Qualità Salubrità Microrganismi positivi Microrganismi negativi ? + ? + Microrganismi *autoctoni *inerti *alteranti * indici di contaminazione Qualità microrganismi positivi Sono protagonisti del processo produttivo Contribuiscono alla tipicità dell’alimento BATTERI LATTICI: Lactobacillus helveticus, L. bulgaricus, Lactococcus lactis, L. cremoris, Streptococcus thermophilus LIEVITI: Saccharomyces cerevisiae MUFFE: Penicillium roqueforti, P. camemberti Indicatori della qualità tecnologica autoctoni non dannosi, presenti nelle materie prime, dove non contribuiscono all’ottenimento e/o conservazione del prodotto finito non dannosi ma in grado di causare, se presenti in alto numero, alterazioni organolettiche, incidendo sulla conservabilità del prodotto (Pseudomonadaceae, micrococchi, lieviti, muffe) indici di contaminazione alteranti non patogeni, ma ma con lo stesso habitat e caratteristiche dei patogeni (più numerosi e più facilmente rilevabili: stafilococchi, coliformi fecali Escherichia coli) Salubrità microrganismi negativi patogeni Salmonella spp. Shigella spp. Staphylococcus aureus Listeria monocytogenes Bacillus cereus Clostridium botyulinum E. coli enteropatogeno Vibrio cholereae Presenza nell’alimento o nell’organismo (carica e suscettibilità dell’ospite) Produzione di tossine nell’alimento o nell’organismo (carica) Identificazione dei microrganismi Isolamento da matrici complesse *Terreno complesso *Terreno selettivo *Terreno di arricchimento *Condizioni colturali Mantenimento in coltura coltura pura Studio *Conta totale *Conta selettiva *Riconoscimento Analisi microbiologiche di matrici alimentari Matrice liquida Campionamento Matrice solida Prelievi in punti diversi (superficie, interno, centro, etc.) Determinazione della carica microbica Diluizioni successive e piastramento in terreno solido 1. Scelta del metodo di conta 2. Scelta e preparazione del diluente 3. Scelta e preparazione dei terreni nutritivi Impiego di terreni complessi per la carica totale (sterilizzazione ¾ x 20): PCA per conta batterica (30 °C, 3 gg, aerobiosi/anaerobiosi) YGC per conta di eumiceti (30 °C 3-7 gg, aerobiosi) Impiego di terreni selettivi per la ricerca di gruppi microbici: ad esempio MRS per conta lattobacilli (30 °C, 3 gg, anaerobiosi) M17 per conta cocchi lattici (30 °C, 3 gg, anaerobiosi) 4. Preparazione del campione Prelievo di una aliquota da matrice liquida: 1 ml (t.q.) Soluzione fisiologica sterile : 9 g/l NaCl; sterilizzazione 1/2x1/2 Prelievo di una aliquota da matrice solida: in sacchetti sterili per Stomaker, determinazione del peso, aggiunta di 10 vol. di diluente, omogenizzazione, prelievo di aliquota: 1 ml (10-1) 5. Analisi Diluizioni successive , piastramento per inglobamento, incubazione, rilevazione risultati, espressione della carica in UFC/gr o ml) Isolamento in coltura pura Preservazione della coltura pura Prelievo dalle piastre di conta di colonie rappresentative mediante ansa; risospensione di ciascuna colonia selezionata in soluzione fisiologica sterile; diluizioni e piastramento; selezione di una colonia; determinazione delle caratteristiche macromorfologiche; prelievo e trasferimento in terreno di mantenimento (solido: striscio su slant per aerobi, infissione per anaerobi) Trapianto settimanale in terreno fresco per colture che devono essere utilizzate ; conservazione delle colture per lungo tempo mediante liofilizzazione o preparazione di brodocolture glicerinate a – 20 °C Coltura pura = ceppo microbico IDENTIFICAZIONE A LIVELLO DI SPECIE La specie batterica è l’unità tassonomica di base. E’ costituita da un insieme di ceppi che possiedono: Un FENOTIPO simile Un GENOTIPO simile Una storia FILOGENETICA correlabile Fenotipo simile = caratteristiche comuni alla specie + caratteristiche secondarie legate all’adattamento dei singoli