Prof. SILVIA SILLANO
Un percorso tra le crisi
 Crisi del III secolo d.C.
 Crisi del 1600
 Crisi del 1870
 Crisi del 1929
 Crisi del 2008
DALLA CRISI ALLE SOGLIE DEL SECONDO
CONFLITTO MONDIALE
PRIMA DELLA CRISI
CONSEGUENZE DELLA
GRANDE GUERRA
RAPPORTI ECONOMICO POLITICI
INTERNAZIONALI
RUOLO ASSUNTO DAGLI USA
NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE
GLI ANNI VENTI
VIDERO UNA FORTE
CRESCITA
ECONOMICA E
FINANZIARIA
SOPRATTUTTO DEGLI
USA
ERRORI DI PREVISIONE…
 LE CONOSCENZE
TEORICHE
RIGUARDO LE
CRISI NON
BASTARONO AD
EVITARE IL PEGGIO
DALLA CRISI ALLE SOGLIE DEL SECONDO
CONFLITTO MONDIALE
CRISI DEL 1929
CRISI DI LIQUIDITA’,
CRISI FINANZIARIA
BANCARIA
CRISI INDSTRIALE AGRICOLA
E COMMERCIALE
DISOCCUPAZIONE
STAGNAZIONE
RECESSIONE
IL CROLLO DELLA BORSA
PANICO A WALL STREET
DALLA CRISI ALLE SOGLIE DEL SECONDO
CONFLITTO MONDIALE
PROVVEDIMENTI
PROTEZIONISMO
INTERVENTO
DELLO STATO
(USA : NEW DEAL)
I PROVVEDIMENTI PRESI NELL’IMMEDIATO SORTIRONO
EFFETTI DISASTROSI QUALI L’IMPOVERIMENTO
GENERALE DELLA POPOLAZIONE
DALLA CRISI ALLE SOGLIE DEL SECONDO
CONFLITTO MONDIALE
DOPO LA CRISI
SOLUZIONI
PAESI TOTALITARI
GERMANIA ITALIA
URSS
SOLUZIONI
PAESI DEMOCRATICI
FRANCIA USA
GRAN BRETAGNA
UN ESEMPIO DI INTERVENTO STATALE E
PROTEZIONISMO: L’ITALIA
Per ottenere maggiore
disponibilità finanziaria il
governo ITALIANO ricorse
a più pesanti imposte
dirette e al prestito
littorio, utilizzando i
denari che i piccoli
risparmiatori avevano
depositato nelle banche.
Questo regime
protezionistico creato
dallo stato (autarchia) si
proponeva di rendere
l’Italia economicamente
indipendente, perché in
caso di guerra non
bisognava dipendere da
commerci con gli altri
stati; si incrementò quindi
lo sfruttamento
dell’agricoltura e del
sottosuolo per tentare di
ridurre l’importazione
delle materie prime
importate.
Dopo la crisi internazionale del 1929,
aumentarono le commesse pubbliche
dell'industria. In questa foto lavoratori
intenti nella costruzione del Foro
italico.
La borsa oggi
Due crisi a confronto
La crisi del 2008 è partita dai mutui immobiliari
Anche oggi la crisi aggraverà il fenomeno della
disoccupazione
Analisi previsionali per l’Italia
RECESSIONE SOLO ALL'INIZIO
 "Ci si chiede ora quanto
severa sarà la recessione. Mi
aspetto che lo sarà meno di
quella degli anni 1992/93, …",
dice Paolo Mameli di Intesa
Sanpaolo. "Il recupero
dovrebbe arrivare da una lieve
ripresa dei consumi grazie
all'allentamento dell'inflazione
e una lieve ripresa dell'export
grazie al deprezzamento
dell'euro", spiega.
 Per Francesca Panelli di Aletti
Gestielle "ci aspettano altri
trimestri di crescita negativa,
anche se è difficile dire
quanti". L'economista prevede
un Pil 2008 in calo dello 0,2%
su anno e un 2009
"probabilmente anche più
debole": "non si vedono
prospettive di ripresa a breve".
 Lorenzo Codogno, capo
della direzione analisi e
programmazione del
Tesoro, spiega che il
dato del terzo trimestre
non cambierà in maniera
significativa le previsioni
elaborate dal governo
per il 2008, ma inciderà
su quelle per il 2009
Esempi di variazione delle quotazioni di titoli azionari
(aggiorn. 14 11 2008)
 CLASSIFICHE
Migliori

