Indice
1 Introduzione
2 Origine delle costellazioni
3 Nomenclatura
4 Orsa Minore
5 Orsa Maggiore
Ciascuno degli 88 raggruppamenti di stelle nei quali è tradizionalmente
suddivisa la sfera celeste. Si tratta di raggruppamenti ideali, a cui in genere
non corrisponde un legame di tipo fisico: nella maggior parte dei casi, infatti, le
stelle che compongono una costellazione appaiono vicine solo in virtù della
particolare prospettiva da cui vengono osservate (dalla Terra), ma in realtà si
trovano anche molto distanti le une dalle altre. In passato, in alternativa al
termine “costellazione” si utilizzava il meno comune “asterismo”; oggi con
asterismo si indica più specificamente un raggruppamento di stelle all’interno
di una costellazione propriamente detta. Ad esempio, può essere considerato
un asterismo il gruppetto delle Iadi all’interno della costellazione del Toro.
Circa metà delle costellazioni a noi note ci è stata tramandata dai greci, i quali a
loro volta le avevano ereditate dai babilonesi. I loro nomi, infatti, sono associati
a figure religiose o mitologiche, oppure ad animali o oggetti dell’antichità; le
raffigurazioni più antiche delle costellazioni che conosciamo si trovano su
sigilli, vasi e tavole da gioco sumeriche risalenti al IV millennio a.C. La
costellazione dell’Acquario, ad esempio, fu probabilmente così chiamata dai
sumeri in onore del dio An che versa le acque dell’immortalità sulla Terra. Lo
zodiaco venne poi suddiviso in 12 segni dai babilonesi nel II millennio a.C.
Costellazione
dell’acquario
Seguendo il criterio indicato da Bayer, per
designare circa 1300 stelle brillanti si usa la
forma genitiva latina del nome della costellazione
preceduta da una lettera greca; la famosa stella
Algol, nella costellazione di Perseo, ad esempio,
è chiamata Beta Persei.
Costellazione del cielo boreale situata nei pressi dell'Orsa Maggiore e visibile
dall'emisfero nord della Terra in tutte le notti dell'anno. La sua stella più brillante,
Alpha Ursae Minoris, che segna la punta della coda dell'orsa, è detta Stella
Polare, poiché si trova molto vicino al polo Nord celeste; è di seconda magnitudine
ed è leggermente variabile. La caratteristica figura formata dalle sette stelle più
brillanti della costellazione è comunemente detta Piccolo Carro o, nei paesi
anglosassoni, Piccolo Mestolo.
Costellazione dell'emisfero boreale situata nei pressi del polo nord celeste. In
origine comprendeva solo le sette stelle più brillanti, dette del Grande Carro, ma
in seguito venne ampliata fino ad annoverare oltre duecento astri visibili a occhio
nudo. Gli antichi greci vi vedevano raffigurata un'orsa, mentre i romani, che la
battezzarono Septentriones, vi individuavano i sette buoi che trascinano l'aratro; i
popoli anglosassoni parlano invece di costellazione del Grande Mestolo.
Delle sette stelle che costituiscono il Carro, sei sono di seconda magnitudine e
una di terza. Le due stelle Alpha e Beta Ursae Majoris, entrambe di seconda
magnitudine, sono allineate nella direzione della Stella polare e per questo sono
dette i puntatori. La penultima stella del timone del carro è una doppia apparente
molto famosa, nota come Mizar, o Zeta Ursae Majoris. È stata la prima stella
doppia scoperta ed è formata da due stelle di magnitudine 2,4 e 4. La componente
più luminosa è essa stessa una doppia, identificata come tale per mezzo di studi
spettroscopici effettuati nel 1889; nel 1908, inoltre, si è scoperto che anche l'altra
stella del sistema, Alcor, è una doppia spettroscopica.