ceppi Genotipo simile = 70 % omologia genetica >DNA/DNA Storia filogenetica correlabile = omologia di sequenza del gene codificante per l’rRNA 16 S > 97-98% Criteri di identificazione tradizionale Macromorfologia Fenotipo Micromorfologia Reazione di Gram Metabolismo energetico Esigenze nutrizionali Esigenze colturali Pattern enzimatico Caratteristiche strutturali Genotipo Omologia DNA/DNA Criteri di identificazione innovativa Impiego di tecniche di indagine genetica, basate sulla possibilità di amplificare in breve tempo, regioni specifiche del cromosoma batterico PCR (Polymerase chain reaction) Studi filogenetici e genetici Appartenenza alla specie in tempi ridotti ed in modo specifico, anche per un numero elevato di isolati da identificare Le caratteristiche fenotipiche vengono studiate in un secondo tempo, solo sugli isolati di interesse, per permetterne il riconoscimento a livello di biotipo Il codice genetico 64 possibili triplette Codone AA Codone AA UUU Fenilalanina ACU Treonina UUC Fenilalanina ACC Treonina UCU Serina ACG Treonina UCC Serina ACA Treonina UCG Serina GGU Glicina UCA Serina GGC Glicina CCU Prolina GGG Glicina CCC Prolina GGA Glicina CCG Prolina CAU Istidina CCA Prolina CAC Istidina Alcuni AA sono specificati da più di un codone DEGENERAZIONE DEL CODICE GENETICO per minimizzare gli effetti delle mutazioni GENE OPERONE INIZIO ATG GTG TTG CTG STOP TAA TAG TGA Promotore della trascrizione Un gene è una sequenza di nucleotidi delimitata da una tripletta di inizio e di fine, che codifica per un prodotto. La sua trascrizione e regolazione avviene ad opera di una regione promotrice e regolatrice , situata a monte della sequenza genica. Ogni gene possiede un proprio sito promotore e regolatore. Un operone è un insieme di geni, ognuno codificante un diverso prodotto, ma regolati e trascritti da un unico promotore e regolatore, a monte del primo gene dell’operone. In questo modo la cellula risparmia…in un operone sono raggruppati geni che codificano per prodotti di cui la cellula ha bisogno nello stesso momento Estrazione e purificazione dalle cellule batteriche Raccolta e lavaggio delle cellule Risospensione in tampone + saccarosio (6%) Aggiunta di agente litico: lisozima (pH 7-8, 37°C per 30 min) Aggiunta di tensioattivo: SDS al 20% Deproteinizzazione mediante estrazione con solventi: fenolo, CHF/isoamilico Centrifugazione e raccolta del surnatante Fase acquosa contenente il DNA Interfase Solvente Ulteriore deproteinizzazione e raccolta del surnatante Trattamenti enzimatici con RNAsi e Proteinasi Precipitazione del DNA con 2 vol. di EtOH Scioglimento del DNA in tampone Quantificazione e visualizzazione spettrofotometrica Il DNA ha un massimo di assorbimento a 260 nm 1 OD260nm = 50 µg/ml Il DNA si denatura per effetto del calore = si rompono i legami H e si separano i due filamenti Per l’EFFETTO IPERCROMICO delle basi nucleotidiche, all’aumentare della separazione dei due filamenti aumenta la OD260nm Visualizzazione per via elettroforetica una molecola carica posta all’interno di un campo elettrico migra in direzione del polo di carica opposta in un gel costituito da un polimero organico molecole di dimensioni diverse (ma di uguale carica) migrano con velocità diverse, perché le molecole di dimensioni maggiori incontrano maggiore resistenza tra le maglie di un gel È così possibile visualizzare il DNA facendolo migrare all’interno di un supporto solido (gel) e colorandolo opportunamente I REAGENTI DELL’ELETTROFORESI: Tampone : crea continuità nella vaschetta AGAROSIO: polimero che costituisce il gel Indicatore DI CORSA: permette di visualizzare la corsa ed aumenta la densità della soluzione di DNA da inserire nelle taschine del gel BROMURO di ETIDIO: si intercala tra le basi azotate delle molecole di DNA e lo ‘colora’ LA STRUMENTAZIONE