La società di massa
materiali
Capitolo secondo
Le gerarchie sociali
Lo storico francese Mousnier propone ( nel saggio
“Gerarchie sociali dal 1450 ai giorni nostri” 1969) tre tipi
di classificazioni sociali:
 la stratificazione in caste, dove la società è gerarchizzata
secondo i gradi di purezza religiosa ereditaria
 una società di ordini o stati dove “i gruppi sociali sono
gerarchizzati secondo privilegi, e secondo la stima,
l’onore, la dignità loro attribuita dal consenso generale
della società”
 la società di classi che risulta stratificata in base ad un
concetto eminentemente economico: cioè sulla base del
ruolo occupato nel processo produttivo, al denaro in tal
modo guadagnato e alla capacità di consumare.
La fine dell’antico regime
 La
rivoluzione
francese
segna
tradizionalmente lo spartiacque tra l’“antico
regime” e la società contemporanea.
 L’“antico regime” era una società fondata
sulla diseguaglianza
 L’Illuminismo prepara i presupposti del
cambiamento col sostenere la libertà di critica
senza pregiudizio
 L’uguaglianza
dei diritti degli uomini
costituisce il presupposto per l’uguaglianza
politica
Potere politico
 Nell’antico regime il sovrano governa per
diritto divino
 Alcuni filosofi (Hobbes) per giustificare lo
stato assoluto richiamano l’idea del contratto
come base del potere politico
 Russeau utilizza l’idea del contratto per
sostenere che la decisione politica doveva
essere il frutto della volontà generale dei
membri di una comunità, ponendo un
ulteriore fondamento all’uguaglianza politica.
Allargamento del suffragio: la
Francia
 Dopo il Congresso di Vienna si mantiene in più casi il




suffragio maschile basato sul censo
Con le rivoluzioni del 1830 si instaurano in Francia e
Belgio regimi costituzionali, il voto resta basato sul censo
Nel 1848 la rivoluzione introduce per la prima volta il
suffragio universale maschile
Negli anni successivi Napoleone III legittima la
trasformazione della Francia da Repubblica a Impero con
dei plebisciti
Dal 1870 con la Terza repubblica in Francia si instaura il
suffragio universale maschile
Allargamento del suffragio: la
Gran Bretagna
 Il suffragio viene ampliato gradualmente con
leggi a partire dal 1832.
 Il suffragio universale maschile viene
introdotto nel 1918
Allargamento del suffragio: altri
casi europei
In Italia
 Al criterio censitario si affianca/sostituisce
quello dell’istruzione (riforma del 1882)
 Il suffragio universale maschile si introduce
nel 1912
In Germania
 Si concede il suffragio universale maschile
nel 1871, dopo l’Unificazione, ma solo per la
Camera elettiva
Il problema delle masse
 La “massa” ha nell’antico regime e anche
nell’Ottocento prevalentemente un significato
negativo
 Le “classi pericolose” sono identificate con il
proletariato urbano della rivoluzione
industriale, con il “popolino” parigino della
Rivoluzione francese, con gli operai del ‘48
Le rivoluzioni industriali e la classe
operaia
La storiografia indica tre “rivoluzioni industriali” che hanno
portato alla crescita dei lavoratori dell’industria e dei ceti
medi
Le trasformazioni del mondo della produzione tra antico
regime ed età industriale sono state radicali:
 Radicale contrazione delle botteghe artigiane
 Abbandono delle lavorazioni a domicilio nelle
campagne (ad integrazione del lavoro nei campi)
 Nascita della fabbrica: concentrazione di molti operai,
condizioni di lavoro rigidamente disciplinate, in luoghi
malsani, orari di lavoro lunghissimi, impieghi poco
specializzati con largo impiego di manodopera
femminile e di bambini
Crescita della popolazione
La nascita delle città industriali
 La
produzione si concentra in aree
urbanizzate: possono essere le grandi città o
centri che nascono rapidamente e in modo
incontrollato
senza
alcuna
attenzione
all’igiene
 Le città tra ‘700 e ‘800 sono luoghi