v% 1g
1sett 1mese 3 mesi 6mesi 1anno
 Filatura Poll +6.67% +4.9% +45.2% -24.3% -26.9% -41.1%
 Txt E-Solutions-2.74% -1.6% +36% -23.1% -41.8% -53.5%
 Ipi
-0.78% +19.4% +31.5% 0% -26.4% -30.9%
 Cad It
+0.16% +10.5% +24.3% -12.4% -28.7% -42.7%
 Carrefour
0.00% -0.9% +23.6% -13.7% -28.8% -33%
Peggiori
 Renault
+1.30% -17.2% -39.9% -68.9% -71.1% 0%
 Danieli Rnc
+7.02% -12.4% -42.1% -63.4% -72.7% -72.5%
 Fortis
+2.35% -21.7% -84.1% -91.5% -95% -95.2%
 Boero Bartol- -100% -100% -100% -100% -100%
ITALIA E EUROPA RISPETTO ALLA CRISI
ITALIA LEGATA A EUROPA, MA PIU' DEBOLE



"Per il futuro mi aspetto tanto per
l'Italia quanto per l'Europa un
ulteriore indebolimento, con un
quarto trimestre peggiore del
terzo", dice Valli che stima per gli
ultimi tre mesi italiani un Pil in calo
dello -0,5% e dello 0,4% per la
zona euro.
L'analista di Unicredit prevede per
il 2009 un Pil in contrazione di
oltre l'1% in Italia contro un -0,7%
in Europa.
Per quanto riguarda l'andamento
dei singoli paesi europei, ieri la
Germania ha sancito l'ingresso in
recessione con un Pil sceso dello
0,5%, peggio di quanto si
aspettassero gli analisti. Ha
sorpreso positivamente, invece, la
Francia, che oggi ha annunciato
un Pil trimestrale in crescita, sia
pur risicata (+0,1%), superando le
previsioni e sfuggendo alla
recessione tecnica. La Spagna ha
visto una contrazione dello 0,2%
dopo il +0,1% del secondo
trimestre.


L'Italia ha quindi registrato una
delle performance peggiori
insieme alla Germania, ma Valli
evidenza alcune sostanziali
differenze: "L'economia
tedesca sta rallentando in
modo forte…, ma … è messa
meglio dell'Italia grazie a
imprese che hanno struttura
competitiva migliore, alla
maggiore produttività e a un
costo del lavoro che cresce
meno".
"Il problema della Germania è
che è più esposta al canale
dell'esportazione e paga quindi
la debolezza mondiale, ma
quando il ciclo si stabilizzerà
sarà la prima a beneficiarne,
mentre l'Italia farà
probabilmente più fatica",
conclude l'economista.
Il modello
economico
attuale
comporta
centri
decisionali
e
“periferie”
del mondo.
Quali
saranno i
centri e le
periferie di
domani,
dopo la
crisi?
Due crisi a confronto
CRISI 1929
 New deal
 Consolidamento
egemonia USA
•Ripercussioni
internazionali
•Inizio: Stati Uniti
Recessione
Sfiducia
nell’economia
disoccupazione
CRISI 2008
 Fine neoliberismo
 Crollo egemonia
USA
 Paesi
emergenti(Cina ,
India, Russia?)
2008
Inizio di un
nuovo
modello
economico?
Di un
cambiamento
?