DELL’ELETTROFORESI: 1) ALIMENTATORE: crea la differenza di potenziale 2) VASSOIO e VASCHETTA ELETTROFORETICA: vi si alloggia il gel, vi si instaura il campo elettrico Il caricamento del gel IL RISULTATO DI UNA CORSA ELETTROFORETICA frammenti di lunghezza maggiore POLO ] bande di DNA frammenti di lunghezza minore POLO + VISUALIZZAZIONE MEDIANTE TRANSILLUMINATORE A LUCE ULTRAVIOLETTA (254-312nm) La replicazione in vivo INTERVENGONO PER LA FORMAZIONE DELLA FORCELLA = DENATURAZIONE SINTETIZZANO I PRIMERS 20 La replicazione in vitro: Amplificazioni di porzioni specifiche del cromosoma PCR Polymerase chain reaction 5’ 3’ 3’ 5’ 5’ 3’ 3’ 5’ Separazione dei filamenti mediante DENATURAZIONE (95°C 3-5 min) Oligonucleotidi (INIZIATORI o PRIMERS) di 15-20bp + 5’ 3’ 3’ 5’ + DNA totale estratto dalle cellule = DNA stampo o templato (in opportuno tampone di reazione FASE DI APPAIAMENTO = T di appaiamento per 30-60 ‘’ T app. =Tm (primer) – 3°C Tm = 4 x (G+C) + 2 x (A+T) =DNA polimerasi termostabile + = dNTP 5’ 3’ 3’ 5’ FASE DI ALLUNGAMENTO = T di AZIONE DELL’E = 7275°c per 30-60 ‘’ Fase di denaturazione Fase di appaiamento 1 ciclo Fase di allungamento 25-30 cicli = 106-107 copie 5’ 3’ 3’ 5’ Verifica dell’avvenuta amplificazione: •gel elettroforesi •Controllo negativo Costruzione dei primers 5’ TAATACTTTTT------------------------GAGATGTT 3’ 1° FORWARD 5’ TAATACTTTTT 3’ 2° REVERSE 5’GAGATGTT3’ 3’CTCTACAA5’ 5’ AACATCTC3’ APPAIAMENTO 5’ TAATACTTTTT--------------GAGATGTT3’ 3’CTCTACAAA5’ 5’ TAATACTTTTT3’ 3’ ATTATGAAAAA---------------CTCTACAA5’ Se una specie batterica possiede nel suo cromosoma un gene o una regione specifici, allora posso costruire una •Devo conoscere la sequenza nucleotidica agli estremi del gene o regione specifica •Devo costruire i primers idonei •Devo estrarre il DNA batterico totale dal campione in cui devo ricercare la presenza di quella determinata specie •Devo condurre una amplificazione speciespecifica •Devo conoscere il PM dell’amplificato che mi aspetto e l’eventuale numero di copie presenti lungo il cromosoma Gene his Lactococcus lactis 16S rDNA lacZ (933 bp) e Lactococcus garvieae cremoris (1100 bp) Streptococcus thermophilus (950 bp) Enterococcus faecium (650 bp) reg. conserv. Gene ddl (Ala- Enterococcus faecalis (940 bp) Ala ligasi) lactis (933 + “n” 59) Se non conosco la sequenza, e non ho indicazioni sull’appartenenza a una determinata specie: . devo avvalermi di primers UNIVERSALI Geni conservati in tutti i procarioti Gene 16S rRNA il sequenziamento del gene 16SrDNA Il sequenziamento viene generalmente condotto da tecnici specializzati e fornito sotto forma di cromatogramma. Una sequenza parziale delle prime 500 bp del gene, può essere sufficiente per determinare la specie di appartenenza del ceppo allo studio, tramite comparazione in banca dati con le sequenze note riportate. Ricordiamo che due ceppi appartenenti alla stessa specie devono possedere una % omologia 16S rDNA >97-98% Il gene 16S rRNA si trova all’interno dell’OPERONE RIBOSOMALE P T 16S 23S Regione spaziatrice Posso usare sempre Primers Universali La RS è la parte più variabile dell’operone ribosomale posso distinguere generi e specie diverse in funzione del numero e del peso molecolare degli amplificati ottenuti Ci possono essere sul cromosoma più operoni ribosomali La lunghezza della RS può essere differente sia nell’ambito dello stesso ceppo che tra ceppi diversi 1 2 3 4 5a 5b 5c 5d M RSA nell’ambito lattiero-caseario: 1 380 bp L. lactis 2 410 bp L. garvieae 3 350 bp S. thermophilus 4 500 bp ?? 5 a) b) c) d) 2 amplificati 300500 bp Enterococcus spp. E. sulfureus E. gallinarum E. avium Enterococcus sp. E. faecium E. durans E. faecalis I risultati vanno verificati con sonde speciespecifiche o con riassociazione molecolare DNA/DNA o con il sequenziamento del gene 16S rRNA.