generalmente poco sani: non esistono sistemi
fognari, l’acqua si preleva dai pozzi, non c’è
distinzione tra lavorazioni inquinanti e aree
abitative…
La nascita delle città industriali
La città si trasforma
La classe operaia
 Gli operai spesso sono contadini che
abbandonano le campagne in cerca di
fortuna. Sono detti proletari perché la loro
unica risorsa sono i figli
 I quartieri popolari delle città sono
assolutamente degradati
 Manca qualsiasi tipo di tutela sociale,
d’istruzione
 Il degrado sociale favorisce anche forme di
criminalità
Lavoro dei bambini
Il problema del pauperismo
I problemi della povertà, dell’ignoranza, del difficile
controllo delle classi proletarie è avvertito con forza in
ambiti diversi
 La risposta conservatrice dei governi (ad es. Gran
Bretagna) sono le leggi sui poveri, che mirano a
garantire le condizioni di sopravvivenza, ma sono
legate a strutture locali quali le parrocchie e non
consentono la mobilità dei lavoratori
 I socialisti utopisti (Owen Fourier) cercano modelli
alternativi di organizzazione che tutelino i lavoratori
con progetti volontaristici
 Marx individua nella lotta di classe lo sbocco
inevitabile del conflitto tra capitalisti e proletari
La nascita di leghe e sindacati
 La
prima manifestazione nei confronti
dell’industrializzazione è la protesta degli
operai specializzati che in Inghilterra cercano
di opporsi al sistema di fabbrica con episodi
di violenza e la distruzione delle macchine
(Luddismo)
 Nascono le leghe: associazioni di mutuo
soccorso per creare una rete di aiuto sociale
 Si organizzano i sindacati per tutelare e
rivendicare migliori condizioni di vita, di lavoro
e di salario per gli operai
Artigiano cieco e la sua famiglia
L’organizzazione del lavoro
 Dal lavoro scandito dalle stagioni nei campi o da una
certa libertà organizzativa nelle case e nelle botteghe
artigiane si passa a nuovi ritmi di impiego
 Si giunge all’organizzazione scientifica del lavoro:
dall’assemblaggio di componenti standardizzati (tutti
uguali), alla misurazione dei tempi necessari per
compiere ciascuna operazione
del processo
produttivo, alla catena di montaggio (ciascuna
operazione si attua secondo una sequenza scandita
dalle macchine che trasportano i pezzi da
assemblare).
I consumi
 Nella società d’antico regime i consumi
voluttuari sono riservati ad un’esigua fascia
della popolazione. Tutti gli altri si limitano ai
beni di prima necessità (vitto e alloggio)
 Tra Ottocento e Novecento si comprende che
la produzione industriale ha bisogno di un
mercato sempre più ampio: le crisi non sono
più di penuria di beni, ma diventano di
sovrapproduzione
La distribuzione
 Nelle botteghe d’antico regime si unisce
fabbricazione e vendita e la scelta dei prodotti
è generalmente assai limitata, lo spazio
espositivo ridottissimo
 Nell’Ottocento nascono prima i nuovi negozi
più o meno specializzati, con vetrine e una
maggiore varietà di prodotti, poi i grandi
magazzini per un pubblico sempre più vasto
La nascita del tempo libero
regolamentazione dell’orario lavorativo si
accompagna alla rivendicazione all’ozio per le classi
lavoratrici
 Il tempo libero si pone anche come problema legato
alle forme negative di riposo quali l’“ozio vizioso” e
l’alcoolismo
 Sorgono ad opera di filantropi o di associazioni
spontanee iniziative per occupare il tempo libero a
scopo educativo
 Il fascismo, il nazismo, i regimi comunisti utilizzarono
a fini educativi e propagandistici tali tipo di attività
 La
L’opinione pubblica
Per coinvolgere e aggregare l’opinione pubblica
ci si avvale di strumenti peculiari della vita
politica
 Il comizio e il corteo come manifestazione e
propaganda di messaggi politici
 Forme di coinvolgimento emotivo e della
comunicazione simbolica (bandiere, gesti,
musiche)
 Feste e celebrazioni