TeorCrom17 - Docenti.unina

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Corso di Laurea in Biotecnologie per la Salute
Corso di Genetica
AA 2016-2017
Le basi cromosomiche
dell’ereditarietà
Prof. Gabriella De Vita
L’analisi di migliaia di cariotipi ha verificato che:
•tutte le cellule somatiche di una specie hanno lo stesso numero
diploide di cromosomi (2n)
•n varia considerevolmente da una specie all’altra
•n non è correlato alla dimensione o complessità di un organismo
Come si è capito che i determinanti di
caratteristiche ereditarie (i geni) sono
localizzati sui cromosomi?
• Nel 1902 Walter Sutton e Theodor Boveri osservarono che la
modalità di trasmissione dei cromosomi era strettamente
correlata con la modalità di trasmissione dei geni da una
generazione all’altra.
• Essi proposero la teoria cromosomica dell’ereditarietà, che
afferma che i “fattori” mendeliani (geni) sono localizzati sui
cromosomi.
Sutton osservò che la meiosi maschile della cavalletta produceva
spermatozoi ½ X e ½ Y, che davano origine, rispettivamente, a
femmine e maschi nella stessa proporzione
Sutton concluse che i cromosomi X e Y determinano il sesso
Un sesso è eterogametico e l’altro omogametico
• Walter Sutton, nel 1902 formulò per primo la teoria cromosomica
dell’ereditarietà
• Sutton ipotizzò che l’associazione in coppie dei cromosomi paterni e
materni e la loro successiva separazione durante la divisione
riduzionale (meiosi I) possono costituire le basi fisiche per le leggi
dell’ereditarietà di Mendel
• Sutton suggerì che i cromosomi portassero le unità ereditarie di
Mendel in base ad una serie di correlazioni
1.
Ogni cellula contiene due copie di ciascun tipo di cromosoma, e ci sono due
copie di ciascun tipo di gene.
2.
Il corredo cromosomico, come i geni di Mendel, viene trasmesso invariato dai
genitori alla progenie.
3.
Durante la meiosi i cromosomi omologhi segregano in gameti differenti così
come gli alleli alternativi di ciascun gene segregano in gameti diversi.
4.
Le copie materne e paterne di ciascuna coppia di cromosomi si separano in
maniera casuale ai poli opposti del fuso così come alleli di geni non associati
assortiscono in maniera indipendente.
5.
Durante la fecondazione il gruppo di cromosomi di una cellula uovo si unisce
con il gruppo di cromosomi di uno spermatozoo incontrato a caso, così come
gli alleli di un genitore si uniscono a caso con quelli provenienti dall’altro
genitore.
6.
In tutte le cellule che derivano dalla fecondazione di una cellula uovo, metà
dei cromosomi e metà dei geni sono di origine materna, l’altra metà di
origine paterna.
La teoria cromosomica dell’ereditarietà fu dimostrata dagli
esperimenti di Thomas Hunt Morgan, che mettevano in relazione
la trasmissione ereditaria di particolari caratteri con la
trasmissione dei cromosomi sessuali
Queste ricerche gli fecero ottenere il Premio Nobel nel 1933
X
100%
F1
F2
75%
25%
X
100%
F1
F2
75%
25%
Il fenotipo colore delle ali è associato al sesso
dell’individuo
Drosophila melanogaster
Gli esperimenti di Morgan
P1
X
F1
100%
F2
75%
25%
P1
X
F1
50%
50%
50%
50%
F2
La trasmissione del carattere dipende dal
sesso dell’animale
portatore dell’allele mutato
gli incroci:
femmina mutata X maschio normale
femmina normale X maschio mutato
NON SONO EQUIVALENTI
X
P1
1/2
1/2
F1
100%
F2
2/3
1/3
tutti
75%
25%
X
P1
F1
tutte
tutti
50%
F2
50%
1/2
1/2
1/2
1/2
50%
50%
I rapporti fenotipici nella progenie
sono differenti nei due sessi
Nella drosofila, come nell’uomo
il maschio è eterogametico
(un cromosoma X e uno Y)
la femmina è omogametica
(due cromosomi X)
Cromosomi del
maschio e della
femmina di Drosophila
P1
W
W
X
X
X
w
X
Y
w
F1
W
W
w
rosso
W
rosso
F2
W
X
w
w
W
w
W
w
W
W W
rosso
rosso
w
W
bianco
rosso
P1
w
X
w
X
X
W
X
Y
W
F1
w
W
w
rosso
w
bianco
F2
W
X
w
w
W
w
w
w
w
w W
rosso
bianco
w
W
bianco
rosso
• L’analisi cruciale che dimostrò definitivamente la
teoria cromosomica dell’ereditarietà fu compiuta
da Calvin Bridges
• Ripetendo l’incrocio in Drosophila fatto da
Morgan: femmine con occhi bianchi X maschi
con occhi rossi, ottenne alcune eccezioni su una
numerosissima progenie
• Circa 1/2000 individui di F1 era femmina con
occhi bianchi o maschio con occhi rossi
• Tutti i maschi eccezionali erano sterili
Bridges ipotizzò che, se era vero che il determinante
del colore degli occhi era localizzato nel cromosoma
X, allora i moscerini “eccezionali” dovevano avere
un difetto a carico di quel cromosoma:
analisi del cariotipo
?
1922, Blakeslee
12 ceppi trisomici (2n+1)
di Datura stramonium
Chromosome painting in muntjac indiano
Cromosomi di ape in metafase, osservati al
microscopio elettronico
Kavenoff e Zimm: molecola di DNA di un cromosoma
di Drosophila
Con l’elettroforesi su gel in campo elettrico pulsante si è
dimostrato che il numero di molecole di DNA di una
specie corrisponde al numero di cromosomi
Il sequenziamento di interi genomi ha dimostrato che ogni
cromosoma corrisponde ad una singola molecola di DNA
I geni sono le regioni funzionali della molecola di DNA che
forma un cromosoma
I geni sono in ordine lineare sui cromosomi, ogni gene ha
una precisa posizione o locus.
La mappa genica è la mappa che identifica la posizione
dei geni sui cromosomi
Due segmenti del cromosoma 21 umano
Impacchettamento del DNA
Il DNA si avvolge intorno agli istoni formando i nucleosomi
La catena di nucleosomi si spiralizza formando un solenoide
•Il solenoide si attacca ad
una impalcatura (scaffold)
•L’impalcatura e le anse
formano una superspirale
Cromosoma metafasico dopo rimozione degli istoni
Come la meiosi genera
variabilità genetica
assortimento
indipendente
ricombinazione
gameti
1/4 AB
1/4 ab
1/4 Ab
1/4 aB
L’assortimento indipendente dei cromosomi
omologhi di origine materna e paterna alla
meiosi I produce il primo livello di variabilita’
genetica
l’assortimento indipendente
genera 2n gameti diversi
n=numero aploide di cromosomi
Nella specie umana=223=8,388,608
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