.V.S.+A.V.D. : Assistenza Biventricolare
Accoppiamento dell’assistenza dx e sx
Assistenza Ventricolare Meccanica
Pompe prive di valvole
•peristaltiche (Sarns, Stoeckert)
•centrifughe (Biomedicus, Medtronic, Sarns)
Pompe con valvole
•pneumatiche interne (Jarvik)
•elettromeccaniche (Novacor - Stanford)
Novacor
Dispositivo di A.V.S. a flusso pulsatile e
funzionamento elettromeccanico
• Unità interna (pump-drive unit)
Parzialmente impiantabile
• Cavi di connessione
• Tubo percutaneo di sfogo =vent
tube
• Unità esterna (consolle di controllo)
NOVACOR



Utilizza la tecnologia delle elettrocalamite.
La sacca ematica ventricolare è interposta tra
due placche azionate da due magneti opposti
e solidali con le due placche.
Quando i due magneti caricati elettricamente
si attraggono la sacca viene compressa,
quando essi si respingono la sacca ematica si
decomprime.
NOVACOR


L’effetto
è
un
flusso
pulsatile
unidirezionale, regolato da due bioprotesi
valvolari.
La pompa viene sistemata in sede
addominale superiore sinistra.
NOVACOR
Il VAD


Il VAD è un ausilio salvavita generalmente usato
temporaneamente. Il VAD può essere usato per sostituire
il ventricolo sinistro (LVAD), il ventricolo destro
(RVAD), o entrambi i ventricoli (BIVAD). Si usano
quando il muscolo cardiaco è danneggiato e non più in
grado di sostenere la circolazione.
Il VAD è spesso usato come “ponte” nei pazienti in
attesa di trapianto di cuore o in maniera permanente nei
pazienti che rifiutano o non hanno indicazioni al
trapiantato.
Cos’è un VAD e cosa fa

È un dispositivo di assistenza ventricolare
(VAD) caratterizzato da una pompa meccanica
utilizzata per il supporto temporaneo della
circolazione in grado di ridurre il carico di lavoro
del cuore mantenendo un adeguato flusso e
pressione sanguigna.
Criteri per l’impianto


Sebbene molti siano i potenziali pazienti, solo
una minoranza sono candidati per impianto di
VAD.
Per essere considerati, i pazienti devono
soddisfare criteri specifici che riguardano
principalmente la funzionalità dei parenchimi e
non abbiano malattie croniche che ne limitino la
aspettativa di vita
VAD
•Biocompatibilità dei
materiali
•Fonte energetica
•Resistenza alle infezioni
•impiantabilità totale
Bridge to Htx
LVAD: “Jarvik 2000 Heart”
Indicazioni all’impianto

Ponte al trapianto (BTT)




Terapia di Destinazione (DT)
 a permanenza invece del
trapianto
 attualmente indicato solo nei
pazienti non trapiantabili.

Ponte ad una decisione (BTD)
 non è chiaro se il paziente sarà
un candidato o meno al
trapianto (emergenza)
 Non è una vera indicazione
più comune
permette una riabilitazione
da una situazione di
scompenso in attesa di
trapianto.
Ponte al “recupero” (BTR)


mette a riposo il cuore dal
lavoro e permette
un”rimodellamento inverso”
può essere a breve o lungo
termine
candidati non ideali
•
•
•
•
•
•
•
•
Sono quelli con:
insufficienza renale irreversibile
grave malattia del sistema vascolare cerebrale
Pat. tumorali con metastasi
malattie epatiche gravi
disturbi della coagulazione del sangue
malattia polmonare grave
infezioni che non rispondono agli antibiotici
la macchina (VAD)
Batterie
batterie
batterie
La chirurgia
Mobilità


Il VAD consente ai pazienti assoluta mobilità, e
di tornare al proprio domicilio dopo un
adeguato programma di formazione fornito al
paziente e alla famiglia per garantire la sicurezza
e il corretto uso di ciascuno dei componenti.
Prima della dimissione il paziente deve
dimostrare assoluta indipendenza nella gestione
del dispositivo.
Dopo l’impianto

Il paziente viene monitorato in terapia intensiva,
con follow-up completo degli esami
ematochimici, delle urine, e dello stato
neurologico. Viene trattato con anticoagulanti
allo scopo di prevenire la formazione di trombi.